Noi ci scandalizziamo che la politica non riesce a governare l’Italia, ma non ci siamo mai chiesti quanto l’Italia mediatica sia la fedele rappresentazione di quella reale. Perché se si tratta di due Italie diverse, nemmeno quello del Padreterno riusciremo mai a percepire come buongoverno.
Se lo Stato che noi vorremmo ben governato, non è nemmeno parente lontano dello Stato reale fatto di debito pubblico, spread, macerie di terremoti, devastazioni di alluvioni, morti e sfollati, disoccupazione dilagante, 10-15 milioni di poveri, imprenditori alla canna del gas e imprese produttive che eludono o delocalizzano, quale buongoverno potrà mai piacerci: quello della “Fornero al cimitero”?
Quindi, il più grosso problema dell’Italia prima del governo Monti (peraltro già sgradito al 50% degli italiani), non è stato il governo Berlusconi, ma la politica e la stampa ideologizzata e faziosa, sinistra e destra, figlie degeneri di un bipolarismo feroce quanto una guerra civile.
Se c’è in giro tanta spazzatura mediatica da condizionare persino la giustizia, al fallimento socio economico non c’è alternativa. E’ come se gli economisti e gli imprenditori in Italia non fossero mai nati: la crescita del Pil (legale) possiamo solo sognarcela.
Se non arrivano i fatti, da bravi netturbini, a rimuovere la “monnezza” politico-mediatica che ammorba l’aria, e smentire e ridicolizzare l’esercito di pennivendoli che seppellisce di menzogna una intera nazione, come Pompei sotto l’eruzione vulcanica, non c’è scampo per nessuno.
E a dimostrazione di ciò, vi porto un’acuta analisi politica del 2010 che all’epoca circolava su Berlusconi e che ho scoperto per caso.
Un italiano bene informato diceva: “Credete che quello che sta succedendo in Italia sia una normale dialettica politica democratica? Io credo assolutamente che non lo sia. Credo che si possano trovare migliaia di ragioni per criticare il Pd e la sinistra, ma che la priorità del cittadino italiano dovrebbe essere quella di preservare la democrazia (?) o quello che resta della democrazia in questo Paese. Il rischio-dittatura è molto forte, quando il B. si impadronirà direttamente (o indirettamente) della presidenza della Repubblica, controllando così la magistratura, stravolgendo la Costituzione a proprio vantaggio ecc… allora l’ultimo barlume di libertà si spegnerà. Il modello Russia di Putin si avvicina e gli italiani dovrebbero meditare su questo… prima garantiamo la democrazia poi avremo tutto il tempo per criticare a destra e sinistra democraticamente”.
Per fortuna possiamo gridare allo scampato pericolo. Con l’aiuto delle castronerie medianiche di destra e sinistra, l’Italia s’è scrollata di dosso quel potenziale tiranno fascista di Berlusconi (finto amico di Fini e finto mangia comunisti) visto che stava per importare dalla Russia la dittatura comunista del suo amico Putin (dice l’illuminato analista in questione). E tutto l’armamentario di televisioni private e controllo di quelle pubbliche, in aggiunta ad un potere economico sconfinato e un conflitto d’interessi grande quanto un pianeta e lungo 17 anni se l’è fatto fritto.
Gli italiani “intelligenti” hanno “meditato” e costretto l’aspirante tiranno Berlusconi alle dimissioni, prima che come un asso piglia tutto si appropri della presidenza della Repubblica, della Magistratura e si riscriva una Costituzione ad personam. E ora ci godiamo tutti la democrazia compiuta con la possibilità di “criticare destra e sinistra liberamente” perchè sotto il tiranno era tutto proibito tranne che tirargli pietre in faccia.
Tanto per i 2000 miliardi di debito pubblico c’è sempre tempo, e poi quelli non sono mica un problema per tutti, ma per i quattro milioni di fessi di imprenditori chiamati a pagare o morire. Come nelle migliori rapine dove ti fanno scegliere liberamente: o la borsa o la vita.
Questo è il giudizio libero e illuminato che per 17 anni la sinistra ha avuto di Berlusconi e la destra non ha opposto resistenza. E se pure i fatti lo hanno ridicolizzato oltre che smentito, è pertinente domandarsi: il tiranno Berlusconi che ha levato il disturbo da solo senza spargimento di sangue, che marca di tiranno era?
E’ stato davvero così intelligente aver lavorato per liberare l’Italia dalla tirannia risibile del bunga bunga e conservare e migliorare quella del debito pubblico a 2000 miliardi, tanto caro agli speculatori dell’intero pianeta per finanziarci a strozzo?
Nessuno mette in dubbio che sia democratico impedire ad un avversario politico di arrivare nella stanza dei bottoni. Ma se gli elettori ve lo hanno mandato per governare, (come adesso il prof. Monti che ha un consenso bipolare) impedirglielo con i metodi usati contro Berlusconi, è politica o terrorismo mediatico? (the Front Page)
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29 commenti:
ma chiudi bottega pezzo di scemo, leccare il culo non ti salva
il nano è assetato solo di figa e tu sei maschio, e pure brutto
meno male che Silvio non c'è
Nessuno mette in dubbio che sia democratico impedire ad un avversario politico di arrivare nella stanza dei bottoni. Ma se gli elettori ve lo hanno mandato per governare, (come adesso il prof. Monti che ha un consenso bipolare [ma non popolare-ndr] ) impedirglielo con i metodi usati contro Berlusconi, è politica o terrorismo mediatico? (the Front Page)
anonimo del 01 giugno, 2012 20:32
Ci sono più termini da turpiloquio che critiche fondate.
Ma il commento dove sta?
Non voglio star tanto a polemizzare: ma una cosa la voglio mettere in chiaro
Il portavoce di Prodi, al tempo del suo governo, dimostrò di non essere assetato di quello che dici tu. Ma era assetato di ben altro.
Di costui hai niente da dire?
E ai dirigenti della sx non piace la .... (quella cui fai cenno tu). Se sì, sono uomini come lui. Se no ... problemi loro. Affari di c...
LE CHIACCHIERE SERVONO. ECCOME!
Per es. agli avversari del governo Berlusconi.
Quante chiacchiere insulse sui giornali!
I giornali italiani (e anche quelli esteri) potevano essere ribattezzati con il nome di "CLUB DEI GUARDONI".
Dalle indiscrezioni tabellate "fortuitamente" dalle procure, dalle escort (sinonimo di putt....) munite di registratore, ai fotografi sardi ... era tutto un guardare, osservare e malignare.
Altro nome di battesimo "CLUB DELLE LAVANDAIE".
Non si parlava d'altro: si condannava, si censurava, ci si stracciavano le vesti: "CLUB DEI TARTUFONI".
Ma agli altri non succedeva niente?
Ogni tanto usciva fuori una magagna. Travestiti. Tansessuali pagati con i soldi nostri. ...
Quello non faceva scandalo. Debolezze umane!
E il danno, picchia e ripicchia, l'hanno fatto.
Ai signori moralisti, quando li tocchi, è lecito ricorrer alla querela.
Ma se vi ricorre Berlusconi, è un fascista!
La libertà di stampa è una bella cosa. Ma andrebbe controllato di più il dilegggio, la calunnia, la condannasenza che nessun tribunale si sia ancora pronunciato ...
Fallo a loro! ...
correzione
tabellate? (svista)
uscite ....
... e che fatti!
...Slot e videopoker, regalo da 285 milioni
Maxisconto fiscale alle concessionarie
Mentre lo Stato carica sulla benzina la ricostruzione in Emilia, due decreti del governo Berlusconi
fanno piovere soldi sulle aziende dell'azzardo. Prima beneficiaria, la Bplus del latitante Corallo
Ci sono 285 milioni di euro che potrebbero essere destinati alla ricostruzione dell’Emilia. Sono lì nelle casse del governo, e potrebbero essere usati per aiutare le popolazioni colpite dal doppio sisma di martedì scorso e del 20 maggio. E invece il tesoretto sarà distribuito ai concessionari delle slot machine mentre il conto del terremoto sarà pagato dai soliti grazie all’aumento delle accise sui carburanti. Un regalo del governo Berlusconi per "premio di produttività" e il "livello del servizio" raggiunto. Mentre la Corte dei conti chiede alle stesse concessionarie 2,5 miliardi di euro con l'accusa di aver nascosto introiti al Fisco di Marco Lillo
Di terremotati al Quirinale c'era solo il Grana Padano
La cerimonia dedicata "alle vittime del sisma" ma il party del Colle è stato solo un evento di gala. Oggi la parata militare a Roma. Di Pietro: "Insensibilità".
da LIBERO
L'unico modo per evitare polemiche sulla festa del 2 giugno al Quirinale mentre un'intera Regione, l'Emilia Romagna, è in ginocchio per il terremoto era non celebrare quella festa. O farlo diversamente. Con meno invitati, spesso imbucati o semplice vippume assai poco rappresentativo della Repubblica, Oppure organizzare l'evento in una città simbolo come Reggio Emilia, patria del Tricolore e a poche decine di chilometri dai luoghi disastrati del sisma. Ma il presidente Giorgio Napolitano ha detto no, perché la parata militare ai Fori Imperiali a Roma (più dimessa rispetto agli ultimi anni) si doveva fare in quanto già organizzata. Ma il pomo della discordia è quel cocktail sul Colle che ha raccolto 2.000 persone tra politici, giornalisti, attori, saltimbanchi e varia fauna difficilmente classificabile. L'intellighenzia che si merita quest'Italia, insomma. E per fortuna che si parlava di sobrietà: dare un'occhiata alle foto pubblicate da Libero e Liberoquotidiano.it per farsene un'idea. L'unico terremotato presente al Quirinale con ogni probabilità era il Grana Padano, presente in gran quantità per allietare gli invitati (tra cui non c'erano, nota di merito per gli assenti, Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani).
CVD
UN SALOTTO BUONO. Un bel riferisco alla faccia nostra.
Si sa. I signori politici sono abituati così.
Un bel banchetto alla rinascimentale. Gentiluomini, gentildonne, e CANI sotto il tavolo a rodere gli ossi, buttati giù con sussiego, dai SIGNORI.
I terremotati ringraziano il sig. presidente e i partecipanti tutti, per i brindisi fatti in onore al terremoto! Non a loro. Si mangia. Si beve. Si brinda.
Viva i terremotati che ci danno l'occasione di fare questa simpatica riunione di vip e di crema della bella società. Un pensiero, ma solo un pensiero, ai terremotati. Di soldi, manco un durino!
... e io pago!
... e in Romagna ... scusate signori! Lo sapete che cosa è successo in Romagna?
STO PER FINIRE DI COMPILARE LA DENUNCIA DEI REDDITI.
CON RABBIA.
CON RANCORE.
SOLDI BUTTATI NEL CESSO:
La mia modesta somma, penso che vada a finire male.
Loro fanno festini che costano milioni di euro.
Io tiro la cinghia per pagare le tasse. Probabilmente i miei sacrifici saranno finiti in una bottiglia di spumante, una torta, tanti festoni, e... camerieri ... servizi ... riverenze. ... ossequi .. baciamano ...
Che mondo!
Che fetenzie!
Non sarà pure il caso di dare il via, sempre alla faccia dei contribuenti, ai fuochi artificiali in onore dei terremotati?
2 giugno.
LA CASTA BRINDA.
Valletti e catering extra-lusso per politici, giornalisti, attori e imbucati vari. Se questo è basso profilo...
Tra gli invitati Rutelli, Paolo Villaggio, Giovanni Floris
Un bel botto. Salta il tappo di una bottiglia di spumante: “Alla salute! alla salute dei terremotati!” “Viva il Presidente!”.
Uomini (tutti vip) in abito scuro, da pomeriggio o da matinée, signore, le gentili signore, le gentildonne con abiti sfarzosi che si mettono in mostra e sfoggiano i gioielli acquistati in Place Vendome e dicono, con voce melliflua -Ma che tenerezza fanno questi poveri terremotati!- -Ma certo! pensa che io ho offerto già due euro per telefono!- - Ma che bel vestitino! te l’ha regalato Giangy, o l’hai acquistato? E dove?
-Ma che bella idea umanitaria ha avuto il nostro presidente!-
-Ho sempre detto che è un grand’uomo!!! Buoni questi cioccolatini!-
-Sempre in prima linea il nostro presidente! fin dal 1956! un vero democratico! ...
E INTANTO PIOVE. PIOVE MISERIA E DISPERAZIONE SUI TERREMOTATI. PIOVONO LACRIME DI SOLITUDINE.
CORAGGIO! COME VEDETE IL PRESIDENTE NON VI ABBANDONA. PENSA SEMPRE A VOI!
precisazione
ORE 10.46
DA LIBERO
Detassiamo il terremoto
da il legno storto
Scritto da Davide Giacalone
domenica 03 giugno 2012
Il terremoto continua, l’incapacità di cambiare registro anche. Il primo è una disgrazia che dobbiamo alla natura, la seconda una sciagura di cui è responsabile una classe dirigente ottusa. Avevamo avvertito che aumentare la benzina non avrebbe aiutato i terremotati, ma dimostrato l’assenza di idee in capo al governo. Puntualmente hanno imboccato la via più banale, consueta e sciocca. Visto che si tassa tutto avrei anche io una proposta esattrice: paghino tutti quelli che continuano a usare l’aggettivo “sobrio”. Sono ridicoli, hanno rotto l’anima ed è giusto che risarciscano le vittime. Versino un obolo, e che sia smodato.
Avrei fatto volare le frecce tricolori e celebrato la festa della Repubblica senza mendaci ipocrisie, perché non si è risparmiato un tallero e non si lascia l’orgoglio nazionale sotto le macerie, assieme alla capacità di governare. Piuttosto si sarebbe dovuta evitare la pacchianata quirinalizia, con attricette e comparsine, utile solo a far sapere che i cittadini normali, quelli veri, non erano invitati. Eppure anche quello è stato un appuntamento rivelatore, perché quando il ministro Piero Giarda ha creduto di fare una battuta, immaginando si dovesse pagare un tassa per entrare, il presidente della Repubblica gli ha risposto circa i suoi dubbi sull’elasticità della domanda al prezzo. Detto in modo diverso: pagando non sarebbe venuto nessuno. Bell’esempio di amor patrio! E a chi chiedeva al prode Giarda se lui avrebbe pagato, così ha risposto: “avrei considerato le finalità”. Ma per davvero, caro il mio governante spiritoso? A noi tocca pagare sempre e comunque, senza metter becco sulle finalità.
Torniamo al terremoto, che è meglio. Secondo il metro giardesco dovrei essere felice di pagare l’ulteriore fiscalità, visto il nobile intento. Invece credo che sarà l’ennesimo salasso sprecato, sicché cercherò d’usare il motore il meno possibile, in modo da contribuire solo per quel che sono costretto. Gli italiani, con la doverosa eccezione degli invitati al party del Colle, sono persone generose, pronte ad aiutare, anche economicamente. Ciò rende ancora più colpevole il modo in cui vengono trattati e ancora tassati. Ecco una proposta alternativa: detassiamo i contributi privati per il soccorso e la ricostruzione. Siamo nella stagione delle dichiarazioni dei redditi, si stabilisca che i soldi messi a disposizione dei terremotati vengano detratti dal reddito imponibile. Sostituiamo la ragionevolezza espansiva e la generosità positiva alla tassazione recessiva e all’imposizione degradante. Suvvia, illustri professori, esimio signor presidente, posate il bicchiere del rinfresco, uscite dai gazebo allestiti nei giardini, vergognatevi per avere nascosto le auto di servizio, da dove siete scesi per farvi fotografare appiedati, e provate a rendervi utili all’Italia: via le tasse dai soldi per il terremoto.
Detesto la demagogia, mi fa venire l’orticaria. Fra le colpe di questa presunta classe dirigente, però, c’è anche quella di far crescere la voglia di cacciarla proponendo cose strampalate, demagogiche, utili solo a far schiumare la rabbia. Questa è una proposta concreta, che funziona bene in un Paese di gente sana, che sa privarsi di qualche cosa per darlo a chi ne ha bisogno. Coraggio, provateci. Non ho mica detto che voi stessi dovrete contribuire. Tranquilli. Sarà sufficiente consentirlo agli altri, senza doverci pagare l’obolo aggiuntivo di una tassazione pretesa con arroganza e minacce.
Giacalone, sono con te!
M (abbasso) la Casta!
Caro Giacalone, qui serve una nuova Bastiglia.
LA REGINA ANTONIETTA, nella sua reggia dorata, domandò perché la gente fuori dal palazzo strepitava.
Le risposero che quei poveracci avevano fame.
E lei subito ordino di portar loro delle BRIOSCHE!
La nostra Casta non si cura nemmeno di dare un cornetto! La colazione al bar è rincarata!
TUTTI ALLA BASTIGLIA!!!!!
da il Giornale
Il ministro ha esordito parlando del terremoto. Poi ha chiesto se tra i presenti ci fosse qualche sindacalista di Bologna. Si è fatta avanti una rappresentante della Cisl alla quale Fornero ha chiesto di portare, quando sarebbe tornata in Emilia Romagna, la solidarietà personale del ministro. Esordio inusuale, ma passato come un gesto di sensibilità.
Il ministro, raccontano i sindacalisti, ha detto alla sindacalista di avvertire i lavoratori emiliani colpito dal terremoto che li avrebbe chiamati tutti personalmente. Brusii ed imbarazzo. Poi è iniziata la riunione sui tagli. E lì la situazione è precipitata. Fornero ha constatato che le sigle presenti erano troppe e ha detto ai sindacalisti presenti, visto che comunque avrebbero detto «tutti le stesse cose» di scegliere uno o due rappresentanti, invitando i candidati «ad alzare la mano». Risposta di Battaglia (poi uscito per protesta) a Fornero: «L’ultima volta che l’ho fatto era per chiedere alla maestra se potevo andare al bagno». «Un ministro – protesta l’esponente Confsal - non può comportarsi in modo così incredibilmente antidemocratico. È assurdo invitare a scegliere le sigle con il diritto di parola, accampando l’argomento che tanto i temi presentati sarebbero sicuramente gli stessi».
ALLA BASTIGLIA! ALLA BASTIGLIA!
Caro Silvio
ti ho sempre fedelmente dato il voto. Non perché sono un "Berluscones" come dicono quelli che votano a sx. I "Veltrones". ... ma perché ho avuto fiducia nel programma del Pdl. Tradito poi dal cittadino monegasco residente in un appartamentino di Montecarlo. Acquistato, si capisce, con i suoi soldi, costati privazioni e sacrifici (dei contribuenti).
Ma adesso è l'ora di darsi una mossa.
Non si può in nome dell'austerità tollerare le pensioni d'oro e, nel contempo, congelare e rattrappire quelle di chi ha lavorato per quarant'anni e più. Non puoi, tu, Silvio, con la sensibilità che sempre ti ha contraddistinto, lasciare che questa situazione permanga all'infinito.
Tu sei ricco, ma i tuoi soldi sono frutto del tuo ingegno e del tuo lavoro. Non li hai rubati, carpendoli dalle casse della PA, come stanno facendo molti politici disonesti, anche di parte nostra, purtroppo!.
Ma anche noi pensionati che abbiamo lavorato, con modestia e operosità, non abbiamo rubato la pensione che oggi viene contestata da chi, oltre ad avere altri lauti proventi, intasca il compenso di senatore a vita (concesso gratis et amore dei ----vuolsi così colà-dove si puote- ciò che si vuole--- ...: da un sincero Democratico, per il bene del popolo, in trincea per difendere la Democrazia fin dal 1956 e anche da prima!).
E mentre noi pensionati dalla pensione scamozzata e con l’IMU sulle spalle, stringiamo la cinghia dei pantaloni, nella Regione Lazio i Signori Consiglieri hanno deliberato di concedersi, GENEROSAMENTE, una pensioncina d’oro!
Io continuerò a darti il voto, ma spero proprio che nel programma che proporrete all’elettorato vengano corrette queste mostruosità. Altrimenti ... resto a casa ...
E tieni lontani dal partito tutti demagoghi che, senza vincolo di mandato, prima delle elezioni approvano il programma e dopo scompigliano tutto!
E stai attento alle alleanze. Casini è un coltello a doppio taglio. Con lui la legge anti immigrazione clandestina non si farà mai. A parte che difende a spada tratta l’operato di questo disgraziato governo.
Silvio: aspetto da te una mossa che dia scacco matto al governo Monti e ci riporti sul binario giusto. I professori stanno bene in cattedra: dall’alto del loro sommo magistero potranno dire tutte le fesserie che passano loro per la testa. Ma governare è un’altra cosa!
Concludo con la tristezza di constatare che la Casta, il 2 di giugno, ha festeggiato, con champagne e torte, il lieto evento del terremoto: evento che ha dato loro l’occasione di essere invitati al Palazzo dal Grande Capo, di sfoggiare vestiti e parure ultima moda, di conversare, di brindare alla faccia dei contribuenti e dei terremotati, i quali saranno felici oltremodo per essere stati ricordati con brindisi e applausi.
Viva l’Italia. Viva la Repubblica ...
Senza vincolo di mandato
L'articolo 67 della Costituzione Italiana dice:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Questo significa che nessuno può contestare una decisione presa dal Parlamento. Nessuno può perseguire legalmente un parlamentare o un partito che disattendano il proprio programma elettorale.
E' ovvio che in certi casi sarebbe difficile capire quando una decisione o una non-decisione rispettino o meno il programma; ma il punto è un altro.
Bisogna chiedersi: perché esiste un tale articolo? Se l'intento fosse stato quello di lasciare ad ogni singolo elettore il compito di decidere in merito al rispetto delle promesse fatte dai politici, non sarebbe stato meglio non scriverlo affatto?
Invece, con una scrittura di quel tipo, sembra che la Costituzione legittimi qualsiasi cambiamento rispetto al proprio programma e quindi, al limite, anche rispetto alle proprie ideologie.
Sembra voler dire che, una volta eletti, i parlamentari rimangano per cinque anni in una sorta di paradiso dove possono prendere qualunque tipo di decisione, a dispetto delle aspettative per cui sono stati votati.
Tale articolo è inoltre la giustificazione al fatto che ai parlamentari non possa essere revocato il mandato. Se, infatti, sono liberi di prendere qualunque decisione, chi mai potrebbe pretendere di licenziarli?
Se invece ci fosse un modo per revocare il nostro voto al parlamentare o al partito scelto, sicuramente i politici eletti starebbero più attenti a ciò che promettono. Inoltre investirebbero più risorse nella comunicazione delle proprie scelte al cittadino.
Sono idee a cui bisogna lavorare; ma la volontà è chiara: concludere l'era dei parlamentari-mona
errore del copia incolla:
parlamentari-mona
leggi: parlamentari-monarchi
dal Giornale
... ... tre sono le possibili soluzioni di cui si parla nelle riunioni di questi giorni. La prima: staccare davvero la spina - ma bisognerà vedere anche l’evolversi della crisi - e tornare alle urne nonostante il rischio serissimo di uscire sconfitti. «Si va all’opposizione ma si salva il Pdl», spiega un dirigente di via dell’Umiltà. La seconda: continuare a sostenere Monti, ma pretendere di entrare nell’esecutivo. Perché almeno i «costi» sarebbero mitigati dal «ricoprire ruoli da cui è più facile interagire» e «non ci troveremo ad approvare cose scritte da altri». La terza: non staccare la spina ma, prima dell’estate, passare all’opposizione in modo da avere le mani libere in vista delle elezioni.
Una scelta che sarebbe destinata a spaccare il Pdl, visto che almeno
una quarantina di deputati continuerebbero a sostenere Monti.
«Ma almeno - chiosa lo stesso dirigente di cui sopra - non avremo problemi a fare le prossime liste elettorali».
... e cosa si aspetta a espellere dal partito quei quaranta deputati?
Possibile che ogni volta che prendiamo una decisione, ci sia qualche "Pierino", senza vincolo di mandato, a rompere i c....?
Espelliamoli. Così la prossima volta rimarranno a casa perché saranno escclusi dalle liste.
LEGGO E PRENDO NOTA CHE MOLTI COMMENTI SONO IN LINEA COL MIO PENSIERO.
Un party per festeggiare la Repubblica. In questo momento?
Ma ciò che più ha contribuito a rivoltarmi lo stomaco, fermandomi la digestione, è stata l’idea, brillante, geniale, piena di umana comprensione, l’idea, dico, di dedicare un pensierino ai terremotati fra un brindisi e l’altro.
“Poveretti, quanta sofferenza! Sì, grazie, un pasticcino! ... ma che buon aperitivo!”
Sorrisi, abiti sfarzosi, collane, braccialetti ...
Un mondo lontano anni luce dal mondo reale, quello vero, quello della gente che lavora, che risparmia ... e che ha visto crollare la fatica di anni e anni in pochi secondi.
Arrivano con macchine lussuose, e le nascondono, facendo finta di giungere a piedi.
Tutti dal Capo a festeggiare l’anniversario! e a commemorare, fra un brindisi e un pasticcino, le vittime del terremoto!
Ma se almeno quella FESTA fosse stata a spese di un privato! Macché ... scherziamo? ... paga Pantalone. E chi è Pantalone? Ma chi volete che sia! E’ il contribuente, quel fessacchiotto che paga le tasse. Zitto e mosca! Paga paga, non fare il tirchio!
Ma a pensarci bene il suo bravo contributo l’ha offerto anche Lui! Lui chi? Ma il cittadino colpito dal terremoto. Già ... le tasse le paga anche lui! Giusto! Facciamo una festa, lo commemoriamo, gli diciamo bla bla bla bla bla bla ti stiamo vicino, hai la nostra solidarietà e non vogliamo fargli pagare la parte? E’ giusto che paghi anche lui.
Come è giusto che non paghino i NOBILI dentro i loro palazzi sontuosi, che non paghino le BANCHE proprietarie di migliaia di palazzi, la CHIESA idem come sopra!
Loro non pagano perché con i loro capitali (le banche ed i nobili affittano i palazzi a prezzi esorbitanti) fanno ... reggetevi bene, c’è rischio di cadere privi di sensi!, per BENEFICENZA!!!!!!!!!!!!!
Così fra crisi economica, disgrazie, terremoti, spread in rialzo, tasse ad ogni angolo di strada, gabelle e gabellotti, accise, IMU, ICI, IRPEF, ADDIZIONALI, nuove tasse sulla benzina, ancora tasse sull’auto, bollo e RCA ... e con la disgrazia più grossa, il governo tecnico (tecnico... di che? di cosa?) stiamo andando a fondo ... sprofondiamo negli abissi più neri dell’oceano.
Siamo ridotti male
fino al punto che ...
Il marito ritorna a casa, dopo avere cercato inutilmente un lavoro per tutto il giorno ... non vede l’ora di sedersi a tavola e mangiare qualche bocconcino ... anche se c’è rimasto poco ... o niente. Trova la moglie sulla sedia con uno scaldino fra le gambe.
“Cara che cosa fai?”
“Amore, ti scaldo la cena!”
a il Manifesto
AFANNI PAPALI
NDR - non condivido in pieno tutte le tesi esposte dal manifesto, anzi ...
Ma certe critiche, non del tutto campate in aria, dovrebbero far riflettere ...
Gravato dalla pubblicazione dei documenti riservati, travolto dallo scontro per bande dentro lo Ior, rincorso dai comunicati quotidiani di padre Lombardi, certo il papa non aveva bisogno del piccolo vatileaks che lo screditato presidente della regione Lombardia gli ha regalato riferendo, dopo averlo incontrato, di «parole personali che mi hanno fatto molto piacere», come se il pontefice lo avesse assolto dai peccati. Né le polemiche su quanto è costata la trasferta papale a Milano hanno migliorato l'immagine Benedetto XVI.
Quella folla di tifosi convocata allo stadio Meazza, avrebbe magari voluto sentir pronunciare parole di verità, proprio in Lombardia, nel cuore dello sconquasso cattolico, nella terra ambrosiana investita dallo scontro furioso di interessi colossali (tra Formigoni e Comunione e liberazione, tra il san Raffaele e il trattamento riservato al cardinal Tettamanzi). Invece il vecchio papa stanco ha ripetuto i dogmi dell'esangue dottrina, preceduti dall'invito rivolto alla politica di «farsi amare», di svolgere l'incarico pubblico come «elevata forma di carità». Esortazione cara a questo papa che insiste, inascoltato, per la crescita di una classe dirigente cattolica meno impresentabile.
.......
LA VEDOVA SCALTRA
... SIGNORE fammi trovare un solo politico onesto, che pensa esclusivamente al bene dei cittadini, che non ruba mai i soldi della PA, che non è disposto a fare inciuci, che si accontenta della pur non misera paga di deputato ... e dopo ...
raccoglimi pure accanto a quell'anima benedetta.
Amen.
Tratto dal bolg di B.Grillo
Tutto vero?
Ci sono dei limiti. Ma se togliamo mezzo la patina del populismo, e scrutiamo con occhio imparziale, ci accorgiamo che non tutte le critiche sono fatte a vanvera.
Cè una verità che non si può negare.
La politica, ormai, deve fare i conti anche con questo.
Le magagne vengono tutte messe a nudo ... e non fanno un bell'effetto.
Anche se chi scopre la rogna, cerca di nascondere le rogne di casa propria.
... La Sardegna ha avuto una sfortuna, quella di essere stata colonizzata dallo Stato sbagliato. Pensate alla Corsica, ma è Francia. E' li davanti. Ti viene voglia di raggiungerla a nuoto. La Sardegna ha tutto per essere la perla del Mediterraneo. Il mare, il cibo, l'energia, la cultura, la gentilezza dei suoi abitanti che ti adottano dopo pochi giorni che vivi qui. Chi è stato in questa isola prende il Mal di Sardegna che lo costringe a ritornare. Questa terra che potrebbe vivere delle sue ricchezze naturali, di agricoltura, di pastorizia, di turismo è conquista dei capitali continentali. Spiagge e paesaggi incantevoli sono stati cementificati fino alla battigia da seconde case vuote, da alberghi, resort, parcheggi. La distruzione di un paradiso terrestre che l'Italia usa come pattumiera. A nord le spiagge sono state inquinate dal petrolio della E-On nel silenzio generale. Nel sud è prevista una colata di cemento nella meravigliosa Costa Verde. Vengono importate pecore dall'Est europeo spacciandole per originarie della Sardegna. I sardi vengono picchiati a Cagliari se sfilano contro Equitalia, e a Civitavecchia, se osano sbarcare sul Continente. La Sardegna è trattata come una colonia in cui installare raffinerie a Sarroch, a Porto Torres. ..........
La Sardegna ha dieci miliardi di crediti verso lo Stato e ne deve quattro a Equitalia.
I sardi devono pretendere che lo Stato onori i suoi debiti. La Sardegna è peggio dell'India ai tempi della rivoluzione di Gandhi sotto l'occupazione inglese. Agenti con elicotteri a copertura, come in un conflitto, sfrattano famiglie di contadini dalle loro case per non aver pagato delle cartelle di Equitalia. Cemento, sta diventando una piattaforma logistica di cemento. La Giunta Regionale Sarda ha approvato il rinnovo, l'ampliamento e il rilascio di concessioni demaniali dei litorali sardi, in favore di strutture ricettive private. Ha svenduto il territorio dei sardi che per i prossimi sei anni dovranno pagare anche per fare il bagno nella loro terra. In Francia ci sono decine di chilometri di spiagge libere, toilette pubbliche custodite e docce gratuite, vigilanza di Polizia e Vigili del Fuoco, bike sharing per limitare il traffico. Cose che i sardi non possono neppure immaginare. Hanno fatto da poco una piccola rivoluzione con l'abolizione delle nuove province con un referendum, vedrete che se ne fregheranno, le faranno lo stesso in qualche modo. L'unica possibilità è che i sardi riprendano il controllo della loro terra ...
Scritto da Davide Giacalone
domenica 03 giugno 2012
Il terremoto continua, l’incapacità di cambiare registro anche. Il primo è una disgrazia che dobbiamo alla natura, la seconda una sciagura di cui è responsabile una classe dirigente ottusa. Avevamo avvertito che aumentare la benzina non avrebbe aiutato i terremotati, ma dimostrato l’assenza di idee in capo al governo. Puntualmente hanno imboccato la via più banale, consueta e sciocca. Visto che si tassa tutto avrei anche io una proposta esattrice: paghino tutti quelli che continuano a usare l’aggettivo “sobrio”. Sono ridicoli, hanno rotto l’anima ed è giusto che risarciscano le vittime. Versino un obolo, e che sia smodato.
Avrei fatto volare le frecce tricolori e celebrato la festa della Repubblica senza mendaci ipocrisie, perché non si è risparmiato un tallero e non si lascia l’orgoglio nazionale sotto le macerie, assieme alla capacità di governare. Piuttosto si sarebbe dovuta evitare la pacchianata quirinalizia, con attricette e comparsine, utile solo a far sapere che i cittadini normali, quelli veri, non erano invitati. Eppure anche quello è stato un appuntamento rivelatore, perché quando il ministro Piero Giarda ha creduto di fare una battuta, immaginando si dovesse pagare un tassa per entrare, il presidente della Repubblica gli ha risposto circa i suoi dubbi sull’elasticità della domanda al prezzo. Detto in modo diverso: pagando non sarebbe venuto nessuno. Bell’esempio di amor patrio! E a chi chiedeva al prode Giarda se lui avrebbe pagato, così ha risposto: “avrei considerato le finalità”. Ma per davvero, caro il mio governante spiritoso? A noi tocca pagare sempre e comunque, senza metter becco sulle finalità.
Torniamo al terremoto, che è meglio. Secondo il metro giardesco dovrei essere felice di pagare l’ulteriore fiscalità, visto il nobile intento. Invece credo che sarà l’ennesimo salasso sprecato, sicché cercherò d’usare il motore il meno possibile, in modo da contribuire solo per quel che sono costretto. Gli italiani, con la doverosa eccezione degli invitati al party del Colle, sono persone generose, pronte ad aiutare, anche economicamente. Ciò rende ancora più colpevole il modo in cui vengono trattati e ancora tassati. Ecco una proposta alternativa: detassiamo i contributi privati per il soccorso e la ricostruzione. Siamo nella stagione delle dichiarazioni dei redditi, si stabilisca che i soldi messi a disposizione dei terremotati vengano detratti dal reddito imponibile. Sostituiamo la ragionevolezza espansiva e la generosità positiva alla tassazione recessiva e all’imposizione degradante. Suvvia, illustri professori, esimio signor presidente, posate il bicchiere del rinfresco, uscite dai gazebo allestiti nei giardini, vergognatevi per avere nascosto le auto di servizio, da dove siete scesi per farvi fotografare appiedati, e provate a rendervi utili all’Italia: via le tasse dai soldi per il terremoto
Scritto da Davide Giacalone
domenica 03 giugno 2012
Il terremoto continua, l’incapacità di cambiare registro anche. Il primo è una disgrazia che dobbiamo alla natura, la seconda una sciagura di cui è responsabile una classe dirigente ottusa. Avevamo avvertito che aumentare la benzina non avrebbe aiutato i terremotati, ma dimostrato l’assenza di idee in capo al governo. Puntualmente hanno imboccato la via più banale, consueta e sciocca. Visto che si tassa tutto avrei anche io una proposta esattrice: paghino tutti quelli che continuano a usare l’aggettivo “sobrio”. Sono ridicoli, hanno rotto l’anima ed è giusto che risarciscano le vittime. Versino un obolo, e che sia smodato.
Avrei fatto volare le frecce tricolori e celebrato la festa della Repubblica senza mendaci ipocrisie, perché non si è risparmiato un tallero e non si lascia l’orgoglio nazionale sotto le macerie, assieme alla capacità di governare. Piuttosto si sarebbe dovuta evitare la pacchianata quirinalizia, con attricette e comparsine, utile solo a far sapere che i cittadini normali, quelli veri, non erano invitati. Eppure anche quello è stato un appuntamento rivelatore, perché quando il ministro Piero Giarda ha creduto di fare una battuta, immaginando si dovesse pagare un tassa per entrare, il presidente della Repubblica gli ha risposto circa i suoi dubbi sull’elasticità della domanda al prezzo. Detto in modo diverso: pagando non sarebbe venuto nessuno. Bell’esempio di amor patrio! E a chi chiedeva al prode Giarda se lui avrebbe pagato, così ha risposto: “avrei considerato le finalità”. Ma per davvero, caro il mio governante spiritoso? A noi tocca pagare sempre e comunque, senza metter becco sulle finalità.
Torniamo al terremoto, che è meglio. Secondo il metro giardesco dovrei essere felice di pagare l’ulteriore fiscalità, visto il nobile intento. Invece credo che sarà l’ennesimo salasso sprecato, sicché cercherò d’usare il motore il meno possibile, in modo da contribuire solo per quel che sono costretto. Gli italiani, con la doverosa eccezione degli invitati al party del Colle, sono persone generose, pronte ad aiutare, anche economicamente. Ciò rende ancora più colpevole il modo in cui vengono trattati e ancora tassati. Ecco una proposta alternativa: detassiamo i contributi privati per il soccorso e la ricostruzione. Siamo nella stagione delle dichiarazioni dei redditi, si stabilisca che i soldi messi a disposizione dei terremotati vengano detratti dal reddito imponibile. Sostituiamo la ragionevolezza espansiva e la generosità positiva alla tassazione recessiva e all’imposizione degradante. Suvvia, illustri professori, esimio signor presidente, posate il bicchiere del rinfresco, uscite dai gazebo allestiti nei giardini, vergognatevi per avere nascosto le auto di servizio, da dove siete scesi per farvi fotografare appiedati, e provate a rendervi utili all’Italia: via le tasse dai soldi per il terremoto
L’ANTIPOLITICA
Inutile che i politici disonesti si nascondano dietro il dito dell’antipolitica.
L‘antipolitica è nata per colpa loro. Come la mettiamo?
Solo per ricordare a braccio, qualche cosa:
-Regione Lazio: i bravi consiglieri si sono regalati la pensione d’oro.....
-Puglia: ho letto nei giornali di intrallazzi fra politica e sanità ....
-Bologna: leggo sui giornali di doppi e tripli stipendi; cosa che ha coinvolto chi è stato eletto in nome dell’antipolitica (5 ST.)... una volta sul seggiolone ...!
-Sempre sulla stampa si legge di un politico, di un superpolitico, molto religioso, che se la spassa ai Caraibi (tutto pagato!), prende Yacht a noleggio gratis et amore dei (deo gratias), volo su aerei privati ed ha la faccia di dire ....
Ah! Sì!
Sull’aereo fa una sentita piena confessione (ego te absolvo a peccatis tuis) ..
Ai Caraibi: Comunione
Sullo yacht: S.Messa
-Tesorieri dei vari partiti: da quanto si legge ... milioni e milioni di euro dati come sovvenzioni (sotto la maschera di Rimborsi elettorali) e pagati dai soliti contribuenti: svaniti, polverizzati, digrumati, divorati, sperperati, RUBATI, messi in tasca, trifolati, rapinati, evaporati, finiti nel cesso ... e si tratta di Milioni! di Euro!
Inchieste, indagini, avvisi di garanzia ... dove sono i soldi? Nessuno lo sa. E i capi del partito fanno da nesci, sempre all’oscuro di tutto, con le fette del prosciutto davanti agli occhi ... tutto a spese del contribuente ... anche le paghette (Si fa per dire): magari potessi io avere una “paghetta” di 5000,00 euro mensili! Farei il signore! Ma non la accetterei se mi fosse offerta a scapito dell’erario pubblico ... che facce di bronzo!
Così fra ruberie, intrallazzi, trucchi, bugie ... si va avanti ... verso il baratro!
Platone pensò di risolvere il problema affidado lo Stato ai Saggi.
Ma non risolse nulla, perché rimase in piedi il quesito FONDAMENTALE:
“Quis custodet custodes?”
La risposta ce la dà la nostra politica: NESSUNO.
LA DOMANDA E‘ SEMPRE LI‘ CHE ASPETTA.
ASPETTANDO GODOT ..
IL CIRCOLO VIZIOSO
Quando esordì "mani pulite", si scoprì il verminaio (come disse g. bocca): i politici prendevano le mazzette "per sovvenzionare il partito". Così dicevano.
Ora che il partito viene sovvenzionato, rubano i soldi della sovvenzione.
E il circolo si chiude.
RUBOXSOVVENZIONE>ARRIVA SOVVENZIONE>RUBO.
Ho postato questo articolo perché è una PESSIMA imitazione delle lettere ad Enrico,
SENTIMENTALI - LACRIMOSE - MORALEGGIANTI - ECHEGGIANTI DI ROBOANTE STUCCHEVOLE PATRIOTTISMO
DEL
LIBRO CUORE.
di E.DeAmicis
Come direbbe TOTO'?
-Ma mi faccia il piacere! ............
Caro figlio l'Italia non decolla
Scritto da Mario Sechi
Monday 04 June 2012
Il Tempo - Caro figlio,
ti scrivo queste parole a futura memoria. Quando sarai grande capirai perché tante cose del tuo Paese - ovunque tu sarai - non funzionano. Nascono da questo presente. Voglio rispondere alle tue domande quando eravamo insieme alla parata del 2 giugno 2012. Ricordi? C’era un bel sole, ci eravamo fermati in piazza Venezia a «vedere i soldati che corrono».
Eccoci qua, insieme a tanti altri bambini. Niente tribuna d'onore, qui si sta meglio. Alzi continuamente gli occhi al cielo. Colpa mia. Ti ho trasmesso la passione di quando ero bambino. Hai cinque anni, ti ho regalato due modelli di Space Shuttle, una maglietta della Nasa, nel tuo armadio c'è una tuta bianca da astronauta, un aereo delle Frecce Tricolori è fra i tuoi giochi. Hai volato che eri nato da appena un mese. E ora sei impaziente e pieno di gioiose domande di fronte alle divise:
«Papà, quando passano le Frecce Tricolori?».
Silenzio.
«Papà…!?».
Le Frecce non passeranno figlio mio. E se qualcuno non le difende, non voleranno più. Mentre ti scrivo, gruppi di descamisados fanno fuoco e fiamme contro l’Air Show di Ostia. Che tristezza. Non avrai l'emozione della fascia verde-bianco-rossa in cielo (20.000,00 € al minuto). Io la vidi per la prima volta, da bambino. Il rumore del jet a bassa quota era fantastico. Un’emozione indimenticabile.
Lo so, vedo i tuoi occhi piccini, sei deluso, ma i grandi a volte commettono errori inspiegabili.
«Papà, mi avevi detto che quei soldati con le piume sul cappello suonavano…».
I bersaglieri hanno interrotto ora, ma riprendono presto. Ti aspettavi una festa. Come posso spiegarti che i grandi hanno scambiato la sobrietà con l’ipocrita seriosità? Che questo Paese non riesce più a difendere i suoi simboli? Hai solo cinque anni. E dei piccoli italiani ai potenti non importa nulla, sono quasi tutti vecchi e ragionano come se la società fosse solo loro. Non hanno il coraggio di vivere grandi passioni, galleggiano nella colpa e levano le emozioni e l’orgoglio anche agli italiani del domani.
«Papà, dove sono i cavalli?».
Non ci saranno cavalli. Non vedrai nessuna elegante bardatura, né lo stivale degli omerici corazzieri stringersi sul fianco del purosangue che scalpita e vuole rompere la fila. Ecco, vedi?
I corazzieri sono a piedi.
«Papà, mi sembrano arrabbiati».
Sì, sono tristi e arrabbiati e anche tuo padre lo è. Loro, i grandi che decidono, quelli sul palco, non lo sanno, ti hanno rubato un bene prezioso: l’immaginazione. L’Italia non decolla.
Caro Mario,
i grandi avrebbero proprio voluto quello di cui tu lamenti al mancanza. Ma l'UMORE popolare ha suggerito loro un minimo di prudenza. Loro un po' di immaginazione ce l'hanno.
Non è chi grida ad ogni istante "Oh patria mia!" è un patriota.
Un patriota è soprattutto chi nei momenti difficili è vicino a chi soffre e si prende cura delle sue sofferenze. E quello è il miglior modo di servire la Patria.
Nei momenti tragici, alla Patria non servono gli svolazzi degli aerei, ma l'impegno di tutti i cittadini verso il bene comune.
Caro Mario,
hai visto che "bella festa" hanno organizzato i grandi in onore del terremoto?
Un bellissimo Party. Molto raffinato. Pensa: c'era tutta l'élite della Nazione. C'eri anche tu, col tuo piccolo? Avrai visto che lusso! non si badava a spese.
Tanto a pagare eravamo noi!
LE CONSEGUENZE DEL MALCOSTUME POLITICO
Si rispolverano proposte antiche, ma ritornate di moda ... perché?
diamo un'occhiata a notizie fresche fresche: la sanità lombarda! ... tanto per citare l'ultima "marachella" di politici "pescati" con le mani nella MARMELLATA.
SIMONE WEIL
Sopprimere i partiti politici. Tutti, nessuno escluso. Perché in quanto organizzazioni verticistiche e inquadrate, essi sono autoritari e repressivi per definizione. E alcuni, quelli italiani ad esempio, mostrano un totale disinteresse per la res publica, ma un talento inenarrabile nel sottrarre denaro pubblico alla comunità. Quindi vanno soppressi, per il bene comune. Simone Weil, una riformista rivoluzionaria, una delle menti più brillanti della sua generazione, poco prima di scomparire prematuramente per malattia nel 1943 ha lasciato questa "modesta proposta". Un manifesto pieno di passione e di fuoco dove si afferma che aderire all'ideologia di un partito, in certe condizioni storiche, significa limitarsi a prendere una posizione, pro o contro qualcosa. Significa rinunciare a pensare. È questa la democrazia? E oggi, i partiti politici rappresentano davvero la volontà dei cittadini o sono dei semplici organismi che hanno come unico fine quello di riprodursi? Accogliere la proposta della Weil significa uscire dal letargo per tornare a pensare con le nostre teste.
ed ecco un'altra perla ... giapponese!
AGCOM
Alla fine arrivano i nostri, ma vincono sempre i loro. In questi giorni scadono i mandati del Consiglio e del Presidente per l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
L'AGCOM è nata per (non rotolatevi dalle risate) assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore delle comunicazioni e radiotelevisivo. Chi elegge il consiglio di cinque membri dell'AGCOM?
I partiti,
nella fattispecie i segretari di partito che dettano la linea ai parlamentari. Nella migliore tradizione inciucista PDL e Pdmenoelle con la mosca cocchiera dell'UDC, decidono di spartirsi le poltrone del nuovo consiglio dell'AGCOM. Fin qui nella norma della Seconda Repubblica.
E intanto il cittadino guarda (chi ha occhi per vedere), paga le tasse ... e ... e ... e... ZITTO!
I SUPER PRIVILEGI DEI SUPER PRIVILEGIATI
SpiderTruman, il fantomatico ex precario di Montecitorio che ha aperto la pagina su Facebook
Tante foto, tanta carta intestata fotografata. Ma in realtà l'«Assange de no' altri», per ora parla di finte scorte, furti fasulli per ottenere rimborsi, minacce inesistenti per ottenere l'auto blu, viaggi gratis per amici e parenti, sconti giganteschi e stipendi elencati uno ad uno per mettere a nudo i privilegi della politica.
In poche ore SpidertTruman, come si fa chiamare l'autore sul Web, ha superato i duemila, poi i seimila, poi gli ottomila fan, cavalcando l'ondata di antipolitica che anche negli ultimi giorni è divampata sulla rete dopo la cancellazione dei previsti tagli agli stipendi dei parlamentari. E così ce n'è per tutti. Spigolando tra i post si «scopre» certe marche d'auto fanno sconti anche del 20% ai parlamentari, e perché certe compagnie telefoniche applicano tariffe assai ridotte? Si legge dei barbieri ( tutti provenienti dalla stessa regione del presidente della Camera che li assunse) pagati, a detta dell'autore, 11 mila euro al mese. E di poliziotti costretti a fare da chauffeur alle mogli degli onorevoli di giorno e ad accompagnare il deputato di turno dall'amante la sera.
FINTI FURTI - Poi il capitolo furti finti: secondo l'infuriato SpiderTruman sarebbero decine le finte denunce di furti di computer portatili effettuate dai deputati solo per aver diritto al rimborso e poterne comprare altri. Tra le invettive sono finite anche le scorte di polizia, ottenute molto spesso, a suo dire, grazie a finte lettere di minacce inviate ad hoc magari con l'inserimento nella busta di qualche bossolo. E poi i viaggi gratis per amici e parenti dei parlamentari ottenuti grazie ai punti «Millemiglia» accumulati con ai viaggi gratuiti a cui i membri del parlamento hanno diritto. Le rivelazioni sono appena all'inizio, assicura l'anonimo vendicatore.
Privilegi della casta, sottobosco intollerabile
LO SFACCIATO uso del denaro che dimostra di fare gran parte di questa classe politica, non solo non è giustificabile, ma è irritante e umiliante per chi lavora per uno stipendio che in un mese sfuma fra tasse, benzina, generi alimentari, mutui e magari (magari perché non sempre si può) una pizza con la famiglia. Non sparo sulla Croce rossa leghista: i Belsito, i Trota, i capetti col fazzoletto verde messi in mutandoni dalle inchieste, hanno già raccolto la giusta rabbia degli italiani. Non so come finiranno le inchieste, ma basta pensare a un Belsito nel cda di Fincantieri (dove pare fosse destinato) per capire quanto debbano ancora lavorare i “tecnici” per spurgare questo paese dalle tossine di una partitocrazia arrogante e becera.
Al di là degli eventuali reati e del coté giudiziario, che ci auguriamo rapido, libero e senza zone grigie, vorrei riflettere su altri spunti che stanno uscendo sul tema soldi ai politici. Una premessa: ci sono amministratori locali e anche nazionali che si impegnano da mattino a sera per una manciata di denaro che perdono occasioni di lavoro migliori, che sono quasi dei volontari, o che comunque mantengono una visione alta del bene comune. Ci sono, non neghiamolo. A loro va il nostro rispetto, la stima e il ringraziamento perché sarà grazie a loro che la politica non morirà in questo paese, trascinando con sé la democrazia.
Tutti i partiti chiedono ai loro eletti di versare parte del compenso alle casse di partiti. Ma, allora, perché i partiti ottengono anche il rimborso elettorale, che supera di gran lunga le spese elettorali? Gli eletti devono essere grati al partito per una sorta di ringraziamento? Non si dica che senza fondi pubblici la politica sarebbe nelle mani di lobby e miliardari, perché gli ultimi 15 anni smentiscono questo assunto. La politica è libera se le regole sono chiare e valgono anche per i politici e se c’è un’etica della politica, magari sostenuta dalle idee e non solo da false propagande
SEGUE
SEGUITO --
Perché poi continuare a difendere il vitalizio degli ex consiglieri regionali? Caro onorevole Alessandro Carri, che in una lettera piccata al Carlino si lamenta dello spazio dato alla vicenda del suo vitalizio, le pare equo che il lavoro degli amministratori debba trasformarsi in un vitalizio piuttosto che far parte dei normali contributi all’Inps o alle casse di altri istituti di previdenza , al pari dei normali salari, come accade per le persone comuni? Finito l’impegno politico, si torna al proprio lavoro, almeno in un Paese normale.
Non è che si esce dal consiglio regionale sotto choc. Certo, c’è una distanza abissale fra le nefandezze di chi ha rubato il denaro pubblico e chi invece ha beneficiato delle leggi vigenti, tuttavia in questo momento di cinghia stretta, tocca a chi ha amministrato questo paese, portandolo a questo punto, stringere di più la cinghia.
E’ un obbligo etico. Non basta andare in prima fila alle giornate della laicità o ai dialoghi in cattedrale; il primo passo dell’etica pubblica è cancellare i privilegi della casta. Vale per gli amministratori pubblici, vale per i manager di società pubbliche o para-pubbliche: premiamo i risultati, non le amicizie di corrente. Altrimenti continueremo a trovare l’amico di turno in qualche cda o a presiedere enti su cani, gatti o conigli, senza bisogno di competenze specifiche, se non l’amicizia politica. Non possiamo più permettercelo, senza meritocrazia sono più tasse per tutti.
De Gregorio salvato dal voto segreto. Richiesta d’arresto respinta al Senato
Il senatore del Pdl è accusato di una
truffa da 23 milioni di euro
nell'inchiesta sull'Avanti, in cui è indagato anche l'ex direttore Lavitola. Ufficialmente si erano dichiarati favorevoli all'esecuzione della misura cautelare Pd, Udc e Lega, ma i franchi tiratori hanno avuto la meglio: 169 contro 109. L'Idv: "Una vergogna inqualificabile"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 6 giugno 2012
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