mercoledì 18 ottobre 2006

Visco dà ragione a Tremonti. il Foglio

Il vero significato delle cifre, ancora sottostimate, sulle entrate fiscali

Le notizie di ieri sulla Finanziaria dicono che ci saranno: il ritorno della tassa di successione con franchigia fino a un milione, la non applicabilità dell’aliquota unica del 20 per cento sulle rendite finanziarie sui rendimenti maturati nel passato, il bollo più caro per le moto che inquinano.
Ma l’informazione più interessante arriva dall’audizione alla Camera del viceministro Visco, il quale ha dato una dimostrazione matematica del successo della politica fiscale del governo Berlusconi e del ministro Tremonti e dell’inconsistenza della tesi che cerca di far passare tale successo come un risultato della lotta all’evasione attuata con il decreto Visco-Bersani, e con l’annuncio delle misure della finanziaria.
Visco ha informato che, nei primi otto mesi di quest’anno, l’Irpef ha registrato una crescita del 6,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2005, per effetto soprattutto del buon andamento delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente. L’aumento deriva dall’incremento di occupazione dovuto alla legge Biagi e all’attenuazione degli oneri tributari e contributivi sui redditi da lavoro e, probabilmente, anche ai condoni che hanno favorito l’emergere del sommerso. Osservazione analoga si può fare per l’Ires, aumentata del 20,2 per cento. Visco ha detto che tale crescita eccezionale è dovuta “anche” a misure una tantum, così confermando che in buona parte essa non dipende da tali misure, ma da fenomeni permanenti.
Poiché i bilanci delle società erano stati redatti sulla base di dati contabili acquisiti prima dell’avvento del nuovo governo, anche questo miglioramento di gettito dipende dall’azione dell’esecutivo precedente. Visco ha aggiunto che l’Iva è cresciuta del 9,3 per cento per la componente relativa alle importazioni e una dinamica dei consumi più accentuata. Ma non risulta che in Italia i consumi siano in vistoso aumento.
La spiegazione del maggior gettito va trovata nel fatto che, anche sull’Iva, emergono imponibili prima sommersi. Rimane un mistero: come mai Visco dichiara che, sulla base di questi dati, sono stati acquisiti al gettito del 2006 solo sei miliardi di maggiori entrate, pari allo 0,4 per cento del pil, dato che nei primi otto mesi le maggiori entrate superano i 25 miliardi e, su base annua, oltrepassano il 2 per cento del pil?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le contraddizioni non finiscono mai.

Con il declassamento da parte delle agenzie di rating tornano le accuse (per la verità mai taciute del tutto) al Governo Cdl.

La verità non abita al Palazzo, caro Mauro.

Ciao