venerdì 22 dicembre 2006

Quando i disoccupati diminuiscono. Davide Giacalone

L’occupazione aumenta e la disoccupazione scende ai livelli più bassi da quando si sono adottate le nuove serie storiche, nel 1992. E’ una bella notizia, resa ancora migliore dal crescere del tasso d’occupazione femminile, ma è sparita dalle prime pagine dei giornali, è relegata fra le note economiche, come se l’aumento dell’occupazione non sia una grande conquista per tutti.
Infatti non lo è, giacché molti, specie nella maggioranza di governo, guardano a questo dato con sospetto, quando non con fastidio.
L’Italia riassorbe disoccupazione nel mentre non riesce a far decollare la produzione, attraversa periodi di crescita lenta, qualche volta di non crescita, ma aumenta i posti di lavoro. Di più: siamo quelli che ci riescono meglio in Europa, trovandoci, una volta tanto, a far da esempio virtuoso. Ma questo fa storcere la bocca a molti perché, come sottolinea la Cgil, “aumenta la precarietà”. A me pare che aumenti davvero, ma quella mentale di molti politici e sindacalisti. I posti di lavoro si creano consentendo elasticità al mercato. Certo, diciamolo in modo piatto: più si consente di potere licenziare e più s’invoglia ad assumere. C’è a chi piace un mercato molto regolato, molto corporativizzato e con alta disoccupazione. Noi preferiamo un mercato deregolamentato (ma controllato), dove i lavoratori sono liberi di amministrarsi e con bassa disoccupazione. Lascio ai cultori della materia stabilire quale sia la posizione di sinistra, ma avverto che un tempo sarebbe stato bestemmiare assegnare tale bollino alle politiche conservatrici ed alla protezione dei più garantiti.
Prima il pacchetto Treu, poi la legge Biagi, hanno rimesso in moto l’assorbimento di disoccupazione. A Biagi, che ha pagato con la vita, si deve la svolta che mette l’Italia all’avanguardia. Si tratterebbe di andare avanti, non solo assorbendo ancora disoccupati, ma spingendo anche i molti non occupati che non cercano lavoro a prendere in considerazione l’opportunità di guadagnare. Nel momento in cui si tocca il record positivo di bassa disoccupazione non dobbiamo, infatti, dimenticare che in Italia lavorano ancora troppo poche persone, per troppo poco tempo e con troppo poca produttività. Insomma, di cose da fare ce ne sono ancora molte, ma è un pessimo segnale che una tale notizia venga occultata e che ancora si sentano le voci regressive, corporative e conservatrici che vorrebbero tornare indietro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma informati prima di scrivere le cose per piacere!
Innanzitutto i disoccupati diminuiscono perchè al sud la gente rassegnata si ritira dalle liste di collocamento , e quindi l'ISTAT invece che segnalarli come disoccupati li segnala come nuovi occupati.
L'Istat poi dal 2003 usa un simpatico mezzo di misurazione.
E' un po arzigogolato, in pratica ogni lavoro che nasce viene contato per sempre e sempre.
Un esempio? se io in un mese lavoro 2 settimana a una fiera, e un'altra a un mercato, a fine mese comunque rimango disoccupato.
Bene l'ISTAT che fa? conta i miei "due lavori" come due nuovi posti di lavoro creati! e questo per sempre!.
Comunque state tranquilli che per cinque anni palazzo chigi lo vedete solo in cartolina!
Sapete a voi il potere fa stranissimi effetti, da quando non ce l'avete piu sembrate in crisi d'astinenza da potere, siete nervosi intrattabili! tranquilli tranquilli che al potere ci possono stare solo persone che sanno che i fondatori di Roma non erano "ROMOLO E REMOLO!"

maurom ha detto...

Grazie Moni,
sono ancora a mezzo servizio perché mi voglio godere le festività.
A proposito: tanti auguri di cuore!
Auguri anche a chi non si riposa e continua la battaglia contro Berlusconi: è probabile che abbia sofferto di crisi da astinenza.
BUON NATALE a tutti.

Anonimo ha detto...

Il minimo storico del tasso di disoccupazione, essendo merito del Governo Berlusconi, non meritava tanta enfasi...
forse bisognerebbe avvisare giornalisti come Fede,Rossella,Giordano...forse un pò del loro posto nei loro "equilibrati" telegiornali lo trovano...
in quanto alla vomitevole rai da sempre sono filogovernativi...ma qualcosa si poteva fare: privatizzarla per esempio come aveva promesso Berlusconi...
ma si sa...le promesse liberiste del Cavaliere sono come neve al sole...