domenica 10 giugno 2012

Come guardarsi dai terremoti. Gianni Pardo

Lo scopo di ogni legge è chiaro. Quelli che a volte non sono chiari sono gli effetti indesiderati e collaterali. Ammettiamo che lo Stato, vedendo quanta gente muore di cancro al polmone, voglia salvare le persone in pericolo vietando la vendita di sigarette. Il consumo di questo veleno in pacchetti diminuirebbe ma aumenterebbero nel contempo il contrabbando, con i reati ad esso connessi, e il consumo di marihuana. Al riguardo, basta ricordare i guasti del proibizionismo negli Stati Uniti.

Se questa cautela si impone al legislatore, che pure fra deputati e senatori dispone di un migliaio di teste pensanti, figurarsi quanto dovrebbe essere prudente il singolo, che non dispone né di tanti pareri, né di tante competenze, né di tante consulenze: stiamo parlando del singolo magistrato, persona che pure avrebbe tanto altro da fare. E invece proprio qui si arriva ad uno dei tanti aspetti dell’anomalia italiana: quello che non oserebbe il governo, è pronto ad osarlo un singolo pm. Tanta audacia si spiega con la sua impunità. Il Consiglio Superiore della Magistratura, che dovrebbe bacchettarlo, si limita a fare gli occhiacci anche a chi commette irregolarità molto gravi.

È notizia di questi giorni che la Procura di Trani (Trani, non New York) ha “aperto un fascicolo” per processare Moody’s e Standard & Poor’s, per valutazioni che in Puglia non sono piaciute. Poi s’è ricordata che c’è anche Fitch e l’ha aggiunta alla lista dei possibili colpevoli.

Sono iniziative che lasciano a bocca aperta per il sentimento di onnipotenza che fanno intravedere nei loro autori. Le agenzie di rating esprimono valutazioni mondiali riguardanti le prospettive future, valutazioni fornite senza garanzia di funzionamento e che in tanto valgono, in quanto siano prese sul serio. Di questo passo, se si fosse inopinatamente bagnati dalla pioggia, si potrebbero processare i meteorologi che avessero previsto soltanto “variabile” invece di “temporale”. Ma a Trani avranno le loro buone ragioni e sono sicuri dell’obbedienza del sistema giudiziario americano alle decisioni italiane.

Il fenomeno non è solo italiano. Un magistrato spagnolo, Balthasar Garzón, prima di finire male, è divenuto una celebrità mondiale con la sua tendenza a giudicare chiunque nel mondo. Infine il malvezzo è divenuto istituzione con il Tribunale Penale Internazionale, specialista nel processare chi ha perso il potere. È vero, nessuno ha la forza di processare quelli che il potere l’hanno ancora: ma proprio questo dovrebbe far capire che la storia va lasciata in pace a fare il suo corso.

L’ultima novità, in materia di fantasia giudiziaria, è stata l’iniziativa della Procura dell’Aquila di mandare a processo quelli che non hanno previsto il locale terremoto. L’accusa va contro il banalissimo principio che, allo stato attuale della scienza, i terremoti non sono prevedibili, ma non c’è stato niente da fare. I magistrati avrebbero voluto che quanto meno i competenti dicessero agli aquilani: “State attenti, potrebbe succedere!”

Ora c’è un terremoto in Emilia e gli scienziati, per mettersi al sicuro da iniziative giudiziarie, hanno detto che il terremoto potrebbe durare indefinitamente a lungo, potrebbe manifestarsi con scosse ancora più grandi e potrebbe provocare disastri anche devastanti più di quelli che ha già provocato. La gente è terrorizzata. Tanto che qualche sindaco sarebbe lieto di avere sotto le mani i competenti della Commissione Grandi Rischi, per offrirgli qualche ruvido chiarimento. Ma i poverini si sono forse messi al riparo dalle possibili accuse di tutte le Procure. Perché in Italia, per qualunque cosa, si cerca un colpevole. Con un’ansia che, dopo le dimissioni di Berlusconi, è divenuta ancor più straziante.

Ora in Emilia si pone un problema. Ingenuamente abituata a credere che magistrati e scienziati siano persone serie, la gente che deve fare, deve vivere costantemente sotto le tende, cioè deve tornare al nomadismo?

Ma la legge deve fare il suo corso. I terremoti sono prevedibili (nel senso che “potrebbero sempre verificarsi”) e dunque i sismologi, su richiesta dei magistrati dell’Aquila, si affrettano a proclamarlo. “Stateve accuorti”. In Emilia? No, dovunque. Anche dove non ce ne sono mai stati. Ci potrebbero sempre essere. Chi entra in un fabbricato lo fa a suo rischio e pericolo. Oltre che a rischio e pericolo del costruttore. Quanto al mettere in sicurezza tutti gli edifici, la soluzione è giuridicamente semplice: basta abbattere tutti quelli non costruiti secondo le più recenti norme applicate a Tokyo. Solo allora si potrà tornare alla civiltà sedentaria. Naturalmente non bisognerà visitare il Duomo di Orvieto o il Battistero di Pisa (non sufficientemente antisismici), e neanche avvicinarsi alle facciate, perché in caso di crollo si potrebbe essere colpiti dalle pietre che cadono.

A proposito: è antisismico il Palazzo di Giustizia dell’Aquila? Non vorremmo che... (Legno Storto)

1 commento:

Anonimo ha detto...

IL MISTERO DELL'ACQUAIO INTASATO
... fra i reperti trovati dall'idraulico c'era anche una mosca morta. ...
Uccisa o morta per cause naturali? ....
... In attesa di scoprire il responsabile é stato aperto un fascicolo contro ignoti ....