martedì 29 novembre 2011

La mamma dei cretini e quella dei banchieri. Il Padano

Un noto detto popolare dice che la mamma dei cretini è sempre incinta. Ne ho avuto l’ennesima conferma seguendo su La7 la trasmissione di Myrta Merlino L’aria che tira.

Il benemerito programma (che si occupa di economia quotidiana) la settimana scorsa ha dedicato una sua puntata alla vexata quaestio dell’eccessivo uso – da parte degli italiani – del denaro contante, cosa che sarebbe – si badi bene – la causa della enorme economia in nero nel nostro Paese.

Ospiti delle trasmissione – tra gli altri – gli “esperti e qualificati” Bruno Tabacci (quello con la doppia poltrona di parlamentare romano e assessore milanese, e – ovviamente – con doppi “benefit”…) e Vincenzo Visco (quello contro i condoni edilizi berlusconiani e che – ovviamente – si è condonato la villa al mare…). Insomma, due personcine coerenti e credibili…

La trasmissione è apparsa – sin da subito – tutta impostata con un taglio decisamente colpevolista contro l’uso del contante considerato inopportuno, criminogeno, banditesco, quasi fosse “lo sterco del diavolo”!

Se in Italia c’è un consistente “giro di nero” ciò è dovuto – questa la strampalata tesi dei due “super-esperti” – al troppo contante in tasca agli italiani e non invece (come sin troppo ovvio) alla insostenibile pressione fiscale!

Cioè gli obnubilati e saccenti Visco e Tabacci hanno confuso la causa con l’effetto…

In economia infatti è noto (“Curva di Laffer” e successive interpretazioni) che, in presenza di una eccessiva pressione fiscale, procedendo ad una significativa riduzione della medesima si ottiene come risultato l’emersione di molta economia “irregolare” (cioè l’emersione di nuovo imponibile) con conseguente maggior gettito per le casse statali.

Al contrario il demente sistema fiscale italiano continua pervicacemente a vessare i suoi contribuenti super-tassandoli (e questa è la causa), costringendoli – di fatto – all’autodifesa fiscale che passa anche attraverso “il sommerso” e “l’irregolare” strettamente legati all’uso del contante (e questo è l’effetto). Tutto molto banale.

Ma questa semplice evidenza il comunista Visco e il democristiano Tabacci non possono proprio comprenderla appartenendo entrambi alla stessa famigerata parrocchietta del… “tassa, ritassa & tartassa”!

Nel corso della sconcertante trasmissione i due “super-esperti” si sono pure dilettati – bontà loro – a dare qualche consiglio al governo Monti per ottenere una drastica riduzione del contante circolante in Italia onde consentire la tracciabilità di tutti i pagamenti.

Visco – con la sua ben nota e insopportabile tossetta nervosa – ha sentenziato (testuale): “Per prestazioni professionali pagamenti in contanti solo fino a 100 Euro, per tutte le altre spese (taxi, bar, ristoranti, negozi etc.) obbligo di pagamento elettronico, cioè abolizione totale del contante e obbligo per tutti gli esercenti di dotarsi di apparecchi Pos o simili”.

Bingo! Avete capito bene: “abolizione totale del contante per l’acquisto di beni e servizi”, così ha detto!

Bene, applichiamo subito la demenziale “ricetta Visco”: chiudiamo tutti gli sportelli Bancomat e mettiamo l’uso del contante fuorilegge che così di certo aiuteremo la nostra traballante economia a risollevarsi!

Un delirio! Un delirio! E questo tanghero con le pigne in testa è pure professore ordinario alla Sapienza (con stipendio pagato da noi!). Tralascio ogni ulteriore commento…

Ma se effettivamente – come pare – il governo Monti fosse intenzionato a rivedere la normativa sui pagamenti elettronici (abbassando magari la soglia a soli 250/300 Euro) ci sarebbero un paio di “piccoli” problemini da risolvere…

Primo problema: l’uso massiccio ed estensivo della moneta elettronica porterebbe a ulteriori, spaventosi problemi di tutela della privacy (da noi già per nulla protetta) poiché buona parte della nostra vita quotidiana potrebbe essere tracciata e spiata seguendo tutti i nostri pagamenti elettronici. Avremmo cioè un Grande Fratello onnisciente degno di George Orwell: la Gdf, la Magistratura, l’Agenzia delle Entrate, Equitalia & guardoni vari che si farebbero gli affari nostri H24… Un incubo!

Secondo problema: chi sopporterebbe i costi di tale uso massiccio della moneta elettronica, cioè – tradotto – chi verrebbe “inchiappettato” e chi ci guadagnerebbe?

Tutti sappiamo che la moneta elettronica è collegata ai circuiti bancari e ai depositi. Già le banche guadagnano in modo immondo sui nostri movimenti di conto, mi chiedo cosa succederebbe se l’uso dei pagamenti elettronici (con soglia così bassa) fosse imposto per legge a tutta la popolazione italiana (mia nonna di 91 anni compresa…).

Circa il 20% delle famiglie italiane non ha un conto corrente, cosa vorrebbero fare Visco, Monti & Tabacci? Forse imporglielo per legge? Imporre per legge a mia nonna di 91 anni di avere il Bancomat o la Carta prepagata? Follia!

Infine, questa assurda idea di demonizzare l’uso del contante per favorire la moneta elettronica porterebbe nel governo Monti anche ad un macroscopico conflitto di interessi considerato che c’è un tal ministro di nome Corrado Passera, individuo dotato di ricco portafoglio a fisarmonica imbottito di stock options e azioni bancarie…

E pure altri ministri, viceministri e sottosegretari notoriamente sono “lingua-in-bocca”con l’ABI…

Ci potremmo cioè trovare nella grottesca situazione di avere questo governo tecnico (eletto da nessuno e pieno zeppo di compagni di merende dei banchieri) che – guarda il caso – ti sforna all’istante (col pretesto della tracciabilità dei pagamenti) un bel provvedimento anti-contante schifosamente favorevole agli affaracci immondi delle banche!

Magnifico! Proprio un bel biglietto da visita per Monti & sodali, non c’è che dire…

Evviva la tecnocrazia, evviva il conflitto di interessi permanente! (the FrontPage)

1 commento:

Dexter ha detto...

Ottimo articolo !
Dopo il successo del film "le vite degli altri", adesso uscirà "i soldi degli altri" !
Obbligare ad usare solo contante è liberticida, ed obbligare ad avere conti correnti è anticostituzionale, senza tenere conto che costano qualche euro al mese che le vecchiette pensionate non credo siano contente di pagare.