L’altro giorno, di buon mattino, mi è arrivato un sms di Giovanni Floris. Non gli era piaciuto un nostro articolo che metteva in fila le trasmissioni Tv dedicate, in una settimana, al divorzio di Berlusconi (l’Infedele di Lerner, Annozero di Santoro e, appunto, il suo Ballarò). Legittimamente rivendicava di aver avuto un atteggiamento diverso dagli altri. E per dirmelo, cominciava così: «Se aveste avuto un approccio serio...». Capito? Il solito sistema della sinistra che si sente moralmente e culturalmente superiore: non accettano una discussione alla pari. Se sei in disaccordo con loro, evidentemente, usi un approccio non serio. Sei un superficiale. Un venduto. Un mentecatto. Non si accontentano di difendere le loro ragioni: si sentono, ogni volta, in dovere di darti una lezione di etica. Magari intimandoti pure di fare l’esame di coscienza, come mi ha ordinato Gad Lerner nella lettera di qualche giorno fa. Proprio così: l’esame di coscienza. Manco fosse il mio confessore.
L’sms di Floris e la lettera di Lerner mi sono tornati in mente ieri leggendo l’editoriale domenical-liturgico di Eugenio Scalfari su Repubblica e ascoltando in Tv il nuovo leggenDario exploit di Franceschini. E ho pensato: possibile che siamo sempre allo stesso punto? La sinistra non riesce a togliersi di dosso quel vestito mentale che la porta a ritenersi migliore, sempre e comunque, di tutti gli altri. È quell’atteggiamento per cui se il Paese non li vota, evidentemente sbaglia il Paese. È quell’atteggiamento per cui non può esistere un avversario politico, perché chi sta contro di loro diventa immediatamente o un servo o un pericolo per la democrazia. È quel senso di superiorità che li ha trasformati nel simbolo dell’antipatia, come raccontava Luca Ricolfi in un fortunato saggio. Lo sanno che è un errore, lo sanno che è pericoloso. Eppure, niente da fare: non riescono a liberarsene. E così, mentre il mondo cambia, noi ci troviamo davanti sempre la stessa sinistra: quella del «senti chi parla», pronta ogni volta a salire sul pulpito per predicare bene, dimenticando che in sagrestia ha appena finito di razzolare assai male.
È la sinistra di Marco Travaglio, che fa il giustiziere delle frequentazioni altrui e poi passa le vacanze con i favoreggiatori dei mafiosi. È la sinistra di Concita De Gregorio, che s’indigna per l’uso del corpo femminile dopo aver usato un fondoschiena per far pubblicità alla sua Unità (il fondoschiena non è corpo? O con la minigonna si gode di un lasciapassare speciale?). È la sinistra di Monica Guerritore, che interpreta tragicamente la donna tradita e anti-gossip dimenticando, da Gianni Agnelli a Roberto Zaccaria, una vita passata a sguazzare nei tradimenti e nei gossip. È la sinistra di Emma Bonino, che scordando di aver trascorso la sua esistenza a difendere sesso, droga e ogni eccesso, s’improvvisa sacerdotessa del Grande Ordine Bacchettone. La Bonino Bacchettona: ma vi pare? È come dire che Lucio Dalla si mettesse a scrivere un libro intitolato: «Noi, glabri...».
Ma li avete sentiti? Tutti così moralisti, eppure tutti così giù di morale. Hanno un coraggio da leoni. La faccia come il cucù. Capaci di accusare Berlusconi di portare le veline in Parlamento, senza ricordare che loro, in Parlamento, hanno portato Cicciolina. C’è una giovane e bella come la Madia candidata a sinistra? È il rinnovamento. E se la candida il centrodestra? È la mignottocrazia. Ma mi fate capire perché? Eppure è una settimana che ci danno lezioni di morale. Fanno i maestri di etica. E s’indignano, come Santoro, evidentemente preoccupato del fatto che le giovani donne candidate dal Pdl possano essere pessime europarlamentari. Si capisce, no? Una che è bella dev’essere per forza stupida. E sfaticata. E lui, allora? Sono andato a rivedere il bilancio della sua esperienza a Strasburgo: in diciotto mesi ha totalizzato due interventi in aula, due interrogazioni scritte, nessuna interrogazione orale, nessuna relazione al Parlamento e solo una proposta di risoluzione. Non è un po’ poco? Barbara Matera, seppur assai più graziosa di lui, secondo me saprà fare meglio. Ci vuol così poco.
Fra l’altro don Michele, quand’era europarlamentare, poteva disporre di tre assistenti personali: due interrogazioni scritte, tre assistenti personali. Non è un po’ troppo? Considerando i 144mila euro di stipendio, rimborsi e benefit, che avrebbe detto Santoro di Annozero di Santoro europarlamentare? Come l’avrebbe infilzato? Altro che casta. E casto. Quando finì il suo mandato, rientrò in Tv con una trasmissione sul degrado di Napoli. E il sindaco Iervolino mi riuscì per la prima volta simpatica perché lo stroncò in modo feroce: «Sono sinceramente sdegnata che un ex parlamentare europeo, eletto a Napoli ma che dopo la sua elezione non si è fatto più vedere e non ha fatto nulla per la nostra città, non sappia fare altro che denigrarla». Avete inteso? Prendi i voti e scappa: Santoro a Napoli non si è mai fatto vedere. Si capisce, gli elettori sono guappi. Non vestono Armani, non sono chic. Magari, non sia mai, organizzano pure delle feste dalle parti di Casoria...
Adesso il nuovo idolo della sinistra moralmente chic è la principessina Beatrice Borromeo. E così dobbiamo sorbirci le lezioncine di etica e di buon giornalismo persino da lei, la fidanzatina di Pierre Casiraghi, che come è noto è arrivata alla Tv soltanto grazie alla sua oscura gavetta e ai meriti conquistati sul campo... Ma ci faccia il piacere. Del resto, però, come stupirsi? La Borromeo che scende dalla copertina di Chi e sale in cattedra contro il gossip, s’inserisce perfettamente nella storia culturale della sinistra moralista: è Vincenzo Visco che diventa fustigatore dei costumi dopo essere stato condannato per abuso edilizio; è Padoa-Schioppa che predica il rigore economico incassando un vitalizio di 11mila euro al mese (per appena 24 mesi di contributi versati); è l’avvocato Guido Rossi che scrive saggi contro l’avidità di denaro («radice di tutti i mali») dopo aver incassato 23 miliardi di vecchie lire con una sola parcella; è Adriano Celentano che va in Tv a dire che i palazzi di ringhiera sono molto belli, tacendo sul fatto che lui vive in una megavilla sul lago. Ed è Eugenio Scalfari, naturalmente, che ieri nel suo fondo domenicale, dopo aver dato del «figurante» al direttore del Corriere De Bortoli, del «servitore» all’onorevole Ghedini e degli «yes men» al resto del mondo, sostiene che in fondo Berlusconi è assai peggio di Mussolini, dal momento che quest’ultimo «non ha mai fatto ministro la Petacci». Perfetto, no? Uno che nel 1942 esaltava su «Roma fascista» il nazionalismo di Mussolini e nel 1972 si schierava con l’Urss, celebrando la superiorità del collettivismo sulle società liberali, è quello che ci vuole, no, per dare a tutti noi una bella lezione di democrazia...
Vedete? Passano i tempi, tutto cambia, le vedove Calabresi e Pinelli s’abbracciano, le pagine di storia si chiudono. Ma c’è una cosa da cui la sinistra non riesce a liberarsi: il complesso dei migliori. Che poi diventa devastante, soprattutto per il fatto che migliori non sono. Ma questo loro sentimento è un problema: come si fa a discutere, se all’inizio della discussione loro stabiliscono che chi non è d’accordo è poco serio? O servo? O un pericolo per la democrazia? Come farà questo Paese a diventare un Paese normale se la sinistra non butta a mare questo fardello di presunzione intellettuale, questo vizio di salire sul pulpito e dividere a suo piacimento che cos’è il bene e che cos’è il male? Come si fa? Mentre m’interrogavo su questi temi, ieri, mi è capitato fra le mani un bell’articolo di Luca Josi sul Riformista, che mi ha ricordato che questa abitudine del predicare bene e razzolare male, forse, è davvero inestirpabile. In effetti essa è congenita con la sinistra. Sta nelle sue radici. Nella sua origine. In origine, infatti, c’era Marx. E voi sapete che Marx, simbolo dei lavoratori che non lavorò mai un giorno, difendeva le ragioni del proletariato ma si faceva mantenere dalla moglie aristocratica, godendone tutti i privilegi di tipo feudale. Un giorno gli recapitarono in omaggio una domestica. E lui, campione della lotta contro lo sfruttamento, lui che chiamava tutti a liberarsi dall’oppressione, che cosa fece? Si prese la domestica a servizio. La umiliò. E alla prima distrazione della moglie, la mise pure incinta. Poi chiese a Engels di mantenerla e di far finta, davanti a tutti, di essere lui il papà. (il Giornale)
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16 commenti:
Ho diversi amici che sono di sinistra coi quali discuto, anche animatamente, di politica. Solo con uno, dopo 24 anni di amicizia, ho rotto i ponti: perchè tutte le sue discussioni cominciavano e finivano dando del testa di caxxo a chi non la pensava come lui e la Repubblica, che era l'unico giornale degno di non servire ad avvolgere il pesce. Quando è troppo è troppo! E sono quasi tutti così, quelli di sinistra. Oh, giusto una precisazione: i miei amici, incluso quello con cui ho rotto i rapporti, sono tutti professionisti o dirigenti d'azienda, che hanno retribuzioni e tenore di vita ben superiori al mio.
E' quasi patologico il loro comportamento.
Io ho smesso di parlare di politica con molte persone a me vicine per non rovinare il rapporto.
Un giorno si sveglieranno dal letargo e negheranno di essere stati così accanitamente di sinistra e che Berlusconi prima era impresentabile, ma adesso è tutta un'altra cosa...
Io non ho nessun amico schiavo di berlusconi come voi e sto decisamente bene: non ne sento proprio la mancanza!
Schiavi di Berlusconi sono quelli che non possono fare a meno di criticarlo e che sono ossessionati dalla sua esistenza.
I veri schiavi di Berlusconi sono invece, quelli che lo votano e lo sostengono o ancor peggio quelli chi si chiedono cosa " possano fare per Berlusconi", beninteso non per l'Italia, per la nazione per lo Stato, per la collettività o per il popolo italiano o per una paerte politica, MA PROPRIO per Berlusconi ...come se Berlusconi abbia bisogno di qualcuno che faccia qualcosa per lui,... POVERO IGNORANTE SERVO che sei... !!!!!
Gli schiavi di berlusconi si dividono in due categorie.
Una minoritaria, fatta da quelli che si accodano, ma lavorano per il padrone e si rendono utili.
I suoi avvocati, i direttori dei suoi giornali e telegiornali, i finti opinionisti, ovviamente tutti i politici di professione del PDL ed altri.
Queste persone traggono un enorme vantaggio economico e personale perché il padrone sa ricompensarli profumatamente (mi piacerebbe conoscere il reddito di quell'incapace di Giordano).
La seconda categoria, quella maggioritaria, è rappresentata da migliaia e migliaia di coglioni che lo adorano, si rendono utili per lui, ne diffondono il verbo ma non hanno nessun tornaconto.
Sono semplicemente lobotomizzati.
Come i testimoni di Geova.
Tu a quale categoria appartieni?
Spero la prima...
Gli schiavi di berlusconi si dividono in due categorie.
....
I fans della sx si dividono in due categorie
-i nuovi arrivati, plagiati da repubblica e da l'unità
-la vecchia guardia, quella che aveva subito il lavaggio del cervello da parte della stressa unità, che dichiarava nemici dl popolo quelli che non applaudivano stalin e mio-mao, che venivano gistamente rappresentati con tre narici: quella centrale aveva due funzioni:
-decerebare il soggetto aspirando il cervello con una cannuccia
-far aspirare al compagno così decerebrato tutte le balle monumentali messe in giro dal Pci (sempre mediante l'unità).
Inutile aggiungere che i dirigenti era tutti indistintamente (e ce ne sono ancora molti nel cosiddetto Pd) i leccastivali di stalin.
I cosiddeti servi di berlusconi (ammeso che lo siano)sono appena la pallida ombra di simili grottesche figure.
E' proprio il caso di dire
-senti chi parla!!!-
I veri schiavi di Berlusconi sono invece, quelli che lo votano ....
Povero mentecatto!
Non ti accorgi di quanta pochezza siano le tue convinzioni?
Sei davvero sicuo che la MAGGIORANZA degli Italiani siano dei lobomotizzati?
Chi ti ha suggerito questa brillante idea?
Scommetto che sei un accanito fan di Santoro, il quale, dopo lunghe meditazioni giunse alla brillante conclusione (dopo il risultato elettirale) che gli Italiani sono tutti cretini. Meno Lui, si capisce. Anzi meno due: Lui e Te.
Tanti saluti da me e dal direttore della clinica psichiatrica presso la quale presto andrai a ricoverarti.!
ciao, ciao!
Siete in due gli anonimi commentatori o uno?
Il secondo mi definisce in modi simpatici (mentecatto, da clinica psichiatrica) perché deve svolgere il suo lavoro di difesa del Padrone.
Bravo, niente dubbi e a testa bassa contro chiunque dissenta dal verbo di Arcore.
Ma sei pagato per questo come quelli ricchi e famosi (ad es. Ghidini o Capezzone) o ci credi veramente nelle cagate mostruose che racconti?
Dimenticavo:
parlate sempre di MAGGIORANZA scritto maiuscolo.
Potete riempirmi gentilmente le due prossime caselline:
N° italiani aventi diritto di voto = .........................
N° italiani votanti il POPOLO DELLA libertà + padani votanti la LEGA NORD = ..............
Datemi i dati delle ultime elezioni e non i sondaggi taroccati del vostro Signore, please.
Così vedremo che i lobotomizzati sono (siete) una, se pur notevole, minoranza di questo povero paese.
Saluti.
Alle politiche 2008 ha partecipato più dell'ottanta per cento degli aventi diritto.
Questi sono i risultati:
Camera
Berlusconi 17.064.314 340 seggi
Veltroni 13.686.501 239 seggi
Senato
Berlusconi 15.507.548 168 seggi
Veltroni 12.456.444 130 seggi.
Tu chiami lobomotizzati quelli che votano berlusconi e poi ti scandalizzi se ti chiamano mentecatto?
Ma guarda, è l'appellativo che ti calza come un guanto.
La clinica psichiatrica dovrebbe rappresentare la tua dimora fissa, il tuo indirizzo di casa.
Lì troveresti assistenza e cure adeguate.
Ciao Noemino bello!
Ma sei un maschietto? Il nome che hai scelto dà luogo a qualche equivoco!
Maurom manca il numero degli aventi diritto, ovviamente non hai capito un cazzo.
Ma non potevo aspettarmi nient'altro...
Ciao lobotomizzati!
Decerebrato,
non ti basta sapere che ha votato più dell'80% degli aventi diritto?
Chi non vota lascia che siano gli altri a decidere.
per Noemo (che fa rima con s...)
Cito la tua ca .....a.
"Maurom manca il numero degli aventi diritto, ovviamente non hai capito un cazzo.
Ma non potevo aspettarmi nient'altro...
Ciao lobotomizzati!"
...
visto che sei LoboIntegro risolvimi questo enigma:
Santoro, nell'affermare che gli Italiani sono tutti cretini, escludeva la percentuale dei non votanti aventi diritto, oppure includeva anche quelli?
Oppure, dal momento che affermò che gli Italiani sono tutti cretini, essendo Lui (purtroppo) italiano andava incluso nel numero dei cretini, oppure dobbiamo fare un'eccezione?
Oppure, dato che Santoro tutto dice meno che le cose giuste, dobbiamo pensare che l'unico cretino sia Lui?
A Te l'ardua sentenza!
Ciao Bellezza!
PS
Per quanto ti riguarda non c'è problema, il posto te lo sei assegato autonomante e in piena libertà: libertà di parola e
nel caso tuo
"parole in libertà".
autonomante = leggi
autonomamente
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