domenica 18 maggio 2008

Senza giustizia dopo vent'anni. Filippo Facci

Oggi fanno vent’anni che è morto Enzo Tortora, e il caso vuole che il Giornale m’abbia chiesto di scriverne proprio mentre ero immerso in una biografia su Enzo Tortora che è tra le migliori biografie che abbia mai letto in assoluto, qualcosa che forse dovrebbero leggere e rileggere colleghi, avvocati, magistrati, cittadini e scolari che credono di sapere e invece non sanno, credono di ricordare e invece non ricordano, credono che ogni tanto succeda ancora qualcosa, nel mondo della malagiustizia italiana, e invece è già successo tutto: ma di più. Questa biografia è titolata «Dagli applausi agli sputi» (Sperling&Kupfer) e l’ha scritta Vittorio Pezzuto in molti anni di lavoro, e dico la verità: da principio pensavo che non mi sarebbe importato granché del Tortora giornalista e uomo di spettacolo a tutto tondo: senonché l’impressionante genialità innovatrice e anticipatrice del Tortora televisivo (il suo «Portobello» anticipò trasmissioni come «Chi l’ha visto?», «Stranamore», i «Cervelloni» eccetera) non fu la vetta da cui un intero Paese decise che doveva cadere inesorabilmente, irrazionalmente, vergognosamente. I ferri esibiti davanti alle telecamere la mattina del 17 giugno 1983, all’uscita dall’hotel Plaza di Roma, furono la straordinaria inaugurazione della giustizia spettacolo all’italiana. La messinscena del processo mediatico che ne seguì, nondimeno, fu l’ouverture di un patto scellerato tra giornalisti e procure di cui non ci siamo ancora liberati. Per non parlare dell’allegra stagione del pentitismo di cui il caso Tortora fu implosione, lo scandalo di assassini e psicotici trattati in guanti bianchi purché accondiscendessero alle richieste della pubblica accusa: stiamo parlando di animali come Pasquale Barra, che in carcere uccise un uomo divorandogli il cuore, o di psicotici come Giovanni Pandico che uccise due passanti dopo che un impiegato dell’anagrafe era stato troppo lento nel dargli un certificato. Stiamo parlando di un giornalismo conformista che si esercitò nel bastonare il collega che affoga, laddove penne avvelenate d’invidia costruirono capi d’accusa basati sul niente: ma attenti, colleghi che c’eravate, perché Vittorio Pezzuto non ha fatto sconti, le vostre perle sono state rimesse nero su bianco e sono tutte da rileggere, così come lo sono le perle di una magistratura scandalosa, boriosa e supponente per quanto incredibilmente impunita. Sì, perché le ceneri di Enzo Tortora attendono ancora giustizia: ogni causa intentata presso il tribunale civile di Roma, o presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, si è insabbiata in un mare di cavilli. Nessun magistrato ha ufficialmente sbagliato per il caso Tortora: nessuno. E nessuno ha mai risposto davvero al j’accuse lanciato da Leonardo Sciascia: «Vorrei sapere se sia vero che l’accusa che Tortora usasse soldi raccolti per i terremotati è fatta da un anonimo, se sia vero che il mandato di cattura è stato spiccato per la denuncia di due pentiti, se sia vero che un decina di persone sono state arrestate nell’intento di trovarne una sola, se sia vero che duecento persone sono state arrestate per omonimia». Nell’attesa di una risposta, nessun magistrato ha pagato una lira o un’oncia della propria carriera. Felice Di Persia è diventato membro del Csm e procuratore capo a Nocera Inferiore. Lucio Di Pietro è diventato procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia e Procuratore generale a Salerno. Diego Marmo è diventato procuratore generale presso il tribunale di Torre Annunziata. Luigi Sansone è presidente di Cassazione. Orazio Gattola è presidente di sezione a Torre Annunziata. Se non stai attento, i suddetti magistrati sono ancor oggi capaci di querelarti. È successo: hanno querelato giornalisti e denunciato, per calunnia, gli stessi avvocati che avevano vanamente promosso una causa civile contro di loro. Anche le ispezioni ministeriali promosse dall’allora ministro Sebastiano Vassalli non diedero risultati: tutti a posto, tutti assolti. Anche il plenum del Csm, riunito nell’aprile 1989, votò a maggioranza l’archiviazione di ogni accusa nei confronti dei magistrati; tra i pochi che si ribellò ci fu Giancarlo Caselli, che parlò di «sciatteria» e di «gravi omissioni» dei suoi colleghi napoletani oltreché di gente arrestata per omonimia e tenuta in galera per due anni e mezzo, e cittadini tenuti pure in galera senza neppure un indizio. Non servì. Fu tutta una corporazione a restare impunita o perlomeno mai punita: il referendum promosso proprio a margine del caso Tortora, quando nel 1987 gli italiani votarono a favore della possibilità di punire i magistrati per cosiddetta «colpa grave», è rimasto lettera morta. Da allora a oggi, i magistrati puniti per colpa grave sono stati zero. Ripetiamo: zero. Non ha pagato nessuno, mai. Uno dei pentiti più celebri, Gianni Melluso, nel 1992 rilasciò un’intervista e tornò a calunniare Tortora: denunciato, fu assolto da un magistrato che esordiva in quegli anni: Clementina Forleo. Anni dopo, nel 1995, Melluso racconterà di aver inchiodato Tortora seguendo un copione che i magistrati gli avevano suggerito di recitare in cambio della libertà. Ma era pur sempre la parola di un pentito.
La battaglia per dimostrare che Tortora era innocente durò 1185 giorni. Fu eletto nel partito radicale, ma fu condannato a dieci anni per droga e associazione a delinquere a scopo camorristico, e tornò in carcere rinunciando all’immunità parlamentare. La sentenza d’appello smontò l’impianto accusatorio con scandalosa facilità. «Io sono innocente», aveva detto Tortora fissando negli occhi i magistrati, «spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi». Morì di cancro di lì a poco, il 20 maggio 1988, lasciando vivi e disorientati noi tutti. (il Giornale)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

L immunita' parlamentare fa danni.
Enzo vi rinuncio.

la classe politica di oggi ?

misterblack

Anonimo ha detto...

MAURO
L'europa, ein particolare la Spagna, sono già all'attacco del ns governo. Ha fatto capolino pure quel parlamentare tedesco che, in sede e con modi quanto mai villani, insultò Berlusconi.
Sono tutti alla carica.
Forse è il caso di aprire un dibattito sull'argomento (le sx si lanciano sempre contro i mulini a vento) dell'Italia "razzista"(!!!???)
z

Anonimo ha detto...

... a misterblack

L'Immunità parl. è un antico istituo, volto a salvaguardare i parlamentari eletti dal popolo dagli attacchi dei potenti.
Forse qualcosa va rivista, ma le recenti esperienze ci suggeriscono di essere molto cauti.

Anonimo ha detto...

DOCUMENTO ECCEZIONALE!
Segnaliamo al post n. 677 di http://blog.libero.it/lavocedimegaride
esclusivo nostro reportage in tema di INGIUSTIZIA/ da Tortora a Contrada/ -
servizio televisivo e cronaca dell'evento napoletano - Messaggio
coraggioso del presidente Cossiga - testimonianze di Salvo Giorgio sul caso
Contrada - Testimonianza di Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora -
Consegna ufficiale firme petizione riabilitazione Contrada ed istanze di
asilo politico di italiani sostenitori di Contrada - La parola all'avvocato
Lipera ed ai congiunti di Contrada.... Tutto quanto non vedrete mai in TV!
Rammentiamo ch'è attiva la sezione "Commenti" a pie' di pagina del post in
questione e che saremmo lieti di poter approfondire un dibattito sui temi
scottanti proposti.
la redazione de La Voce di Megaride

Anonimo ha detto...

All anonimo deell 11:19 che dice del parlamentare che 'insulto' Berlusconi , vorrei invitarlo a rivedere i filmati in questione.

insultare sarebbe se io dicessi a maurom (non te la prendere, non ce l ho con te ovviamente) meglio comunista che frocio.. oppure se io lo appellassi come coglione per aver votato per il centro dx..

il parlamentare in quwestione fece 3 domande precise alle quali non ottenne risposta, te le riporto e ti invito a segnalarmi dove sta l offesa (se la trovi )

"... ma ci sono 3 concetti che non ha usato e vorrei ricordarglieli e vorrei chiederle di dire qualcosa in proposito.

- Che cosa pensa di fare per accelerare l istituzione di una procura europea?

- Che cosa pensa di fare per accelerare l'entrata in viogore del mandato di cattura europeo ?

- Che cosa pensa di fare per il reciproco riconoscimento di documenti nei procedimenti penali che varcano i confini delle singole nazioni ? su questo punto ci sarebbe bisogno di riforme anche nel suo paese, e mi riferisco all autenticità dei documenti. Con una riforma del genere nel suo paese, il mandato di cattura europeo potrebbe entrare in vigore molto piu in fretta. Ho finito signor presidente."

trovami l offesa rispondi ai fatti con i fatti

misterblack

Anonimo ha detto...

... se (vado a memoria) le leggi in Italia fossero diverse (forse intendeva dire più giuste o più severe o più appropriate) LEI NON SAREBBE QUI (ineleggibile? criminale? )
... a questa affermazione Berlusconi gli rispose nella nota maniera con le note parole, paragonandolo ad un KAPO'.
Io lo avrei semplicemente confrontato con un capo di c...o.

Anonimo ha detto...

.. oppure se io lo appellassi come coglione per aver votato per il centro dx..


NO!
Rivolgendosi ai PROPRI ELETTORI (DELLE ELEZ.PREC.), prima del voto, e rivolgendosi in particolare a quelli indecisi (i sondaggi rivelavano questa indecisione, tanto che alla fine molti rividero le loro decisioni, e il risulato lo conferma) disse (e lo disse scherzosamente, senza rivolgersi all'elettorato di sx che ovviamente non avrebbe votato per lui)
-voglio vedere chi sono i COGLIONI che votano contro il loro interesse!
Molto diverso il caso della sx che, a mezzo del suo megafono della Tv pubblica (Santoro) definì CRETINI gli Italiani che avevano votato per la dx.
E non mi dire che la forma di domanda (sono tutti cretini?) sia una scusante.
Tanti saluti a te e a Santoro e a tutta la redazione di Rai3.
ciao

Anonimo ha detto...

PS
Rai3-La vera anomalia italiana.

Anonimo ha detto...

Dove sta l'offesa ?

misterblack

Anonimo ha detto...

Dove sta l'offesa ?

misterblack

Anonimo ha detto...

Dove sta l'offesa ?
misterblack
21 maggio, 2008 09:55

... a mezzo del suo megafono della Tv pubblica (Santoro) definì CRETINI gli Italiani che avevano votato per la dx...

leggi bene.
ciao