Silvio Berlusconi deve resistere, tenere duro in nome di Dio e dell’Italia. Lo deve fare perché è un suo diritto e non esiste giornale di bottega al mondo, Financial Times compreso, che abbia la facoltà di scegliere quando tagliare la testa al presidente del Consiglio italiano. Tantomeno se la bottega in questione appartiene a un paese come l’Inghilterra, che sta vivendo il più grande scandalo mediatico di tutti i tempi che vede coinvolti sedicenti giornalisti, tycoon e primi ministri che sembrano marionette nelle mani di Mangiafuoco. E allora, per decenza e perdìo, ognuno inizi a curare il proprio orticello prima di fare agli altri la lezioncina di cui, sinceramente, non si sente il bisogno.
E siccome i panni sporchi si lavano in casa, non c’è alcun motivo per cui il re debba fare “un passo indietro” al solo scopo di accontentare un capriccio dei nani e delle ballerine che lo circondano. Giullari di corte, pronti a soddisfare ogni suo bisogno fino a un attimo prima che gli venga sfilato lo scettro, per passare in un batter d’ali al miglior offerente come se nulla fosse. Sindaci, ministri, peones e illustri ex d’ogni genere pronti a sfornare ricette magiche e consigli di vita a chi, di vita, ne ha vissuta molta più di loro. Incapaci di amministrare la metropoli o il borgo di periferia in cui sono stati eletti, inconsapevoli di chi gli abbia comprato una casa con vista mare, o meglio ancora Colosseo, ma campioni quando si tratta di dire all’ex padrone come ci si deve comportare.
E allora, per carità di patria, va bene la libertà di opinione ma anche la decenza di tacere, ogni tanto, ci sta bene.
Meno male che a rivalutare questi fenomeni, e a tenere ben saldo in sella chi da cavallo non ha alcuna intenzione di scendere da solo, ci pensa il trio delle meraviglie Bersani-Di Pietro-Vendola, a cui basterebbe un programma neanche troppo impegnativo e un pizzico di autolesionismo in meno per mandare in pensione chi l’età giusta l’ha raggiunta da un pezzo. E invece no, l’unico spartito che lorsignori sanno suonare è quello che invoca le dimissioni del premier, non si capisce bene a che titolo, cantato ogni giorno da chi non è in grado di sfiduciare un governo che fatica a non farlo da solo.
Ci ha provato Gianfranco Fini, delfino curioso di Almirante e mancato erede di Berlusconi, e per l’ennesima volta nella sua lunga carriera politica s’è perso in un bicchier d’acqua. Mentre l’abile Casini, da buon democristiano, resta alla finestra, aspettando magari che il salvatore della patria scenda in terra e lo accompagni danzando al Quirinale.
La verità è che l’italico popolo è prigioniero della propria autoreferenzialità e della tendenza a lasciar correre le cose che tanto, prima o poi, si sistemano da sole. O magari ci pensa qualcun altro. L’importante è che a un certo punto tolga il disturbo senza bisogno che nessuno lo accompagni alla porta. (The Front Page)
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7 commenti:
GAME OVER!!!
Eisenheim mi dispiace per te ma il bugiardo di arcore va a casa non perchè lo chiede l'inghilterra ma perchè non ha i numeri per governare
non girare in tondo con filosofia e parole vuote:va a casa chi non ha i numeri
Caro giacalone hai ragione non cè nessuno al mondo che può tagliare la testa al presidente. Ma questo NESSUNO non può imporre al presidente le manovre finanziarie e le misure da intraprendere per risanare il debito pubblico. Anche perchè noi abbiamo votato per il presidente e non per la BCE.Quindi i panni sporchi si lavano in casa. Poi parli di marionette nelle mani di mangiafuoco, e i deputati del PDL che sono al soldo del Capo in particolar modo quando impone la fiducia, sono 52 in tre anni.
Berlusconi resisti...non ci lasciare in mano alla sinistra Ipocrita!
NON TI DIMETTERE!!!!
HAI PROMESSO RIDUZIONE DI TASSE
E HAI FATTO TUTTO L'OPPOSTO
OLTRE A DIMETTERTI TI DEVI VERGOGNARE
CORAGGIO SILVIO,
SU CON LAVITOLA
"Silvio Berlusconi deve resistere, tenere duro in nome di Dio e dell’Italia."
HAHAHAHAHAHAHAHAHA !!!!!!
( ppprrrrrrrrrrrrrrrrrr !!!!!! )
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