Da sempre vanno a mangiare al Monserrato, da Pierluigi. Talvolta si spingono da Fortunato al Pantheon, e questo è il posto più vicino al Parlamento e a Palazzo Chigi che riescono a lambire, tagliolini è il pezzo più ricercato. Mai visti alle conferenze stampa governative, in tribuna giornalisti di Montecitorio ne intravedi qualcuno se sta cadendo il governo o abbiamo dichiarato guerra alla Serbia. Dopo cena, specie d’estate, dilagano sulle terrazze romane, tutte targate radical chic come i salotti invernali, frequentate da colleghi italiani sedicenti di sinistra e con spocchia vera sotto il naso, intellettuali in perenne ricerca d’ingaggio, onorevoli democrat di seconda fila. Hanno casa a Trastevere o a Campo de’ Fiori, chi torna in patria o è trasferito in altre capitali, lascia il prestigioso appartamento a chi lo sostituisce. Tutti si innamorano dell’Italia, di Roma e della Toscana in particolare. Molti trovano consorte qui, in quel mondo chiuso e riservato che fa la spola fra terrazze e trattorie in, finendo con l’accasarsi definitivamente. A quel punto, di rigore è il casale in Toscana o sul lago di Bracciano.
Quando lavorano? È un mistero, ma di certo non li incontri negli sbarchi clandestini, nei terremoti, nelle bombe, nei congressi di partito e negli eventi di cronaca reale. Non tutti beninteso, c’è qualche eccezione. E quelli delle tv, Bbc, Cnn, Antena 3, battono il marciapiede molto più dei corrispondenti di carta. Probabilmente lavorano da fermo, nelle loro postazioni che costano una miseria, nella bella sede allestita a spese del nostro Stato senza diritto alla reciprocità. Prima l’Associazione della Stampa Estera stava in via della Mercede, ora è in via dell’Umiltà, a due passi dalla direzione nazionale di Forza Italia. Ma anche lì, non s’affacciano mai.
Come nascono allora, questi bei servizi dall’Italia? Ripeto, ci sono anche meritevoli eccezioni. Ma i più dei corrispondenti, in tarda mattinata compulsano Repubblica e l’Unità dopo che la sera prima han scambiato quattro chiacchiere al ristorante o in terrazza coi soliti amici/colleghi italiani; si confrontano a pranzo con la/il consorte intellettuale più o meno frustrata/o e anch’essa/o sedicente sinistrese, poi vanno in via dell’Umiltà e partoriscono. Peggio dei corrispondenti italiani dall’America e dal resto del mondo, che almeno i giornali locali se li leggono tutti, da destra a sinistra. Ma il peggio del peggio è che se i giornali americani o francesi manco leggono quel che scrivono i nostri, quelli italiani sono affamati, s’ingozzano come oche di quel che scrivono i corrispondenti stranieri da Roma.
Sono circa 400 gli accreditati, e la maggioranza è professionalmente ineccepibile. Ma a dare il la è quel groppone di mischia che s’autoperpetua alimentando il serpentone più idiota che il mondo italiano dell’informazione abbia mai generato: i nostri giornali di sedicente sinistra scrivono, quelli ricopiano, i nostri li riprendono e rilanciano finalmente col marchio dell’autorevolezza.
Esagerazioni? Ma via, come si fa a scambiare nostro Signore col Cavaliere ed arrampicarsi sui vetri in questo modo? Anni fa, ai tempi di «affittopoli», per aver confuso i due Lubrano ambedue giornalisti Rai, su questo giornale che pur non è The Times, il sottoscritto ha dovuto presentare le dimissioni. Però è proprio Richard Owen che tempo fa, in un convegno a Spoleto ha raccontato che sì, «la politica italiana è importante, l’economia anche, ma quando la nostra redazione ha la lista di tutte le notizie drammatiche che provengono dal mondo, si chiama Roma con lo scopo di avere articoli che divertano i lettori. Grazie a Dio c’è sempre qualcosa di questo genere dall’Italia!». I fatti separati dalle opinioni, certo. Siamo sempre stati riempiti di paroloni sulla serietà e sulla sobrietà della stampa anglosassone, salvo poi scoprire che siamo tutti uguali, altro che. Andiamo avanti con la correttezza e la precisione di lor signori? Ancora si sorride di un noto corrispondente inglese che si presentò ad una conferenza stampa della Farnesina in bermuda e busta della spesa. Ma ricorderete Tana de Zulueta, che con le sue corrispondenze per l’Economist s’è guadagnata un seggio nel nostro Parlamento. Ora per The Guardian ha scritto che il solito Berlusca «padrone dei giornali», ha premiato Gianni Riotta per i buoni servigi resi al Tg1, facendolo direttore del Corriere della Sera. A parte che lo han fatto direttore del Sole 24 Ore, ma solo la Tana ancora non sa che l’unico gruppo dove il Cavaliere conta come il due di coppe quando regna bastoni, è proprio quello del Corrierone.
Ma che volete? Così va il mondo della stampa estera romana. Da sempre, da quando Marcelle Padovani (i accentata, perché francese), moglie di Bruno Trentin e corrispondente del Nouvel Observateur, impose la sua egemonia fissando regole, comportamenti, usi e costumi. Contro questa lobby, agli inizi del nuovo millennio ha scatenato guerra vittoriosa Eric Joszef, di Liberation: ma sempre beghe di sinistra, sono. Nel 2004 un’altra guerra per la guida della stampa estera, Joszef ha perso e se ne è andato sbattendo la porta, ha mollato anche l’associazione. Ha vinto Tobias Piller della Frankfurter Allgemeine Zeitung, più moderato. Ma le trattorie, le terrazze e gli amici romani, non son cambiati. Stessa strada, stessa osteria... (il Giornale)
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16 commenti:
Per tutto ciò che leggo nei giornali sul comportamento di numerosi magistrati(scarcerazioni facili di feroci delinquenti,di stupratori,di mafiosi,di truffatori,prescrizioni di illeciti e di reati amministrativi che sembrano fatte ad hoc per gli amici degli amici,ecc)ho la massima sfiducia per molta parte della magistratura penale,civile ed amministrativa italiana.Ciò premesso,e ricordando le centinaia di perquisizioni alle quali è stato sottoposto il gruppo Fininvest per incastrare Berlusconi(colpo non riuscito ai giudici d'assalto)e le numerose sentenze di assoluzione del medesimo Berlusconi,ritengo che anche stavolta si sia costruito contro di lui un inutile volume di 400 pagine di accuse che i suoi legali hanno definito fantasiose e che ancora una volta riusciranno a smontare.Per quanto riguarda le speranze di Franceschini e di Di Pietro circa il loro "invito" a Berlusconi di dimettersi o di rinunciare al lodo Alfano,penso che rimarranno delusi perchè fanno finta di dimenticare che a portare Berlusconi ad essere primo ministro è stata la maggioranza del popolo italiano, che in lui e non nei magistrati ripone la propria fiducia.
a me interessa che l'Italia funzioni
scusate se penso chee sia ben governata: di quello che ha fatto Berlusconi con le sue società non mi interessa. Mi interessa come agisce oggi da Premier e null'altro. Qundi tutte le polemiche al riguardo sono sterili. Quanto ai giudici, sappiamo come si muovono e con quale animo "imparziale" gidicano il Premier e tutto quello che ruota intorno alla sua tanto odiata figura, e non da oggi. Non sono credibili ieri come non lo sono oggi. Fine della storia.
Come al solito, dopo oltre dieci anni, le sentenze che riguardano direttamente o indirettamente Berlusconi arrivano in tempo di campagna elettorale... Ogni commento è superfluo.
Penso solamente che in un momento di crisi, e di inesistenza della sinistra sulla scena politica, dominata da un uomo che ogni giorno produce risultati con il suo governo, l'unico modo che resta a questi comunisti alias le zecche della società, è di scavare e scavare, inventando più che trovando scheletri nell'armadio del Presidente Berlusconi. Certo il suo potere ed il suo denaro fanno digrignare i denti ai troppi zecconi succhia sangue di sinistra annidati a tutti i livelli che subdolamente come solo loro sanno fare, cercano ogni modo per screditare questo governo e questo premier che li ha ridicolizzati. RIsultato? La buca in cui è per fortuna caduto il comunismo italiano, diventerà un crepaccio senza fondo. Cordialità
Una sentenza emessa da un giudice (la Gandus) che due anni fa ha raccolto firme contro Berlusconi e tifava apertamente per il centrosinistra, che ha detto che con la fine del Governo Berlusconi finalmente si chiudeva una pagina buia dell'Italia...che credibilità può avere? QUESTA SENTENZA E' CARTA STRACCIA.
Temo che ls sx non abbia ben chiaro cosa significa "democrazia". Visto che si augura, per un "ritorno alla vita democratica" (ma quando mai non lo e' stata sotto Berlusconi?), che la persona eletta dal popolo ceda il suo posto a qualcun altro. E perche'? Perche all'opposizione non piace, dunque sarebbe *lui* a spaccare il Paese se restasse alla guida della maggioranza eletta dal popolo e nel ruolo al quale la maggioranza del popolo lo ha designato. Secondo la sx e' cosi' che funziona una democrazia? E' cosi' che potremmo "tornare" ad una vita democratica? Sta scherzando?
Non sapevo di avere spiccato dono di preveggenza.
Quando il Pdl vinse le elezioni pensai:
e adesso incominceranno scandali giornalistici e processi ...
Honny soit qui male y pense ...
Pensare male è peccato, ma le più volte ci si azzecca!!!
"Una sentenza emessa da un giudice (la Gandus) che due anni fa ha raccolto firme contro Berlusconi "
si trattava di un COLLEGIO di giudici, la Gandus è solo Presidente! prima di dire cose inesatte, informati!
"di quello che ha fatto Berlusconi con le sue società non mi interessa"
un'affermazione da far rizzare i capelli. se abbiamo un presidente del consiglio che è veramente corrotto (questa possibilità non può essere esclusa da nessuno!), che ha viziato processi a suo carico per evasione fiscale per farsi assolvere (come ora si è fatto scrivere dai suoi avvocati-deputati il lodo alfano per sfuggire ancora una volta a quella giustizia che dovrebbe essere uguale per tutti) ciò è rilevante eccome, poiché come amministratore della cosa pubblica farà la stessa cosa e darà un pessimo esempio ai suoi concittadini, che infatti lo votano perché sono per la maggior parte uguali.
NO, cari belli!
Volete rovesciare un risultato elettorale, con il pretesto (occasione ghiotta) dei soliti processi a tempo (regolati ad orologeria).
Questo non lo possa accettare.
Voto alla sx! MAI!
le bufale di Gianni Pernacchi
dal solito Gironale del padrone
anche nel regime coreano il presidente viene eletto dal popolo con risultati plebiscitari come quelli che vorrebbe avere il nostro premier...peccato che si tratti di un Regime...maggioranza non significa necessariamente democrazia. Riflettici, non dovrebbe essere dififcile capirlo.
... anche nel regime coreano ...maggioranza non significa necessariamente democrazia. ...
La maggioranza nei regimi totalitari viene estorta con la violenza. Si fanno elezioni per modo di dire, chi vota contro -guai a lui- e così si ottirne la maggioranza.
E' chiaro che in questo caso maggioranza non significa democrazia!
Come succede in tutti i paesi comunisti, dove con la democrazia ci si fa il colluttorio.
Tu, quando vai a votare ti trovi di fronte a quesste costrizioni?
Sei un povero illuso, plagiato da l'Unità e da Repubblica.
non riesci proprio, vero, a interloquire civilmente senza insultare?
le peggiori costrizioni sono quelle psicologiche, subliminali, quelle di cui non ti accorgi perché vengono surrettiziamente introdotte nella tua mente come un virus, giorno dopo giorno, senza che tu ne abbia consapevolezza, per decenni, tanto da indurti a considerarle normali...
le peggiori costrizioni sono paragonabili all'aria maleodorante che una persona respira a lungo, senza più riuscire ad accorgersene perché vive letteralmente immersa in quell'odore nauseabondo e non ricorda più cosa significhi aria pura.
Ricordalo.
http://danielesensi.blogspot.com/2009/06/stampa-estera-ispirata-dalla-sinistra.html
Come risponde lei "giornalista"?
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