martedì 4 marzo 2008

Le occasioni perdute. Francesco Giavazzi

«Vi chiedo di aver fiducia. Non solo nella mia capacità di cambiare la politica americana. Vi chiedo di aver fiducia in voi stessi ». C’è un po’ di Barack Obama nel programma elettorale del Partito democratico: «In Italia 2-3 mila imprese si sono ristrutturate e ora si sono riproposte da leader nell’economia globale. Migliaia di giovani calabresi hanno sfidato la mafia: "ora uccideteci tutti". E sono italiani quegli imprenditori che in Sicilia rifiutano di pagare il pizzo ed espellono dalle loro associazioni chi continua a pagarlo».

E’ vero, e un po’ di ottimismo ci vuole. Perché l’Italia ha potenzialità straordinarie e non è—come talvolta la descrive il centrodestra — una società impaurita che deve difendersi alzando barriere e cercando protezione nello Stato. E tuttavia il programma del Pd ricorda Obama anche nella sua vaghezza: ogni volta che affronta un tema spinoso scivola via e passa ad altro. La parola «pensioni» non appare mai, ma c’è un paragrafo un po’ sibillino su «politiche per l’invecchiamento attivo»: è il linguaggio veltroniano per definire l’innalzamento dell’età pensionistica? Sulla giustizia si chiede maggior severità delle pene. Bene, ma le carceri si avviano a raggiungere la soglia dei 60 mila detenuti, a fronte dei 43 mila regolamentari: come fare non si dice. Per rendere più efficienti i tribunali si propone di «monitorarli per fare emergere le migliori pratiche»: non una parola sulla responsabilità dei giudici e sull’autorità dei presidenti dei tribunali e dei capi delle procure (il costo della partecipazione di Di Pietro alle liste del Pd?).

Sulle banche si punta l’indice contro le rendite di cui ancora godono: vuol dire che il Pd sosterrà la proposta del governatore della Banca d’Italia di non consentire più che le banche posseggano fondi di investimento, oppure si preferisce rimanere vaghi per non disturbare i banchieri? «Ciascuna università deve essere libera di assumere i propri docenti»: ottimo, ma non si può fare senza abolire i concorsi e il valore legale delle lauree. E’ questo il progetto? Si propone una legge annuale sulla concorrenza, ma tra le molte liberalizzazioni citate non compare il gas: solo una dimenticanza o timore dell’Eni? Sui servizi pubblici locali si parla di gare e di mercato, ma non una parola sulla proprietà delle aziende. Sul metodo della concertazione tra Stato e parti sociali si ammette (finalmente) che è un modello da abbandonare e sostituire con la contrattazione decentrata. Quando poi si dice che ciò richiede una riforma delle regole di «rappresentanza delle forze sociali », fra le righe si capisce che ci si riferisce anche alla rappresentatività dei sindacati: se è vero, non era meglio essere espliciti?

Si propone un salario minimo di «1.000 euro al mese»: anche per un lavoratore part-time? E perché un disoccupato disposto a lavorare per 900 euro al mese deve rimanere senza lavoro? Sui problemi del lavoro Walter Veltroni ha perso una grande occasione: proporre di abolire lo Statuto dei lavoratori (del 1970), tutto, non solo l’articolo 18, e sostituirlo con regole moderne, a partire da un sistema generalizzato di sussidi di disoccupazione. Tony Blair avrebbe avuto il coraggio di farlo, e forse avrebbe vinto le elezioni. (Corriere della Sera)

6 commenti:

maurom ha detto...

"Per rendere più efficienti i tribunali si propone di «monitorarli per fare emergere le migliori pratiche»: non una parola sulla responsabilità dei giudici e sull’autorità dei presidenti dei tribunali e dei capi delle procure (il costo della partecipazione di Di Pietro alle
liste del Pd?)".

E "le politiche per l'invecchiamento attivo"?

Uolter è imbattibile come imbonitore!

Allora per rendere più efficienti i tribunali basta "monitorare", poi si "apre un tavolo" per stabilire se effettivamente le migliori pratiche "vanno nella direzione giusta". A questo punto si istituisce una commissione "bipartisan" per eleggere i componenti di un "comitato ristretto" che ascoltate "le parti sociali", affiderà ad una Commissione parlamentare la stesura di un disegno di legge per il riordino delle procedure di affidamento dei processi...

La sinistra, soprattutto questa che sconfina al centro e assapora il gusto del potere, si è sempre comportata così: tanto fumo negli occhi e belle parole. Rispetto delle regole (per gli altri!), giustizia sociale, attenzione per gli svantaggiati, tavoli e tappeti di confronto, collegialità e condivisione (in che film?),assemblee e comitati per votare programmi (già decisi dalla dirigenza).
Solo parole, solo rinvii, solo polvere da alzare per nascondere il nulla della loro politica.
I nostri amici critici si domandano come mai il programma di Veltroni è la copia di quello del Popolo delle libertà? Allora le promesse fatte da Uolter vanno bene, mentre le stesse fatte dal Cav. sono da buttare?
E il programma di Prodi, tanto decantato, è tutto da dimenticare?
E allora è proprio vero che gli amici "comunisti" ascoltano solo con l'orecchio sinistro e vedono solo con un occhio, mentre hanno tre narici...

*paraffo* ha detto...

Mah, sembra proprio che il Corriere stia cambiando linea: pressocchè quotidiana mazzate da orbi a Veltroni, senza l' aggiunta fatidica che "però Berlusconi è peggio" ....

Sembrerebbe così, ripeto, ma non riesco ancora a fidarmi: non mi risulta, infatti, che la proprietà del giornale sia cambiata e tantomeno che sia cambiato il direttore, Mieli, il Cardinal Mazarino di via Solferino ...

E allora, cosa sta succedendo? Onestamente non lo so, ma posso sempre fare qualche ipotesi, anzi, una sola, al momento.

Il Corriere, cioè i poteri forti che gli stanno dietro, forse sta sonsorizzando un inciucio post elettorale fra B e V.

Ho appena finito di assistere alla lunga intervista di Sky tg24 a Berlusconi.

Il Cavaliere mi è sembrato quasi irriconoscibile: tranquillo, sereno, posato, conciliante, super moderato, insomma ...

(Non ha mai pronunciato l'aggettivo "comunista", per esempio)!!!

Alcuni sostengono (e lo sostiene anche lui, in verità) che la sua vera natura sarebbe questa e che solo i forsennati attacchi dei suoi nemici lo obbligavano, in passato, alla aggressività e alla scompostezza.

Non lo escludo affatto, anzi, sarei propenso a credere a questa ipotesi eppure ... eppure sento odore di bruciato!

Mi sa che hanno ragione Casini e Bertinotti, a denunciare che B e V l' accordo lo hanno già stipulato. Certo, in campagna elettorale i due nanetti scaricati e costretti a correre da soli, sarebbero obbligati a dirlo anche se NON fosse vero, ma ....

Credo di avere già scritto, qui, perchè l' idea della grande coalizione non mi piace affatto ...

Vabbè, ragazzi, devo ammetterlo: non ho ancora le idee chiare su quanto sta bollendo in pentola ...

Se e quando le avrò, ve lo farò sapere.

maurom ha detto...

La campagna elettorale non è ancora cominciata.

Ne vedremo delle belle!
L'ho già scritto, ma ribadisco.

Tra un mese quello che scriviamo oggi sarà passato remoto.

Anonimo ha detto...

E MENO MALE CHE ERANO NUOVI!!!!

Sotto il nuovo, non c’è nulla di nuovo. Non basta sbattere in prima pagina il nome di Veronesi o Calearo per cancellare la solita storia: dai nomi piazzati nei posti vincenti emerge una lunga sequela di «figlie di», «mogli di», anonimi portavoce e portaborse, sconosciute segretarie, collaboratori vari, capi segreteria. Leader o presunti tali del Pd hanno passato le ultime ore a trattare, per imbottire il nuovo Parlamento di propri cari e famigli. Da Veltroni a Prodi, da Franceschini a Fioroni, dalla Bindi a Parisi fino a Visco, non manca nessuno all’appello
da Il Giornale

Anonimo ha detto...

"E allora è proprio vero che gli amici "comunisti" ascoltano solo con l'orecchio sinistro e vedono solo con un occhio, mentre hanno tre narici..."

SI'

La terza narice serve a succhiare la materia cerebrale (decerebrazione) e ad aspirare tutte le balle che racconta l'Unità(Duplice funzione).
L'unico occhio che percipisce qualche fioco barlume è coperto
-davanti con una spessa lente rosso-scuro;
-lateralmente dal paraocchi (come quello che si mette ai ciucci).
Senza offesa.

*paraffo* ha detto...

Stavolta (porta a porta di ieri sera) il Berlusca ha sfoderato gli artigli. Era ora!
Quanto ai giornalisti intervistatori, una pena! Grillo ha ragione perfettamente: la stampa italiana fa proprio schifo.

Peccato che Grillo aggiunga troppe fesserie alla tante cose giuste che dice e peccato, soprattutto, che salvi dai suoi strali proprio il più repellente dei politici che l' Italia abbia sfoderato negli ultimi 15 anni: Antonio di Pietro, che più lo vedo e più lo ascolto e più mi ripugna ...

Averlo ammirato ai tempi di Tangentopoli è una delle colpe che non potrò MAI perdonarmi, neppure invocando l' attenuante che stava facendo strage dei miei nemici di allora (democristiani e socialisti) e neppure quella di essermi ricreduto abbastanza in fretta, cioè appena mi sono reso conto che non stava perseguendo neanche un comunista ...

Vabbè, nessuno è perfetto, neppure paraffo!!!!!