venerdì 4 maggio 2012

La missione di Bondi. Davide Giacalone

La sorte del governo, quindi anche di questa anomala stagione istituzionale, è nelle mani di Enrico Bondi. Il commissario con cui il governo commissariale ha deciso di commissariarsi. La scommessa è quella di effettuare tagli della spesa pubblica in tempi e misura tali da potere evitare, il prossimo settembre, di far crescere di altri due punti l’iva, bastevoli per aggravare la recessione e far salire esponenzialmente la pressione sociale. Temo che tale scommessa sarà fallita, ma credo anche che sarebbe meglio fosse vinta. Quindi va preso sul serio, il lavoro assegnato a Bondi.

I trascorsi professionali di Bondi sono eccellenti, ma incongruenti: lo Stato non è un’azienda e la spesa pubblica non ha nulla a che vedere con il bilancio societario. La continuità che si chiede a Bondi, quindi, consiste non tanto nell’esperienza già fatta, ma nell’autonomia e non condizionabilità già dimostrate. Sono sicuro che tali qualità resisteranno alla prova, lo sono meno che portino al risultato auspicato. Ma lo spero. Teniamo i piedi per terra e cerchiamo di capire cosa e come si può fare, valutandone anche le conseguenze politiche.

La spesa pubblica ammonta (dati 2011) a 820 miliardi. 87 se ne vanno per pagare gli interessi sul debito pubblico. Tale cifra è destinata a crescere, sia perché il debito non si comprime, sia perché i mercati continuano a penalizzarci e la camicia di forza di un euro non governato c’impedisce la difesa, quindi paghiamo tassi d’interesse alti. Per tagliare questa spesa c’è un solo modo: abbattere il debito pubblico. Farlo aumentando la pressione fiscale è suicida, ma anche inutile. La fiscalità forsennata fa scendere produzione e consumi, deprime il prodotto interno lordo e, quindi, fa crescere il peso percentuale del debito. La via sana è quella di vendere il patrimonio pubblico non adeguatamente valorizzato e non essenziale. E’ enorme, il che ci permetterebbe non solo di sdebitarci, rientrando nella media europea, ma di accumulare risorse per investimenti pubblici in infrastrutture, con il doppio beneficio di modernizzare il Paese e far crescere il pil. Fin qui non s’è visto nulla, sicché restiamo in pochi a parlarne.

Tolti gli oneri del debito, meno della metà della spesa rimanente se ne va in pensioni e sussidi ai bisognosi. Si può pensare di togliere qualche sussidio mal indirizzato, si può cancellare qualche invalidità inesistente, si può fare pulizia (che è un bene), ma gran risparmi non se ne fanno. Resta l’altra parte, più della metà, all’incirca il 24% del pil, che è composto da spese fisse: stipendi e acquisti. Posto che la spesa per investimenti è ridotta al lumicino, dato che quando i governi devono tagliare non fanno che accanirsi su quella voce (oramai sono rimasti 36 miliardi), il grosso del lavoro si deve fare sui costi fissi. E qui sono dolori.

Da tempo vado sostenendo che si devono cambiare regole del gioco, lasciando al mercato il compito d’amministrare convenientemente anche risorse dirette a scuola, sanità, giustizia, ecc.. Temi sui quali torneremo, perché da lì, dal bisogno di far dimagrire il ciccione statale, anche ridiscutendo il welfare, non si scappa. Ma restando nello schema attuale, né è credibile che Bondi possa cambiarlo da qui a settembre (gli hanno dato poteri commissariali, mica imperiali e globali), tagliare significa mettere lì le mani. Tenuto presente che le due componenti si reggono a vicenda: più hai dipendenti, più paghi in stipendi, più paghi in strutture e acquisti con i quali occuparli. E’ il mostro statale: più è grosso, più ti costa, più accrescere funzioni, soffocando quelli che producono ricchezza, siano essi imprenditori o lavoratori.

Il Pdl non è stato capace di tagliare questa spesa, riformando la macchina statale. E’ una responsabilità politica, per niente attenuata dall’avere avuto in seno componenti schiettamente stataliste o scioccamente federaliste. Però, almeno, quella parte politica si diceva teoricamente favorevole a un simile indirizzo. Il Pd, invece, non solo non è mai stato favorevole, ma quando un suo esponente, Nicola Rossi, si spinse a ragionare di questi temi lo misero alla porta. Ora, voi volete dirmi che, da qui a settembre, il Pd è pronto a favorire una politica di tagli nel settore stipendi e acquisti, così invertendo la propria posizione e dando torto ai sindacati, in primis alla Cgil? Non è che non mi piacciano i miracoli, è che faccio fatica a crederci.

Tutto ciò senza dimenticare che i tagli devono servire a diminuire la pressione fiscale, altrimenti il loro effetto è recessivo. Meno delle tasse, ma comunque recessivo.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

La poesia ad uso e consumo della satira sui tempi di oggi.

Parturient MONTES, nascetur ridiculus mus

"I MONTI avranno le doglie del parto, nascerà un ridicolo topo" (Orazio, Ars poetica, verso 139).

CHE PRONOSTICO PRECISO FECE IL GRANDE POETA ORAZIO 2000 ANNI FA!
Vedeva lontano!
Sono tentato di esclamare::

“O vate nostro in fulgidi tempi nato,
eppur create hai queste fetenti età
che profetando andavi!”

(Che l’Alfieri mi perdoni la manomissione dei suoi appassionati versi!)

ZEUS ha detto...

Corriere della Sera -
Con lo Stato che esige subito le tasse – anche quan­do ha torto: paga e poi si vedrà se hai ragione (solve et repete) – e onora i suoi debiti con anni di ritardo, e di fronte ai sempre più numerosi suicidi, il rifiuto del professor Monti della ragionevole (civile) proposta Alfano di poter scalare dalle tasse (dovute) i crediti (prete­si) rivela un totale disprezzo dei diritti dei cittadini.
Ci voleva­no dei non eletti per dimostrare che un governo che non deb­ba rispondere agli elettori è automaticamente dispotico. Altro che «democrazia sospesa»; qui siamo in pieno autoritarismo, mascherato da efficientismo, che sta distruggendo quel poco di democrazia liberale che c'era. Confesso che, conoscendolo come persona intellettualmente onesta, ed essendogli amico, mi ero illuso che il cattolico-liberale Monti, se non proprio propenso a far prevalere l'umanesimo cristiano sulla disumana Ragion di Stato (che, peraltro, è teoria di un cattolico: Bote­ro) – fosse almeno incline a ricordarsi di essere liberale. Inve­ce, per dirla con lord Acton, «se il potere corrompe, il potere assoluto (incontrollato) corrompe assolutissimamente». Ho l'impressione che questi professori si prendano un po' troppo sul serio nel ruolo di «salvatori della Patria» e tendano a com­portarsi con i cittadini come, probabilmente, si comportavano con i propri studenti.
... NO COMMENT

continua ...http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=34527

Anonimo ha detto...

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=34538da Il legno storto:
..........
..................Il vero precariato è quello dei milioni di giovani e soprattutto meno giovani, magari con famiglia a carico, che si arrabattano con mille mestieri, saltando da un datore di lavoro all’altro in attesa di un posto un po’ più sicuro e meglio remunerato, quale che sia, che non arriva e non arriverà mai, perché uno stato-padrone preleva più della metà della ricchezza prodotta per mantenere troppi privilegi e sprechi che non vuole eliminare.
Il mio non vuole essere un invito alla rivolta immediata, alla rivoluzione che spero non sarà mai necessaria, bensì un’esortazione a combattere per un futuro migliore senza arrendersi di fronte al Moloch, senza darla vinta ai parassiti, ai fancazzisti, agli statalisti senz’anima che sulla vostra morte, sempre che ne vengano a conoscenza e non ne traggano soddisfazione nel pensare alla propria posizione di privilegiati, piangeranno forse solo lacrime di coccodrillo e per pochi attimi, il tempo di passare dalla pastasciutta al secondo.

Anonimo ha detto...

Purtroppo, dobbiamo constatare che un governo che fa strame dei diritti dei cittadini onesti, ma ridotti male, che protestano, ma non desiderano soluzioni violente
INNESCA
e ripeto, purtroppo, le reazioni di chi con la violenza crede di risolvere tutti i problemi.
Non sto a commentare. Naturalmente non sono d'accordo. Dio me ne guardi!
La violenza porta altra violenza di segno opposto, in una catena che non finisce mai. Come le vendette di alcune famiglie corse, che si ammazzavano (o lo fanno ancora?) a vicenda in continuo alternarsi di omicidi per vendetta. Un esempio ci viene da un vecchio film (Siamo tutti assassini).
Purtroppo, ripeto ancora, il governo Monti con le sue esagerazioni, con la sua "fermezza" nel prendere certe decisioni, meglio dire "caparbietà", con il modo di fare dei governi dittatoriali, con le imposizioni più drastiche, col colpire soprattutto i più deboli e indifesi, col tollerare che le "Caste" continuassero a fruire di privilegi alla faccia dei più diseredati, ha acceso una miccia pericolosa, che può portare lontano ...
Speriamo in un ravvedimento, che, se anche tardivo, potrebbe calmare questo mare sempre più agitato.

Leggete l'articolo pubblicato da affaritaliani e capirete il pericolo che stiamo correndo.

http://affaritaliani.libero.it/cronache/brigate-rosse-genova050412.html?refresh_ce

"Farete la fine di Falcone". Torna la paura del terrorismo
Giovedì, 5 aprile 2012 - 14:16:00

La strage di Capaci
Torna la paura del terrorismo stampo anni Settanta. Secondo quanto può riferire in anteprima Affaritaliani.it,

ZEUS ha detto...

... e la batosta è arrivata! tanto da farci vedere le stelle! non quelle del firmamento, ma quelle dei fuochi artificiali: luminose, variopinte, dal rosso, all’azzurro, al viola, al verde; ma soprattutto belle grandi. Proprio quelle stelle che che “sfarfallano” sopra la testa di chi ha ricevuto sulla medesima un vaso caduto dal terzo piano.
segue ...

ZEUS ha detto...

Era prevedibile, ma i nostri cari politici speravano ancora. In che? In quale miracolo?
Dopo il Carnevale, si sa, viene la Quaresima, tempo di digiuno, di pentimenti, di preghiera, di confessione, di propositi buoni. Cose che i notri cari politici non sanno nemeno dove stanno di casa.
E adesso (poveruomo)?
La cuccagna si sapeva bene che era finita per tutti. Il debito pubblico consentiva di viveri tutti da ricconi, quando invece le casse erano vuote, tanto vuote che bastava darci un nocchino sopra e suonavano come campane!
E così, eccoti un welfare all’americana (si fa per dire!) dove tutti se la spassano e se al godevano ala faccia dei soliti che alvorano e stanno zitti.
Pensioni a quelli che non hanno mai fatto niente. Cure termali prescritte dietro un semplice certificato medico, 13.me, 14. me, 15.me ... e via di seguito.
Poi, complici anche le leggi europee, pensioni a chi l’Italia non l’ha mai vista: la famosa beffa del ricongiungimento ai parenti dei “migranti”: basta avere 65 anni ed ecco uscire dal cappello del prestigiatore una bella pensione d’anzianità. A chi? Ma a chi in Italia non ha lavorato neanche un giorno, anzi non c’è nemmeno stato, anzi, non sa nemmeno dove sia. Ed i soccorsi in mare? Ma tutti a spese nostre, compreso il mantenimento dei “sopravvissuti”! E l’Europa ha detto che spetta a noi, ma gli altri europei non versano un soldo! Sì perché in questi ultimi tempi abbiamo perduto gran parte della sovranità nazionale in favore di politicanti che chiacchierano, si sciacquano al bocca con nobili e belle parole e, come tutti quelli che delirano ubriachi di ideologie buoniste, non si rendono conto che stiamo andando alla deriva, in tutti i sensi.
E allora tutto all’improvviso si sono resi conto che bisogna stringere i freni ... e la cintura dei pantaloni!
Ma, e qui viene il bello, la cintura dei pantaloni la dobbiamo stringere noi. Loro nemme no ci pensano.
segue ...

ZEUS ha detto...

Ed ecco il capolavoro del governo Monti. Tasse, gabelle, balzelli, e, come nel sogno di don Abbondio, i bravi, o meglio i gabellotti che dietro la siepe ti prendono di mira e ti sparano le schioppettate a bruciapelo quando meno te lo aspetti!
E il poveraccio che non riusciva ad arrivare alla fine del mese, ora si trova nei guai grossi come MONTI !!!
Qui non si tratta più di difficoltà, qui si tratta, ormai, di disperazione. Basta leggere la cronaca, triste cronaca, di tutti i giorni.
INIQUITQLIA falcia vittime peggio del boia di Londra che impiccava un condannato al giorno. Qui almeno due.
E così passando sul versante opposto, siamo costretti a vedere lo sconcio di una Casta, o meglio di più Caste, formate da individui che si credono superiori agli altri, nel senso di avere diritto solo loro al benessere e alla vita comoda, che se la spassano in mezzo agli agi e agli sprechi alla faccia di quelli che spremuti come limoni, versano fino all’ultima goccia di sangue per mantenere loro nel lusso più sfrenato.
E non finisce qui.
Non contenti dei privilegi ce non intendono mollare, RUBANO pure.
Si permettono alla faccia nostra case costose con vista colosseo, si fanno la casa a Montecarlo coi soldi del partito (nostri), pagano ricche vacanze coi soldi del partito (sempre nostri), comprano lauree false con i soldi del partito (i nostri), intrallazzano con la sanità pubblica (vedi Puglia) ... e quando finisco!
Però sono onesti. Guai a corromperli! Uno di loro ha detto: “Se scopro chi mi ha pagato la casa con vista Colosseo, lo sistemo io!” Gente tutta di un pezzo .., di M...A.
E le conseguenze ora si vedono. I cittadini sono stufi. O non vanno a votare o se ci vanno votano per partiti estremi.
Ricordate la crisi degli anni ‘30? La Germania si ritrovò sotto la guida di Hitler.
Non sottovalutiamo questo momento, perché è grave e pericoloso. Può portarci ad una deriva antidemocratica, perché nessuno crede più a niente, e alla politica meno che mai.

Anonimo ha detto...

... è vero. Non è cambiato niente. Anzi tutto è peggiorato. A partire dai tempi di "Mani pulite" i politi i non hanno capito proprio ancora nulla. E ancor meno gli elettori.
Purtroppo.
A quei tempi correva una barzelletta. Un Procuratore si infiltrò dentro la sede di un partito che allora era sotto il mirino.
Senti delle voci e si mise dietro la porta ad ascoltare. Stavano facendo i conti per mandare gli aiuti raccolti per il Bangladesh.
Quello che contava i soldi diceva:
-Questo a me, questo a te e questo al Bangladesh
Il proc. si scandalizzò, pensando che stavano rubando una bella fetta.
Aprì leggermente la prta senz a essere notato e vide
che il tizio che contava diceva:
-questo a me, questo a te!
e poggiando la mano sin. sull'avambraccio destro, esclamava:
E questo al Bangladesh!

E' una barzelletta, ma oggi succede di peggio.
Poi dicono che vince l'antipolitica.
No, è la sfiducia che è entrata nei cuori.
Dice un vecchio proverbio:
La fiducia si conquista a grammi, ma si perde a quintali!
Ora paghiamo tutti le conseguenze. Non per la sconfitta dei ladri e degli imbroglio. Non per le ingiustizie madornali commesse in questo periodo. Non tanto.
Ma perché non sappiamo più dove andremo a finire!

ZEUS ha detto...

Purtroppo ...
Dietro la maschera dell'antipolitica oggi i partiti commentano il risultato delle elezioni. Piace loro nascondersi dietro ad un dito ... ma purtroppo (per loro) non è servito e tuttora non serve a nulla.
Hanno perduto credibilità e stima. Questo è lo squallido risultato di un andazzo, di un modo di amministrare il Paese rubando, intrallazzando, corrompendo e facendosi corrompere. Casi clamorosi come la casa di Montecarlo, la casa vista Colosseo,ecc......non possono non produrre i loro effetti ... RISULTATO?
UN DISASTRO!
Ecco alcuni commenti di gente comune, non di politici vecchi e smaliziati.
La democrazia si fonda proprio su questo, sul rendere conto all'elettore, non sul conteggio elle teste: Se antipolitica significa sbarazzarsi democraticamente dei rappresentanti di forze politiche che hanno mal governato, rubato e piegato il paese alle corporazioni e agli interessi particolare beh, allora si, ha vinto l'antipolitica. Comunque oggi è una bellissima giornata.

A me pare che un movimento, sicuramente grezzo com'è oggi il M5S, rappresenti l'unica vera novità positiva di questo scorcio politico. Sarebbe dovere di un buon giornalista abbandonare facili e comode etichette e provare a rappresentare un fatto in maniera corretta.

Non è vero che non ha vinto nessuno. Ha vinto in primis il partito dell'astensione ed in secundis il movimento (non un partito) di chi si è rotto i co....ioni di questa banda di farabutti che ancora sono convinti di rappresentare qualcuno. Vota e fai votare BDL (banda di ladri).

Scrivete le cose come stanno, non ha vinto l'anti-politica ma bensì ha vinto la politica "sana" e perso quella marcia di PDL, PD, LEGA ecc..

Perche' definire antipolitica captare gli umori popolari?intercettare le difficolta'degli italiani e' un overe di una classe politica seria,attenta ai bisogni,che si muove anche fuori dalle mura dorate del palazzo!forse dal risultato di queste elezioni amministrative ci sarebbe da imparare, per raddrizzare la barra degli impegni nella direzione giusta!meditate politici,meditate!

L’incompetenza dei maggiori leader europei, tra i quali metto naturalmente Mario Monti (ah, che errore non aver chiamato Mario Draghi!) ha avviato un processo di rivolta che difficilmente si arresterà. Anche se la politica decidesse di rinsavire.

Tutti i mali di una politica gestita alla carlona (in Lucchesia significa: con superficialità e in modo arruffato) sono esplosi in presenza di una crisi economica che non ha l’uguale (supera anche quella del 1929). Nei più importanti Paesi europei è emersa l’incapacità dei governanti a farvi fronte con la filosofia da essi adottata, vecchia come il mondo, secondo la quale tutto può risolversi spremendo i cittadini. Come i signori feudali facevano nei confronti dei loro sudditi, ogni volta che avevano bisogno di denaro.

Anonimo ha detto...

REFERENDUM SARDEGNA

Al di la' delle appartenenze di ciascuno, bisogna cogliere questo messaggio chiaro e la volonta' espressa di una Sardegna che intende decidere con scelte autonome e di rottura con il passato"
Per quanto riguarda i quesiti, i primi quattro, insieme all'ottavo, sono abrogativi e cancellano le quattro province regionali di Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio. L'ottavo taglia l'indennità dei consiglieri regionali. Chiede ai sardi se vogliono cancellare una legge che stabilisce che i compensi sono agganciati a quelli dei parlamentari 'in misura non superiore all'80%'.

Anonimo ha detto...

REFERENDUM SARDEGNA


I quesiti consultivi, riguardano l'elezione diretta del presidente della Regione attraverso le primarie, la riscrittura dello statuto sardo, sull'indennità spettante ai membri del Consiglio regionale della Sardegna e il rimborso delle spese di segreteria, all'abolizione dei consigli di amministrazione degli Enti strumentali della Regione e alla riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 50.

Anonimo ha detto...

da LA STAMPA

... c’è questo urlo di dolore che attraversa l’Italia, alimentato dalle scelte suicide e arroganti compiute da un’intera classe dirigente.

Non si può certo dire che non fosse stata avvertita. I cittadini stremati dalla crisi hanno chiesto per mesi alla partitocrazia di autoriformarsi. Si sarebbero accontentati di qualche gesto emblematico. Un taglio al finanziamento pubblico, la riduzione dei parlamentari, l’abolizione delle Province. Soprattutto la limitazione dei mandati, unico serio antidoto alla nascita di una Casta inamovibile e lontana dalla realtà. Nel dopoguerra il grillismo meridionale dell’Uomo Qualunque venne dissolto dalla Dc di De Gasperi nel più semplice e intelligente dei modi: assorbendone alcune istanze. Purtroppo di De Gasperi in giro se ne vedono pochi. La LIMITAZIONE DEI MANDATI PARLAMENTARI è da anni il cavallo di battaglia dei grillini. Se il Pdl di Alfano l’avesse fatta propria, forse oggi esisterebbe ancora. Ma un partito che ai suoi vertici schiera reperti del Giurassico come Gasparri e Cicchitto poteva seriamente pensare di esistere ancora? Il Pd ha retto meglio, perché il suo elettorato ex comunista ha un senso forte delle istituzioni e dei corpi intermedi - partiti, sindacati - che le incarnano. Ma se il burocrate Bersani, come ha fatto ancora ieri, continuerà a considerare il grillismo un’allergia passeggera, lo tsunami dell’indignazione popolare sommergerà presto anche lui.

Anonimo ha detto...

Pronto, pronto?
Non c'è nessuno?
E' gia martedì, il Pdl si già liquefatto da due giorni...
C'è nessuno?
La nave affonda e i topi scappano?
Dove sei Maurom?
Sei in ginocchio da Grillo ad implorarlo?
Ti sei offerto di lucidargli le scarpe tutte le mattine?
Gli hai detto che se anche lui vuole fare il bungabunga hai una bellissima cugina da presentargli?

ZEUS ha detto...

A parte qualche esagerazione dettata sia dall'entusiasmo, sia dalla battuta infelice (ma non era solo Berlusconi ad avere battute infelici? ma almeno le sue facevano ridere, ed erano senza secondi fini, erano solo una caratteristica del suo carattere gioviale, contrapposto ai musi lunghi seri funerei dei vari politici che si sono sempre succeduti sulla scena dell'agone per la conquista del potere-I SEPOLCRI IMBIANCATI) del Nostro Amatissimo Presidente della Repubblica, già ex PCI, già ex PCUS, che dall'alto della sua carica non si dovrebbe permettere di giudicare, sia in bene sia in male, le forze politiche, in qualità di supremo difensore dei diritti di tutti; a parte tutto ciò mi pare che questa risposta data data da Grillo al Presidente rappresenti pure uno sguardo a volo d'uccello sulla situazione politica odierna italiana.


BUM LO FANNO LORO!
E’ grottesco il comportamento di un capo di Stato che ignora la realtà. Non un accenno anche finto, di benvenuto. Che vergogna! Poi si lamentano del disprezzo che provocano. Il nostro è l’unico paese al mondo dove quando ci sono le elezioni vincono tutti e mentre negli altri paesi chi perde, sparisce per sempre dalla scena politica, nel nostro non cambia niente: gli attori sono sempre gli stessi e fare politica si intende come una eterna campagna elettorale. Ha ragione Beppe: questa gente vive per davvero su un altro pianeta! Sicuramente a permettere tutto questo è stata la proverbiale pazienza degli italiani, che per decenni hanno sopportato ogni sorta di sfregio, hanno ingoiato rospi senza ribellarsi, hanno assistito a ruberie di ogni sorta e mentre precipitavano nella miseria, vedere questi bellimbusti circondarsi di privilegi sempre più osceni senza batter ciglio, tanto da far sentire questi alieni autorizzati ad affondare sempre più, la lama nel petto di una popolazione disorientata al punto di non più in grado neppure di reagire.
I governi che si sono susseguiti in questi trent’anni sono stati capaci soltanto di proteggere sé stessi, fregandosene dell’amaro destino in cui stavano trascinando il proprio paese. Questa gente pagata milioni di euro, (frutto dei sacrifici dei lavoratori, dei pensionati e delle piccole imprese) quando, per il modo di lavorare, non avrebbero meritato nemmeno mille euro al mese, se non addirittura costretti a risarcire i danni, hanno creduto e credono di poter continuare in eterno a massacrare un popolo, non tenendo mai in conto che anche la pazienza ha un limite. Così oggi, dopo la disfatta delle elezioni, cascano dalle nuvole incapaci persino di un mea culpa. Per fortuna è arrivato un temporale a lavare le strade e scongiurare il pericolo di una epidemia di peste. E ora dopo la pioggia arrivano 5 Stelle ad annuncirci il ritorno del sole.
Hasta que no se apague el sol!

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Purtroppo, succede assai frequentemente che, i capi popolo, una volta raggiunto il potere non fanno altro che mettersi seduti sulla poltrona di quelli che l'hanno abbandonata. E instaurare una tirannia peggiore di quella di prima.
Esempi?
Napoleone
Lenin
Stalin
Hitler
e per andare ancora più indietro
Masaniello.
Il potere dà alla testa e corrompe.
Pensare a quello che hanno combinato i Papi in nome di Cristo.

ZEUS ha detto...

Caro Mauro
se c'è una cosa che non mi piace, e che rifiuto con forza, è il sarcasmo.
Il sarcasmo di coloro che convinti di aver vinto chi sa che cosa, si gettano "anema e core" a massacrare quelli che considerano "nemici" da sempre, gente abominevole da schiacciare sotto il tacco come si fa con gli scarafaggi.
E' questo il modo in cui, fin dal 1945, si è sempre regolata la politica in Italia.
Hanno preso la sbornia e la smaltiscono così.
Forse non si rendono conto che la strada da percorrere è lunga e piena di pericoli. E' giunto il momento che
"Ogni villano
un Marcel diventa"
Sapessero quanti sparvieri rapaci adesso stanno in agguato per conquistare il potere!
E non sanno volgere nemmeno la testa all'indietro, accecati come sono, per ricordare i difetti, le mancanze, le mascalzonate di quelli per i quali loro hanno sempre fatto il tifo.
Tutti i difetti li avrebbe avuti Berlusconi (che non è sicuramente un santo!) mentre i loro capi, pardon Capi, sono la quintessenza della perfezione.
Un blog come questo serve per doscutere, per trovare soluzioni, per chiarire le idee, e non per farne un'orgia di insulti e di beffe verso l'avversario, che se non altro gentilmente li ospita e ammette di esprimere qualunque parere.
Sconfitta?
Sì. Sconfitta di un certo modo di amministrare il Paese, un malo modo. Ma da questo giudizio non esce incolume nessuno! Nè di Dx né tantomeno di Sx.