sabato 27 febbraio 2016

Trappole bigotte. Davide Giacalone

Nel giorno in cui le corna omosessuali diventano materia di governo, scattano altre trappole del bigottismo travestito da nuovismo. Per dirne una: gli eterosessuali sono discriminati. La legge, infatti, si riferisce solo ed esclusivamente a coppie composte da persone dello stesso sesso, il che vuole dire che se fai coppia con una persona di sesso diverso, senza sposarti, resta in piedi tutto quello che si dice di volere superare: non puoi delegare l’assistenza, non puoi usare il cognome, non scattano garanzie circa la premorienza di uno dei due, e così via. L’eterosessuale, secondo questo testo bacchettone e bacchettabile, rimane il solo soggetto a doversi o sposare o stare nella terra di nessuno.
E’ comprensibile, del resto, perché se non vi fosse questa discriminazione per gusti e tendenze sessuali ci sarebbe da aspettarsi la sostanziale scomparsa dell’istituto del matrimonio. Già abbondantemente in crisi per i fatti sui. Prendete il problema del mantenimento dell’ex coniuge, o dell’ex unionista, in caso di separazione: al primo devi assicurare il mantenimento dello stesso tenore di vita, sicché se scialacquava in costanza di matrimonio ha diritto a continuare a farlo; al secondo, invece, passi un assegno solo a condizione che “versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento” (comma 65).
In quanto alla fedeltà, altresì declinabile sotto il segno delle corna, pare che a volerne l’esclusione siano stati quanti erano timorosi d’eccessive somiglianze con il matrimonio. Costoro devono non avere letto il comma 20, secondo cui tutte le disposizioni in cui si legge “coniuge” o “coniugi” si applicano ai contraenti un’unione civile. Estendendolo alla pensione di reversibilità (s’innescherà un poderoso contenzioso giuridico) significa che le unioni non danno luogo a esborso di soldi propri, ma prevedono il ciucciarsi via quelli altrui. Questo nell’era in cui si discetta circa il contenimento della spesa pubblica.
Ricordo agli smemorati, inoltre, che ci siamo tenuti il reato d’adulterio fino al 1968, ma solo in capo alle donne. Il maschio punito non era il marito adultero, ma colui il quale concorreva a fare di lei un’adultera. Roba sopraffina. Nel tempo l’adulterio non è neanche più efficace come causa di separazione per colpa, ma rimane fra i doveri dei coniugi. Fra gli unionisti no, invece. Non che mi scaldi più di tanto, ma ci vedo il segno di un più generale fraintendimento: inseguire i diritti senza doveri è tipico di chi ha in mente un mondo irreale. Oltre che non ammirevole.
L’articolone unico, con 69 comma, rientra nella pratica legislativa che, di tanto in tanto, si considera odiosa e da bloccare. Quelle pagine sono compitate in modo tale che nessuno possa capire quel che c’è scritto, se non dotandosi di codici e riferimenti legislativi. Esattamente come una legge non dovrebbe essere scritta. Agli errori concettuali si sommeranno quelli compilativi. Ma c’è di più: il governo pone la fiducia su un testo proprio, sostitutivo di quello in discussione. Vuol dire che il governo presenta un proprio disegno di legge. Peccato che il quarto comma dell’articolo 87 della Costituzione stabilisca che per fare una cosa simile occorre l’avallo e la firma del presidente della Repubblica. In calce al testo, invece, c’è solo quella del ministro Boschi.
In quanto alle adozioni, segnalo che il testo non è affatto neutro. Abbiamo qui ricordato, nel mentre lo scucuzzamento in materia era ai massimi, che già esiste, da 33 anni, una legge che consente adozioni speciali. L’adozione da parte della matrigna o del patrigno, del resto, è sempre l’adozione da parte di una sola persona, non di una coppia. Tanto la legge esiste, che è stata molte volte applicata, con adozioni in capo a un secondo avente patria potestà che è dello stesso sesso dell’altro esistente. (Non lasciatevi fuorviare dall’ordinanza di rigetto della Corte costituzionale, relativa ad una adozione da parte di due madri: è il giudice di merito che ha impostato le cose in modo sbagliato, sicché il ricorso non è stato bocciato, era inammissibile). Ora, però, il richiamo alle leggi esistenti lo si trova in una legge riguardante le coppie omosessuali. Delle due l’una: o è ultroneo e del tutto inutile, oppure spiana la strada alle adozioni speciali in capo non più a uno, ma a una coppia. Omosessuale. Il diritto ha le sue regole, che si applicano anche quando il legislatore pensa in modo storto.

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