venerdì 22 maggio 2009
Contributo al dibattito. Filippo Facci
Se scrivessi qualcosa a favore del Parlamento, simbolo della nostra democrazia, potrebbe sembrare una dichiarazione a favore di Fini e contro Berlusconi. Se scrivessi che 630 deputati però sono tantini, anche perché coi senatori fanno 945 parlamentari, qualcuno urlerebbe al fascismo e al bivacco di manipoli. Se scrivessi che la Gandus ha rinviato gli atti al Pm perché non ha provato l'origine dei soldi di Mills, com'è stravero, sarei un servo di Berlusconi. Se scrivessi che la Terra gira attorno al Sole, come lessi su un sussidiario scientista, l'onorevole Volontè direbbe che attacco la Chiesa. I giudici sicuramente faziosi che hanno condannato Mills, del resto, sono «estremisti di sinistra». Berlusconi non è neppure stato processato, mentre Mills è solo al primo grado, ma è «un corrotto». Difesi Beppino Englaro: cultura della morte. Raccontai che la stuprata di capodanno non fu stuprata: odi le donne. Difesi i romeni che non avevano stuprato: buonista, poverinista. Intanto Di Pietro, ieri, ha detto che Berlusconi governa un doppio Stato e che il governo contiene «i semi del razzismo, dell'antisemitismo, della xenofobia, del fascismo e del piduismo» e poi che «si comincia con la caccia al nero e si finisce con quella all'ebreo» e infine che hanno da proccuparsi «ebrei, omosessuali e diversi». Se questo è il clima, be’, scusate se mi adeguo: è un deficiente. (il Giornale)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
12 commenti:
se dicessi che la droga ti fa male?
ah ah ah, questa è buona. sei un grande :-))))
ritornando alle cose serie, che sia pletorico lo può dire (lo penso anch'io) lo può dire. Quel che NON può dire è che il Parlamento è INUTILE e che il governo non ha abbastanza poteri. Faccio presente che la nostra è una democrazia è una democrazia RAPPRESENTATIVA, fondata sul principio illuministico della DIVISIONE DEI TRE POTERI, legislativo, esecutivo, giudiziario, che devono essere in equilibrio fra loro e rispettosi ognuno delle rispettive prerogative, e devono controllarsi reciprocamente. A me sembra, come recentemente ha notato il Presidente della Repubblica e pure lo stesso Fini, che si stia andando decisamente nella direzione di uno strapotere del potere esecutivo (governo) che sta usurpando i poteri del Parlamento con l'eccessivo ricorso alla decretazione e della magistratura cercando di influenzare le decisioni di CSM, organo di autogoverno della magistratura, e procuratori.
"scusate se mi adeguo: è un deficiente"
eh già, l'ennesimo esempio di bello stile giornalistico e di buona educazione, oltre che di civiltà. Che esempio penoso di scrivano. Uno che non si distingue dagli altri, che non ha consistenza umana e morale, che usa gli insulti per sostenere le proprie idee, è davvero solo uno dei tanti che si adeguano.
. Faccio presente che la nostra è una democrazia è una democrazia RAPPRESENTATIVA, fondata sul principio illuministico della DIVISIONE DEI TRE POTERI, legislativo, esecutivo, giudiziario, che devono essere in equilibrio fra loro e rispettosi ognuno delle rispettive prerogative, e devono controllarsi reciprocamente.
Purtroppo il Potere Giudiziario sta tracimando (da un pezzo). Ora siamo giunti al'inondazione.
Se non correremo ai ripari bisognera riscrivere la premessa alla costituzione e cambiare
L'Italia è una Reubblica fondata sul lavoro
con
L'Italia è una Oligarchia fondata sullo strapotere dei giudici e sulle sentenze.
Berlusconi non ha detto che il Parlamento è inutile.
Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
«Adesso diranno che offendo il Parlamento - dice il premier - ma questa è la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti».
«Il presidente del Consiglio non ha nessuno potere, perché la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e tutto il potere è stato dato al Parlamento che è pletorico:"
Sfido chinque a dire che Maurom è obiettivo
«Sono anni che compri bidoni e figurine. Quest'anno chi compri... le veline???»
Milano, San Siro, 24/5/09
Ennesima puntata di «Casa Letizia», la
sit-com destinata a soppiantare «Casa Vianello
». Il 19 novembre 2008 Noemi Letizia -
figlia di un messo comunale di Secondigliano che
inspiegabilmente conosce e frequenta «papi» (o
«Papino il Breve», come lo chiama Enrico Mentana)
da tre anni per tirargli su il morale con appositi
«karaoke» a domicilio - fa il suo ingresso trionfale a
Villa Madama, dove il premier ha invitato a cena
sessanta fra ministri e grandi firme della moda. Noemi,
non essendo (ancora) ministro né stilista, è al
seguito di papi. Siede con lui al tavolo centrale, insieme
a Ferragamo, Versace e Zegna. Lo racconta
Repubblica. Siccome nessuno la conosce, Papi spiega
che «Noemi sta facendo una stage» (un tempo si
sarebbe detto «è venuta a visitare la mia collezione
di farfalle», oggi si chiama «karaoke», o «stage»).
L’allora segretario generale di Palazzo Chigi, Mauro
Masi, confida a un curioso che la fanciulla «non
era prevista fra gli invitati, ma il presidente l’ha voluta
a tutti i costi e abbiamo dovuto rivedere il placement
del tavolo 1». Dopo cena la Cenerentola di
Casoria si allontana su un’autoblu dietro l’Audi nera
del premier. Si spengono le luci e si riaccendono
l’indomani, quando - rivela il Corriere del Mezzogiorno
- Papino il Breve dedica una sua foto alla
mamma di Noemi: «Ad Anna con gli auguri più affettuosi.
Silvio Berlusconi, 20-11-2008». Siccome
mamma Letizia non era presente la sera prima, si
puòdedurre che l’indomaniNoemi, allora minorenne,
fosse ancora con papi.Ora Masi èdirettore generale
della Rai. Prossima puntata: Noemi al Tg2.
un numero ragionevolmente elevato di deputati serve a far sì che siano ridotte le possibilità di controllo e la ricattabilità dei membri del Parlamento da parte di altri poteri, come ad esempio l'esecutivo. E' una questione di probabilità. Non voglio un Parlamento costituito da yes men nominati non dal popolo, ma cooptati dai segretari di partito.
Beccati questa Maurom, solito fazioso con le fette di salame sugli occhi.
E prova a smentire!
http://www.youtube.com/watch?v=GFv2GVAX2Fk&eurl=http%3A%2F%2Fvideo%2Egoogle%2Eit%2Fvideosearch%3Fhl%3Dit%26safe%3Doff%26ei%3DB5EaStboOMLdsgaIifGQAg%26resnum%3D0%26q%3Dberlusconi%2520parl&feature=player_embedded
Le conseguenze dell'accoglienza
Attentati a San Petronio e alla metrò di Milano: arrestata una cellula composta da 5 maghrebini
di RedazioneVota1 2 3 4 5 Risultato Strumenti utili Carattere
Salva l'articolo
Invia a un amico Stampa Rss Condividi su Facebook
Segnala su OKNOtizie Milano - Progettavano attentati contro la chiesa di San Petronio a Bologna e la metropolitana di Milano. Sono stati arrestati cinque magrebini per un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura della Repubblica di Milano, eseguita dai carabinieri del Ros. Il gruppo era attivo anche in Algeria, Marocco e Siria. Per loro le accuse sono di associazione a delinquere con finalità di terrorismo in Italia e all’estero, di finanziamento del terrorismo internazionale. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, il gruppo collaborava al reclutamento e all’addestramento di persone inviate in Iraq e in Afghanistan perché compissero attentati contro obiettivi civili e militari.
Organizzazione internazionale Dalle indagini è emerso che si trattava di una organizzazione strutturata in diversi Stati europei tra cui, oltre all’Italia, la Francia, la Danimarca e la Spagna. Gli attentati erano programmati per la primavera del 2006. Le minacce erano apparse così immediate ai carabinieri del Ros che avevano suggerito il provvedimento di espulsione per alcuni dei soggetti della organizzazione.
Posta un commento