La signora Louise Arbour delle Nazioni Unite accusa l’Italia di xenofobia a causa di una legge che ancora non esiste: quella che introduce il diritto all’arresto e alla punizione di chi, violando la legge e le frontiere, penetra illegalmente in Italia. Alle Nazioni Unite sono da tempo disoccupati: ignorano schiavismo e mattanze in Cina, ignorano i pogrom di studenti e intellettuali in Iran dove le ragazzine sono impiccate sulla pubblica piazza appese al gancio di una gru, non sanno che farsene dei diritti umani calpestati da Hezbollah e Hamas a Gaza dove si fanno a pezzi le persone che osano dissentire, ma hanno tempo per aprire un «dossier Italia» accusandoci più o meno di razzismo. Il gioco è sempre lo stesso: l’input parte dalle sinistre italiane che spingono organismi stranieri – talvolta giornali, talvolta agenzie, o istituti di gente che non sa nulla dell’Italia e neanche capisce l’italiano – e ritorna confezionato da «condanna», un giorno dall’Economist (oh, per carità: l’«autorevole» Economist, guai se dimenticate l’«autorevole» aggettivo) e un altro di una funzionaria della stessa Onu che non sa fermare neanche una strage in Ruanda o di cristiani in Africa. Dopo di che la sinistra che purtroppo non perde né pelo né vizio, si dà al banchetto orgiastico dei tribunali speciali «all’estero» sbandierando i verdetti di condanna.
La signora Arbour forse ignora che per aver varcato illegalmente la frontiera, nel Regno Unito e socialista ti possono ficcare in un campo di detenzione senza limiti di tempo (per questo la legge italiana prevede un «massimo» di 18 mesi, alla maniera di quella già operante in Germania). Forse la signora Arbour ignora che il presidente francese Sarkozy ha annunciato nuove restrizioni per chi vorrà restare in Francia, perché dovrà dimostrare di saper parlare e scrivere la lingua e rispettare le leggi francesi. Ma cosa volete che importi a una signora Louise Arbour di tutto ciò? La moda del tiro al piccione internazionale, da quando la maggioranza degli italiani ha scelto il centro destra, è quella di trasformare a tutti i costi l’immagine dell’Italia in quella di una nazione xenofoba, razzista, inospitale, probabilmente incline ai campi di concentramento. Qualsiasi ingrediente è buono: un momento di indignazione popolare per un neonato rapito o per una donna stuprata e assassinata, oppure il semplice proposito di porre i famosi paletti, tanto cari alla sinistra quando li mette lei, in materia di invasioni barbariche. È un vecchio disco rotto che conosciamo da anni e che sorprende soltanto per impudenza e mancanza di rispetto. (il Giornale)
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6 commenti:
Mirate al petto!
E' successo già nel 2001.
Anche allora "autorevoli"(?) giornali stranieri, già convenientemente aizzati dal famoso proclama del prof.Bobbio, dai girotondi, dai giri di waltzer, dai cortei, dalle sommosse come quelle di Genova (democratiche si capisce) -ferocemente represse dalla "Polizia assassina"-, PROFETIZZARONO
che in Italia la democrazia era in pericolo.
Ora è in pericolo tutto: democrazia, solidarietà, libertà, confronto. Tutto è in pericolo sotto l'avanzare inarrestabile dei "Panzer" nazisti, dei "Manipoli" di fascisti manganellatori, di cannibali xenofobi, di "Rondaioli" a caccia di stranieri, ...
Strano che nessuno abbia detto una sola parola per le molte donne stuprate e uccise, stuprate e spedite in ospedale, per i molti cittadini scippati, rapinati, malmenati, terrorizzati per intere ore ...
A proposito uno di questi malcapitati è morto di infarto. Peccato che la stampa internazionale non ne abbia fatto menzione! Un altro cittadino aggredito, invece, ora è sotto accusa di omicidio volontario per essersi difeso.
Ma!!! ....
Un commento "ad hoc" di un lettore di un quotidiano sull'argomento "buonismo" -
Ho avuto sia un furto che una tentata rapina con in casa bimbi piccoli e donne, nonostante recinzioni e allarmi... si vuole capire che introdursi in casa per rubare quando ci sono persone non è un reato contro il patrimonio ma un reato contro la persona esattamente come un tentato rapimento... bravo Barontini (quello che ha sparato al rapinatore -ndr) a te una "trecinquesette"... io preferisco la mia vecchia doppietta da cignale e a quell'osso che ti si accanirà contro gli auguro un paio di "rumeni" a "giocare" con moglie e figli per una nottata
Quatre chrétiens condamnés en Algérie
L.S. (lefigaro.fr) avec AFP
03/06/2008 | Mise à jour : 16:08 | Commentaires 77 .
Ces quatre convertis ont reçu des peines de prison avec sursis, pour avoir participé à une messe dans un lieu non prévu à cet effet, selon la loi algérienne.
Un tribunal correctionnel du sud-ouest de l'Algérie vient de condamner quatre Algériens à des peines allant de six à deux mois de prison avec sursis. Leur faute : la « pratique illégale d'un culte non musulman ». Les quatre hommes, qui se sont convertis au christianisme dans ce pays de 33 millions d'habitants, dont seulement une dizaine de milliers de chrétiens, n'ont pas exercé leur religion dans le cadre prévu par la loi.
Le 27 mai, le même tribunal avait reporté sa décision dans le procès d'une chrétienne convertie, jugée également pour exercice illégal d'un culte non musulman et demandé un «complément d'enquête». Le procureur avait requis trois ans de prison ferme à son encontre. Elle avait été interpellée début avril par des gendarmes sur la route reliant Tiaret et Oran, à l'ouest d'Alger, en possession d'une dizaine d'exemplaires de la bible.
da Le Figaro
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
Perche non:)
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