Non mi piace il magico mondo di Lele Mora e tutto quel circo di carne e vanità che gli ruota intorno, fino ai poteri forti. Non mi piace la ragnatela di Gigi Bisignani e quell'intreccio di nomine e affari, cordate, gossip e poteri furbi. Mi sento estraneo ai due mondi più di un eschimese. Però non mi piace criminalizzare chi frequenta circhi e ragnatele, lobby e comitive gaudenti come se fossero mafie e bande armate. Non mi piace mettere alla gogna chi ha avuto fugaci e occasionali rapporti telefonici o soltanto ludico- pettegoli con i batteri Gigi e Lele.
Non mi piace questo permanente giudizio universale, con sputtanamento e pena al seguito, questo vivavoce incessante di tutte le più stupide minchiate che si possono dire in una conversazione privata. Non mi piace questa giustizia che lascia languire milioni di processi che toccano la gente comune e invece castiga lo star system per entrare anch' essa nel programma Saranno famosi , dalla porta dei divi. Non mi piace la dittatura della virtù, d'origine giacobina, la confusione tra penoso e penale, tra malcostume e delitto, il finto stupore e la più finta indignazione per pratiche di mondo, di sesso e di lobby che si fanno da quando esiste il potere e il sottopotere, la pancia e il sottopancia.
Non mi piace che i comitati d'affari gestiti dai partiti, dalle cooperative, dai sindacati siano benaccetti e quelli a conduzione privata debbano passare per eversivi. Non mi piace che l'esibizione sessuale possa sfilare per strada ma non possa esercitarsi in certe case: preferisco che il porcume resti di nicchia, anziché popolare. Non mi piace che le mafie ideologiche, editoriali e culturali, le cordate dello spettacolo, possano dominare nel Paese e mostrarsi in pubblico e in video e invece le lobby altrui siano roba da crimini & misfatti. Non mi piace che ci siano miliardari di cui vergognarsi - per usare l'espressione veterostaliniana di Bersani - e miliardari (de)benedetti a cui chiedere di fare lobby e sistema tra giornali, tv, parrocchie della sinistra.
Se il bipolarismo è tra Lele Mora/Bisignani e costoro, lasciate che io santifichi i proletari, gli eremiti e gli sfigati. (il Giornale)
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