martedì 20 maggio 2008

Cosa c'è dietro il declino della satira. Vito Schepisi

I giullari di regime erano coloro che divertivano i monarchi e le loro corti. La storia ha registrato la loro presenza sotto tutte le corone, ma la storia ci racconta anche della loro ingloriosa fine quando non riuscivano più a far sorridere. Erano tra i primi ad essere scaricati quando non erano più utili ed esaurivano la loro carica di comicità o di utile idiozia.

In Italia le azioni dei guitti, accompagnati da nani e ballerine, non si è fermata con la monarchia. A lungo, infatti, e fino ai tempi nostri, la pratica dei cosiddetti “artisti”al servizio dei potenti ha proseguito il suo corso, tanto da doverci ancora avvalere, con alternante successo, delle loro prestazioni. Da Benigni a Grillo, da Luttazzi a Fazio, Dai Guzzanti a Crozza e poi Rossi, Vauro, Celentano ma anche truppe di uomini immagine dello spettacolo comunicativo per la carica di sensazioni che riescono a sviluppare come Travaglio, Santoro, e persino Di Pietro (è un “artista” anche lui nel suo campo). Per essere giullari non è richiesto un mestiere specifico o un ruolo particolare, lo si è quando si interpreta, senza lasciarsi prendere da un accenno di dubbio, il ruolo di cantore di una verità compiacente. Lo si è quando si mistifica alla propria convenienza ideologica, ovvero all’interesse economico ed alla carriera, il copione di una produzione troppo spesso monotematica ed a bersaglio costante, quando si baratta la democrazia e la libertà di espressione con il dileggio, i racconti zoppi, le “verità” degli atti giudiziari che spesso sono radicalmente diverse dalle verità provate.

Sono mutati i modi perché anche le abitudini e le espressioni sono cambiate. Sono cambiati i mezzi di diffusioni perché la tecnologia ha reso più facile la divulgazione delle immagini e delle parole. E’ cambiata la base degli utenti perché la democrazia ha reso fruibile al popolo anche l’arte e le rappresentazioni teatrali. La satira, una volta riservata al divertimento degli aristocratici, o alla lotta clandestina contro gli oppressori del popolo, l’oscurantismo e la censura, ha rafforzato la sua espressione dissacrante ma solo per renderla più congeniale al compiacimento dei potenti.

La satira è divenuta a larghi tratti una forma di manifestazione di servilismo utile ad incassare la benevolenza del principe e di tutti coloro che riservano ai guitti ed ai compiacenti un posto al tavolo delle ingordigie e dello spreco delle risorse pubbliche. L’espressione artistica ha assunto persino la dimensione di lotta politica surrettizia, laddove l’antipatia cieca, la faziosità ed il rancore ideologico hanno preso il sopravvento sulle ragioni di un temperamento dissacrante.

Come in un grande domino, però, quando parte la caduta delle tessere inesorabilmente viene tutto giù. La politica ha le sue regole, anche se chi le detta non sa sempre interpretarne un percorso virtuoso. E quando le regole sono dettate, i più sprovveduti, e coloro che si mostrano più realisti del re, restano inevitabilmente col cerino acceso in mano.

Chi glielo spiega, ad esempio, ora a Di Pietro che le sciocchezze che fino ad ora erano ripetute sino alla noia contro Berlusconi (conflitto di interessi, leggi ad personam, editto bulgaro, abolizione del reato di falso in bilancio, etc. etc…) era solo propaganda e sciacallaggio politico? Chi glielo spiega ora a Di Pietro e Travaglio che l’assalto giudiziario, unico nelle realtà democratiche del mondo per durata, concentrazione, impegno di uomini e di mezzi, caparbietà e persino aggressività è fallito per la inconsistenza delle ipotesi di reato, per diversità dello svolgimento dei fatti, per essere molto spesso i reati ipotizzati soltanto frutto di semplici teoremi ideologici?

Chi spiega a quel mondo di blogger, di forumisti, di commentatori spesso anonimi che ancora si lasciano andare al dileggio ed a commenti deliranti, che la “guerra” è finita perché il loro “nemico” ha resistito all’aggressione ed ha avuto ragione per l’inconsistenza dei suoi avversari?

Niente si costruisce demolendo! Ci ha provato Prodi mettendo in piedi una maggioranza contro la volontà del popolo, obbligata a raccontare bugie per restare compatta, incapace di assumere qualsivoglia provvedimento necessario. E la ragione, come sempre accade, alla fine prevale!

E mentre Berlusconi si è dimostrato lo statista che la storia ricorderà per aver fortemente caratterizzato gli anni a cavallo tra il secondo ed il terzo millennio, Prodi, invece, sarà ricordato per la sua incapacità di rappresentare il cambiamento, per le sue bugie, per la mancanza di un definito progetto politico.

Per molti è ancora duro ammetterlo, ma è così! Lo ha stabilito il popolo! E’ così anche se la democrazia e le sue regole non sempre sono condivise da coloro che hanno nell’indole l’abitudine ai metodi sbrigativi e violenti. Ci sono e ci saranno sempre coloro che, lungi dal rassegnarsi al verdetto del giudice istituzionale della democrazia che è il popolo, discriminano persino sull’intelligenza degli elettori. Ed è così che Santoro e Travaglio, improvvisamente, si trovano a loro fianco soltanto Di Pietro in Parlamento, come l’ultimo dei giapponesi, e pochi altri al di fuori a combattere ancora una guerra che invece sembra sia già esaurita. L’odio e la demonizzazione si apprestano a lasciar spazio alla civiltà del confronto tra le idee, i contenuti e le soluzioni.

Anche le trasmissioni della tv pubblica più caratterizzate da forme di aggressione politica siano ora chiamate a rispondere su obiettività e pluralismo. E’ un diritto di ogni cittadino quello di non essere messo alla berlina, o tacciato pubblicamente di nefandezze, senza che questi abbia la possibilità di difendersi nello stesso contesto in cui avviene la sua lapidazione. Basta con lo sciacallaggio e con le imboscate televisive, retaggio di culture totalitarie, antipopolari e poliziesche. Il rispetto delle diverse posizioni è il metro con cui si misura la legittimità di rappresentare il popolo. La vittoria del Popolo delle Libertà alle ultime consultazioni elettorali è anche l’espressione della volontà di compostezza, di tolleranza e di pluralismo degli elettori italiani.

Riuscirà ora Santoro, che non è poi uno stupido, a comprendere i limiti di un servizio pubblico?

Resta la convinzione che le democrazie liberali non dovrebbero consentire il reiterarsi del metodo diffamatorio delle accuse lanciate come pietre nello stagno, dove si diramano in spazi sempre più larghi, e che lasciano traccia nella coscienza degli uomini. La civiltà democratica ha il dovere di contrastare l’espediente teorizzato da Francis Bacon “Diffama sempre il tuo nemico e vedrai che qualcosa resta nella memoria della gente”, metodo fatto proprio dalla scuola marxista (Togliatti)con l’uso di sostenere ripetutamente quelle falsità che alla lunga diventano “verità” politiche. Si vorrebbe insomma conquistare quella normalità, diversa da quella sostenuta dal sofista D’Alema, che manca alla politica italiana. E si vorrebbe tutto questo senza azioni ed affermazioni che prestino il fianco a clamorosi vittimismi, tipici proprio di coloro usi a compiacere la loro parte politica. Si vorrebbe che accadesse attraverso la consapevolezza della responsabilità di un servizio pubblico, ad esempio, e nella convinzione che il confronto politico non può essere una rissa da condominio in cui si forma sempre un “partito” che accusa l’amministratore d’essere un ladro ed in cui alcuni condomini assumono comportamenti prevaricatori ed arroganti.

Un po’ di civiltà e di rispetto reciproco non guasterebbe e tornerebbe utile ai bisogni ed alla dignità di tutti, perché la chiarezza delle tesi esposte ed il rispetto verso gli altri sono alla base della libertà e del diritto naturale degli uomini, mentre l’insinuazione e l’opacità sono strumenti di grigiore e di oppressione. (l'Occidentale)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Un po’ di civiltà e di rispetto reciproco non guasterebbe e tornerebbe utile ai bisogni ed alla dignità di tutti.

bene! Bravo ! Giusto!
e chi non rispetta ? va processato, e se colpevole di non aver rispettato ( le leggi il prossimo ecc) va punito .. chiaro e lineare.

e chi ha questo compito ? la magistratura (non le ronde armate autoproclamate ad esempio )

ma guai se a giudicare si toccano 'gli intoccabili' i ' bravi ragazzi'.. no , per loro non è cosi, la legge infranta ha una condanna ?

cambiamo la legge.

importante che non se ne parli

misterblack

Anonimo ha detto...

misterblack

21 maggio, 2008 10:05

... Il discorso è un po' (parecchio) farneticante.
Hai partecipato a qualche festa con gli amici?
Ti capisco. In certe occasioni si ... alza un pochino il gomito.
Prosit

Anonimo ha detto...

mamma mia che accozzaglia di balle che ha scritto questo schepisi.peccato per quei cammellati del pdl che ci credono ciecamente,è proprio gente irrecuperabile.

Anonimo ha detto...

maurom,perchè non spendi due parole per commentare l'emendamento presentato oggi che aggira le sentenze della corte europea e della cote costituzionale per salvare l'abusiva rete4.pagheremo centinaia di milioni di euro di multa all'europa grazie a questa geniale trovata.se davvero il pdl è liberale,perchè fa leggi a proprio uso e consumo?è il primo caso della storia di liberali che fanno politica per i propri interessi.o forse questa gente di liberale non ha proprio nulla.

Anonimo ha detto...

jack bauer ha detto...
maurom,perchè non spendi due parole per commentare l'emendamento presentato oggi che aggira le sentenze della corte europea e della cote costituzionale per salvare l'abusiva


Perché proprio rete4?
Non sarebbe stato meglio togliere Rai3?
Ecco, se nel posto di rete4 mandano sul satellite Rai3, io cisto.
E' tutta questione di gusti.
L'UE (sinistrorzzzza) vuo fare fuori rete quattro perché, rimane sul gozzo a tutte le sinistre il TG4.
A me, come a tanti altri, sta sui cogl.... il TG3, Augias, Fazio, Ballarò, le battutacce nelle trasmissioni di intattenimento(!?), Santoro, e tutta la redazione della rete.
Per cui, lasciamo le cose come stanno, e non se ne parla più.
Tu spegni il televisore quando vedi Emilio Fede, mentre io lo prendo a sassate quando capito nelle trasmissioni (tante) che ho citato.
Lo so!
Se aveste vinto voi oggi la TV sarebbe tutto un Tg3.
Il manettaro analfabeta avrebbe gongolato insieme a tutti voi.
Ma, purtroppo, è andata male!
Viva Mao!

Anonimo ha detto...

l'ue è di sinistra?sei un caso clinico,un trinariciuto pdiellino.rete4 è abusiva dal 94',mi spiace che tu non lo sappia,e vorrei capire cosa c'entrino con tutto questo rai3 e l'emendamento vergogna.
nel merito non hai detto nulla.cvd.

Anonimo ha detto...

Ecco quello che volete.
una Rai appiattita sul tg3
un tg3 appiattito su Repubblica e su l'Unità
ergo
tutta l'informazione appiattita sull'Unità.

Anonimo ha detto...

balle.io non voglio niente del genere.l'unità, la repubblica e il tg3 sono ossessioni tue che tiri in ballo perchè nel merito non sai dire nulla.rete4 è abusiva e europa7 ha pieno diritto di prenderne il posto.ma se questo governo ha più a cuore il fatturato di mediaset che il pluralismo televisivo...d'altro canto qualunque liberale vero farebbe così?o no?

Anonimo ha detto...

jack bauer ha detto...
balle.io non voglio niente del genere.

Ah no? Spiega perché rete4 sarebbe abusiva, dal momento che, anche cambiando il decreto anche senza nominare nel decreto salva rete4 rete4, rete4 continuerà a funzionare come sempre. Fino al 2012.
Purtroppo Tu, il Giustizialista semianalfabeta, i Piddini (ex PICcini, ex Pidiessini, ex Diessini), i Rifondaioli, I Verdi (di fuori, dentro Rossi come cocomeri), gli Arcobalenisti, i Pacifinti, i Carusiani, i focosi studentelli dei Collettivi, gli antiGiottini, i Luxuriosi, i Pecorai, i Dipietrini (o Dipietristi?)
VI DOVETE RASSEGNARE:
l'elettorato vi ha cacciati via, vi ha cancellati.
Lo so. Se aveste vinto le elezioni rete4 sarebbe sparita subito, stritolata fra le fauci del ferocissimo Tonino.
Ma non è andata così.
E allora?
E allora il nostro simpatico Manettaro è condannato a digerire tutte le sere il Tg4 ed Emilio Fede.
Peggio condanna per Lui non c'è.
E allora?
Consolalo Tu!
Consiglialo di non sintonizzarsi mai su rete4, di ascoltare supplementi giornalieri di Tg3; di seguire accanitamente Anno zero; di chiedere la replica di Ballarò; di fare indigestione di Augias e di Fabio Fazio; di farsi confezionare un fantastico Dvd con tutte, ma proprio tutte, le puntate de "Il Fatto" (pensa che goduria!) ... insomma vedi Tu!
Fonti di divertimento ce ne avete a Josa!
Ed a noi, poveri reazionari incalliti, nemici del popolo e della libertà, lasciateci questo piccolo, modesto, angolo di informazione e di critica! Lo so, non è di Sx. Pazienza!
Voi avete tutto il resto! Tutto per voi! Non vi basta?

Anonimo ha detto...

sei un caso patologico.e analfabeta dillo a tua sorella.

Anonimo ha detto...

Dato che non ho una sorella (pazienza!) non so proprio a chi rivolgermi.
Così, dopo aver battuto ripetutamente la testa nel muro, dopo aver recitato per una intera notte il mea culpa, dopo essermi messo in ginocchio e flagellato a sangue, dopo aver fatto il fioretto di dare il voto a Tonio il Mattatore, in preda a dilanianti crisi di coscienza,
alla fine
HO DECISO!
analfabeta lo dico a te.
Ciao ciao JB!

Anonimo ha detto...

PS
Di casi patologici in Italia ne sono rimasti solo due:
TU e Tonio.
Con i miei più sentiti ossequi a te e "oseccui" a Tonio
Ciao ciao JB!

Anonimo ha detto...

In onda la fine del travaglismo

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=267100