venerdì 28 dicembre 2012

Inaccettabile, insopportabile, indecente? Gianni Pardo

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L'Italia è stata per vent'anni divisa in due fazioni, i berlusconiani e gli antiberlusconiani. Chi siano questi ultimi è facile dirlo: sono coloro che riguardo a Silvio Berlusconi vanno dalla semplice ostilità politica al disprezzo ed anche ai picchi dell'odio. Più difficile è stabilire chi sia un berlusconiano: infatti qui si va da chi ha una grandissima stima del Cavaliere, e lo sosterrebbe contro venti e maree, a coloro che si rassegnano a votarlo in mancanza di meglio. Non ignorano i suoi limiti e se votano per il suo partito, comunque si chiami in quel momento, lo fanno solo per arginare la sinistra. Ma con questo può dirsi che siano berlusconiani? Se vi offrono una zuppa di ceci o un soufflé al formaggio, e siete allergici al formaggio, sceglierete i ceci, e questo non significherà né che vi piacciano molto i ceci né che non preferireste una langouste à l'armoricaine.

Il fenomeno è comunque eccezionale per la sua analogia con qualcosa che ha impazzato in Italia per oltre mezzo secolo: l'antifascismo maniacale. Nessuno ha dimenticato che per gli adepti della sinistra chi non fosse di sinistra era fascista. Ho sentito chiamare fascisti i liberali, incluso il sottoscritto. Ciò dimostra che non si trattava di una dialettica politica ma di un discrimine religioso integralista. Per il salafita, per il talebano, non c'è spazio per la tolleranza: è ugualmente un nemico da abbattere l'ateo, il cristiano, o anche il musulmano moderato, la donna che studia, il bambino che ha strapazzato una pagina del Corano. Osama Bin Laden è arrivato a staccarsi dalla casa regnante saudita perché l'ha trovata insufficientemente fedele all'Islàm.

Con questo schema, in Italia riguardo al fascismo si è passati da una affermazione all'altra, poco importa quanto fondate: l'Italia (non gli Alleati) ha vinto la guerra contro il fascismo; questa guerra l'hanno vinta i partigiani; i partigiani erano soprattutto comunisti; chi non si è unito a loro era fascista. Per conseguenza finale tutti quelli che non sono comunisti sono fascisti.

Nel caso di Berlusconi l'atteggiamento della sinistra, e anche di alcuni che non sono di sinistra, è stato analogo: quest'uomo è talmente spregevole, dannoso, stupido, ignorante, vizioso, volgare, ridicolo, corrotto e criminale, che chiunque non sia risolutamente disposto a condannarlo senza attenuanti, e ad accettare come incontestabili le calunnie più fantasiose sul suo conto, è un berlusconiano. Così si spiega che mezza Italia sia stata definita colpevole della più imperdonabile delle colpe. Tanto è vero che Fini, non appena ha manifestato il suo odio per il Caimano, si è visto abbuonare perfino l'ignominia di essere (stato) un fascista d.o.c.

In realtà la qualifica di berlusconiano la maggior parte delle volte è sbiadita più o meno quanto lo era la qualifica di votante per la Democrazia Cristiana. Viceversa coloratissimo e in altorilievo è colui per il quale chiunque non sputi, secondo il rito, quando si nomina il Cavaliere, è sul suo libro paga. Certo, gli si potrebbe dire: «Tu sei antiberlusconiano, ma se io non sono antiberlusconiano ciò non significa che per ciò stesso sia berlusconiano». E tuttavia è improbabile che l'altro capirebbe un'affermazione così contorta. La sua visione del mondo è chiusa ad ogni sfumatura, ha il soffitto basso. Per lui è anatema qualunque affermazione che possa essere vista come un apprezzamento dell'Inaccettabile. Se qualcuno dice che è riuscito a creare un impero dal nulla, gli risponde che l'ha fatto con l'aiuto di Craxi, chissà con quali imbrogli criminali, e dunque non è un imprenditore di successo, è un disonesto colossale. Mentre gli altri imprenditori, si sa, sono gigli di campo. Se uno dice che pochi uomini politici sono passati dal nulla al potere come Berlusconi, perfino più velocemente di Napoleone, ne ricava l'accusa di essere talmente berlusconiano da avere osato paragonarlo a Napoleone. Se uno trova divertente una barzelletta che l'Insopportabile ha raccontato, ci si indigna perché la storiella non solo non è divertente, ma è irrispettosa delle donne, delle suocere, della Guardia di Finanza.

Il fanatismo è profondamente fastidioso. Il miscredente si è allenato per secoli a sopportare i bigotti della Chiesa Cattolica, ha fatto il callo all'accusa di essere fascista e sperava ora di avere un po' di pace. Invece negli ultimi lustri si è ricominciato. Pareva che l'Indecente non avrebbe più partecipato alla campagna elettorale, soprattutto visto che, a quanto pare, perderà, e abbiamo sperato che alla nazione sarebbero state risparmiate le solite raffiche di fervore antiberlusconiano. Invece l'Inammissibile, fra gli altri difetti, ha quello di essere spietato. Anche se dirlo non ci salverà dall'accusa di essere berlusconiani. (Legno storto)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nessuno più lo appoggia . Chiesa contro lega contro sinistra contro centro contro monti contro politica estera contro europa contro. E stavolta come fai a comprarti i voti?è finita bugiardo