Caro Direttore,
il quotidiano Il Manifesto è in edicola con un numero speciale, per il quale chiede a lettori e sostenitori il “prezzo capitalista” di 50 euro. Ebbene, il giornale di Gabriele Polo non avrà dal sottoscritto il contributo straordinario. E non per banale avversione politica: personalmente faccio seriamente il tifo perché quel giornale possa continuare ad essere ciò che è, una espressione importante della sinistra italiana ed un interlocutore democratico per tutti.
Il Manifesto non avrà i miei soldi perché ha nominato direttore onorario Montazer al Zaidi (il “tiratore di scarpe” a Bush). Facendolo, ha scelto di fomentare l’odio e l’ostilità. Si può condividere o avversare la politica estera americana e – in particolare - quella di Bush - ma la redazione di un giornale non può osannare un gesto tanto rabbioso (oltre che volgare, perché a farlo è giornalista nel corso di una conferenza-stampa, vale a dire mentre lavora) come espressione di democrazia.
D’altronde, come ha ricordato qualche giorno fa Fabrizio Rondolino, la scarpa tirata a Bush è la più grande vittoria di Bush: avrebbe al Zaidi o un altro contestatore potuto tirare scarpe sotto Saddam? Polo e la redazione del suo quotidiano hanno pensato a questo piccolo particolare?
Piercamillo Falasca
Riformatori Liberali
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