giovedì 31 agosto 2006

Nefandezze estive in un mare di paradossi tra terroristi, pacifisti e slogan "Forza Onu". Sandra Giovanna Giacomazzi

Che l’Italia fosse un Paese straricco di paradossi lo avevamo già notato e anche scritto. Ma che i paradossi potessero raggiungere i livelli di concentrazione di nefandezza come quelli di cui abbiamo dovuto assistere quest’estate, non lo avremmo mai potuto immaginare. Parliamo di chi è riuscito ad associare gli Hezbollah, la cui -raison d’être- è l’annientamento dello stato d’Israele, ad un termine poco aggressivo come “resistenti”. E come se non bastasse, chi riesce ad associare gli ebrei ai nazisti. E chi addirittura paga una pagina di pubblicità su un quotidiano italiano per meglio vendere il concetto. Parliamo di chi gioisce per la “licenza di uccidere” se vuol dire poter sparare sui soldati israeliani e chi non intristisce per il fatto che la missione in Libano non prevede il disarmo degli Hezbollah. Parliamo di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni di tutti gli italiani che all’estero andava a passeggio coi leader di Hezbollah e continua a predicare la sproporzionalità della reazione di un Paese sotto tiro di chi vorrebbe la sua estinzione. Parliamo dei guerrafondai, alias pacifisti, che durante la marcia per la pace Perugia-Assisi innalzavano immagini dell’uomo di guerra, Hassan Nasrallah, capo degli Hezbollah. Gli arcobalenati che camminavano con gli striscioni “Forza Onu”, quella forza che per loro significa legare le mani a Israele.
Parliamo di coloro che fanno finta di niente perché il giovane Angelo Frammartino non è stato ammazzato dagli israeliani come avrebbero preferito, ma da un palestinese, per sbaglio, avendolo scambiato per un ebreo. Parliamo del padre di Angelo che ha perdonato l’aguzzino di suo figlio perché, appunto, aveva sbagliato, non voleva uccidere suo figlio, ma un ebreo. E come padre, non lo troviamo meglio quindi, di un altro padre che ha preferito sgozzare sua figlia piuttosto che vederla felice e integrata nel nuovo mondo dove lui l’aveva portata a vivere. E come Anna Bono ci chiediamo dove sono finite tutte quelle femministe storiche che hanno letto “Dalla parte delle bambine”, un libro che criticava aspramente i genitori che denigravano le loro figlie vestendole di rosa e commettendo altri atti di tortura simili. E vorremmo sapere dove sono finiti gli ambientalisti che ci hanno privato delle centrali nucleari che ci avrebbero reso meno dipendenti da altri Paesi per le loro fonti energetiche. Paesi, guarda caso, come l’Iran. E ci chiediamo come mai non si precipitano a Teheran a proclamare il loro “No, grazie” ad Ahmadinejad che sta già avviando i suoi progetti nucleari quando altri fonti d’energia a lui certo non mancano. E ci domandiamo se il loro disinteresse abbia a che fare col fatto che lui sia lo sponsor degli amici “resistenti” in Libano. Sono tante, sono troppe le nefandezze accumulate durante questa lunga estate. Perdonateci se l’indigestione ci ha fatto dimenticare, e quindi, omettere qualcuna.

Scherzo Usa a un governo vanaglorioso. Francesco Damato

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=115097

D' Alema e Prodi orgogliosi per il quasi-comando di una missione dove ci sono tante castagne da togliere dal fuoco.

La nuova sfida: rifondare Forza Italia. Gianni Baget Bozzo

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=115062

Non è facile la definizione di un movimento che comprende un quarto degli italiani.

mercoledì 30 agosto 2006

I deliri di onnipotenza di Romano Prodi appesi al filo degli accordi "segreti" di D'Alema. A. Aglieco

Prodi: “Missione di portata storica”. E ancora “una profonda coesione nel paese”, “Le regole d’ingaggio dei militari italiani sono scrupolose, robuste, inequivocabili”, si è registrata “una profonda coesione nel Paese, senza distinzione tra forze politiche, senza differenze tra maggioranza e opposizione”, un “momento che unisce governo e Parlamento”. Delirio di onnipotenza? O semplicemente terrore allo stato puro. Scaramanzia. Incompetenza. Il tutto è appeso a eventuali accordi “segreti” presi con dei terroristi dal suo ministro degli esteri. Auguriamoci che tengano per i militari (tutti) impegnati in quel teatro che, a detta di più generali, parrebbe peggiore di quello Irakeno.

lunedì 28 agosto 2006

L'Olp fece la strage di Bologna, ma per l'Italia è segreto di Stato. Dimitri Buffa

http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=178&id_art=3531&aa=2006

Il patto segreto con i terroristi per evitare attentati nel nostro Paese fu disatteso e la strage del 2 agosto 1980 fu la conseguenza.

L'accademia dell'arroganza. il Foglio

Padoa-Schioppa, Visco e Binetti. Il prof. invece di rispondere, insulta.

Il viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco, invece di replicare nel merito alle critiche di chi non condivide le sue scelte, spiega che queste vengono dagli “amici degli evasori fiscali”. Per la verità la critica più radicale alla sua impostazione è venuta dall’Unione europea, che ha condannato la sua creatura più nota, l’Irap, come contraria alle regole europee, ed è difficile pensare che a Bruxelles ci siano tanti “amici” degli evasori italiani. Il suo diretto superiore, il ministro Tommaso Padoa-Schioppa, quando Francesco Giavazzi ha espresso dubbi sulla coerenza fra le enunciazioni rigoriste del ministro e le sue scelte concrete, ha replicato con una circolare via e-mail in cui, senza dare spiegazioni sulle questioni contestate, metteva in dubbio l’onestà intellettuale del suo oppositore e identificava la ragione della polemica nella presunta esigenza del Corriere della Sera di recuperare lettori a destra. Nel vizio, condiviso dai due massimi responsabili economici del governo, di non prendere sul serio le critiche, traendone anzi motivo per una delegittimazione morale degli avversari, si è letta una forma di altezzosità che ha origine nella loro provenienza accademica. Eppure l’università è, o almeno dovrebbe essere, sede del confronto tra teorie che si paragonano sul terreno dell’attendibilità scientifica, non su quello della moralità dei sostenitori. Il vizio dev’essere politico, tant’è vero che anche la mite senatrice Paola Binetti ha riposto alle contestazioni di Rimini con insinuazioni e non con argomenti.

La nuova linea di Bossi. Adalberto Signore

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=114394

Non più secessione, ma indipendenza e libertà.

venerdì 11 agosto 2006

(...) Stando così le cose, faccio una proposta «indecente», di mezza estate, chissà che qualcuno la raccolga: mettiamo fuorilegge il partito comunista, ogni partito sedicente «comunista», come fecero i tedeschi dopo la seconda guerra mondiale. C'è materia giuridica per farlo (ne ho citata un bel po', ma altra può essere accumulata) e vi è assoluta convenienza tanto per il buon funzionamento del nostro sistema democratico-parlamentare, tanto per l'evoluzione di una sinistra autenticamente riformista ed occidentale. Forse troveremo un alleato al di fuori di ogni sospetto, il premier Romano Prodi. Non è stato lui, infatti, a definire, in un'intervista a Die Zeit, «folkloristica» la rappresentanza comunista nel suo governo? Raffaele Iannuzzi

Quello che Prodi non riesce a capire. Paolo Guzzanti

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=110926

La minaccia islamica non deve essere sottovalutata.

martedì 8 agosto 2006

"Dubito, ergo sum"

Mi basterebbe che qualche acerrimo avversario-nemico di Berlusconi ammettesse che forse non aveva tutti i torti ( sperare che gli diano ragione sarebbe troppo).
Mi riferisco alle entrate fiscali aumentate in misura notevole e inaspettata.
La prima considerazione, ovvia, è che in Italia le uniche previsioni attendibili sono quelle metereologiche.
La seconda è che il governo di sinistra-centro ha una faccia di bronzo che neanche quelli di Riace gli fanno concorrenza.
Se aumentano le ritenute da lavoro dipendente, cioè le tasse pagate dalle imprese sui salari e stipendi del 2005, è possibile che il merito sia di un governo in carica da tre mesi?
E se la causa fosse la legge Biagi che ha aumentato l'occupazione?
Sono raddoppiati gli incassi da accertamento: in poche parole ha cominciato a dare i suoi frutti la lotta all'evasione. Il merito è di Visco che per il momento si è limitato a minacciare e fare la voce grossa, oppure del precedente governo che ha intensificato e razionalizzato i controlli?
Siamo al disastro e alla bancarotta e manca ancora il latte per i poppanti nella quarta settimana del mese, oppure l'economia si è ripresa e stiamo tutti meglio?
La serietà di un governo si vede anche dalle piccole cose e attribuirsi meriti che non si hanno è il primo segnale di debolezza.
Mi piacerebbe che gli elettori di Prodi cominciassero a mettere in discussione dogmi e convinzioni radicate, perché dubitare fa bene allo spirito.

giovedì 3 agosto 2006

Oltre le "due Italie". Francesco Natale

http://www.ragionpolitica.it/testo.6228.oltre_due_italie.html

Forse il centrodestra perde di vista il modello culturale di riferimento.

Uno Stato di polizia. Silvio Berlusconi

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=109235

L'intervento del presidente di Forza Italia durante il dibattito alla Camera per la fiducia sul decreto Bersani.

mercoledì 2 agosto 2006

Indulto e giustizia. Davide Giacalone

Dice Napolitano che l’indulto ha svelenito le carceri, ma adesso si devono fare le riforme. Logica avrebbe voluto che si sarebbero dovute fare le riforme e poi concedere l’indulto, o meglio ancora l’amnistia, perché in quel caso si sarebbe fatta scendere la febbre curando il male.
Da molti anni denuncio lo scandalo di una giustizia che porta l’Italia ad essere il paese più condannato dalla Corte Europea, sono anni che ricordiamo l’intollerabilità di tempi incivili, doppi rispetto alla media europea (che già non è esaltante), ed abbiamo sempre ripetuto che questo è l’inferno degli innocenti ed il paradiso dei colpevoli. Ma c’era sempre qualche saccentello velinaro pronto a rimproverarci un’inesistente ostilità preconcetta. Ora Napolitano dice che quei tempi vanno accorciati. Benvenuto. Ma come?
Il tempo è grandemente sprecato nel corso dell’indagine e del dibattimento. I pubblici ministeri tendono a tenersi l’indagine per tutto il tempo, sconsideratamente lungo, che i giudici consentono loro. Vuoi perché s’indaga qualche reato che rende famosi, pertanto è bello tornare di tanto in tanto in televisione, vuoi per mera negligenza. Poi non si rispettano i tempi per la richiesta di rinvio a giudizio, considerandoli ordinatori. Rimedio: tutti i termini devono essere perentori e le indagini si concentrino sui reati provabili, non sui teoremi indimostrabili. Poi si arriva al dibattimento, dove il sovraccarico sciupatempo di garanzie formali nasce dall’assenza della principale garanzia sostanziale, nel senso che il rappresentante dell’accusa è collega del giudice (il che vale anche con la riforma Castelli, che solo attenua il problema e che l’attuale maggioranza vuole affondare). Rimedio: il giudice sia effettivamente terzo, le parti effettivamente pari, le carriere di ciascuno siano separate, e vedrete che il dibattimento filerà secondo i tempi decisi da chi lo presiede.
In quanto alle pene alternative, per favore, finiamola di prenderci in giro. Le si chiede sempre, ma appena la cronaca fornisce materiale suggestivo si comincia subito a berciare: più galera. Le pene devono, prima di tutto, essere certe, e perché lo siano occorre una giustizia seria e con tempi ragionevoli. Invece la si lascia in cancrena e si liberano i colpevoli. Di certo c’è solo l’ingiustizia.

martedì 1 agosto 2006

Silvio rifacci sognare

Per il momento ci si può riposare. Oggi è il primo agosto e scatta il "fermo lavoro".
Quando saranno tornati tutti dalle vacanze-ferie, bisognerà mettersi al lavoro per rifondare il centrodestra: soprattutto Forza Italia.
Le idee ci sono e gli elettori non mancano, abbiamo solo bisogno di dirigenti capaci e disinteressati che sappiano gestire e coordinare un movimento che ha trovato in Berlusconi un punto di riferimento e l'interprete di istanze latenti e inespresse.
Personalmente non ho tessere di partito e mi riconosco nelle proposte di F.I. ma non solo: mi sento anticomunista e di centrodestra. Mi andrebbe bene il partito unitario dei moderati o partito delle libertà perché dalle nostre parti non basta l'anticomunismo per poter governare: ci vogliono progetti e ideali che vadano dai Riformatori radicali all'estrema destra, mediati e assimilati per produrre proposte spendibili.
Da quello che leggo e sento mi sono convinto che la classe dirigente di F.I. abbia deluso le aspettative, che troppi abbiamo fatto i loro interessi e che gli ideali siano stati messi in secondo piano se non disillusi.
Gli elettori hanno fatto sentire la loro voce nell'unico modo possibile: disertando le urne.
A mio avviso Forza Italia, a livello locale, ha bisogno di una classe dirigente credibile ed eletta dal basso, che sappia aggregare ed ascoltare, che lavori per il bene comune e non per interesse personale, che sappia comunicare e spiegare le intenzioni dei vertici e che trasmetta le sensazioni e i desideri della base. In poche parole: F.I. dovrebbe diventare un vero partito. Dopo si potrà parlare di partito unico del centrodestra.

Noi blogger cosa possiamo fare? Intanto credo che il nostro lavoro durante la passata campagna elettorale non sia stato del tutto inutile, quindi, visto che siamo in permanente campagna elettorale, continuiamo a farci sentire e a divulgare notizie. Ci sono voci nuove che si uniscono al coro (www.ingrandimenti.blogspot.com) e tengono viva l'attenzione, ci sono aggregatori e siti istituzionali: dobbiamo fare rete, network, informazione, partecipazione, diffusione. Tutti sinonimi di COMUNICAZIONE. Dobbiamo parlarci, confrontarci e pretendere che i massimi dirigenti ci comunichino e spieghino quello che fanno, hanno fatto ed intendono fare. Noi di centrodestra non abbiamo mandato il cervello in pensione e sappiamo essere critici ma anche propositivi: vorremmo che le iniziative prese dai vertici venissero motivate e spiegate.
Accendiamo tante piccole luci e quando saremo migliaia la notte non sarà più buia.
Ognuno di noi può coinvolgere amici e conoscenti nella lettura dei nostri blog in modo da creare tanti lettori che comunicano con altri amici e simpatizzanti per far sapere a più persone possibili un'altra versione dei fatti, quella che non leggiamo su quasi tutti i giornali e che non ascoltiamo attraverso quasi tutti i media.
Buon lavoro blogger!