martedì 8 dicembre 2009

Confisca e scudo

Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché c'è, da parte dell'opposizione, tanta contrarietà alla vendita dei beni confiscati alla mafia (scritto minuscolo, per favore).

Quando i beni sono immediatamente utilizzabili da cooperative agricole, se la confisca riguarda terreni, occupabili per pubblica utilità, assegnabili alle Forze dell'ordine, allorché si tratti di edifici e appartamenti, il problema non si pone.

La polemica scaturisce dalla vendita all'asta di beni di lusso, alberghi e residence, auto sportive e quanto non possa essere devoluto e assegnato a fini sociali: c'è il rischio che, nonostante i controlli e i filtri, la mafia (sempre minuscolo, mi raccomando) se li possa ricomprare.

Dove sta il problema? Se l'asta è regolare, se viene fissato un prezzo base congruo, se non ci sono intimidazioni, ben venga che il boss di turno si ricompri la Ferrari confiscata pagando il giusto prezzo allo Stato e non sarebbe male se si ricomprasse l'hotel di lusso versando cash alla collettività.

Sono convinto che difficilmente i mafiosi sborseranno denaro contante per riprendersi i beni confiscati: un conto era riprenderli a suon di carte bollate, un altro conto è farlo a suon di bigliettoni.
Se hanno denaro da investire, e purtroppo ne hanno anche se sempre meno, lo investiranno in altri appartamenti, alberghi, negozi, auto di lusso e beni "vergini".

Due parole sullo scudo fiscale.
All'estero ci sono parecchi miliardi di euro che gli italiani hanno esportato illegalmente per:
1) paura del comunismo,
2) pagare meno tasse in Italia,
3) nascondere proventi illeciti.
Questa massa è meglio che torni in Italia per essere spesa nel nostro Paese.
Gli altri due scudi hanno funzionato, ma purtroppo per molti gli incentivi non sono bastati.
Lo scudo fiscale in vigore ha una caratteristica sostanziale che non è stata evidenziata a sufficienza: chi non rientra adesso sarà stanato e stangato, perché i paradisi fiscali diventeranno per gli evasori purgatori e poi inferni.
Certo, ci saranno anche capitali mafiosi che rientreranno come gli altri sotto anonimato, ma non è meglio averli in casa questi capitali, in modo da poterli intercettare, piuttosto che all'estero?
Permettendo il rientro, facciamo forse un favore alla mafia (minuscolo) che, se vuole, li fa girare per il mondo senza che nessuno se ne accorga?

Lasciamo lavorare questo governo in "odore di mafia (min.)" come qualcuno vorrebbe farci credere e aspettiamo di vedere i risultati prima di giudicare.
Personalmente sono convinto che quanto prima vinceremo la nostra guerra contro la criminalità organizzata.

12 commenti:

lorenzo ha detto...

Di Quale comunismo stai parlando, e di quale tasse? Non ti dimenticare che i comunisti in italia non sono stati mai al governo. Mentre tu insieme al sig. LA MALFA SIETE STATI AL GOVERNO. FORSE HANNO AVUTO PAURA DI VOI, E QUINDI HANNO PORTATO I SOLDI ALL'ESTERO.
SALUTI LORENZO

Anidride Carbonica ha detto...

Caro Maurom,
un'autorevole risposta alla tua domanda sui beni confiscati alla mafia è qui.

Non è dunque solo l'opposizione a protestare, ma anche un'illustre associazione, guidata da un sacerdote straordinario, e semplici cittadini indignati.

Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

ben venga che il boss di turno si ricompri la Ferrari confiscata pagando il giusto prezzo allo Stato ...

Ma il denaro del mafioso di turno mafioso che ricompra la Ferrari confiscata è mafioso anch'esso. Il giusto prezzo non è giusto perchè è sempre frutto di atti illeciti quando viene da un mafioso

Anonimo ha detto...

Due parole sullo scudo fiscale.

Lo scudo fiscale in vigore ha una caratteristica sostanziale che non è stata evidenziata a sufficienza: chi non rientra adesso sarà stanato e stangato, perché i paradisi fiscali diventeranno per gli evasori purgatori e poi inferni.

Se quello che scrivi è vero, che senso ha far pagare il 5%?
Si poteva chiedere il 20%, o il 25%, e chi non accetta sarebbe stato prima o poi stanato e stangato.

Acchiappabufale ha detto...

Lorenzo, stai dicendo un sacco di bufale.

Innanzitutto l italia è l unico paese in cui, nonostante la caduta del muro di Berlino , le grandi Culture vincitrici da quello scontro, la cultura cattolica-liberale, socialdemocratica, repubblicana ,quelle del pentapartito insomma vennero scacciate via da un "colpo di stato" giudiziario, e grazie a questo la gioiosa macchina da guerra di Occhetto e dei comunisti stava per prendere il potere,
il tutto coraggiosamente Sventato da Berlusconi.

Secondo, nel 98 con un altro colpo di mano , il Rinnegato ma pur sempre comunista Massimo d alema prese il potere , anche con l aiuto degli americani, per bombardare il kosovo.

Te ne sei Dimenticato?

Acchiappabufale ha detto...

«Portai D' Alema a Palazzo Chigi per fare la guerra»
Gli americani e gli inglesi avevano bisogno dell' Italia come portaerei nel Mediterraneo per lanciare la guerra del Kosovo

ROMA - Presidente Francesco Cossiga, senta: tornando alle cronache del 1998, verrebbe da dire che se il Kosovo è riuscito a proclamare la sua indipendenza, un po' del merito è anche suo... «Lei vuol fare della dietrologia, se ho ben capito...». Con il rispetto che si deve a un ex capo dello Stato, naturalmente. «Va bene, così mi piace. Allora: intanto, sgombriamo ogni dubbio. Per mandare Massimo D' Alema a Palazzo Chigi, da dove poi ordinò gli attacchi aerei e terrestri contro i serbi, in Kosovo, non ci furono complotti, tra il medesimo D' Alema, Franco Marini e il sottoscritto». No? «No. Posso raccontarle, tanto ormai è passato del tempo, che, caduto Prodi, per mano rifondarola, l' ambasciatore britannico e il consigliere militare statunitense vennero da me, che all' epoca guidavo un modesto partito di transizione...».L' Udr. «Appunto. Ebbene, i due vennero da me e mi spiegarono lo scenario. Io li ascoltai e...». Sintesi del colloquio, signor Presidente? «La regione dei Balcani sta per esplodere, abbiamo bisogno dell' Italia, la più efficiente portaerei del Mediterraneo». E lei? «Sapevo che erano venuti da me, anche perché io, con i voti del mio partitino, potevo sostituire Rifondazione. E decidere. Così, a quel punto, decisi pure che Massimo D' Alema sarebbe stato il premier giusto. Perciò salii al Quirinale e, in un colloquio di due ore e mezza, lo spiegai al mio successore, Oscar Luigi Scalfaro. Adesso, lasciamo stare che quando uscii...». Cosa? «Ricorderà... certi giornali titolarono: "L' ex capo dello Stato conferisce a D' Alema l' incarico...". Che, poi, tra l' altro...». Che cosa? «Massimo neppure era convinto. Pensi che la mattina dopo, alle 7, suonano alla porta di casa. Chi era?». Escluderei D' Alema... «Infatti. Era Marco Minniti. Che mi spiega le perplessità di Massimo. Ma io lo mando indietro dicendo che non devono esserci perplessità. Che Massimo, in un momento tanto delicato, avrebbe saputo premere di certo i tasti giusti...». Infatti, poi, i piloti dei nostri caccia premettero quelli per sganciare le bombe... «I piloti della Marina, che si alzavano in volo dalla Garibaldi a bordo degli Harrier, si comportarono magnificamente. Come, d' altronde, anche i nostri commando». I commando, scusi, dove? «In Kosovo...». Reparti speciali italiani si infiltrarono in Kosovo? «Esatto. E in divisa da combattimento, ovviamente. Altrimenti, in caso di cattura, avrebbero rischiato d' essere fucilati». Intanto, Armando Cossutta, che pure con il Pdci stava nella coalizione di governo, andava però a trattare con Milosevic... «Guardi, io temo che, ancora oggi, la Sinistra Arcobaleno e pure la Lega di Bossi subiscono la suggestione di una Serbia forte». Serbia forte, come la vorrebbero i nazionalisti in rivolta...

Acchiappabufale ha detto...

«Ma D' Alema è stato abile anche da ministro degli Esteri. Ha riconosciuto l' indipendenza del Kosovo parlando, soprattutto, di ciò che d' importante rappresenta la Serbia. E lì hanno capito. Non casualmente, a quanto mi risulta, la nostra ambasciata a Belgrado era l' unica presidiata dall' esercito locale... mentre le sedi diplomatiche di Usa e Croazia sono rimaste in balia dei rivoltosi». A Belgrado non sono pochi coloro che temono un colpo di Stato. «L' importante è che la Russia smetta di premere sull' acceleratore... parlano di uso della forza... ma non è che necessariamente debbano muovere i carri armati... basta che Mosca infiltri qualche truppa speciale, ben addestrata, tra i rivoltosi di Belgrado, e il disastro è compiuto». Lei è preoccupato, Presidente... «Vede, il Kosovo non poteva che essere dichiarato autonomo, perché certo non era immaginabile che tornasse sotto l' autorità serba. Ora, naturalmente, deve avere la forza di camminare da solo e la Ue bene farebbe, per aiutarlo, a mettere sotto la propria protezione le enclavi serbe... Detto questo...». Lei è sempre puntualmente informato dai nostri servizi di intelligence: i nostri militari schierati, rischiano? «Sa, lì, a differenza che in Afghanistan, almeno da una parte della popolazione sono considerati davvero "Forza di pace"... ma io, come dire? consiglierei ai nostri ragazzi di tenere il dito pronto sul grilletto...».

Roncone Fabrizio

maurom ha detto...

Negli anni 70/80, caro Lorenzo, vi era la possibilità che il Partito comunista andasse al potere, anche con il "compromesso storico" (forse sei troppo giovane per ricordartelo).
Berlusconi ha sconfitto la "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto che nel 1994 si apprestava a prendere il potere senza avversari: per questo il Cav. è plurindagato ed è odiato tanto dalla sinistra.

Don Ciotti di "Libera", Anidride Carbonica, è un prete schierato contro la mafia ma è anche schierato contro Berlusconi.
Credo si limiti a rivendicare le terre confiscate per la sua opera di volontariato, non penso che pretenda di gestire anche le auto di lusso.

A proposito di Ferrari, vorrei precisare il mio punto di vista.
Se dobbiamo togliere ai mafiosi il denaro che hanno accumulato, dobbiamo farglielo spendere e non fare gli schizzinosi.
Tutto il patrimonio dei boss è "sporco": a maggior ragione dovremmo confiscarlo per "restituirlo" alla collettività.

Scudo fiscale: sarebbe bello poter far pagare il 20/25% agli evasori, ma, a queste condizioni, forse molti rinuncerebbero al rimpatrio.
Il timore di essere scoperti e la bassa aliquota penso funzionino meglio da incentivo al rientro.

Anonimo ha detto...

Caro Maurom
complimenti per il post, molto interessante. Non ci avevo pensato ma mi trova d'accordo.
Luigi

Anidride Carbonica ha detto...

Caro Maurom,
"schierato" è termine che è entrato in voga da qualche settimana, e che a me sembra essere a volte usato per sminuire le parole, le azioni, gli atti che possono sembrare un tantino fastidiosi, se non scomodi.
Don Ciotti è schierato contro la mafia. Mi spiace, ma la vendita all'asta dei beni confiscati alla mafia (si va ben oltre le auto di lusso) non la trovo positiva. Non mi interessa chi la proponga. Si può non essere necessariamente d'accordo? Penso di sì, in un blog, in famiglia, in un condominio, in Italia. E il non essere d'accordo a volte scaturisce solo dall'essere schierati, a volte no. Per me vale la seconda opzione, e, pur non conoscendolo, penso la stessa cosa per Don Ciotti. Grazie per la tua cortese ospitalità.

maurom ha detto...

Grazie Luigi.
Grazie Anidride.

Anonimo ha detto...
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