lunedì 23 marzo 2009

Da Violante a De Magistris. Davide Giacalone

La ragione di Violante è il suo torto. L’eclissi della critica la sua disonestà. Cerca ancora un ruolo per sé, convinto d’essere l’unico in grado di rimediare ai guasti provocati, invece è vivente testimonianza del vicolo cieco e reazionario in cui ha infilato la sinistra giustizialista. Oggi dice non che a De Magistris si dovrebbe proibire la candidatura, ma che l’etica civile e politica dovrebbe suggerire di non candidare magistrati troppo in vista. Come fu Violante, il quale crede di risolvere la questione dicendo: mi dimisi da magistrato ed accettai la candidatura tre anni dopo essere divenuto famoso (perseguitando un partigiano democratico ed innocente, Sogno, per la storia).
La scusa è ridicola, ma prima ancora irrilevante. Il guaio non è stato (solo) quello di avere portato in politica alcuni magistrati star, bensì quello di avere traslocato la politica nelle aule di tribunale ed avere trasformato il Parlamento in un tribunale illegittimo. E questa è opera di Violante. Il più bravo, la mente più acuta, nello sfasciare sia la politica che il diritto. Lo mosse una lucidissima premessa: era comunista, ed i comunisti potevano guadagnare voti, ma mai vincere le elezioni, così sostennero, cinicamente, prima l’illegittimità dei vincitori, poi, spietatamente, la loro criminalità. Per riuscirci, Violante utilizzò la debolezza della magistratura, che conosceva dall’interno, la sua connivenza con il potere governativo, le bassezze dei suoi uomini. Costruì una rete di missionari del bene, per ciò stesso pessimi magistrati. Usò sia le loro ambizioni che la loro ottusità ideologica. Diede agli altri protezione corporativa. Estese le maglie fino a settori dei servizi e della polizia, a loro volta bisognosi di protezione giudiziaria. Eccellente creatore d’inquisizioni, creò la teoria del doppio Stato e del terzo livello, per far valere la quale dovette far fuori il più solido sostenitore del contrario: Giovanni Falcone. A quel punto era pronto, ed il risultato s’è visto.Certo, come il gattopardiano principe di Salina, si sente un leone, mentre De Magistris deve sembrargli un sorcio. Capisco, ci mancherebbe. Ma il suo senile e tramontante tentativo di coprir le tracce, finisce con lo sminuire la grandezza del disegno perseguito. Costato all’Italia anni d’inciviltà.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

d'accordo su Violante. E degli avvocati difensori del premier (Santelli, Pecorella, Ghedini, Previti ecc) che entrano in Parlamento e scrivono le leggi in materia di giustizia penale mentre il premier è sotto processo Giacalone cosa pensa? Non ritiene che tale prassi sia altrettanto discutibile e incivile?

maurom ha detto...

Le leggi vengono approvate dal Parlamento democraticamente eletto indipendentemente da chi le propone.

Anonimo ha detto...

Violante vergognoso inciucista dopo essersi vantato di aver «garantito a Berlusconi e Letta di non toccare le tv fin dal '94».

questi sono i veri comunisti, quelli fregano il popolo con i loro inciuci, conniventi con i poteri economici e per niente diversi dai politici ladri come quelli del PdL, solo di colore diverso

Josef M.

bravi, bravi

Anonimo ha detto...

x Mauro
"Le leggi vengono approvate dal Parlamento democraticamente eletto indipendentemente da chi le propone"


Può essere democraticamente eletto un parlamento i cui membri siano stati prescelti non dal popolo, ma dai segretari di partito, grazie alle liste elettorali bloccate e all'eliminazione illegale del voto di preferenza? E' democratico secondo lei essere chiamati solo a ratificare le scelte fatte da altri, non in base a criteri di competenza e onestà, ma di amicizia, privilegio, servilismo?
Può negare l'evidenza dell'eccessiva presenza in parlamento di deputati legati personalmente (avvocati, mogli, amanti, amici, parenti, clienti)al premier? e non trova ciò inopportuno e scandaloso?
Questa non è democrazia.

Anonimo ha detto...

ah ah, l'on.Guzzanti del PDL, ospite di Lucia Annunziata tempo fa, rivelò le ridicole (e tragiche) modalità di approvazione "democratica" delle leggi ("indipendentemente da chi le propone", quest'affermazione è davvero falsa)proposte dagli amici, clienti e avvocati del premier: vengono tutti convocati mediante un sms dal capogruppo, che fornisce indicazioni su come votare, se bianco o nero. Le parole di Guzzanti sono state "veniamo convocati come un gregge di pecore". Il voto di fiducia, la maggioranza gregaria, naturalmente non viene mai meno, essendo i deputati così indottrinati, pena la perdita del redditizio lavoro (settimana breve, mese breve con una settimana che dovrebbe essere dedicata all'ascolto delle esigenze dei concittadini e viene invece sfruttata dai deputati per le meritate vacanze, invero faticano troppo! la pensione, però, viene loro erogata interamente!)in caso il capo del partito-padrone dovesse decidere di schierare altro deputato per eccessiva indipendenza di giudizio...per non parlare della recente proposta del premier di far votare solo il capogruppo dei diversi schieramenti, a evidenziare anche a ciechi, sordi e muti cosa significhi democrazia per il premier.