domenica 1 dicembre 2013

Quello che Matteuccio non ha capito. Claudio Velardi

              


Penso da molto tempo che il Pd può salvarsi solo con una feroce operazione di riforma dall’alto: ho spiegato più volte questo mio punto di vista, naturalmente discutibile (ma è, appunto, il mio punto di vista). Per questo, con un ultimo investimento di fiducia, avevo pensato di votare alle primarie dell’8 dicembre. Poi ho capito che, facendolo, avrei votato automaticamente, su lista bloccata, un elenco di dirigenti locali del Pd. Personale politico periferico in perenne attesa di collocazione nel Parlamento o in un Ente locale, in Europa, in una regione, in una partecipata comunale, in un Ente di bonifica, nel Cda di un teatro o di un museo, in commissioni, consorzi, società di trasporti, di logistica, di promozione turistica, di valorizzazione del patrimonio e di dismissione dello stesso, in startup e liquidazioni. Consiglieri, esperti, amministratori unici o accompagnati, dirigenti sindacali, curatori fallimentari, consulenti legali, fiscali, del lavoro, informatici… insomma tutti signori (e signore, perché l’equilibrio di sesso non può mancare) che non possono permettersi, né consentire, né promuovere, né avallare alcuna riforma del partito. In quanto – prevalentemente – scarti della società (cioè persone che stanno in politica perché altrove non combinerebbero niente di buono) devono aggrapparsi agli spazi che il sistema politico vigente gli consente per sopravvivere. E io li capisco pure, non ce l’ho con loro: ognuno di noi deve quotidianamente sfangarla, con i mezzi che ha a disposizione.

Ce l’ho invece con gli ipocriti, con i sepolcri imbiancati, tipo il buon Cuperlo che tutti questi marazzoni se li porta dietro cinguettando che “bisogna ridare dignità” alla politica. E anche con il fu rottamatore Renzi (che avrei votato), il quale fa finta di niente. “Tanto la gente vota per me”, fa intendere con sguardo da furbetto. E non ha capito che: 1) le primarie le vincerà male, perché la gente perbene si terrà lontana dai seggi; 2) dopo l’elezione, il suo sarà un percorso di guerra. Perché tutti questi gli faranno pagare conti salatissimi.

(the FrontPage)

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