mercoledì 14 novembre 2012

Macelleria fiscale. Davide Giacalone

Il governo ha completamente perso il controllo della legge di stabilità, conservando a sé l’arma della vendetta contabile. Non si tratta di riconoscere il ruolo del Parlamento, come qualche ministro graziosamente fece, al momento della presentazione, perché quello è scolpito nella Costituzione (questa sconosciuta). Si tratta, semmai, di stabilire se il governo ha una qualche politica che non sia il mero ricondursi al rispetto dei saldi, perché in questo caso, come sta avvenendo, l’interlocutore del Parlamento diviene la Ragioneria generale dello Stato. E buona notte alla funzione governativa.


La cosa singolare è che nel mentre i (presunti) protagonisti della politica si dividono fra chi vorrebbe governare in proprio (salvo non dire come e per far cosa) e chi vorrebbe lasciare le cose in mano a Mario Monti, pur riconoscendoti quasi tutti nell’“agenda Monti”, proprio quest’ultima si svuota al punto da consentire che la legge di stabilità venga stravolta e capovolta, nell’indifferenza collettiva. Dagli sgravi fiscali agli orari scolastici agli esodati, non c’è materia rilevante in cui il governo abbia tenuto ferme le proprie posizioni. Sarebbe questo il ragguardevole costume cui ispirare il futuro? E, si badi, questa non è una critica al governo, perché la sua “colpa” è quella di durare troppo, ben oltre il pronto soccorso che si rese necessario un anno addietro, quindi di scomporsi per il venire meno della missione iniziale, mentre restano intatti i problemi di fondo. La critica è rivolta alle forze politiche maggiori, incapaci di capire quel che era evidentissimo nel novembre scorso e che fin da allora scrivemmo: tocca loro cambiare il sistema elettorale e condurre l’Italia al voto. In fretta. Invece sono ferme, ripiegate nelle loro miserie interne, nel mentre s’approssima la fine naturale, e ingloriosa, della legislatura.

La critica che muovo al governo è altra: assistendo all’implosione della politica, incapace di riforme profonde (l’unica, quella delle pensioni, si trascina dietro un imperdonabile errore tecnico, che ha generato gli esodati), il governo si abbandona alla vendetta contabile, accanendosi nel far crescere le entrate nel mentre non riesce a tagliare significativamente le uscite. Per evitare si dica che fa “macelleria sociale” si abbandona alla “macelleria fiscale”. Senza neanche evitare la prima, oltre tutto, ma praticandola nella sua versione più odiosa, ovvero con la “macelleria generazionale”.

Monti annette a sé e al suo governo la guerra (così l’ha chiamata), contro la corruzione e l’evasione fiscale. Guerre sante. Gliecché la storia ci consegna non pochi esempi di guerre benedette tradottesi in carneficine sadiche e senza tensione alcuna verso il sacro. Dire che la guerra contro la corruzione si conduce con la nuova legge, ancora in gestazione, non è propaganda, è fanfaroneria allo stato puro. Quella legge sarà approvata, statene certi, ma siate altrettanto sicuri che non servirà a nulla. Mentre la lotta all’evasione, nei fatti, si traduce nel far pagare più tasse a quelli che le pagavano, con effetti recessivi evidentissimi, talché la ripresa prevista per l’anno prossimo si sposta, come tempestivamente sottolineammo, in un imprecisato futuro.

E quando Monti dice che la ripresa ci sarà nel momento in cui cesserà la crisi dell’euro dice una di quelle cose utili a dimostrare che siamo senza timone e senza motori: stiamo andando a rimorchio. Solo che dal rimorchiatore hanno deciso di mettere le mani nella cambusa e portare via gli arredi, sicché, alla lunga, somigliano più a pirati che a salvatori.

La follia autodistruttiva del nostro dibattito politico sta proprio nel credere che questa sia una politica, semmai discutendo se continuarla a cura degli ideatori o a cura dei gestori partitanti. Invece questa è una non politica. E’ l’altra faccia di una medaglia che da una parte reca il ritratto di Beppe Grillo. E’ il frutto del crollo, non un modo per evitarlo. E se le forze politiche non vogliono suicidarsi devono imparare a fare in modo che cambino le cose, non il loro o il proprio nome. Giacché, com’è noto: ca tu ‘o chiamme Cicco o ‘Ntuono/ ca tu ‘o chiamme Peppe o Giro/ chillo ‘o fatto e niro niro,/ nino niro comm’a che.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Uno "stalinista" quale è stato il Presidente Napolitano durante quasi tutta la sua vita ha saputo generare proprio al momento giusto la "dittatura" di questo governo tecnico. Governo creato più che altro per tassare gli italiani, per impoverire ancora una volta di più la classe media ed allargare a dismisura quella dei poveri. Giusto quanto serve per aprire la strada ad un governo "sinistro" del sempre accigliato Bersani.
Ci hanno messo pure "Renzi" sul piedestallo per raccattare qualche voto moderato che porti alla vittoria. Intanto gli industriali da sempre razzisti con gli italiani assumono l'immigrato disoccupato e anche lo legalizzano per poterlo sfruttare più a lungo, mentre ormai in Cina si costruisce quasi tutto e le ultime fabbriche chiudono in Italia per riaprire in Turchia, Egitto, Cina e Vietnam. Importante che queste fabbriche siano fuori dall'Unione Europea e che possano esportare proprio verso l'Unione Europea. I Tedeschi vanno a produrre in Cina e poi vogliono esportare verso gli altri Paesi dell'Unione. La Cina comunista con il trucco del miliardo di schiavi operai ha trovato la strada (pacifica) per sconfiggere l'occidente.
Il dittatore Monti lo ha messo lì il comunista Napolitano.
Sarà guerra civile condotta nella forma gli faremo "civilmente" la guerra.

Anonimo ha detto...

E' nato il governo Monti perchè l'ex Presidente del consiglio deriso da tutti per il suo comportamento, non è stato più in grado di governare il paese con 100 deputati in più.Continuava a dire che la crisi non c'era, per lui no ma per noi si." I comunisti che mangiano i bambini" non hanno portato le fabbriche in Cina, perchè non ne posseggon, ma sono stati gli industiali" sicuramente non comunisti" che votano berlusconi ad espatriare con le fabbriche. Se Monti è ancora al governo e merito anche della destra di berlusconi, perchè in parlamento appoggiano il suo operato.

Anonimo ha detto...

Vedremo cosa saprete fare voi "Sinistri" quando e "se" governerete. Continueranno a chiudere la fabbriche, il risparmio continuerà la sua fuga verso altri Paesi per non essere risucchiato dalla Vostra notoria voracità. Lentamente ma inesorabilmente. Le tasse aumenteranno ancora. Chi potrà se ne andrà a vivere stabilmente all'estero. Il territorio continuerà a popolarsi di altre etnie mentre i giovani italiani Diplomati, Laureati o semplicemente in cerca di lavoro continueranno a rimanere disoccupati. Se Monti è ancora lì è perchè non c'è nessuno in grado di sostituirlo in maniera affidabile e comunque è necessario consultare l'elettorato che in una Democrazia è inevitabile. Senza dimenticare che il sempre accigliato Bersani appoggia Monti quanto il PDL.
Comunque le prossime e inevitabili elezioni politiche porteranno ad una nuova ingovernabilità insita nel risultato elettorale. Ormai vota il 50% degli aventi diritto ed il gruppo che ottiene la maggioranza avrà sì e no il 30% del voto valido pari al 15% dell'elettorato potenziale. Chiunque vinca o governi dovrà vedersela con l'85% che stà comunque dall'altra parte.

Anonimo ha detto...

Intanto spunta il quarto grado di giudizio ed è già qualcosa per i noti leccaculo del padrone:prenderanno soldi per il favore e verranno messi in lista

come vedi leccare il padrone paga

"poi le tasse aumenteranno ancora": c'era una volta un nano bugiardo che prometteva di abbassarle e le ha aumentate (Iva al 21%, IMU reintrodotta dal 2013 per coprire i dissesti dell'abolizione ICI,Iva al 23% dal 2012, irpef a due aliquote)
memoria corta?

"Chi potrà se ne andrà a vivere stabilmente all'estero"

ti riferivi ai giovani che non hanno futuro in Italia grazie ai porci dei politici che hanno rovinato la nazione?che hanno rubato tutto?che ci lasciano debiti su debiti? PD-PDL-PCI-DC da decenni responsabili di ruberie

Cari vecchi che avete rovinato l'Italia in tutti questi anni dovreste andare via fuori dalle palle e restituire il futuro ai giovani dando indietro il malloppo

Altro che sinistra e destra

Qui si affoga e parlano ancora di sinistra e destra