martedì 1 maggio 2012

Rivoluzione non tagli. Davide Giacalone

Mi fa paura leggere che il governo è alla caccia di quattro miliardi. Non perché siano tanti o perché va a finire che li cercheranno nelle mie tasche, ma perché sono pochi e inutili. Mi fa rabbia leggere Giulio Tremonti, che racconta oggi quel che si deve fare e annette alla cattiveria del mondo quel che non hanno fatto, stando al governo. Sono facce del medesimo dado disgraziato, quello che comunque lo butti porta alla disfatta. I cittadini guardano disincantati i politici e i tecnici, non riuscendo a credere che qualche cosa possa cambiare. Non ci credono neanche quelli che siedono al governo, e lo dimostrano giorno dopo giorno.

L’Italia ha un sistema produttivo forte, capace di sopravvivere tenacemente alla guerra mossagli da un sistema pubblico, statale e territoriale, demenziale e distruttore di ricchezza. Nel mentre si piange il lutto della grande crisi ci sono aziende che portano a casa risultati esaltanti e la nostra capacità d’esportare cresce, nonostante una valuta sopravvalutata e non governata. Siamo degli strafichi, destinatari di ammirazione quando ci muoviamo per il mondo. Poi, però, torniamo a casa e troviamo una rappresentazione straziante della vita pubblica, ciascuno impegnato a spiegare quanto facciamo schifo. Abbiamo imprenditori che trottano per il globo cercando di vendere eccellenze, seguiti a ruota da governanti che ripassano negli stessi posti cercando di vendere insuccessi e debiti. Basterebbe dare una mano ai primi per avere meno miseria da piazzare.

Il fatto realmente drammatico è che l’Italia che lavora è produce è finita in minoranza, laddove il potere è nelle mani di burocrazie voraci e improduttive, che s’impancano anche a giudici morali di quelli che le mantengono. Spezzate questo maleficio e l’Italia schizza in alto. Ecco perché mi fa paura un governo che cerca quattro miliardi: è inutile, si deve puntare a quattrocento di dismissioni, per abbattere il debito pubblico, e quaranta di tagli alla spesa pubblica, ripromettendosi di andare oltre. Né l’una né l’altra cosa sono possibili se non cambiando schema di gioco. Non si tratta d’aggiustare il presente, ma di cambiarlo profondamente, altrimenti si finisce come Tremonti: prima a dire cosa si deve fare, poi a spiegare perché non lo si fa. Ed ecco perché quella della spending review sta diventando un’insopportabile gnagnera, giacché se hai una gamba in cancrena la tagli, mica fai le analisi accurate per sapere in quanto tempo la puzza di morto ti mangerà il cervello.

La spesa pubblica si rivoluziona in due modi: a. ridescrivendo le competenze e le responsabilità; b. restituendo al mercato tutto quello che non è ragionevole faccia lo Stato. Le province non vanno accorpate, come sostengono i ripetitori a vanvera della Bce. Andavano chiuse negli anni settanta, un secolo fa, oggi vanno accorpate le regioni e va smantellata la rete disfunzionale delle autonomie locali, dove la frammentazione di competenze e responsabilità crea una confusione amministrativa che umilia i cittadini e danna le imprese. I governi centrali favoleggiano di delegificazioni e semplificazioni, ma parlano al nulla mentale di chi fa finta di non sapere che le fonti degli obblighi e delle burocrazie sono divenute innumerevoli. Vanno chiuse. Chi crede nelle autonomie locali deve volere la fine di questi enti locali, ricordando che l’unica entità appartenente alla nostra storia è il comune. Dalla sanità alla scuola, dalla giustizia al turismo, il decentramento italiano è un fallimento costosissimo. Finché non lo si ammette si proverà a tagliuzzare la spesa, che è come potare i rovi: più accorci e più infestano.

Restituire al mercato è più facile di quel che si crede: milioni d’italiani hanno forme assicurative private relative alla sanità, a quegli stessi paghiamo le cure mediche. Si può essere più scemi? Se avessimo un vero mercato della salute, anziché i privati che prendono soldi dal pubblico, scopriremmo quel che si sa altrove, ovvero che questo è un settore che crea benessere e ricchezza, mentre da noi è noto per i disagi e i debiti. Se si taglia in modo tradizionale si finisce con il colpire i malati, se si cambia mentalità si aggredisce la malattia, consistente in sistemi amministrati a cavolo, oscillando fra l’ignoranza e la criminalità, con costi mostruosi annidati laddove non si soccorre e cura nessuno.

Per farlo abbiamo bisogno di gente che ci creda. E che sia credibile. Abbiamo bisogno di una classe dirigente che non è quella sulla scena.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

il dramma dei piccoli imprenditori

Ciao mi chiamo Stefania, leggo spesso i vostri articoli e non so neanche io se sto facendo bene a scrivervi ma ho deciso di farlo a voi perchè a furia di entrare nella vostra pagina vi sento quasi amici. Sono sposata ho 5 figli e un marito disoccupato siamo passati in pochi anni dalle stelle alle stalle ma adesso siamo proprio alla fine. Ho scoperto una cosa: mio marito ultimamente dice sempre non ce la faccio più a vedervi soffrire sarò un vigliacco ma senza un lavoro e 5 figli è impossibile, mio padre mi aveva lasciato un po di proprietà tutta tolta da equitalia, e adesso?

Pensavo fossero solo dei discorsi di disperazione e basta..... ma oggi cercavo un documento e giravo e rigiravo, e alla fine sotto un cassetto ho trovato una lettera da parte di mio marito indirizzata a Monti, l'ho aperta e sono disperata, non gli ho detto niente di questa scoperta, ma in quella lettera incolpa Monti della sua morte perchè lui presume che verrà trovata dopo la sua morte. Gli dice che tutti i suicidi fino al suo deve tenerseli sulla coscienza e deve mantenere di tasca sua le famiglie lasciate, poi dice che Monti è un grande istigatore al suicidio perchè noi, non so gli altri viviamo in una casa che i miei genitori hanno fatto sacrifici per tutta la vita per darmi un tetto, ma giustamente come dice mio marito nella lettera a Monti avere la fortuna di un tetto, senza grazie a Dio pagare affitto che non si potrebbe, non signifca avere i soldi per pagare il suo genio IMU.

Noi abbiamo un tetto grazie a mia mamma e mio papà ma non abbiamo un centesimo. AIUTATEMI cosa faccio? Io non voglio perdere mio marito i miei figli lo adorano e questa crisi non deve portare via più nessun padre di famiglia aiutatemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

NO COMMENT

Anonimo ha detto...

Eccesso di leggi e regolamenti, proliferazione di uffici ed enti per il rilascio dei permessi, clientela insolvente, concorrenza a prezzi stracciati di manovalanza improvvisata, paralisi del mercato immoboliare, silenzio delle istituzioni: Claudio Dal Maso, vicentino libero professionista nel campo dell'edilizia, racconta ad Affari le difficoltà che incontra ogni giorno. "E, mentre continuano i suicidi di imprenditori disperati, le prospettive per il futuro sono ancora più drammatiche"

da AFFARI ITALIANI

Anonimo ha detto...

Rapina, truffa, falso, corruzione, traffico internazionale di droga: con queste accuse sono finiti in carcere o ai domiciliari tre candidati alle amministrative di alcuni dei principali Comuni partenopei. Due del centrosinistra e uno del Terzo Polo
di Vincenzo Iurillo
....
e io pago!!!!! le tasse!!!!

Anonimo ha detto...

Nei tre post precedenti c'è in sintesi l'Italia di oggi.

Anonimo ha detto...

Alla signora Stefania

... prendo dolorosamente atto della sua situazione.
Purtroppo il caro Monti non si suiciderà mai!
Lui sta al sicuro con i proventi che già aveva e con il lauto assegno di senatore a vita (cosa si aspetta ad abolire questa demenziale carica?).
Questa èla triste realtà del nostro Paese in mano a gente che pensa solo ad arricchirsi alla faccia dei gonzi.
Democrazia!
Vana parola! Flatus vocis!
Maschera dietro la quale si celano sempre gli stessi farabutti che arrivano al potere con menzogne, false ideologie, promesse , chiacchiere, bla bla bla.
O con la forza o con l'inganno, arrivano SU e a quel punto ... corpo mio fatti capanna!
... e il popolo ignorante tutto vede
eppur ci crede! (G.Giusti)

Anonimo ha detto...

MA I POLITICI E I TECNICI(?) SE NE FREGANO.


- 30 aprile. Un impiegato di 55 anni, a Napoli, riceve una lettera di licenziamento. Si impicca nella sua casa, dalla quale stava per essere sfrattato

-28 aprile. Imprenditore edile pugliese, in crisi, si uccide: "Basta con questa vita assurda"

- 24 aprile. Un uomo di 52 anni si suicida a Napoli. Era un agente immobiliare. Aveva appena ricevuto le cartelle di Equitalia.

- 18 aprile. Ogni giorno un cittadino italiano si suicida per la crisi. Lo si apprende da una ricerca Eures. Le categorie più colpite sono imprenditori, disoccupati e autonomi. Quasi il 90% delle persone che si tolgono la vita sono di sesso maschile.

- 3 aprile: A Gela un'anziana di 78 anni, Nunzia C., si suicida gettandosi dal quarto piano della sua casa dopo un taglio di 200 euro, da 800 a 600, alla pensione. - 29 marzo: A Verona un operaio edile di 27 anni, di origini marocchine, si da' fuoco alle gambe e alla testa dopo essersi cosparso di benzina nei pressi del municipio di Verona.

- 28 marzo: A Bologna un artigiano di 58 anni di Ozzano Emilia, G.C., si da' fuoco nel parcheggio dell'Agenzia delle entrate. in via Paolo Nanni Costa. Aveva una pendenza con il fisco di 104mila euro e un processo, chiuso proprio quel giorno con una condanna, per false fatturazioni.

- 27 marzo: A Trani un uomo di 49 anni si suicida lanciandosi dal balcone di casa. Di professione imbianchino, da tempo non riusciva a trovare lavoro.

- 22 marzo: A Genova un disoccupato di 45 anni sale su un traliccio alla periferia della citta' e minaccia di uccidersi. Chiede aiuto per comperare scarpette ortopediche alla figlia malata.

- 15 marzo: A Lucca un'infermiera di 37 anni tenta il suicidio ingerendo un liquido tossico. Aveva perso il lavoro che aveva in un ospedale della provincia di Lucca.

- 9 marzo: A Ginosa Marina (Taranto) il titolare di un negozio di abbigliamento, Vincenzo Di Tinco, si impicca a un albero. Si era visto rifiutare da una banca un prestito di poco piu' di mille euro.

- 26 febbraio: Vicino a Firenze un imprenditore di 64 anni si impicca nel capannone della sua azienda. Aveva problemi economici.

- 25 febbraio: A Sanremo un elettricista di 47 anni, Alessandro F., si spara un colpo di pistola in bocca. Era stato licenziato da un'azienda di Taggia.

- 21 febbraio: A Trento un piccolo imprenditore, schiacciato dai debiti, si getta sotto un treno alla stazione. Lo salvano gli agenti della Polfer.

- 17 febbraio: A Napoli un uomo da tempo disoccupato tenta il suicidio con il gas in casa. E' la polizia, allertata dai vicini, a fermarlo.

Anonimo ha detto...

02-mag

dal GIORNALE
Finanziamenti ai partiti?
Ci penserà Giuliano Amato,
politico dalla pensione d'oro


L'ex premier, che invocò e attuò il taglio delle pensioni di tutti, meno che la sua (incassa 31mila euro al mese)!!!!!!!, fornirà a Monti analisi sul finanziamento di partiti e sindacati

ZEUS ha detto...

Gli ultimi due post danno il quadro simbolicamente e tragicamente vero della situazione del nostro Paese.
Da una parte gente che SPREMUTA FINO ALLE MIDOLLA da fisco divoratore dei beni guadagnati onestamente e con fatica, non ce la fa più, fino a giungere a gesti estremi dettati dalla disperazione.
A lato opposto i soliti venditori di fumo, imbroglioni, avidi, che saliti al potere, fanno di questo potere stesso srumento di favori, di ingiustizie, di madornalità tanto evidenti che viene da dare di stomaco..
Ma non andategli a chiedere se tutto ciò è giusto o ingiusto. Vi risponderà con i soliti bla bla bla, ben messi insieme, tanto da convincere il solito
popolo ignorante
che tutto vede
eppur ci crede (Giusti).

Anonimo ha detto...

Re Giorgio si vanta dei tagli ma la sua reggia è la più cara

Ma quale austerità! Il Quirinale costa ancora il doppio dell'Eliseo: ecco i finti tagli fatta dal presidente della Repubblica
«Il solo gabinetto del Segretario generale era composto da 63 persone. Il servizio tenute e giardini da 115, 59 gli artigiani impegnati nella manutenzione dei palazzi: tra di loro 6 restauratrici di arazzi, 30 operai, 6 tappezzieri, 2 orologiai, 3 ebanisti e 2 doratori. Gli operai impegnati nelle manutenzioni di Buckingham Palace sono in tutto 15. La presidenza tedesca, dai compiti istituzionali simili alla nostra, aveva dimensioni molto più contenute: 160 dipendenti. Il peso sulle casse pubbliche era di 18 milioni e mezzo di euro: un ottavo della nostra. Quanto all’Eliseo, il confronto era altrettanto imbarazzante: nonostante il presidente francese abbia poteri assai superiori a quello italiano, aveva 923 dipendenti. La metà del Quirinale. E infatti costava pure quasi la metà».

Anonimo ha detto...

Colle e Parlamento, niente tagli. La Casta sfugge a Mr Forbice

... 14 articoli in tutto, che fissano le norme per procedere alla revisione della spesa da cui "sono esclusi" però "la Presidenza della Repubblica, la Corte Costituzionale e il Parlamento ...
... e io pago!!!!!

Anonimo ha detto...

da Affaritaliani
Al limite, il vivere in Marocco facendo il mendicante, può essere, a mio parere, più edificante che vivere in Italia come braccato del fisco, dalle banche e dai creditori, almeno lì si sta al sole e quando si bussa ad una porta dicendo che si ha fame tutti ti danno un piatto di minestra o di verdura. Se tutti la pensassero come la penso io, succederebbe anche una cosa meravigliosa: i politici si renderebbero conto che, (a) non hanno il potere di uccidere i cittadini con le tasse, perché i cittadini, se i politici esagerano, sono anche pronti ad andarsene, sottraendosi in maniera perfettamente legale a tutti gli obblighi fiscali, (b) se i politici fanno troppe menate, finiscono per trovarsi il paese che vogliono sfruttare spopolato, per di più abbandonato proprio dalla gente che lavora e che produce, e quindi ci sará un deterrente per tali politici ad arrivare agli eccessi di mangia-mangia ai quali si é arrivato oggi.
... io sono in un punto di non ritorno, perché grazie alla segnalazione di Equitalia,per alcune cartelle Inps, non pagate, alla mia Banca, la stessa mi ha revocato lo scoperto di conto che ho con loro, chiedendomi di rientrare immediatamente, pena la segnalazione alla Banca dati. Dove li vado a prendere i soldi per rientrare, visto che in questo periodo, non si vende quasi niente, e con quel poco che riesco ad incassare, pago appena le spese: (interessi bancari alle stelle,affitto-fornitori, bollette varie- e mangiare),senza ferie, viaggi, ristoranti, cinema, etcc..etcc. sopravviviamo io e mia moglie ed un figlio disoccupato .
nel mio caso di perdere anche la piccola abitazione in cui vivo, a 62 anni ,cosa farò per vivere,visto che sarò costretto a chiudere bottega,visto che nessuna Banca mi aprirà piu’ un conto corrente per lavorare.

Poi come farò a pagare le cartelle di Equitalia,visto che da una base di €. 70.00,00 circa,ne pretendono €. 240.000,00. Dovrei vincere al superenalotto per sanare questa situazione! Ma ai ns. cari politici,che cosa gli frega della gente come me,che non ha piu’ speranze,ne futuro. Sono toppo impegnati a tenersi ben stretta la sedia sotto al sedere,per pensare ai cittadini che li hanno votati,e che adesso grazie a tutte le tasse ,che loro ci hanno propinato,per garantirsi stipendi che nessun politico al mondo prende,siamo in questa situazione,forse se ci uccidiamo tutti ... riusciamo a mandarli a casa ...!!!

Anonimo ha detto...

VISTO come stanno le cose, suggeriamo al Pr.d. Cons. di emanare con urgenza un Decreto Legge per cambiare il nome alla spett/le ditta EQUITALIA.
Da EQUITALIA a
INIQUITALIA

SUGGERIREI ANCHE IL

LOGO:
"Un cittadino spremuto dentro un torchio", simile all'antico logo dell' "Uomo Qualunque", giornale fondato da Guglielmo Giannini.

ZEUS ha detto...

ANTIBERLUSCONISMO

Qualcuno ha giustamente ricordato le promesse non mantenute da Berlusconi.
E’ vero! molte di quelle promesse si sono dissolte come nebbia al sole.
Ma ....
... ci si è mai domandati in quale mare ha navigato Berlusconi? Le procelle che, novello Ulisse, ha dovuto affrontare per evitare di finire sugli scogli?
-La sua maggioranza, in virtù del principio errato che gli on. deputati e senatori sono eletti con mandato libero da ogni vincolo, è stata praticamente svuotata da quei parlamentari frondisti, dimentichi degli obblighi verso gli elettori, che ad ogni passo hanno posto un ostacolo. Poi si è visto come è andata a finire con il gruppo dei finiani.
-Ogni legge voluta dall’elettorato (milioni di elettori) una volta entrata faticosamente in porto, è stata boicottata da SINGOLI magistrati (in particolare vedi leggi sull’immigrazione): per cui una sola persona, contro milioni di elettori ha reso inutile come ferro vecchio la legge regolarmente approvata da un parlamento in carica, eletto dalla maggioranza dell’elettorato.
In sostanza: una sola persona, rende vana la volontà di una maggioranza di cittadini.
MALE GRAVISSIMO CHE MINA LE BASI DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE!
In mezzo a tutto questo CASINO (chiedo venia per il termine) vorrei vedere come avrebbero fatto gli illustri critici a cavarsela di ...
- Meglio non entrare nella composizione di organi costituzionali come la Consulta, i cui membri sono in maggioranza di estrazione ... beh! lasciamo perdere!