domenica 10 gennaio 2010

Una via per Craxi e una via d'uscita per tutti noi. l'Occidentale

Qualche giorno fa, nella trasmissione "In Mezz'Ora" condotta da Lucia Annunziata, Stefania Craxi ha letto poche righe di una famosa sentenza di condanna emessa dalla IV sezione penale della Corte di Cassazione contro Bettino Craxi. Basterebbero quelle poche righe per far meritare allo scomparso leader socialista l'intitolazione di una via di Milano.

La sentenza è del luglio 1998 e riguarda il cosiddetto scandalo delle Metropolitane Milanesi. In Appello Craxi fu condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, cinque anni di interdizione ai pubblici uffici e oltre dieci miliardi di lire di risarcimento alla Metropolitana Milanese. Il reato era quello di corruzione e di finanziamento illecito ai partiti.

Ma il bello viene nella sentenza di Cassazione che conferma il tutto. Ecco cosa vi si legge tra l'altro: "...si può dare atto a Craxi che in questo processo non è risultato nè che abbia sollecitato contributi al suo partito, nè che ne abbia ricevuti nelle sue mani. Ma queste circostanze - che forse potrebbero avere un qualche valore da un punto di vista, per così dire, estetico - nulla significano ai fini dell'accertamento della reponsabilità penale".

Avete capito bene: i supremi giudici riconoscono che non c'era alcuna prova che Craxi avesse corrotto qualcuno o avesse illecitamente finanziato il suo partito (o se medesimo) ma tutto questo viene considerato poco più di una belluria, un elemento decorativo. In realtà quello che interessava ai giudici era condannare la sua responsabilità politica - il "non poteva non sapere" - e per farlo dovevano farla coincidere con quella penale.

Niente prove dunque, nè verifiche, nè riscontri, ma la semplice e libera convinzione del giudice che Craxi fosse un mascalzone in quanto segretario del Psi. Ne viene fuori l'immagine di una giustizia che vede insita nella sfera politica il malaffare e per questo si prefigge di contrastarla. Tutto il resto è un fatto "estetico".

In questa sentenza ci sono i semi velenosi dello scontro tra giustizia e politica che ci trasciniamo ancora oggi e da cui sarebbe ora di trovare una via d'uscita: l'idea insomma secondo cui i politici vanno tenuti a bada non per i reati che commettono ma per la politica che producono. Che può anche essere disdicevole, immorale o semplicemente non piacere. Ma dovrebbero essere gli elettori a punirla e non i giudici.

40 commenti:

GINO SAGGESE ha detto...

SAPPIAMO CHE I SOLDI NON NON ANDAVANO AL PARTITO.
SAPPIAMO PURE CHE NON LI PRENDEVA CON LE MANI,MA ARRIVAVANO PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO.
SAPPIAMO PURE CHE IL DEBITO NOSTRO (NON SO SE VOI SIETE ITALIANI)SALIVA.
HO NOTATO PURE CHE LA FIGLIA DI CRAXI DA LUCIA ANNUNZIATA AVEVA LA FACCIA DEI NOSTRI SOLDI.

maurom ha detto...

E Bobo che faccia ha?

Acchiappabufale ha detto...

Stai dicendo un sacco di stronzate .

Innnzitutto il debito pubblico di quegli anni era in mano a famiglie italiane, sotto forma di obligazioni e titoli di stato.
secondo, perchè non parli dell "oro di mosca", ti ricordo che nell epoca bipolare il pci veniva finanziato dall urss, con pericoli per l indipendenza nazionale.
terzo, i veri ladri si sono visti DOPO mani pulite , questo si :
vatti a vedere le malaprivatizazzioni per esempio in telecom , come l articolo di Giacalone ripoertato in questo sito

(http://centrodestra.blogspot.com/2010/01/telecom-agli-spagnoli-davide-giacalone.html)


Vuoi altri esempi :

Acchiappabufale ha detto...

Di seguito sono elencate le più importanti privatizzazioni operate nel periodo 1992-1998. Quando è possibile sono indicati il ricavo, i beneficiari dell’operazione, le dimensioni delle aziende privatizzate, etc.
Per la compilazione dell’elenco, che non ha pretese di completezza né di assoluta precisione, sono state consultate documentazioni di varia fonte (principalmente la "Relazione sulle privatizzazioni" del Ministero del Tesoro e notizie di stampa). Tuttavia dobbiamo rilevare come fino ad oggi manchi una documentazione, accessibile al pubblico, che fornisca l’elenco completo delle innumerevoli privatizzazioni grandi e piccole, indicandone ricavo effettivo, debiti trasferiti, etc.

a) Nell’anno 1992/93 (Governo Amato, poi Ciampi)

* ITALGEL (IRI-SME) - 1.600 dipendenti - quota ceduta 62% per 431 miliardi a Nestlè
* CIRIO-BERTOLLI-DE RICA (IRI-SME) - quota ceduta 62% per 310 miliardi a FISVI poi Unilever e Cragnotti
* CREDITO ITALIANO (IRI) - 15.800 dipendenti - quota ceduta 55% per 1801 miliardi - l’80% a piccoli azionisti, controllo Mediobanca ed altri.
* SIV (vetro EFIM) - 3.800 dipendenti - quota ceduta 100% per 210 miliardi all’inglese Pilkington
* NUOVIO PIGNONE (ENI) - 5100 dipendenti - quota ceduta 70% per 713 miliardi a GENERAL Electric (USA) - (ulteriore 9% ceduto a G.E. nel 1997)

b) Nel 1994 (Governo Ciampi, poi Berlusconi)

* IMI (Min. Tesoro) - 900 dipendenti - ceduta prima tranche 33% per 2.180 miliardi - controllo a banche (San Paolo, Cariplo, Montepaschi)
* BANCA COMMERCIALE ITALIANA (IRI) - 18.000 dipendenti quota ceduta 51% per 2891 miliardi - piccoli azionisti 85%, controllo a Mediobanca, Generali, Paribas, Commerzbank
* INA (Min. Tesoro) - 4.600 dipendenti - ceduta prima tranche 47% per 4.530 miliardi - controllo a banche (San Paolo, Cariplo)
* ACCIAI SPECIALI TERNI (IRI) - 24.300 dipendenti - quota ceduta 100% per 600 miliardi a KAI (Krupp, Falk, etc.)
* SME (IRI) 18.900 dipendenti - ceduta prima tranche 32% per 723 miliardi a Luxottica/Benetton

c) Nel 1995 (Governo Dini)

* ITALTEL (IRI-STET) - 15.000 dipendenti - quota ceduta 50% per 50% per 1.000 miliardi a Siemens (Germania)
* ILVA LAMINATI PIANI - 18.000 dipendenti - quota ceduta 100% per 1.929 miliardi a Gruppo Riva
* IMI (Min Tesoro) - ceduta seconda trance 19% per 1.200 miliardi
* SME (IRI) - ceduta seconda tranche 15% per 341 miliardi a Luxottica/Benetton
* ENI (Min. Tesoro) - 95.000 dipendenti - ceduta prima tranche 15% per 6.229 miliardi ad azionariato diffuso
* ISE (IRI settore energia) - 150 dipendenti - quota ceduta 74% per 370 miliardi a Edison-EDF (Francia)
* ENICHEM-AUGUSTA (ENI) - 1.100 dipendenti - quota ceduta 70% per 336 miliardi a cessionari non noti.
* INA (Ministero Tesoro) - ceduta seconda tranche 18,4% per 1.887 miliardi a banche

d) Nel 1996 (Governo Dini, poi Prodi)

Acchiappabufale ha detto...

* DALMINE (IRI) - 4.700 dipendenti - quota ceduta 84% per 301 miliardi a Technit/Rocca
* ITALIMPIANTI (IRI) - 1.200 dipendenti - quota ceduta 100% per 42 miliardi a cessionari non noti
* NUOVA TIRRENIA (CONSAP navigazione) - 900 dipendenti - quota ceduta 91% per 548 miliardi
* SME (IRI) - ceduta terza ed ultima tranche 15,2% per 121 miliardi
* INA (Min. Tesoro) - ceduta terza tranche 312% per 3.260 miliardi
* MAC - quota ceduta 50% per 247 miliardi a GEC-Marconi (GB)
* IMI (Min. Tesoro) - ceduta terza tranche 5,9% per 501 miliardi
* MONTEFIBRE - quota ceduta 65% per 183 miliardi
* ENI (Min. Tesoro) - quota ceduta seconda tranche 15,8% per 8.872 miliardi azionariato diffuso
* ALFA ROMEO AVIO (IRI-FINMECCANICA) - quota ceduta 75% per 200 miliardi a Fiat

e) Nel 1997 (Governo Prodi)

* ENI (Min Tesoro) - ceduta terza tranche 17,6% per 132.309 miliardi ad azionariato diffuso
* TELECOM (Min. Tesoro) - quota ceduta 92,5% per circa 26.000 miliardi ad azionariato diffuso - controllo a nucleo stabile (7,5% azioni) costituito da banche, FIAT/IFIL, soci stranieri
* FINCANTIERI (IRI) - ceduto 100% NEW SULZER AG per 151 miliardi a società finlandese
* SEAT (IRI) - ceduto 44,7% per 1.600 miliardi a Comit, De Agostini, etc.
* Banco di Napoli (Min Tesoro) 60% per 62 miliardi

f) Nel 1998 primo semestre (Governo Prodi)

* ENI (Min Tesoro) - ceduta quarta tranche 14,2% per 13.000 miliardi ad azionariato diffuso (con la quarta tranche ENI risulta privatizzato al 62% con 41.000 miliardi di incasso totale)
* ITALIA NAVIGAZIONE (IRI-Finmare) - quota ceduta 100% per 150 miliardi ad armatori privati italiani (D’Amico)
* AEM (Comune di Milano) - quota ceduta 49% per 1.400 miliardi ad azionariato diffuso
* ALITALIA (IRI) - cessione controllo alla olandese KLM (attraverso scambio azioni o cosiddetta “joint venture”)
* ELSAG-BAILEY (IRI-Finmeccanica) - quota ceduta 100% per cifra non nota ad acquirenti stranieri
* LLOYD TRIESTINO (IRI-Finmare) - quota ceduta 100% per cifra non nota a gruppo Evergreen (Taiwan)
* Banca Nazionale del Lavoro (Min Tesoro) - quota ceduta 67,8% per 6.707 miliardi ad acquirenti non noti

Successivamente sono state eseguite altre importanti operazioni di privatizzazione, fra cui quella della società AUTOSTRADE (IRI), conclusa nel 1999.

da "Il disastro di una nazione " di Antonio Venier

Anonimo ha detto...

Ho visto anch'io quella trasmissione, e mi sono quasi comosso nel vedere la Craxi con gli occhi lucidi, questo anche se io considerassi il padre il peggio ladro.
Grazie per avere messo quel brano della sentenza che mi aveva colpito. La Craxi ha anche detto che il processo che condanno' suo padre e' stato sanzionato dalla corte europea, o qualcosa del genere, ne sapete di piu'?
Ciao Acchiappabufale, ben trovato.
Hai notato che il libro di Riva e' fuori commercio e non piu' ristampato e irreperibile su ibs e amazon?
Sono anni che lo cerco...
Ho visto l'elenco delle privatizzazioni...qual e' a questo proposito il tuo pensiero?

Luigi

maurom ha detto...

da Il Messaggero - 7/12/2002

Vittoria postuma anche se simbolica, ieri a Strasburgo, per Bettino Craxi e la sua famiglia. La Corte europea dei diritti umani ha accolto parzialmente il ricorso che l'ex-premier socialista aveva presentato contro lo stato italiano nel 1997 e ha condannato l'Italia per violazione dell'articolo sei della convenzione di Strasburgo sull'equo processo. In particolare i giudici europei hanno ritenuto in contrasto con i comma 1 e 3b dell'articolo 6 il fatto che nel processo Eni-Sai Craxi sia stato condannato, a 5 anni e 6 mesi nel dicembre 1994, sulla base di deposizioni scritte rese da testimoni o da coimputati che non furono chiamati a deporre durante il processo. Una facoltà consentita allora dalla legge italiana, e che in seguito è stata abolita. L'articolo sei della Convenzione europea dei diritti umani sancisce il principio che ogni imputato ha il diritto di interrogare o di fare interrogare dai propri legali le persone che lo accusano. Questo diritto, per i giudici di Strasburgo, è stato violato ai danni di Craxi nel processo Eni-Sai. La Corte ha sottolineato in particolare come la stessa Corte di Cassazione italiana in una sentenza del novembre 1996 abbia rilevato che Craxi è stato «condannato esclusivamente sulla base delle dichiarazioni pronunciate prima del processo da coimputati (Cusani, Molino e Ligresti) che si sono astenuti dal testimoniare e di una persona poi morta (Cagliari)». I difensori di Craxi «non hanno potuto contestare le dichiarazioni che hanno costituito la base legale della condanna», hanno aggiunto i giudici europei. La corte di Strasburgo ha invece respinto gli altri due punti del ricorso di Craxi, nel quale l'ex-premier aveva denunciato di non avere potuto organizzare adeguatamente la propria difesa e di essere stato condannato anche a causa di una campagna di stampa condotta nei suoi confronti che avrebbe influenzato i giudici. La sentenza della Corte non prevede sanzioni o risarcimenti specifici. La causa davanti alla giustizia europea era stata avviata da Craxi, allora ad Hammamet, nel ’97. Dopo la sua morte, nel gennaio 2000, la famiglia aveva deciso di portare avanti il ricorso. L’ex pm Antonio Di Pietro, che non si occupò della vicenda Eni-Sai, difende ugualmente i suoi ex colleghi del pool di Mani Pulite: «I magistrati si limitarono ad applicare la legge che c'era».

Acchiappabufale ha detto...

Perchè parlare solo del debito pubblico e non parlare allora del sorpasso del 1987 ai danni della gran bretagna e che portava l Italia dietro a usa , giappone, germania e francia al 5 posto tra le economie mondiali.
o del taglio della scala mobile appunto per combattere l inflazione.
E vero che il debito pubblico cresceva, ma il tasso di crescita di quegli anni era molto alto , al contrario di adesso.
Dopo mani pulite l economia italiana è a crescita zero , ha perso compettitività , questo anche grazie alle malaprivatizazzioni che sono andati ad abbuffare i soliti noti.

Acchiappabufale ha detto...

@ luigi , qual è il libro di riva?

Se posso permettermi su mani pulite ti consiglio questoi articoli usciti di recente :

"l errore di bettino fu l esilio"
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=P0I98

Massimo Pini: «Craxi temeva
di essere ucciso con un caffè in cella»
Il biografo dell'ex leader Psi crede al complotto. «Per questo non tornò. Ma era nazionalista, amava la patria»

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_dicembre_30/caffe-cella-craxi-massimo-pini-1602224525654.shtml

Quando De Benedetti tramava in politica: come ha fatto fortuna

http://www.ilgiornale.it/interni/quando_de_benedetti_tramava_politica_come_ha_fatto_fortuna/de_benedetti-politica-affari/26-08-2009/articolo-id=377145-page=0-comments=3#1

di Geronimo ti consiglio anche i libri ,molto utili per capire cos è successo in quegli anni.

Acchiappabufale ha detto...

Dall Articolo di Geronimo :

"Partiamo, invece, dal progetto «politico» che Carlo De Benedetti, con l’accordo anche di Gianni Agnelli, mise a punto nei primi mesi del 1991 per cambiare gli assetti politici che l’Italia si era democraticamente dati e per portare al governo del Paese il vecchio Pci che a Rimini stava «espellendo» la sua area più dura, quella che poi assunse il nome di Rifondazione Comunista. Nel marzo del ’91 De Benedetti chiese all’allora ministro del Bilancio Cirino Pomicino se voleva «essere il suo ministro» dopo avergli spiegato le ragioni del progetto e i suoi protagonisti. Quell’offerta, tra l’altro, per come fu fatta, dimostrò la concezione «proprietaria» che De Benedetti aveva della politica e che si impose in Italia sin da quegli anni anche se, per l’eterogenesi dei fini, con altri protagonisti".

"Se ha difficoltà (D Avanzo)potrà sempre chiamarci, ricordandogli, in ultimo, che senza l’iniziale progetto politico di De Benedetti, Berlusconi non sarebbe mai sceso in politica."

chi vuol capire capisca....

Anonimo ha detto...

Grazie maurom, grazie acchiapabufale
il libro cui faccio riferimento e' "L'oro di Mosca" di Valerio Riva.
Ho prenotato da un mese ormai "chi spiava i terroristi" di Antonio Selvatici (un nome che forse le ricorda qualcosa..) che forse vi potra' interessare anche se un po' difficile da farsi arrivare...
Se posso leggero' senz'altro i suoi articoli!

Luigi

Acchiappabufale ha detto...

Gentile Luigi,
per "l oro di Mosca " intendevo il libro di Gianni Cervetti.
questo di riva mi era sfuggito.

grazie e buona lettura.

Anonimo ha detto...

grazie e mi permetto un'ultimo suggerimento:
Impuniti di Andrea Pamparana:

http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-pamparana_andrea/sku-547526/gli_impuniti_.htm

E' un po' buffo questo botta e risposta ma sono sicuramente opere poco conosciute ma meritevoli.
Smetto sul serio ora, buona serata!
Luigi

Anonimo ha detto...

BOTTINO CRASSI

quando c'era lui i soldi giravano...eccome giravano
tutti magnavano e il debito pubblico esplodeva
W BOTTINO

e non dimentichiamo i ladri di stato di quel tempo PCI,DC,PLI,PSDI,PRI

aridatece BOTTINO!!!!

Anonimo ha detto...

Consulenze d'oro, pronto il condono
PRIMO PIANO
Di Alessandra Ricciardi


Per amministratori nazionali, locali e grand commis giudizio estinto dopo tre anni


Dopo il lodo Bernardo di un anno fa, arriva, tra le pieghe del maxiemendamento alla legge proposta da Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al senato, sul processo breve, il lodo Valentino. E così si chiude il cerchio. Per politici nazionali di centrodestra e di centrosinistra, amministratori locali e grand commis, tutti con procedimenti pendenti davanti alla Corte dei conti per presunti danni all'erario - nella maggior parte dei casi per consulenze esorbitanti rispetto al valore del lavoro assegnato, contratti a dirigenti esterni all'amministrazione in violazione di requisiti e tetti di spesa, illegittimi affidamenti di incarichi di studio e progettazione- si prepara un bel condono. Tombale. La novità è contenuta nel maxiemendamento di Giuseppe Valentino, relatore al ddl sul processo breve, che domani, proprio mentre il consiglio dei ministri esaminerà un decreto legge sospendi processi, entrerà nel vivo della discussione nell'aula di Palazzo Madama. Per essere approvato, senza ritorni in commissione, ha messo in chiaro il presidente della commissione giustizia, Filippo Berselli, contrariamente a quanto chiede unanime lo schieramento delle opposizioni.

L'emendamento sulla «ragionevole durata del giudizio di responsabilità contabile» prevede che il processo davanti alla Corte dei conti si estingua quando dal deposito dell'atto di citazione siano decorsi tre anni senza un provvedimento di primo grado. E gli anni scendono a due quando «il danno erariale contestato per ogni singolo fatto dannoso non superi il valore di euro 300 mila». Proprio la fattispecie di tante delle consulenze d'oro su cui la Corte dei conti aveva avviato un'inchiesta nel 2009 ( ItaliaOggi se ne era occupato il 22 gennaio), inchiesta che aveva fatto tremare molti piani alti dei palazzi della politica. Tanto che spuntò, come emendamento al dl anticrisi, il lodo Bernardo, dal nome dal suo promotore, l'onorevole Pdl, Maurizio Bernardo, che, subordinando l'avvio di una indagine ad una «specifica e precisa notizia di danno», di fatto rendeva più difficile per le procure regionali della Corte indagare sui danni erariali in assenza di una formale denuncia del danneggiato. Con la proposta Valentino, si spazzano via anche i procedimenti pendenti, per i quali, in media, la durata sfora i tre anni del giusto processo di primo grado. Anche se il limite reale è quello dei due anni, visto il valore medio delle consulenze che è sotto i 300 mila euro.

La tagliola è di interesse bipartisan. Nei giorni scorsi, per esempio, sono stati condannati il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e la sua giunta per «danno erariale con colpa grave», quantificato in oltre 125 mila euro. Nel mirino dei magistrati contabili sono finiti i contratti di sei dipendenti dell'ufficio stampa, assunti, a partire dal 2006, con lo stipendio che negli enti pubblici di norma si riserva ai dirigenti e senza averne i requisiti di legge, a cominciare dalla laurea.

Anonimo ha detto...

TUTTI UNA PASTA...DI MERDA

Anonimo ha detto...

NON SI SALVA NESSUNO, NISCIUN!!

aridatece i forni crematori

Acchiappabufale ha detto...

Non poteva mncare il solito commento sinistro, naturalmente anonimo, e che ripete le stesse stronzate come un disco rotto.

Spiegare che il debito pubblico crescente non c entra con il malaffare di un partito , non servira a nulla.
ricordiamo poi il taglio della scala mobile che portò l inflazione dal 16 al 4 per cento .

Avesse letto i commenti precedenti avrebbe visto che il vero Bottino l hanno fatto le varie lobby politico-economiche DEPREDANDO le aziende di stato.


perchè non cita il fatto che l italia era 5 tra le nazioni industrializzate superando l inghilterra mentre adesso non cresce piu da un quindicennio.

inoltre continua a gridare sulle stesse malefatte di ieri,con i protagonisti del oggi :
vatti a fidare dei di pietro e dei vari onestoni con le lauree prese dai servizi segreti e ell italia dei valori immobiliari.

Anonimo ha detto...

E' vero non c'entra con il malaffare dei partiti...se con Craxi il debito pubblico passò da quattrocentomila miliardi a un milione di miliardi(+150%)e
il rapporto tra il debito e il Pil, fondamentale per Maastricht, passò dal 70 al 90%
E' SOLO MERITO DI BOTTINO

Anonimo ha detto...

devi ringraziare Cristo se sono state fatte le liberalizzazioni togliendo dalle mani dei politici parassiti le aziende statali

scrivi delle privatizzazioni ma non scrivi quanto ci costavano quelle aziende fatiscenti e in perdita che servivano lì per mettere gli amici degli amici

se ti piace così tanto lo statalismo in economia vai a cuba o in vietnam

w le privatizzazioni e tagliare le mani ai politici = freno del paese


commento sinistro?
idiota hai letto PCI tra lista dei ladri dell'epoca
perchè scrivi cazzate, acchiappacazzaro?

Acchiappabufale ha detto...

Se le aziende stavano così male nessuno le avrebbe depredate in quel modo.
Dillo a de benedetti che prese la rete telefonica nazionale a 750 miliardi di lire con comode rate e vendette la stessa rete ai tedeschi della mannesman a 14000 miliardi.
QUESTI SONO I VERI LADRI!!

Perchè non parliamo della vicenda Seat-Pagine Gialle che in poco più di 30 mesi passò dalla Telecom pubblica alla società Otto e poi di nuovo alla Telecom privata con una plusvalenza di oltre 14mila miliardi, naturalmente senza rateizazzione.
QUESTI SONO I VERI LADRI!!

Perchè non parli della fiat che dal 1991 al 2001 ha avuto aiuti di stato per 10 miliardi di euro.
QUESTI SONO I VERI LADRI!!



Vorrei ricordarti che le nostra aziende migliori sono le aziende di stato(adesso semipubbliche), vatti a vedere la storia dell eni della finmeccanica dell enel e i successi che ancora riscuotono nel mondo.

Un ultima cosa :
Italia sorpassa l inghilterra e arriva al 5 posto tra le nazioni industrializzate :
TUTTO MERITO DI BETTINO!!

Anonimo ha detto...

Se le aziende stavano così male nessuno le avrebbe depredate in quel modo.


se l'azienda (privata o pubblica che sia) vale 100 chi è il pazzo che la comprerebbe pagando di più? quelle aziende italiane facevano solo perdite nei bilanci per questo nel momento di valutarle sono state vendute per quello che effettivamente valevano
CORRETTO O NO?
altro discorso è : servivano soldi e pur di fare cassa le aziende sono state svendute

ma hai prove che erano collusi acquirenti e politici?

il fatto è che gente con i soldi (imprenditori) hanno fatto affari d'oro nei momenti in cui lo Stato era alla canna del gas

gli aiuti di Stato sono finiti alla Fiat grazie all'Europa che li ha impediti per regolamento altrimenti (vedi il prestito ponte alitalia ritenuto illeggitimo) vanno restituiti allo Stato
se fosse stato per l'Italia campa cavallo...

tu mi citi l'eni, l'enel e io ti cito l'alitalia e la tirrenia: 2 ciofeche mangia denaro pubblico che è stata privatizzata e si sta privatizzando (tirrenia)

vale o no la pena di privatizzarle?

Anonimo ha detto...

un altro errore economico:secondo te è possibile aumentare il debito pubblico a livelli abnormi e con i soldi che girano aumentare il reddito procapite dei cittadini Italiani?
la risposta è si
ecco come craxi è riuscito

che bravo, indebitando i nostri figli e i filgi dei nosti figli

Anonimo ha detto...

e facendo passare balzare l'Italia al quinto posto nella graduatoria come reddito procapite

ci riuscirei anche io, facendo mangiare tutte le aziende di costruzioni, laute consulenze ai ministeri ed enti locali, sovvenzioni ad università scuola ecc ecc
il debito aumenta e tutti mangiano di più


che bella la vita, nè?

Acchiappabufale ha detto...

Guarda che gli aiuti alla fiat continuano , europa o no.
Parli di liberalizazzioni, ma qui di liberalizzazioni non si è visto nulla : si è trasferito il monopolio pubblico a un monopolio privato, e poi magari il contrario facendo plusvalenze da capogiro e andando ad arrichire i soliti noti, e vatti a vedere gli esempi che ho fatto prima.
inoltre pèarli del debito pubblico .
Altra Bufala :

Acchiappabufale ha detto...

Ma, si obietterà, le privatizzazioni non erano forse inevitabili a fronte del debito pubblico italiano, questo mostro con tanta premura denunciato dai giornali, dalla Germania e dall'Unione Europea?

Venier spiega che il debito pubblico non solo è da sempre uno degli strumenti normali di finanziamento dello Stato, ma chiarisce (fonti EUROSTAT e OECD ) che nel 1996 il vero debito - cioè quello verso l'estero - era minimo rispetto a quanto contratto dallo Stato con i propri cittadini. Gran parte del debito nazionale, insomma, coincideva col risparmio degli italiani, sotto forma di obbligazioni e titoli di Stato. Il debito pubblico, dunque, non equivaleva come ripetono ad nauseam da anni certi giornali, all'ipoteca delle generazioni future; tale sarebbe potuto essere solo il credito esigibile dall'estero, che però fino a qualche anno fa era ben contenuto grazie all'andamento dell'economia del Paese. Chi piuttosto soffriva di questo problema (debito pubblico interno 460,3 miliardi di ECU, debito pubblico estero 275,5 miliardi di ECU, dove l'Italia viaggiava con misure di 928,3 mil. per l'interno e soltanto 41,6 mil. verso l'estero), era la Germania. Il trattato di Maastricht, grazie alla liberalizzazione del trasferimento dei capitali nell'area comune e all'impegno a contenere il debito nella sua interezza (gross financial liabilities), ha praticamente invertito la clessidra del nostro debito nazionale dando inizio a un impressionante travaso di capitali verso altri Paesi, e in particolare porgendo su un piatto d'argento alla Germania quella liquidità del risparmio italiano di cui aveva bisogno. Oltre che indebitata fuori confine, l'Italia è così risultata gravemente impoverita dal mancato investimento in titoli di Stato, con conseguente necessità di riduzione della spesa e aumento della pressione fiscale, azioni entrambe dannose allo sviluppo economico. Sulla base della libertà d'investimento nella U.M.E., i vincoli di Maastricht, e la campagna d'informazione terroristica sul debito pubblico si è insomma avviato un meccanismo di sottosviluppo per il nostro Paese, dagli effetti a medio termine gravissimi.

Acchiappabufale ha detto...

Alla fine il tuo modo di ragionare è lo stesso di carlo de benedetti ovvero la politica come terreno di malversazioni e affari.
Al contrario di lui però tu non hai aproffitato di quella situazione e soldi non ne hai fatti:
cambia modo di ragionare.

I partiti avevano bisogno di finanziamenti e di soldi,malaffare , ma le vere ruberie sono capitate dopo , dove con la debolezza dei partiti e dello stato sono arrivati gli Avvoltoi e i Pescicani a depredarci.

Anonimo ha detto...

Guarda che gli aiuti alla fiat continuano , europa o no.

per tutte le case automobilistiche vengono dati gli aiuti e non solo per la fiat altrimenti si aprirebbe una procedura di infrazione alla UE:ti ricordo che berlusconi governa ininterrotamente dal 2001 (tranne 18mesi di prodi)
chiedigli come mai non toglie gli aiuti alla fiat!!!!

si è trasferito il monopolio pubblico a un monopolio privato

questo non è vietato: prendere in gestione le autostrade è lecito ma è un monopolio
prendere in gestione la telecom non è reato SI CHIAMA LIBERO MERCATO E SI CHIAMANO MONOPOLI NATURALI

le plusvalenze sono lecite se rispettano le norme tributarie
altrimenti ci sono i reati penali tributari

il problema è che vuoi santificare i ladri di stato come BOTTINO CRASSI che aveva conti in sparsi per il mondo tra Svizzera, Liechtenstein, Caraibi ed Estremo Oriente: il pool Mani Pulite ha accertato introiti per almeno 150 miliardi di lire, movimentati e gestiti da vari prestanome ( Giallombardo, Tradati, Raggio, Vallado, Larini e il duo Gianfranco Troielli & Agostino Ruju)


e quei soldi non erano per il partito ma per sé e i suoi cari.

quattro conti personali:
1)società panamense Constellation Financière presso la banca Sbs di Lugano;
2)il Northern Holding 7105 presso la Claridien Bank di Ginevra;
3)la International Gold Coast, panamense presso l’American Express di Ginevra;
4)conto aperto a nome della fondazione Arano di Vaduz.


capisci che vuol dire in italiano LADRO????

Anonimo ha detto...

I partiti avevano bisogno di finanziamenti e di soldi


e dove cazzo c'è scritto questo bisogno? nella costituzione?

i politici devono andare a zappare la terra e provare che vuol dire essere disoccupati

merde i politici e tutti quelli che li appoggiano

Anonimo ha detto...

Quando i difensori di Craxi ricorrono davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, nella speranza di ribaltare la condanna Mm, vengono respinti con perdite. "Non è possibile – scrivono i giudici di Strasburgo il 31 ottobre 2001 – pensare che i rappresentanti della Procura abbiano abusato dei loro poteri". Anzi, l’iter dibattimentale "seguí i canoni del giusto processo" e le proteste dell’imputato sulla parzialità dei giudici “non si fondano su nessun elemento concreto… Va ricordato che il ricorrente è stato condannato per corruzione e non per le sue idee politiche".

LADROOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!

Acchiappabufale ha detto...

oramai si è capito di che pasta sei fatto .
parli degli introiti di craxi 150 miliardi di lire , e non parli dei de benedetti che acquista la rete a 750 miliardi e la rivende per 14000 miliardi.
Naturalmente de benedetti è un onesto mentre craxi è un ladro.
Naturalmente de benedetti sa come si lavora e cosa sia la disoccupazione , basti vedere come ha riempito le poste di dipendenti della olivetti.

lasciamo perdere.

Anonimo ha detto...

Caro blogger, fai attenzione ai tuoi post, soprattutto quando riporti estratti di sentenze.

Nella prima parte ti riferisci al processo per la Metropolitana Milanese, ma la frase virgolettata che riporti in seguito, riferita al fatto che nel processo non si evince che Craxi abbia mai ricevuto soldi, fà parte della sentenza del processo ENI-SAI.

Hai mischiato 2 processi diversi.
Errore o volontà?

Anonimo ha detto...

Naturalmente de benedetti è un onesto mentre craxi è un ladro.


con la piccolisssssssssssssima differenza che uno è un privato cittadino e che se ruba non me ne fotte un caçço (se deve andare in galera che ci vada pure) mentre l'altro che per definizione è ONOREVOLE maneggiava anche i miei soldi e ha fatto schizzare il debito pubblico di cui paghiamo le conseguenze con tutti i tagli che questo governo fa per farci rientrare nei parametri:quando Tremonti e Berlusconi si lamentano dell'alto costo del debito che non gli permette di abbassare le tasse indovina un pò con chi dovrebbero prendersela...

Acchiappabufale

Anonimo ha detto...

Caro blogger volevo solo dimostrare che i politici quando rubano accampano sempre scuse (la colpa è della magistratura toghe rosse ecc) mentre anche in sede europea hanno confermato che la magistratura italiana è stata corretta
...mentre BOTTINO si rimpinzava la pancia

Acchiappabufale ha detto...

Adesso è il caso di finirla con queste sterili polemiche.
Ti lamenti perchè i politici maneggiavano con i nostri soldi , ma non dici nulla sul fatto che il periodo successivo a mani pulite, dati alla mano, si dimostrò la più grande truffa nei confronti dello stato e di noi italiano.
è facile prendersela con i politici senza però dire niente sulla vera casta del nostro paese, quella dei de benedetti e della finanza in generale.
Questo mi pare più che sufficente.

Spero solo che qualcuno possa vedere i documenti , in particolare nell elenco delle privatizazzioni, e possa accorgersi veramente chi erano i veri ladri.

Acchiappabufale ha detto...

Ascolta quello che dice Benito Livigni, ex collaboratore di Mattei ed ex Dirigente Eni

http://www.youtube.com/watch?v=lD_qRPGf0ug

http://www.youtube.com/watch?v=Qxc9Zj6DqPo&NR=1

Acchiappabufale ha detto...

Consiglio anche questo bell intervista
di rino formica.


http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=PAYTY

Anonimo ha detto...

è facile prendersela con i politici senza però dire niente sulla vera casta del nostro paese, quella dei de benedetti e della finanza in generale.


ti ripeto per l'ultima volta che
BOTTINO CRASSI è un pregiudicato perchè rubava mentre di de benedetti non me ne frega un emerito CAççO perchè non fa le leggi che riguardano i miei soldi: se hai notizie di reato che gli altri non hanno sei pregato di andare a denunciarle alle sedi competenti e non sparare allusioni in questo blog. Hai i fatti:denuncia da bravo cittadino

ma non farmi il moralista su BOTTINO:lui i soldi li ha intascati perchè questo è stato provato

il resto sono opinioni e possiamo stare qui a parlare all'infinito

Acchiappabufale ha detto...

Stavolta sono d accordo con te.

Nessuno vuole fare il moralista, il sistema dei finanziamenti dei partiti era e rimane truccato, sopratutto dei partiti dei moralisti e degli onestoni (non so se hai sentito parlare delle coop,che di per se godono di agevolazioni fiscali, che spiavano i clienti, o dell italia dei valori immobiliari).
Innegabile dati alla mano che la più grande truffa ai danni dello stato e di noi italiani furono le malaprivatizazzioni per andare ad abbufare i soliti noti .


Per me la discissione è chiusa.

Anonimo ha detto...

ho sentito parlare delle coop rosse e di quelle bianche di Cielle tanto care a Berlusca e Lupi in Lombardia

secondo te perchè dopo il casino sollevato da Berlusconi sulle agevolazioni fiscali delle coop lo stesso Berlusca non ha preso in mano la situazione facendo riforme anti coop??

la risposta è la solita:ci sono troppi interessi anche di voti. il bacino di voti di CL in lombardia è enorme sia in regione(formigoni &C.) che provincia che comune di milano e figuriamoci se Berlusca vuol perdere un solo voto