sabato 7 settembre 2013

Eterna guerra civile e stalinisti di ritorno. Arturo Diaconale

 


In uno stato di diritto tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Ma non è uno stato di diritto quello in cui la legge si applica in maniera persecutoria per vent'anni di seguito nei confronti di un cittadino che ha come colpa principale quella di essere il leader carismatico dello schieramento politico che per due decenni di seguito ha impedito alla sinistra di conquistare stabilmente il potere. Il buon senso, a dispetto di quanto vanno sostenendo i commentatori dei media politicamente corretti, si applica solo partendo da questa considerazione. Chi pretende che scatti sulla base della sentenza della Cassazione e della interpretazione da plotone d'esecuzione della legge Severino, ragiona con la stessa logica di chi negli anni trenta non aveva nulla da ridire nei confronti dei processi di Mosca contro i nemici di Stalin perché in quei procedimenti penali venivano rigorosamente applicate le leggi dello stato sovietico.

Naturalmente i sostenitori della necessità di ghigliottinare al più presto il Cavaliere in nome del rispetto delle leggi dell'Italia repubblicana non prendono neppure in considerazione il paragone della persecuzione giudiziaria con i processi stalinisti. Anzi, a stare a come nei giorni scorsi l'esponente del Pd Puppato ha reagito al ricordo fatto da Marco Taradash delle amnistie volute dal Pci negli anni della Prima Repubblica per cancellare i finanziamenti illeciti ricevuti dall'Unione Sovietica, il paragone sarebbe “farneticante”. Ma sono proprio queste affermazioni sdegnate ed insultanti che dimostrano come una sinistra allevata per anni a considerarsi superiore culturalmente, politicamente e razzialmente nei confronti non solo dei dirigenti del centro destra ma dell'intero popolo dei votanti per l'area moderata non sia in grado di usare nessuna forma di buon senso in un quadro di convivenza civile.

Ma sappia solo perpetuare all'infinito quel clima da guerra civile (alle volte fredda ma in qualche caso anche bollente) che è stato e continua ad essere l'unico fattore di sopravvivenza di un'area politica incapace di rinnovarsi ed accettare sul serio le regole dello stato di diritto e della democrazia liberale. Chi ha pensato di poter dialogare con questo tipo di sinistra fino ad arrivare addirittura alla cosiddetta “pacificazione” si è tragicamente illuso. Ora le Puppato, ma anche i Renzi, i Bersani e gli Epifani, prenderebbero che il Pdl accettasse supinamente l'eliminazione del proprio leader per via giudiziaria e, dopo aver assistito all'atto formale della propria dissoluzione, continuasse imperterrito a sostenere un governo composto dai fedelissimi eredi dei boia dei processi staliniani. Il tutto in nome di un interesse superiore. Che in realtà non sarebbe del paese ma solo ed esclusivamente della parte politica che si considera superiore per volere divino e per volontà rigorosamente propria. Ancora guerra civile, allora, ovviamente in versione elezione anticipate? Chi la cerca alla fine se la trova. E ne paga anche le conseguenze. (l'Opinione)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande e perfetto. Un articolo di pura verità e triste realtà.

Anonimo ha detto...

Lo vedremo con il pigiama a strisce verticali?Il Parlamento ha varato la legge contro la corruzione e, al suo interno, il decreto sull'incandidabilità dei condannati fino a due anni. Anche il Pdl ha detto sì. Berlusconi rientra nei casi previsti dalla legge. Lei vede una via d'uscita dalla sua decadenza dal Senato e dalla sua impossibilità a ricandidarsi? L'art. 48, terzo comma, della Costituzione prevede infatti la più classica delle limitazioni alla "agibilità politica", cioè l'ineleggibilità per effetto di una sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge".

maurom ha detto...

Non so come andrà a finire.
Mi auguro che si possa fare la revisione del processo, ma, comunque, Berlusconi non è finito, anzi, risorgerà come l'Araba Fenice.

Il Cav è l'unico che ha capito tutto: in qualsiasi caso a rimetterci sarà il Pd.
Se adotterà la linea dura, Berlusconi sarà un "martire", se adotterà la linea morbida avrà contro gli antiberlusconiani.
Il Pd è un morto che cammina perché non ha idee, né programmi, né proposte né ideologia.
Dovono ringraziare Berlusconi che non si toglierà di mezzo, perché altrimenti si spegnerebbero come i lumini dei morti.

Sono il nulla assoluto e senza cervello perché lo hanno rottamato da tempo.

Anonimo ha detto...

Maurom non capisco perchè attacchi il centro sinistra.DICI CHE B. HA CAPITO TUTTO MA NEL 2008 DICEVA CHE LA CRISI NON C'ERA. POI HA DOVUTO CEDERE LA POLTRONA A MONTI PERCHE'IN EUROPA NON LO FILAVA PIU' NESSUNO. L'anonimo precedente parlava di sentenza non di altro. Poi non capisco il reato l'ha commesso Lui e la colpa deve ricadere sul centro sinistra. E come se io rubo una mela e poi dico al mio vicino che è colpa sua. Maurom non farmi ridere, va bene che ti devi guadagnare il pane ma sii realista. Leggi cosa dice De Gregorio altra patata bollente.Berlusconi conosce solo il colore dei soldi.
E’ il suo modo di gestire il potere. Faccia il conto di quante olgettine paga ancora, di quanto denaro passa ai testi del processo Ruby.
Un oceano che bagna tutta la vita di B., pubblica e privata.
Lui compra le persone, le usa e le getta.

Anonimo ha detto...

sei sprecato su questo blogger . Dovevi farti nominare da B giudice della corte costituzionale, visto che sai tutto di tutto.Anche Caligola aveva nominato il suo cavallo Senatore.