mercoledì 30 maggio 2012

Meno Stato più servizi. Davide Giacalone

Si può tagliare la spesa pubblica mirando al risparmio e si può farlo avendo in mente uno Stato che costi meno. Che lasci più ricchezza alla libertà di cittadini e sistema produttivo, abbassando le tasse e invadendo meno la vita collettiva. Tutte e due gli approcci vanno nella direzione giusta, ma il secondo conduce più lontano.

Enrico Bondi è una persona seria, sicché mi rifiuto di credere a quel che leggo, ovvero che le sue proposte dei tagli, ad esempio nel settore sanitario, s’incentrerebbero attorno all’opportunità di rendere omogenei i prezzi e le quantità degli acquisti fatti da diverse amministrazioni. Mi rifiuto perché questa è roba che abbiamo scritto qualche centinaio di volte, fra libri e articoli, aggiungendo soluzioni dettate dal più banale buon senso. Mi rifiuto perché per porre ordine nella spesa attuale, senza cambiare il sistema complessivo, non avrebbe sentito la sola persona davvero utile: Maurizio Bortoletti, colonnello dei Carabinieri e commissario dell’asl di Salerno. Se si vuol risparmiare, al tempo stesso moralizzando, non vedo come si possa far meglio di quanto Bortoletti ha già dimostrato: diminuendo la spesa, recuperando beni già acquistati e mai utilizzati e regolarizzando i pagamenti. Abbiamo raccontato questa storia, sebbene con la sintesi che un quotidiano richiede. Spero l’abbiano letta.

I tagli alla spesa pubblica possono e devono essere l’occasione non solo per risparmiare, ma anche per riformare. Il sistema sanitario regionalizzato è un fallimento. Si può risparmiare a legislazione vigente, ma si può anche prenderne atto e cambiare organizzazione. La sanità gratis per tutti, a prescindere dal fatto che molti sono assicurati e, quindi, pagano due o tre volte la stessa cosa, salvo che l’apparato pubblico paga per tutti, è una scemenza. Costosissima. La distruzione della libera professione medica, con la trasformazione di tutti in impiegati del sistema sanitario non-nazionale, ha inaridito la medicina di base e ingolfato i pronto soccorso di gente che chiede d’essere visitata. Questo capolavoro della riforma Bindi (Rosy) va cancellato. Insomma: anziché mettere i soldi al servizio della conservazione di quel che non funziona si mettano i tagli al servizio del cambiamento, indirizzando un pezzo di spesa pubblica verso la promozione di idee e tecnologie innovative made in Italy.

Discorso analogo vale per la scuola: la didattica digitalizzata diminuisce la spesa cumulata di Stato e famiglie, consentendo miglior controllo comparativo della qualità. Ciò comporta, però, la fine non solo dei libri di testo cartacei (i libri lo saranno sempre, ma non quelli con gli esercizi e le lezioni), ma anche dell’ipocrisia dilapidante che li vuole obbligatoriamente sia stampati che digitali. In quel modo la spesa aumenta, anziché diminuire. Avete mai sentito di un’azienda che digitalizza le procedure aumentandone i costi? E’ vero il contrario, e deve essere vero anche per la pubblica amministrazione. Così come può essere vero per la giustizia: tutti gli atti in digitale, fine delle tonnellate di faldoni che fanno avanti e indietro, fine della geremiade sui soldi che mancano per la carta della fotocopiatrice. Mi dispiace per i “camminatori”, ma neanche tanto, perché ci costa meno mandarli a passeggiare nei parchi.

Immagino Bondi si sia reso conto di quel che qui predichiamo inutilmente: è molto più difficile tagliare la spesa pubblica restando nella logica dell’attuale sistema che mettere i quattrini in investimenti che lo abbattano. Se la spending review non approda a questo sarà solo tempo perso. Così come lo è stata fin qui e nel corso degli anni, quando ancora non s’era diffuso il suo nome in inglese. La digitalizzazione consente quel che ieri era impossibile: meno Stato e più servizi. Ma presuppone cessione di competenze al mercato e snellimento brutale delle procedure.

Si dirà: in questo modo va a finire che i tagli alla spesa diventano la riforma dello Stato. Esattamente. E’ il solo modo per trasformare una tortura in un beneficio. Il commissario al taglio della spesa, l’ottimo Bondi, ci faccia il regalo di non concludere la sua attività dicendoci quello che abbiamo già scritto. Il moralismo della spesa è come il moralismo fiscale, serve solo a renderci, in un sol colpo, più poveri e più ingiusti.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

sei colpevole insieme al fu bettino dell'aumento vertiginoso del debito pubblico quando eri al governo con il pentapartito e ricevevi. Ora paghiamo le conseguenze. Ti avevano nominato esperto delle comunicazioni, alle poste con mammi con quale titolo? soldi buttati via, ora dici di tagliare la spesa pubblica. Perchè queste cose non le dicevi quando facevi parte della squadra del potere?

Anonimo ha detto...

Sisma, Monti rifiuta gli aiuti e alza il prezzo alla benzina
DA IL GIORNALE
Dopo i fischi e gli insulti incassati durante la visita a Sant'Agostino, il premier non ha più fatto visita nelle zone terremotate. Le violente scosse di ieri hanno messo in ginocchio una delle zone più produttive del Paese. E il governo cosa fa? Rifiuta gli aiuti offerti dalla comunità internazionale e alza ancora una volta le accise sulla benzina. Un unico spiraglio: forse salta l'aumento sull'Iva

Due centesimi (DUE CENTESIMI = € 0,02)
Per aiutare i terremotati. Tutto qui.
Bisogna dare ragione ad Antonio Di Pietro, a questo giro. Per il leader dell'Italia dei Valori aumentare di due centesimi al litro le accise sulla benzina per aiutare le popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto è "la solita scelta spiccia di chi non si assume la responsabilità di andare ad incidere sugli sprechi, la solita tassazione a pioggia". Proprio per questo, l'Idv consegnerà direttamente ai terremotati e agli amministratori locali dell’Emilia la tranche dei rimborsi elettorali che percepirà a giugno, circa 1,9 milioni di euro. Eppure tutti i tecnici insieme non sono riusciti a pensare altro che ad alzare di un nuovo balzello i carburanti. Altro? Poche idee e pure confuse.
Ai microfoni di Otto e mezzo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha ringraziato a nome di tutto il governo la comunità internazionale per gli aiuti offerti per far fronte all'emergenza terremoto, ma ha declinato. "Per ora non abbiamo bisogno di aiuti e provvediamo con i nostri mezzi" ...

E’ vero! dal momento che ci possiamo permettere di spendere 15 o 20 milioni di euro (20.000.000,00 - in lettere € VENTIMILIONI/00) per la sfilata di carn ... le, volevo dire per la parata militare. La vedete la scena? sopra un palco costato circa 2 milioni di euro, sono disposti i soliti politici con la faccia di circostanza -“ma mi faccia ridere” direbbe Totò- le AUTORITA’ ( e signore, si capisce, patriottiche pure loro) militari e civili (con nastri, fasce, medaglie e aggeggi vari -vedi Gheddafi), MENTRE NEL CIELO SFRECCIANO le frecce che costano 20.000 euro al minuto, MENTRE DAVANTI AL PALCO passa la sfilati di militari 400/500 euro di straordinario, col dispendio e il consumo di mezzi militari (un carro armato 2 litri di benzina ogni 1/2 = mezzo km).
Tutto questo per dare una prova di MUSCOLI.
Saluti militari, facce serie, sventolio di bandiere, sorrisi compiaciuti delle signore che sfoggiano abiti e cappellini come se assistessero al derby, in Inghilterra! ... e intanto ...
...già ... i terremotati? sul palco ci salirebbero volentieri anche loro, per ... beh! ... lassamo perde’ va’!

Anonimo ha detto...

PARATA DI ROVINE
da il MANIFESTO

Nel momento del disastro materiale di popolazioni colpite dal terremoto, come si dà prova di «vitalità, forza democratica e fermezza», le virtù necessarie secondo il presidente Napolitano a celebrare la Festa della Repubblica, se non scartando dalla tradizione che vuole una parata militare e impegnando invece quegli uomini e mezzi nel soccorso e nell'aiuto? Invece delle urla dei comandi, del ritmare del passo dei soldati, dello sferragliare dei carri armati e delle scie assordanti dei cacciabombardieri nei cieli di Roma, non dovrebbe esserci un silenzio, questo sì «sobrio», rispettoso, operoso e partecipe per un'altra ferita civile che si apre nel cuore del Belpaese?
CONTINUA|PAGINA2 Dovrebbe essere un ragionamento ovvio e scontato di fronte all'emergenza dolorosa e immane che ha colpito l'Emilia, tanto più che è già accaduto nel 1976, ha ricordato il manifesto, quando per il terremoto del Friuli la presidenza Leone sospese la parata. Invece c'è solo la consapevolezza di tanti, dai siti web all'opposizione di sinistra (ma anche a destra), ma non delle cosiddette istituzioni, dalla presidenza della Repubblica al governo dei tecnici, nel taciturno e spettrale consenso di chi lo sostiene: il Pdl, e il Pd, che pure alla costola democratica dell'Emilia dovrebbe essere legato, come dovrebbe piangere sulla strage operaia dentro un modello produttivo che tanto ha esaltato.
Il fatto è che quella parata era un'offesa anche prima del terremoto. Uno spreco insopportabile il costo previsto e già attivato di circa 4 milioni di euro in piena crisi, a cui si è aggiunto il ridicolo dell'avere costretto ad imparare a marciare per il 2 giugno molti giovani che fanno parte del Servizio civile taglieggiato nei nuovi fondi governativi. Questa parata militare così concepita, più che celebrare la Festa della Repubblica, doveva e deve servire ad essere vetrina pubblicitaria del supermarket delle armi andato in onda all'ultimo vertice della Nato di Chicago del 20 e 21 scorsi. Utile quindi solo a giustificare i 10 miliardi di spesa nel bilancio del governo dei tecnici e del ministro-generale Di Paola, per l'acquisto di 90 cacciabombardieri F-35. Visto che non basta più correre da un sisma all'altro, da un'alluvione all'altra, quanto assetto del territorio italiano potrebbe essere sanato con 10 miliardi di euro? Altro che l'aumento impopolare deciso ieri dal governo del 2% delle accise dei carburanti per arrivare a 500 milioni da destinare - forse, visto il ruolo delle assicurazioni private previsto dalla nuova legge per i rimborsi da terremoto - alla ricostruzione.
Ma naturalmente la parata deve rappresentare lo spot celebrativo delle guerre che ci hanno visti impegnati a disprezzo dell'articolo 11 della nostra costituzione, repubblicana appunto, che «bandisce il ricorso alla guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali». Ma di quali conflitti dovremmo essere fieri, visto che dall'Iraq, ai Balcani, dalla Somalia all'Afghanistan fino alla Libia quel «ricorso alla guerra», quegli interventi armati più o meno ipocritamente giustificati non hanno risolto le crisi ma, aggiungendo guerra a guerra e troppe stragi di civili, le hanno trasformate solo in immensi buchi neri e rovine della storia? Si dirà che in alcuni luoghi siamo forza di pace che si interpone. Bene, allora celebriamo la pace che si interpone inviando subito uomini e mezzi a soccorrere le popolazioni dell'Emilia.
La volontà sotterranea e nuova a dire no alla parata del 2 giugno è forte domanda di democrazia. Se inaspettatamente in Italia ha prevalso un referendum per impedire la privatizzazione dell'acqua, è ormai tempo di trovare forme e modi per una iniziativa popolare contro le spese militari. Siamo ancora in tempo a mobilitarci contro. A fermarla, la parata di rovine.
 

Anonimo ha detto...

da il Giornale

Vasco Errani, governatore dell’Emilia tribolata dal terremoto, farebbe bene ad attrezzarsi e a guardare quel che succede sotto il suo naso, fra i portici e le torri della città. Errani, alla disperata ricerca di soldi per arginare la catastrofe, dovrebbe leggere i documenti scritti da Lorenzo Tomassini, un consigliere comunale del Pdl che ha studiato quel sistema di potere chiamato Bologna. La scoperta è imbarazzante: nel capoluogo emiliano, ma non solo, ai politici è concesso per legge il dono dell’ubiquità. Sì, di solito l’essere contemporaneamente in due luoghi è prerogativa dei santi, a Bologna, più modestamente dei 16 consiglieri comunali che in questo modo riescono a arpionare non uno ma due stipendi. «Il giochetto - spiega Tomassini - vale solo a Bologna due-tre milioni di euro a legislatura, ma credo che su scala nazionale l’operazione costi allo Stato una cifra stratosferica, senz’altro superiore al miliardo di euro. Per questo invito Errani a cominciare da lì per recuperare risorse preziose in un momento drammatico come questo».
Invece di inseguire questo o quell’evento, la classe politica ha insomma l’occasione per impugnare la ramazza, riguadagnare il consenso dell’opinione pubblica, infine fronteggiare non più a mani nude un’emergenza senza confine.
La legge in questione è la 267 del 2000 che permette agli eletti di raddoppiare la busta paga, cumulando il lavoro che c’è - in consiglio comunale o provinciale o altro - a quello che c’era e di fatto non esiste più. Due stipendi per un’occupazione. Niente male nell’epoca degli esodati e dei cassintegrati, e, purtroppo, ora anche dei terremotati. Naturalmente a pagare è lo Stato e Tomassini s’indigna: «Ho appena scritto a Monti che chiede suggerimenti per tagliare gli sprechi. A Bologna c’è anche un caso, ma forse non è solo uno, in cui il Comune apre i cordoni della borsa addirittura tre volte: versa i gettoni al consigliere che può arrivare a incassare, qui da noi, 1.700 euro netti al mese, gli rimborsa il vecchio stipendio da insegnante, anche se lui a scuola non ci va mai. Mai, perché a Palazzo d’Accursio le convocazioni sono permanenti. E infine, visto che il professore virtuale non è ancora in grado di fare lezione deve garantire la presenza in aula di un supplente».
Possibile? Eppure nessuno si è ricordato di questa norma recente, varata dodici anni fa dal governo D’Alema. «Si discute tanto e giustamente - prosegue Tomassini - del finanziamento ai partiti che è costato alle casse dello Stato più di due miliardi di euro in 15 anni, ma quest’altra norma, inserita alla chetichella e difesa gelosamente come un piccolo grande segreto, ha un impatto forse superiore. Anche se i calcoli esatti non li ha fatti nessuno». Un miliardo pare una cifra gigantesca che forse dovrebbe essere ridimensionata: ci sono Comuni in cui i gettoni sono davvero spiccioli e poi ci sono molti consiglieri che non tengono il piede in due scarpe, ma si mettono in aspettativa, lasciando nel freezer la vecchia occupazione. La realtà è assai variegata ma un censimento porterebbe a galla molte sorprese.
...Però non prendiamoci in giro: perde ogni credibilità chi tende la mano e intanto mette in tasca due stipendi. Lasciamo stare le divise e le tonache: la sobrietà deve cominciare dal Palazzo.

Anonimo ha detto...

Quest'ultimo articolo de Il Giornle è incredibile!!!
Era addirittura oggi in prima pagina.
Non cita niente di concreto, solo "documenti scritti da Lorenzo Tomassini" per dar contro alla giunta dell'Emilia Romagna e in particolare ad Errani in un momento così delicato.
Errani non centra proprio niente!
Non c'è niente di concreto, ma solo fango qualunquistico sull'onda dell'antipolitica e fatto dal giornale che più ha difeso il vecchio governo.
Ma vergognatevi avvoltoi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vogliamo parlare di Formigoni e il suo amico Daccò dato che il terremoto ha colpito anche un po' di Lombardia!
Giornalismo di m...rda

maurom ha detto...

Quella del Giornale è una notizia.

Lo sapevi dell'esistenza della legge 267 del 2000?

E'giornalismo solo quello del Manifesto, che, come vedi, qualcuno ha postato e lasciamo alla lettura di chi frequenta il nostro blog?

Dalle tue parti gli articoli sgraditi vengono pubblicati?
Dobbiamo per forza parlar male di Formigoni, nemmeno indagato?

E che dire di Penati?

Devi ringraziare questo blog che ti lascia scrivere quello che vuoi...

Anonimo ha detto...

MAURO,
SONO PIENAMENTE D'ACCORDO CON TE!
Quando si trattava di parlare male di Berlusconi, per i processi, dai quali poi è stato sempre assolto, ... ma guarda un po'! Era polemica democratica contro il TIRANNO! che teneva sotto il tacco i poveri Italiani!
Quando le inchiesta riguardano loro, allora è un'altra cosa ... si capisce ...

Non lo sapevi, Mauro, che Loro sono gli intoccabili, i puri, che non fanno mai intrallazzi con la sanità pugliese, che governano Bologna con dignità e onestà ... che non ricevono mai il doppio o triplo stipendio ... che non mettono mai in tasca i soldi del partito (nostri) ... ???
I giudici sono bravi solo quando accusano Berlusconi (le sentenze vanno rispettate) ... ma quando toccano lro ... dagli al fascista!

Anonimo ha detto...

Voragine Lusi, spariti altri 50 milioni
Il Riesame: "Mancano all'appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale"

commenti 49

18:06
31-mag
Fresca fresca come l'uovo di giornata!
Altro che le Olgettine!!!
Altro che Ruby! Qui si ruba.
di Luca Romano
Il Riesame conferma i domiciliari per la moglie del tesoriere e poi scrive: "Mancano all'appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale". inoltre, scrive il tribunale, "Luigi Lusi si è trovato a poter maneggiare indisturbato un’ingentissima quantità di denaro, posto che Rutelli, Bocci e Bianco avevano riposto in lui massima fiducia"

Anonimo ha detto...

... ed ecco che te scappa un tupolin de soto 'letto che me dise ...

da il Giornale

Bologna - La crisi morde, la terra in Emilia trema mettendo in ginocchio popolazione ed economia mentre la Casta promette e intanto guadagna doppio. Difficile, di questi tempi, far digerire ai contribuenti emiliani che ai loro eletti viene retribuito il dono dell’ubiquità con un doppio compenso.

Sindaco Merola

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Per i lavoratori dipendenti del pubblico e del privato si paga due volte. Prima il gettone di presenza per l’attività svolta in consiglio e nelle commissioni e poi il rimborso ai datori di lavoro per le ore trascorse fuori dall’ufficio.
La capitale dei politici dai doppi stipendi è Bologna. Spulciando tra le «determinazioni dirigenziali» del settore Personale si scopre che l’elenco dei beneficiari è lungo. Il capofila è l’attuale sindaco, Virginio Merola, che negli anni scorsi da assessore della giunta Cofferati, e dipendente della Legautonomie Regionale, faceva pagare al pubblico 3.900 euro di acconto Tfr. E ora che la sua giunta è in carica da un anno la storia non cambia. Nel 2011, per i primi setti mesi della nuova amministrazione, sono stati prenotati quasi due milioni (1.275.000 euro) per i doppi compensi dei politici.
Facendo un passo indietro, si scopre che per la consigliera democratica Siriana Suprani, consorte del presidente del colosso cooperativo Unipol Pierluigi Stefanini, nel periodo febbraio-aprile 2009 il Comune di Bologna ha versato 4.102,70 euro all’istituto Gramsci, una onlus dell’Emilia Romagna. La cifra va sommata al gettone di presenza, 2.300 euro lordi (per legge un quarto dello stipendio del sindaco) e ai 16mila euro divisi col collega Davide Ferrari per un conteggio del 2007. Da quello stesso plico, i bolognesi scoprono di aver rimborsato cinque datori di lavoro per un costo di 35mila euro. Tra questi figura anche Legautonomie Regionale alla quale sono stati versati i 3.900 euro di acconto Tfr per il sindaco Merola da assessore di Cofferati.
L’elenco è lungo e non mancano i presidenti dei nove quartieri, come l’attuale assessore Riccardo Malagoli che tre anni fa si è visto riconoscere quasi 2.300 euro di Tfr dalla multiutilty Hera, a sua volta partecipata dal Comune; quella nel cui Cda siedono 18 «super manager» superstipendiati. Più il capogruppo Pd Sergio Lo Giudice che da insegnante, cioè dipendente dello Stato, costa triplo. Al gettone comunale e ai rimborsi si aggiunge il costo di un supplente per sostituirlo in cattedra.
E i paladini dell’anticasta per eccellenza in tutto questo tacciono e intascano. A Bologna, due dei tre eletti del Movimento 5 Stelle si avvalgono degli stessi privilegi. Il consigliere Marco Piazza in due mesi di attività nel 2011 ai bolognesi è costato 4.708 euro versati all’azienda dove è assunto. Raggiunto per chiedere dove sia finita la battaglia contro i privilegi della Casta si irrigidisce e poi scivola tra i corridoi di Palazzo. ...

...e il popolo ignorante
tutto vede ...
eppur ci crede! (G.Giusti)

Anonimo ha detto...

da il Giornale

Milano - Perché per la sinistra nemmeno le vacanze al mare sono tutte uguali. Ci sono quelle buone di Beppe Grillo in Costa Smeralda prima di manifestare con i No-Tav e quelle cattive sempre in Sardegna di Roberto Formigoni.

Quelle che scatenano la canea progressista che urla «dimissioni» contro chi, a differenza dei suoi colleghi (di sinistra) Vasco Errani e Nichi Vendola, non ha nemmeno un avviso di garanzia.
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Per me sono tutte (TUTTE) VACANZE CATTIVE.
Rubare ... rubare ... rubare ...

è la parola d'ordine
d'una suprema volontà ...

L'Italia si divide fra
-fra quelli che pagano le tasse
-e quelli che le evadono
-e in più .. quelli che SI FANNO LE VACANZE all0e spalle di coloro che pagano ... cioè dei
PIU' FESSI DI TUTTI!!!!!!!!!!!

Dopo Grillo verrà Cicala, dopo Cicaòa verrà Merlo. dopo Merlo verrà Canarino ...
ma i più fessi saranno sempre quelli che pagano!

"Babbo, babbo! mi hanno detto che la politica, domani, ci porterà felicità e benessere!" ...
e il babbo "Fatti furbo!.......

Anonimo ha detto...

Amo la musica.
Fra tutti i musicisti apprezzo in modo particolare il violoncellista ROSTROPOVIC, legato ad un ricordo che rievoco come in un sogno.
Quando cadde il muro di Berlino Rostropovic festeggiò l’avvenimento portando con sé il suo MAGICO violoncello sotto il quel muro che per anni e d anni aveva rappresentato il dolore, la mancanza di libertà, la tirannia, la crudeltà, la mancanza di ogni senso di umanità.
Come il vento della primavera porta con sé il profumo dei fiori, il grido delle rondini, il tepore di una nuova stagione, così da quel violoncello usciva un sospiro di sollievo, una sensazione infinità di libertà, un’atmosfera nuova che permeava di gioia e di speranza il mondo intero. In quel momento sembrava che l'umanità avesse capito che cosa significa la vera libertà, la vera giustizia, la vera solidarietà.
Oggi Rostropovic, riporrebbe il violoncello nella sua custodia non avendo più l'entusiasmo di quei giorni. E come potrebbe averlo? Quello che doveva essere il paradiso, ciò è un mondo improntato alla libertà e alla giustizia secondo i principi più sani della Democrazia, non è altro che un deserto di rovine. La democrazia è divenuta una parola vuota, priva di sostanza.
I politici l’hanno svuotata di ogni valore: belve affamate, uccelli di rapina, parassiti, iene, sciacalli, pescecani, hanno divorato i beni materiali insieme a quelli morali. Non rimangono che rovine e ossa rinsecchite con il loro tetro biancore di morte sotto i raggi del sole. Un sole che sorge sopra un mondo pieno di corruzione e di disonestà.
E la storia andrà avanti così, sempre ... e ...
... fin che il sole risplenderà
sulle sciagure umane.
(U.Foscolo)

Anonimo ha detto...

E' giusto festeggiare la festa della Repubblica, è stata la nostra libertà. Per quanto riguarda il risparmio di denaro, non dimentichiamoci che quando la lega era al governo per ben due volte MARONI ha separato il voto per li referendum da quello amministrativo. Per paura di perdere le amministrative non si è preoccupato di sperperare denaro pubblico, SPERPERANDO PIù DI 600 MILLIONI DI €.
Anche allora eravamo in crisi. Ora stanno cavalcando l'onda del terremoto per riconquistare i voti perduti.

Anonimo ha detto...

E’ giusto festeggiare ... ore 17.55
... questo è un dialogo fra sordi?
Io non ho preso partito, né per gli spreconi di Dx né per quelli di Sx.
Ho solo detto che in un momento in cui un terremoto di queste tragiche dimensioni ha devastato e sta ancora devastando l’Emilia, non c’è assolutamente bisogno di fare feste che costano milioni di euro.
La repubblica va comunque festeggiata, ma c’è modo e modo.
Basterebbe ricordare l’avvenimento per televisione,
Niente discorsi roboanti. Niente mostra di muscoli.
Un colpetto alle accise di qua, un colpetto alle accise di là .... .... e io pago!
Bella roba vedere le faccce dei soliti politici sul palco d’onore (un milione di euro, soltanto quello), le gentili signore che sfoggiano abitini “dernier cri”, i visi seri, mano alla tesa dei berretti, delle autorità militari, la banda che che suona il piffero ... quando in Emilia la popolazione ha bisogno di aiuti urgenti e consistenti ...
La parata dell’orgoglio nazionale!
Sai in quanti modi diversi si può festeggiare un anniversario! Forse anche più divertenti!

Er poppolo c’ià le spalle larghe
e c’ià puro rotto le p ...!
... e poi ciannamo a lamemtà!

Anonimo ha detto...

quakcuno ha detto ......
...solo fango qualunquistico sull'onda dell'antipolitica

... a proposito dell'argomento dei COMPENSI che generosamente vengono elargiti ai consiglieri comunali di Bolongna ... ecc. ....

Non voglio entrare nella questione particolare di Bologna. Parlo in generale.
ANTIPOLITICA
FANGO QUALUNQUISTICO DELL'ANTIPOLITICA

Chi si ricorda perché nacque il qualunquismo, avrà presente la corruzione e il trasformismo dela politica di quel tempo.
E? facile dare al quel movimento "Qualunquismo" l'etichetta, la connotazione negativa di disfattismo.
Perché, semmai, i disfattisti erano i politici che con il loro malcostume dava motivo di scandalo. E che scandalo anche allora!
Ma la gente allora diceva che il mondo va così.
Oggi non è più deposta. Chi vuol governare deve mettersi in testa di farlo con onestà.
Una volta le chiacchiere vuote e ampollose attaccavano meglio.
Oggi no.
Diffido di dei vari grilli che cantano.
Ma se non altro aprono gli occhi alle persone sprovvedute.
Mettendo in pericolo tutta la Lobby dei politici disonesti.
E questa viene chiamata ANTIPOLITICA.

Anonimo ha detto...

E dopo il terremoto, è emergenza migranti: gli operai extracomunitari delle fabbriche emiliane tornano nei Paesi d'origine.

Al loro posto, arrivano stranieri disperati. Che occupano le tendopoli e lasciano senza brande né pasti gli abitanti del luogo.

Una bella lezione per tutti quegli emiliani che, attratti dal canto delle sirene di sx, votano per qei partiti che non fanno altro che urlare ACCOGLIENZA!, senza sapere però quali siano le conseguenze di una politica che mar soltanto, tramite l'immigrazione, a racimolare voti.
La sx francese non avrebbe senza i voti dei mussulmani, senza la promessa di regolarizzare 400.000 irregolari.
Entrano. Poi dove li metti?
Qui la carità e la solidarietà non c'entrano.
Siamo do fronte al pericolo dell'invasione. In Belgio metà della popolazione è mussulmana. In che consisterà il pericolo' Quando diverranno maggioranza, comanderanno loro, con le loro leggi, con i loro costumi, con le loro consuetudini. Noi saremo, nella migliore delle ipotesi, tollerati, come una massa di porci da convertre alla loro intollerante religione.

Anonimo ha detto...

.... errata corrrige
avrebbe vinto

....
e c'è un fanatico qui in Italia che li ha chiamati fratelli!
Lasciali crescere, poi, i fratellini, ti fanno vedere i sorci verdi!

Anonimo ha detto...

La Merkel non ride più:
la crisi affonderà Berlino
A forza di rigore la recessione colpirà anche i tedeschi. Soros: "L'Europa crolla". E le grandi banche sognano profitti record

da Libero

Anonimo ha detto...

AN. DEL 30.5 ------19.30

...sei colpevole insieme al fu bettino dell'aumento vertiginoso del debito pubblico quando eri al governo con il pentapartito e ricevevi. ...
Ti sei dimenticato di addebitare a B. 2 terremoti in Italia, e il terremoto con tsunami del Giappone.
Per questa volta sei perdonato ... non lo fare più ...

Stiamo pagando le conseguenze anche per gli sprechi del folle imperatore Caligola ... informati ...