domenica 4 maggio 2008

Furti, stupri e altre percezioni. Lorenzo Mondo

Ricordate? Fino a ieri, chi tendeva a minimizzare l’influenza dell’immigrazione incontrollata sulla criminalità, esortava a distinguere tra la realtà effettiva e la «percezione» che ne avevano i cittadini. Assegnando alla parola percezione un significato limitante, di sensazione avulsa anziché corroborata dai fatti, si finiva per accusare di imbecillità le persone che nei quartieri più poveri e disagiati ma anche nelle villette isolate del ceto medio, dovevano affrontare gravi problemi di ordine pubblico. Le aggressioni, i furti, il degrado ambientale, l’inosservanza discriminante delle regole (a partire dalla corsa in tram e autobus senza pagare il biglietto), il consiglio rivolto da carabinieri impotenti ai cittadini, di chiudersi in casa tra le inferriate...

Non erano e non sono ansietà generate dai pregiudizi e dai sogni. D’altra parte, cade in una patente contraddizione chi, commuovendosi per il presunto rigore della legge contro gli immigrati, è forzato a considerare che essi concorrono per un terzo a intasare le nostre carceri. Avviene forse per caso? I dati più recenti forniti dal ministero dell’Interno segnalano che negli ultimi mesi si è avuta ad opera degli stranieri un’impennata dei furti e delle rapine, e una crescita costante delle violenze sessuali.

Adesso, dopo il risveglio dovuto al terremoto elettorale, tutti sembrano prenderne atto. Quasi tutti, perché non manca chi si esibisce ancora in parole e ragionamenti strani. La violenza sulle donne? Non bisogna esagerare e gettare la croce sugli stranieri, tenendo conto che la maggior parte di questi reati si consumano tra italiani dentro le mura domestiche. Ma come si fa a tirare in ballo queste abiezioni sommerse, per lo più non denunciate, per sottovalutare quelle che avvengono per le strade e nei viali ad opera di estranei? E siamo sicuri che nelle famiglie degli immigrati, a qualunque specie appartengano, intercorrano rapporti immacolati? In ogni caso, ci troviamo di fronte a una sommatoria di reati ai quali non si deve concedere tregua. Distinguere e sottilizzare comporta una perversione del sentimento di equità e di tolleranza. Non finiscono di stupire, in materia così grave, gli esercizi sofistici che mal si distinguono da una irrimediabile insipienza. (la Stampa)

23 commenti:

Anonimo ha detto...

ERA TUTTA UNA PERCEZIONE SBAGLIATA!
FURTI, RAPINE, SCIPPI, STUPRI E BARBARE UCCISIONI, DONNE CHE NON POSSONO PIU' USCIRE DI CASA DOPO LE 22 (MA ANCHE GLI UOMINI), AGGRESSIONI ...
LO SAPEVATE CHE ERA TUTTA UNA BUFALA CONFEZIONATA DALLA DX PER ANDARE AL GOVERNO?
SI', PERCHE' L'ITALIA E' IL PAESE PIU' SICURO D'EUROPA, ANZI DEL MONDO ...
CE LO DICE L'UNITA' (quel giornale che ci disse come stavano davvero le cose nelle Republiche dell'Est).
Ecco la verità! ... ???

Nel contesto europeo l'Italia, per numero di omicidi commessi, è uno dei paesi più sicuri». A dirlo, smentendo la vulgata "emergenza sicurezza", è l'Istat nel suo rapporto "100 statistiche per il Paese". Accanto alla realtà però c'è la percezione e allora sempre l'Istat ci dice che per il 58,7 % degli italiani la criminalità è la prima preoccupazione: uno dei dati più alti in Europa. Realtà e percezione dunque sono in conflitto.
Insicurezza percepita: il picco al Nord I dati si basano sulle denunce effettuate, senza entrare nello specifico della tipologia dei reati. Ma l'Istat precisa: «Molte tipologie di reato hanno avuto un andamento decrescente: gli scippi, i furti di veicoli, i furti nelle abitazioni». Nonostante questi dati incoraggianti, la criminalità preoccupa più della metà degli italiani: il 58,7% dei nostri concittadini nel 2006. Il dato è però più alto al Nord con regioni come Liguria (62,7%), Piemonte (60,9%) e Lombardia (59,4%) del Nord Ovest (media 60,2%) ai livelli delle regioni del Mezzogiorno (61,6%).
A questo va legata la preoccupazione per l'immigrazione extracomunitaria: problema molto sentito nelle province autonome di Bolzano e Trento (rispettivamente 43,6 e 41,2 per cento), Veneto (39,3) e Lombardia (38,8).

CON BUONA PACE DELL'UNITA' E DI TUTTE LE VITTIME DELLA MICRO?CRIMINALITA' DIFFUSA IN MANIERA ESPONENZIALE, TANTO CHE OGGI, NELLE GRANDI E MEDIE CITTA', di notte non gira piu' NESSUNO.
Pericolo inesistente, ma percepito ... soprattutto da quelli che l'hanno preso nel ... senza vaselina. E l'hanno percepito, altro che se l'hanno percepito! L'hanno percepito molto bene!

Anonimo ha detto...

signor Mondo lei scrive tanto per scrivere,lo sa lei che nella sole Milano nell 2007 sono venuti piu di 200 stupri denunciati e solo 8 di questi per mano dei extracomunitari,certo che non lo sa lei segue solo il studio aperto che publica le notizie solo se il criminale e straniero,lei dice che le carceri sono pieni di stranieri, per forza perche a differenza dei italiani non hanno soldi per pagare le spesse legali,sai quanti ladri italiani mascherati ussano appositamente un accento straniero per deviare i sospetti,io abbitto a Garlasco e doppo la morte di Chiara Poggi ho sentito un discorso dei giornalisti di studio aperto (lavoro in una pizzeria)che fosse stato meglio se l'ommicida fosse stato un albanese che schiffezza,a Cassano d'Adda le tiffoserie interiste e bergamasche hanno terrorizato tutto il paese il risultato solo delle semplice multe,a Gela un tipo aveva seminato 12,5 ettari di marijuana risultato denunciato a piede libero sai se fosse un marochino,riguardo i biglieti dei pullman vada a vedere quanti italiani pagano il loro prima di parlare, percio vi dico state zitti e pensate prima di parlare perche e proprio grazie a la vostra politica che e stato assasinato Nicola Tommassoli e tu sei solo il loro complice vergognati.

maurom ha detto...

Anche per te mattiniero o nottambulo (non sono offese) anonimo delle cinque e quarantatré, vale il discorso della percezione.
Ci sono molti extracomunitari in galera, ma ce ne sono moltissimi liberi di delinquere: lo stesso vale per i comunitari e per gli italiani.

Anonimo ha detto...

Caro MAURO

Anno zero, Ballarò, Rai3, Tg3, Unità, Repubblica, Espresso, ...
Finito lo stordimento del primo impatto, ora scaricano tutto il veleno che hanno nel corpo:
Elettorato plagiato da Mediaset, poveri clandestini, ora, in balia di feroci fascisti, Verona brodo di coltivazione della reazione razzista in agguato, governo che sta preparando la dittatura (dolce, dice il Manettaro), Roma ridotta a un covo di Nazifascisti, Italiani ubriacati di propaganda antisx, "Sono tutti cretini?".
Caro Mauro, siamo appena all'inizio!
Non hanno altre armi che la calunnia, le bugie, i processi a tempo e ... l'antifascismo al quaale ricorrono sempre nei momenti in cui le cose vanno male (per loro).

Anonimo ha detto...

Ah! dimenticavo!
Saluti da Zeus

Anonimo ha detto...

... percio vi dico state zitti ...

Ho capito. Voi entrate nel nostro Paese e ne fate di tutti colori.
NOI DOBBIAMO STARE ZITTI.
Come si dice? "Zitto e mosca".
Staremo a vedere.
Nei vostri paesi, i reati commessi qui dagli extacomunitari verrebbero puniti con sanzioni gravissime.
Qui avete trovato il Paese dei Balocchi (e degli Allocchi).

Anonimo ha detto...

signori miei io ho datto dei nomi voi cosa avete datto.... un bel niente,io non sono di sinistra e mai lo saro perche tanto i polittici sono tutti dei bastardi,e poi riguardo ai poveri clandestini ringraziate il cielo che ci sono perche tante vostre imprese vano avanti con il loro lavoro,essere un clandestino non e una scelte di vita ma una condizione imposta dall vostro governo a della povera gente senza difesa, io non dico che non ci sono dei criminali tra di loro pero questa e una percentuale molto bassa, credetemi ce ne sono molti ma molti di piu tra gli immigrati in regola che tra i clandestini,ma voi vorreste vivere in un paese dove ogni momento la presenza delle uniforme nere o blu in vista vi farebbe battere il cuore al mille,penso di no,meno male che ci sono gli immigrati perche solo cosi ogni mattina avrette qualcuno alqui adossare la colpa per tutto quello che succede al mondo,praticamente sta succedendo la stessa storia che e successo agli ebrei prima della seconda guerra mondiale,il regime nazista imputava a loro tutte le disgrazie della Germania,la stampa gli attacava senza pieta inventando le cose piu fantasiose addiritura che mangiavano i bambini(vedi berlusca,fede,giordano feltri,liguori,mentana,fini,bossi),la situazione e uguale a quella italiana e in piu avete creato anche i lager (CPT) per chiudere gli ebrei, pardon i clandestini,complimenti vivissimi.Verra il giorno quando questa gente si siedera nell banco dei imputati per avere calpestato i diriti umani. Una cosa volevo chiedervi ma quel bossi cosa ci fa nell governo italiano,non era lui che puliva il culo con la bandiera italiana, che aveva 300000 fucili pronti,ha pure giurato a quella bandiera fedelta davanti a napolitano,proprio da ridere o da piangere fatte voi.Ultima domanda a quando in Italia la prossima notte dei cristalli(chi conosce la storia sa a cosa mi rifferisco),tanto a Verona la notte va avanti da un po di tempo,ciao. (se avete delle domande ecco il mio indirizzo email klevis221977@gmail.com)

Anonimo ha detto...

un ultimo comento per un altro anonimo, se uno straniero comette un reato in Italia deve essere punitto piu severamente degli italiani perche per me vale il detto di non sputare nell piato dove mangi,e io come avrete gia capito dalla mia scrittura non sono italiano

Anonimo ha detto...

Ed ecco la risposta.
Da LA NAZIONE di FIRENZE
Ooera di POVERI ed INNOQUI clamdestini, stranieri, rom e compagnia bella.
Poco tempo fa in Italia queste cose nemmeno ci si sognavano.

Firenze, 10 maggio 2008 - CARINE, semplici e ben vestite. Sembravano quattro ragazzine qualunque le piccole rom che giovedì intorno alle 18,30, in pieno centro, hanno picchiato una donna di 36 anni facendola precipitare per le scale di uno stabile di via dei Serragli. La caduta ha procurato alla vittima la frattura scomposta di una gamba. Le quattro insospettabili ladruncole, tre minorenni e una appena maggiorenne, nascondevano nei pantaloni un piede di porco e quattro cacciaviti da 40 centimetri. La più grande è stata arrestata e condotta nel carcere fiorentino di Sollicciano con l’accusa di rapina impropria e lesioni aggravate. Le altre tre sono state accompagnate al Centro di permanenza minorile di via degli Orti Oricellari. Tutte e quattro hanno rischiato di essere linciate da un centinaio di persone che, durante l’intervento della polizia, si sono radunate in strada davanti allo stabile preso di mira dalle ragazzine.

«SONO STATE fortunate — racconta Luca Fantappiè, uno dei primi a intervenire in soccorso della donna ferita —. Se non fossero state delle bambine, qualcuno avrebbe sicuramente cercato di farsi giustizia da solo». Alessia Gagliardi, 36 anni, fiorentina, commessa nella fiaschetteria che si trova sotto casa, è ricoverata nel reparto traumatologia dell’ospedale di Torregalli. Ne avrà per 45 giorni. È stata proprio lei, mentre si trovava all’interno del negozio, a sentire dei rumori che provenivano dal piano di sopra.

HA LASCIATO la figlia di 8 anni nella fiaschetteria e si è precipitata per le scale. Giunta sul pianerottolo, la Gagliardi si è trovata davanti a quattro ragazzine. Una teneva in mano la Barbie e la consolle Nintendo della figlia. Le altre avevano cinque borse a tracolla. Le zingare l’hanno subito aggredita. Alessia si è messa a urlare, ha cercato di aggrapparsi al corrimano, ma è precipitata per le scale spezzandosi la gamba. Luca e Pompeo, il datore di lavoro e l’amico che si trovavano in fiaschetteria, si sono precipitati al piano di sopra. «Vi diamo tutto, ma lasciateci andare via» hanno detto le quattro rom.

I DUE UOMINI hanno avvertito la polizia e chiuso il portone dello stabile. Nelle borse che portavano a tracolla, sono state trovate 3 collane, 11 paia di orecchini, 3 anelli e due orologi. Alessia Gagliardi è stata portata via in ambulanza. Le quattro zingare, provenienti da Torino, ma da qualche giorno di stanza a Pistoia, sono state caricate sulle volanti fra gli applausi dei residenti e dei commercianti della zona.

Anonimo ha detto...

... meno male che ci sono gli immigrati perche solo cosi ogni mattina avrette qualcuno alqui adossare la colpa per tutto quello che succede al mondo,praticamente sta succedendo la stessa storia che e successo agli ebrei prima della seconda guerra mondiale ...

No caro bello!
-Gli ebrei perseguitati dal nazismo per ragioni follemente ideologiche erano persone perbene e cittadini della Nazione in cui abitavano, in cui lavoravano; arricchivano il loro Paese col contributo del loro lavoro e della loro intelligenza.
-Qui, attualmente, si tratta di stranieri, che provengono clandestinamente da ogni parte del mondo e che, non avendo una professione, una casa, un punto di riferimento si mettono a delinquere, approfittando di leggi troppo permissive che nei loro paesi nemmeno si sognano.
-La delinquenza c'è sempre stata dappertutto, anche qui. Ovvio. Ma gli stranieri, specie i clandestini, hanno contributo ad aumentarla sia nel numero di delitti, sia nella loro efferatezza, sia per la loro pericolosità sociale, incrementando quella micro(?)criminalità che rappresenta un grave disagio sociale peggiore di quello causato dalla Macrocriminalità. Comunque i Rom si stanno già organizzando e associando come le bande mafiose.
O si fanno leggi ad hoc, con espulsioni a raffica, con pene certe e severissime, iniziando pure a respingere gli arrivi che ora sono incontrollati e rispedendo a caso loro tutti i Rom ... oppure ...
siamo del gatto.

Anonimo ha detto...

ho letto dell efferateza dei crimini dei stranieri, ci sara pure qualcosa di vero pero vorrei chiedervi di che nazionalita sono Erica di Nardo, OLINDO e ROSA BACI,quello che ha macellato e nascosto il corpo della donna a Veneto,Omar,Alberto Stassi,la banda che he massacrato un intera famiglia a Brescia,i assasini di Verona,quelli del picolo Tommi a Parma e molti molti altri,io non vado a diffesa dei rom ma comunque ce da dire che loro in Italia ci sono da molti piu anni che la magioranza assoluta di tanti immigrati,la colpa e anche vostra e dei vostri governi che danno una bella asistenza finanziaria a loro garantendoli cosi di vivere senza lavorare comunque ce da dire alzi la mano chi di voi o dei vostri conoscenti sarebbe disposto ad assumere un rom, sono certo che nessuno. Al romano volevo dirli che da quando sono in Italia non mi ha aggredito nessuno straniero o italiano compresso, pero quando abbitavo dalle parti di Anagnina nell parco sotto casa mia vicino alle sedi dell universita Roma 3,chi inquinava il parco,chi facceva gare con le loro moto alle 3 o 4 di mattina non erano stranieri ma romani con le teste rassate e vestiti di pelle,chi rompeva icoglioni alla gente erano dei giovani romani di buone famiglie e su di questo basta chiedere agli abitanti della zona. Riguardo al altro anonimo ti ringrazio che mi dai dell bello anche se ironicamente,gli ebrei e vero che davano il loro contributo allo stato tedesco pero non erano tedeschi,ma tu cosa credi anche gli immigrati con il loro lavoro in Italia sono un grande aiuto,piu dei 3/4 della loro paga lo spendono qui faccendo girare la vostra economia,voi siette cosi ottusi da non capire le cosse, un essempio nell paese dove vivo (in lombardia),cerano 5 anni fa 5 fabbriche che andavano avanti grazie al lavoro dei immigrati,grazie alla politica del vostro governo con l'allontanamento dei immigrati quelle fabriche sono state costrette a chiudere per mancanza della mano d'opera e ce chi ha fallito e chi e stato a transferire gli impianti in Polonia o in Romania etc,anche la FIAT poco tempo fa ha decciso di transferire in Serbia uno dei suoi stabilimenti siciliani contando che nell est europeo pagando un quinto delle tasse che si pagano in Italia e 500 euro all mese ai lavoratori si guadagna molto di piu,ecco la politica dell vostro governo ma tanto a Berlusca che gliene frega tanto lui la crissi non sa cosa sia, si fa altri 9 miliardi ed e fatta, sai mi e venutto un dubbio secondo me lui con la sua avanzatta eta si e messo come obbietivo che prima di morire deve diventare il piu ricco dell mondo e voi italiani che siete cosi generosi li dovete dare una mano, ridicoli

Anonimo ha detto...

a KLEVIS!!!!
LA FINIMO?
PUPPATE QUESTO ARTICOLO.
SONO COSE CHE CI CAPITANO TUTTI I GIORNI. L'ITALIA ERA UN PAESE DIVERSO. MA MOLTO DIVERSO.
LA GENTE USCIVA DI CASA E LASCIVA LA PORTA APERTA.
ORA NON PIU'. CHIARO?


Firenze, 10 maggio 2008 - CARINE, semplici e ben vestite. Sembravano quattro ragazzine qualunque le piccole rom che giovedì intorno alle 18,30, in pieno centro, hanno picchiato una donna di 36 anni facendola precipitare per le scale di uno stabile di via dei Serragli. La caduta ha procurato alla vittima la frattura scomposta di una gamba. Le quattro insospettabili ladruncole, tre minorenni e una appena maggiorenne, nascondevano nei pantaloni un piede di porco e quattro cacciaviti da 40 centimetri. La più grande è stata arrestata e condotta nel carcere fiorentino di Sollicciano con l’accusa di rapina impropria e lesioni aggravate. Le altre tre sono state accompagnate al Centro di permanenza minorile di via degli Orti Oricellari. Tutte e quattro hanno rischiato di essere linciate da un centinaio di persone che, durante l’intervento della polizia, si sono radunate in strada davanti allo stabile preso di mira dalle ragazzine.

«SONO STATE fortunate — racconta Luca Fantappiè, uno dei primi a intervenire in soccorso della donna ferita —. Se non fossero state delle bambine, qualcuno avrebbe sicuramente cercato di farsi giustizia da solo». Alessia Gagliardi, 36 anni, fiorentina, commessa nella fiaschetteria che si trova sotto casa, è ricoverata nel reparto traumatologia dell’ospedale di Torregalli. Ne avrà per 45 giorni. È stata proprio lei, mentre si trovava all’interno del negozio, a sentire dei rumori che provenivano dal piano di sopra.

HA LASCIATO la figlia di 8 anni nella fiaschetteria e si è precipitata per le scale. Giunta sul pianerottolo, la Gagliardi si è trovata davanti a quattro ragazzine. Una teneva in mano la Barbie e la consolle Nintendo della figlia. Le altre avevano cinque borse a tracolla. Le zingare l’hanno subito aggredita. Alessia si è messa a urlare, ha cercato di aggrapparsi al corrimano, ma è precipitata per le scale spezzandosi la gamba. Luca e Pompeo, il datore di lavoro e l’amico che si trovavano in fiaschetteria, si sono precipitati al piano di sopra. «Vi diamo tutto, ma lasciateci andare via» hanno detto le quattro rom.

I DUE UOMINI hanno avvertito la polizia e chiuso il portone dello stabile. Nelle borse che portavano a tracolla, sono state trovate 3 collane, 11 paia di orecchini, 3 anelli e due orologi. Alessia Gagliardi è stata portata via in ambulanza. Le quattro zingare, provenienti da Torino, ma da qualche giorno di stanza a Pistoia, sono state caricate sulle volanti fra gli applausi dei residenti e dei commercianti della zona.

Anonimo ha detto...

ci sara pure qualcosa di vero

a Klevis!!!
qualcosa?????
per i crimini di casa nostra, ci pensiamo noi. Tu non te ne occupare. Vai a ficcare il naso nelle faccende di casa tua.
Speriamo presto.

Anonimo ha detto...

a Klevis!!!
che palle!!!

Anonimo ha detto...

e leggiti pure questo, Klevis!

"I rom sono la nuova mafia del nord"
di Luca Fazzo

Parla Ezio Basso, il pm che per primo ha accusato gli zingari di associazione per delinquere. Risultato: trecento arresti e duecento condanne pesanti. Una sera gli hanno tirato tre molotov sul balcone di casa. Ma lui non si lascia intimidire: "La loro è vera criminalità organizzata"


Mondovì (Cuneo) - «La delinquenza dei nomadi è per l'Italia del Nord quello che la mafia e la camorra sono per l'Italia del Sud. Imeccanismi di fondo sono uguali: controllo del territorio, spartizione intimidazione, struttura gerarchica. Per questo ho deciso che era doveroso accusare le bande di nomadi del reato di associazione a delinquere. E le sentenze mi hanno dato ragione». Il pubblico ministero Ezio Basso è nato a due passi da qui. E qualcosa vorrà dire il fatto che senta come sue questa terra, questa gente, queste montagne che ingombrano l'orizzonte.

Quando alle sette e mezza del mattino va in ufficio i passanti lo riconoscono e lo salutano. Da lui si aspettano tutela. E poiché qui a tartassare gli onesti è da sempre una colonia di nomadi, ilpmEzio Basso ha applicato la legge con durezza. Anzi, dice lui, «con cattiveria ». Ha, per la prima volta in Italia, contestato ai nomadi l'articolo 416 del codice penale: associazione a delinquere. Risultato: trecento arresti, duecento condanne. Pesanti. Una sera gli hanno tirato tre molotov sul balcone di casa, incendiando la stanza dove giocava il figlio di un anno e mezzo. Appena comprata l'auto gliel’hanno devastata. Chi è stato? «Sono stati loro, ovviamente» sorride Basso. «L'indagine è stata mandata a Milano e lì credo sia stata archiviata a opera di ignoti. Ma di dubbi non ne ho».

Eppure, dottore, l'accusa di associazione a delinquere contrasta con l'immagine che da sempre abbiamo dei reati dei nomadi, una criminalità disorganizzata, spontanea, quasi a basso impatto.
«Niente di più sbagliato. Le nostre indagini ricostruiscono gruppi organizzati in modo stabile, con una struttura logistica: il territorio diviso tra le varie bande, le auto per compiere i furti anche a grandi distanze, le radio per i collegamenti, gli scanner per intercettare la polizia, i basisti, la rete dei riciclatori, le donne pronte a rivendere la merce rubata immediatamente in modo tale da rendere vane le nostre perquisizioni. Tutto viene pianificato dai capi. E la figura del capobanda coincide quasi sempre con quella del capofamiglia. Certo, se è in là con gli anni, a scavalcare i cancelli manda i figli. Ma è al corrente di tutto».
La mafia, al Sud, incute soggezione, sudditanza. Davvero si può dire la stessa cosa dei nomadi al Nord?
«Come il mafioso, il nomade è riconoscibile. Lo riconosci da come si veste, da come si muove, da come è fatto, da come parla. Un negoziante o un artigiano quando se lo trova davanti sa che gli conviene subire. “Guarda che sappiamo dove tieni i camion”, si è sentito dire in faccia un piccolo imprenditore di qui. E se ti bruciano i camion non lavori più».
In concreto, cosa cambia l'accusa di associazione a delinquere?
«Cambia molto. Se io scopro gli autori, sempre gli stessi, di dieci furti posso farli condannare per ognuno di questi reati e la pena resta blanda. Ma se io mi convinco di trovarmi davanti ad un sodalizio criminale stabilmente organizzato, è la legge stessa a impormi di muovere l'accusa di associazione a delinquere. A quel punto le pene cambiano molto. E cambia anche il trattamento in carcere. Finire qualche giorno in cella per un furto per loro fa parte del gioco. Invece a questo tipo di accuse non sono preparati».
La sua esperienza, dottor Basso, sembra voler dire che gli strumenti, le leggi adeguate, ci sono già. E che tutto sta a come vengono usate.
«Nel codice penale le sanzioni non mancano. Il problema vero è quello che accade dopo. Se le condanne venissero davvero scontate molti cambierebbero idea. Purtroppo la certezza della pena, nel nostro sistema, è un miraggio, e questo gli imputati lo sanno bene. Per fare un esempio: quale senso ha che ogni sei mesi di carcere vengano scontati 45 giorni di pena, basta che si mantenga la buona condotta? In cella la buona condotta la mantieni per forza. La verità è che ormai siamo ridotti ad usare la custodia cautelare non come strumento di tutela delle indagini preliminari ma perché siamo convinti che alla fine sarà l'unico carcere che verrà davvero scontato. Appena arriva la sentenza definitiva, un modo per uscire lo trovano in fretta».
Qual è l'ostacolo più grosso che ha dovuto superare?
«Dimostrare l'esistenza dell' associazione criminale in situazioni dove tutti sono parenti di tutti.Maho la Cassazione dalla mia parte: l'esistenza di vincoli familiari non esclude il reato associativo. Altrimenti sarebbe difficile indagare anche sulla 'ndrangheta...».

Anonimo ha detto...

E ancora altre percezioni.

Violenza contro
le donne: 6 arresti
di Redazione

Non ha fine la piaga degli abusi sessuali contro le donne: manette per episodi diversi da Nord a Sud che sono avvenuti a Milano, Sondrio, Cosenza e Barletta

Roma - Non ha fine la piaga della violenza sessuale: solo oggi sei uomini sono stati colpiti da altrettanti provvedimenti restrittivi per abusi compiuti su alcune donne. A Milano un bulgaro di 26 anni è stato sottoposto a fermo perché accusato di aver violentato la moglie e un'altra donna, entrambe romene, che costringeva anche a prostituirsi. L'uomo è stato trovato in una baracca lungo la tratta ferroviaria tra Milano e Pioltello (Milano) dagli agenti della Polfer. E' stata una delle due vittime, di 40 anni, a raccontare la situazione in cui era costretta a vivere: ha detto di essere giunta in Italia per prostituirsi dovendo mantenere i figli e il marito rimasti in Romania e che, una volta qui, era stata costretta dal bulgaro a convivere con lui e la moglie, entrambe costrette a prostituirsi per lui e sottoposte ad abusi. Le due romene sono state sistemate in comunità protette. L'uomo è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, induzione alla prostituzione e maltrattamenti.

A Sondrio si terrà nelle prossime ore l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al Gip dell' operaio algerino, con regolare permesso di soggiorno, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di una valtellinese di 49 anni. La violenza sessuale è avvenuta dopo che l'immigrato aveva trascorso la serata di giovedì con la vittima e altri due amici, un'altra donna italiana e un marocchino, in un paio di bar del capoluogo valtellinese. Poi la comitiva, a notte fonda, si era spostata in riva al torrente Mallero, sempre in città, dove il marocchino, che faceva parte del gruppo, vive da qualche tempo all'interno di una tenda. All'esterno del capanno si è consumato lo stupro ai danni di una quarantanovenne, rimasta in balia dell'algerino per circa un'ora. L'altro straniero, in compagnia di un'altra valtellinese, invece, era all'interno della tenda. L'episodio è avvenuto in un ambiente di alto degrado. Dopo lo stupro, l'algerino è fuggito. La donna vittima della violenza sessuale, con gli abiti sporchi di sangue e lividi al volto e alla schiena per la colluttazione avuta con lo stupratore nel tentativo di resistergli, ha dato lei stessa l'allarme al 113 ed è stata trasportata con un'ambulanza all'ospedale civile di Sondrio. L'algerino è stato rintracciato e fermato poche ore dopo.

La polizia ha arrestato a Cosenza due rumeni, Elvis Marcius, di 23 anni, e Adrian Sava, di 24, con l'accusa di avere sequestrato e violentato una ragazza boliviana. I fatti che hanno portato all'arresto dei due rumeni risalgono al 28 febbraio scorso, quando la giovane boliviana era andata ad una festa insieme al fidanzato col quale, successivamente, ebbe avuto una lite. I due rumeni, che la boliviana conosceva, hanno poi offerto alla giovane un passaggio per accompagnarla a casa. Durante il tragitto, Marcius e Sava hanno portato la ragazza in una casa dove l'hanno tenuta segregata, violentandola per tutta la notte.

A Barletta (Bari), ricercato con l'accusa di aver compiuto atti sessuali con una tredicenne, di aver maltrattato la moglie trentacinquenne, la figlia di otto anni e una ragazzina di 15 anni che la moglie aveva avuto da un altro uomo, un pluripregiudicato di 43 anni, di Barletta, si è costituito. E sempre in provincia di Bari, a Trani, un magrebino di 56 anni è stato arrestato dai carabinieri a Trani con l'accusa di aver violentato la sua ex compagna. Medicata in ospedale, la vittima della violenza è stata giudicata guaribile in dieci giorni: sul corpo ha diverse escoriazioni.

Anonimo ha detto...

klevis ha detto...

...io non vado a diffesa dei rom ma comunque ce da dire che loro in Italia ci sono da molti piu anni che la magioranza assoluta di tanti immigrati --- ...

?????

Anonimo ha detto...

Quei rom ladri di bambini
di Redazione
Una rom sedicenne ha tentato di rapire una neonata a Napoli. Ma è stata fermata dalla madre e dal nonno della piccola. La polizia l’ha salvata dalla rabbia degli abitanti del quartiere. «I rom devono andare via da qui», dice ancora sotto choc Flora Martinelli, la mamma della neonata.

Klevis!!! Non sei ancora convinto? Rubano, stuprano, uccidono e rubano pure i BAMBINI !!! Ma capisci che cosa significa per una madre veder scomparire il proprio bambino, rubato dai Rom? E non ti rendi conto della disperazione di quella madre che sa che quei maledetti gli faranno fare una brutta fine, e non si sa quale? Venduto come schiavo, messo sui marciapiedi a chiedere l'elemosina, venduto ai mercanti di organi per il trapianto ... ma ti rendi conto?
Ma vai! ....
PS
Non ti rispono più.

Anonimo ha detto...

Altro che leggenda, rubano bambini!!!

di Stefano Filippi

E adesso come la mettiamo con la storia della leggende metropolitane e delle psicosi collettive? I rom che rapiscono i bambini sono ancora soltanto «mentalità e rappresentazioni diffuse» che precedono e sostengono i pregiudizi, come si sente ripetere ogni volta che una notizia del genere giunge ai mezzi di comunicazione? Non doveva proprio, la sedicenne nomade di Ponticelli, tentare di portarsi via quella bambina. Perché adesso sarà difficile circoscrivere l’episodio di Napoli come un «caso isolato». O frutto di un abbaglio, come capitò l’anno scorso su una spiaggia presso Palermo, quando una donna prima accusò una nomade di aver nascosto una bimba sotto la gonna per portarsela via, per poi ritrattare il giorno successivo, dopo l’arresto della rom.
Gli zingari rubano davvero i bambini? Anche fosse un semplice e odioso luogo comune, non ci sono soltanto chiacchiere e sussurri ad alimentarlo. Il tempo dei gitani, terzo film di Emir Kusturica, regista bosniaco di Sarajevo, è una pellicola stralunata e grottesca che in oltre due ore racconta la storia del giovane Perhan, figlio naturale di una zingara, costretto a rubare i bambini, trafficare con le prostitute, istruire i ladruncoli, organizzare gli accattoni in una sordida periferia milanese. I critici scrissero di una «Milano onirica», ma vent’anni dopo (il film fu girato nel 1989) l'opera di Kusturica assume un’aura angosciosa di profezia.
Ombre, paure, visioni di donne di ogni età dalle sottane lunghe e dagli scialli larghi, che si aggirano nei luoghi più affollati, pronte a far sparire bimbi soli o svuotare carrozzine di mamme distratte. Soltanto fantasie di cervelli inguaribilmente razzisti? Lo scorso mese il prefetto Rino Monaco, commissario straordinario del governo per le persone scomparse, ha diffuso i dati ufficiali. I minori da ricercare sono 9.710; di questi 7.963 sono stranieri, e la maggior parte sono bimbi e ragazzi rom accompagnati in istituti che poi hanno fatto perdere le tracce. Fuggiti volontariamente? Costretti a rientrare nei clan? O rapiti? «Non abbiamo elementi per privilegiare una ipotesi rispetto a un’altra», dice il prefetto Monaco. Lasciando dunque aperte tutte le piste, anche le più agghiaccianti.
Le leggende, comprese quelle metropolitane, non sono mai soltanto frutto della fantasia, anche se sarebbe rassicurante e «politicamente corretto» crederlo. Le cronache parlano di dieci rom rinviati a giudizio l'anno scorso a Roma per riduzione in schiavitù di minori e tratta di esseri umani: bimbi acquistati in Romania a un migliaio di euro l'uno oppure rapiti e portati clandestinamente in Italia, legati, frustati, torturati, plagiati e mandati a rubare. Di nove romeni condannati a Milano, sempre l'anno scorso, per il rapimento di una 15enne rom nel campo di Figino. Di ragazzine sequestrate da rom adulti per darle in sposa ai figli. Di piccini rapiti dagli zii per estorcere denaro ai congiunti, sempre nomadi. Di bambini dei quali non si sa più nulla dal giorno in cui in paese arrivarono le giostre. E i giostrai.
La paura a volte fa vedere anche quello che non c'è. Come quando fu fermata una zingarella che mendicava davanti a un cimitero nel Salernitano per la somiglianza con Angela Celentano, la bimba di Vico Equense inghiottita da un destino misterioso nel 1996 sul monte Faito: ma il test del Dna diede esito negativo. E Ciccio e Tore Pappalardi, i fratellini di Gravina di Puglia trovati morti in fondo a un pozzo 19 mesi dopo la sparizione, furono cercati perfino in Romania. La «pista zingara» fa capolino ogni volta che si indaga sulla scomparsa di qualche minorenne. È la pista dei «ladri di bambini». Che è una drammatica realtà almeno a Ponticelli, il quartiere dove i rom pagano il pizzo alla camorra, 50 euro al mese per ogni baracca, tenda, auto, per fare indisturbati quello che vogliono. Rubare, mendicare, smaltire rifiuti tossici. E ora anche rubare i neonati dalle culle.

Anonimo ha detto...

caro MAURO
oltre a questo post, sarebbe il caso di mettere in discussione qualcosa che riguarda proprio i ROM.
Non se ne può più. E c'è ancora chi, come al solito, li difende.
Gli ultimi fatti, specie i tentati rapimenti di neonati fanno rabbrividire.
ciao.
Z

Anonimo ha detto...

Il ricatto inaccettabile della Romania
di Maria Giovanna Maglie


Già sotto accusa, e costretti a difendersi alla vigilia di sacrosante decisioni per la sicurezza nazionale, un’esigenza tanto sentita che è anche per questo che il centro destra ha vinto le elezioni? Non scherziamo, per favore. Nei prossimi giorni il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, presenterà il decreto sulla sicurezza, concordato con i responsabili di Giustizia e Difesa, e l'immigrazione clandestina diventerà reato. La misura è condivisa da molti Paesi europei, la Francia gollista di Nicolas Sarkozy e la Spagna socialista di José Luis Zapatero, tra poco alcune norme potrebbero diventare direttamente europee.

C'è infatti un consenso ampio che la libera circolazione dei cittadini, sacrosanta, non può trasformarsi in libera circolazione dei criminali, che il carcere fino a diciotto mesi sia una misura equa, che i governi con forte emigrazione debbano farsi carico dei propri compatrioti e riprenderseli se non rispettano le leggi. Meglio tardi che mai. Non conosciamo ancora i dettagli del provvedimento, che già parte la ormai abituale, subdola, a ben leggere ricattatoria, dichiarazione di un esponente del governo romeno. Peccato, così non si va lontano. «Attraverso la cooperazione con le autorità italiane non consentiremo che i romeni onesti in Italia siano lesi, e che nascano sentimenti antiromeni e xenofobi nella Penisola», dichiara infatti il ministro della Difesa, Teodor Melesanu. «Siamo convinti che esista un reale interesse affinché le relazioni tra Romania e Italia, che sono ottime, siano protette dalle conseguenze negative di certe misure che potrebbero danneggiarle», prosegue, ricordando le circa 25.000 imprese a capitale italiano in Romania e «il contributo dei romeni che lavorano in Italia al Pil della Penisola ». Il ministro ha poi definito «debole» l'impegno delle autorità italiane ad attingere ai fondi dell'Unione Europea destinati all' integrazione sociale dei rom, e ha concluso che «il governo romenoe il Partito nazionale liberale seguono attentamente le evoluzioni in Italia, con l'insediamento del nuovo governo».

Il ministro romeno può stare naturalmente tranquillo, non ci saranno espulsioni di massa, come ha già dichiarato il ministro degli Esteri, ex commissario europeo, e buon diplomatico per carattere ed esperienza, Franco Frattini. Ma il punto non è questo. Nel 2004, il governo Berlusconi stabilì una moratoria per i nuovi dieci Stati membri sugli ingressi per lavoro subordinato. Il governo Prodi decise di non reiterarla, mentre per Romania e Bulgaria, entrate il primo gennaio 2007, fu ancora il governo Prodi ad aprire le frontiere a bulgari e romeni. La decisione fu presa dietro insistenza del ministro alle Politiche comunitarie, Emma Bonino, e del ministro degli Interni Amato, che una settimana prima aveva firmato a Bucarest un protocollo di collaborazione con la polizia romena. Insomma, il governo di centrosinistra rinunciò volontariamente alla moratoria per limitare la libera circolazione dei cittadini di questi due nuovi Paesi. Quanto al governo romeno, prese un impegno che prevedeva una maggiore collaborazione ed una vigilanza sui propri delinquenti. L'impegno è stato totalmente disatteso, e il passato governo italiano, ai primi segnali di violazione, non ha reagito. Nell'ultimo anno, invece, la Romania è diventata un Paese sicuro. I furti e gli scippi sono diminuiti del ventisei per cento, le rapine del settanta, praticamente scomparse anche le violenze sessuali. Lo dicono loro. I rom e i criminali romeni sono in Italia, questo lo sappiamo noi. Sapete perché? Il passaparola della malavita ha comunicato che nel nostro Paese tutto è permesso. Se la polizia ti prende, poi in qualche modo si esce, e c'è pure l'indulto. Caro ministro Melesanu, il Bengodi è finito.

Anonimo ha detto...

Zapatero ''ha avuto la mano dura, anzi durissima'': lo ha detto il ministro degli Esteri Frattini a Mattino 5 ricordando che ciò potrebbe essere ''un esempio per le politiche immigratorie italiane''. Il governo spagnolo " ha espulso decine di migliaia di persone con metodi direi molto rigorosi e severi" e "posso dire chesarà di ispirazione per le politiche di quello italiano" dice il ministro dopo le accuse di razzismo provienti da Madrid.

"E posso dire che proprio il rigore di Zapatero ha portato in due anni al calo del 70% dei flussi dei clandestini verso le Canarie'', ha aggiunto Frattini intervistato da Maurizio Belpietro.
''Quindi la mano dura di Zapatero è per noi semmai un esempio da imitare nelle politiche immigratorie italiane'', ha concluso il ministro.
da TgCom

Anonimo ha detto...

A Barletta continuiamo a sorprendere zingari che forzano le nostre porte d'ingresso.
Sono percezioni?
Attendiamo l'esito delle indagini sulle decine di furti o tentati furti in appartamenti e aziende che stiamo subendo in questi giorni. Non era mai successo in maniera così sistematica. Se la cittadinanza dovesse decidere di reagire e organizzare magari ronde notturne, perchè non si può vivere nello strazio psicologico di pensare "quando entreranno a casa mia? e se per caso mi incontrano sveglio per casa, mi ammazzano?", qualcuno potrebbe darci torto? Arriverebbero finalmente queste leggi più dure verso i criminali, di qualsiasi origine essi siano? Questi non sono problemi di destra o di sinistra, LA SICUREZZA E' UN BENE E UN DIRITTO DI TUTTI! Ringrazio il ministro Frattini per le sue parole, cui spero seguiranno subito i fatti.
Non voglio firmarmi anonima anche se nella mia città il mio nome è comunissimo...