sabato 24 febbraio 2007

Il terrorismo, il comunismo e l'anomalia italiana. il Domenicale

I terroristi sono schegge impazzite. E sia.
Ma di quale ordigno, varrebbe la pena capire. Stando alle ultime notizie, anche le nuove Br sono sé-dicenti comuniste. L’ordigno dal quale deflagrano le schegge sarebbe dunque il comunismo. E allora, in primis, bisogna chiedersi perché i comunisti e anche i post comunisti in Italia, non hanno mai preso fino in fondo le distanze da fenomeni di questo tipo.
La violenza come strumento di lotta politica è storicamente guardata con benevolenza, l’odio di classe perfino inneggiato come un valore. Poi, si deve valutare con attenzione il ruolo del sindacalismo comunista. Che è, nonostante le prese di distanza, brodo di cultura per i terroristi. Le Brigate rosse innestano un percorso rivoluzionario e armato sopra un più generico metodo di lotta sindacale che però contiene in nuce medesimi vizi.
Non a caso i bersagli degli ultimi anni, D’Antona, Biagi e il più fortunato Ichino, sono giuslavoristi capaci di progettare reali riforme del mondo del lavoro. E le loro riforme sono state osteggiate dalla Cgil che spesso sembra difendere una delirante idea di mondo, più che impegnarsi per migliorare le condizioni dei lavoratori.Infine si deve allargare l’analisi sull’ordigno: il comunismo. Dopo 120 milioni di morti, sostenere che l’idea è ancora buona, sebbene l’applicazione esasperata, è un atto di malafede. Il comunismo per sua natura si fonda sull’utopia, non tiene conto della realtà, usa la violenza per piegare la realtà all’utopia. Non si dà ordigno senza schegge, non si dà comunismo senza derive. E anche depurarlo dalle cose cattive è operazione inadeguata.
In un paese normale, il comunismo sarebbe bandito alla stregua del nazismo.
Lo stesso sdegno che provoca la croce uncinata, dovrebbe provocarlo la falce e martello. Lo stesso giusto timore che incutono i naziskin dovrebbero incuterlo i centri sociali. Così non è, per quegli strani percorsi della storia, per cui i vincitori spesso decidono cosa è buono e cosa è giusto. In Italia, tre partiti si disputano con orgoglio il nome del Pci. Due di essi sono al governo. I Ds permettono che ex terroristi ricoprano importanti cariche istituzionali, proprio quelle persone che volevano abbattere lo Stato. Un italiano su due ha capito che la bugia del comunismo è diabolica. Il Centrodestra più volte rimarca il grande inganno, peccato che non abbia l’autorevolezza per convincere l’altra metà degli italiani.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Hans M. Enzensberger cataloga le Brigate Rosse (di ieri e di oggi)tra i "perdenti radicali", gli "sconfitti": aspiranti sovversivi che si sentivano già perdenti negli anni '70 e che impugnavano le armi votandosi al crimine e al suicidio.
Quelli odierni, abbandonati dalla sinistra di governo, si sentono ancor più perdenti e disperati.

Se ciò ha un fondo di verità, credo che se le fotografie del passato e del presente siano diverse nell'aspetto, non lo siano i concetti, la cultura e la forma mentale che caratterizza chi propone la lotta armata.

Se è vero che la sinistra ha preso le distanze da simili movimenti, è altrettanto evidente che "certa" sinistra utilizza espressioni, accuse e condanne che non distanziano molto dalle idee malsane dei neo-brigatisti.
Idee, non azioni.

Non credo dunque che si tratti di "ritardati del XX secolo" come ha prontamente dichiarato il Ministro dell'Interno.

Buona domenica

maurom ha detto...

A me pare soffrano del complesso di Peter Pan: guarda Scalzone che dopo trent'anni dice le stesse cose e crede negli stessi (falsi) ideali.
Se alla sinistra togli la giustizia sociale, il pacifismo, l'ecologismo e Berlusconi, non sanno più cosa dire e fare.

Buona anche a te

Anonimo ha detto...

Le brigate rosse del XX secolo utilizzavano il metodo della lotta partigiana della seconda guerra civile, quella del dopo 25 aprile 1945. Anche molte delle armi inizialmente utilizzate dalle br furono dissoterate da vecchi nascondigli partigiani dove erano rimaste "in attesa dell'ora della riscossa". Le br avevano lo stesso scopo ideologico dei partigiani, la presa del potere con la rivoluzione, rifiutando la conquista democratica del potere appena iniziata con Berlinguer. Tutti coloro che si opponevano efficacemente alla rivoluzione furono giustiziati o nel migliore dei casi gambizzati, sia che fossero uomini di sinistra, di governo che oppositori, politici o ideologici.
L'idea rivoluzionaria è da sempre saldamente presente nel concetto di lotta della CGIL, e ripresa poi nel '68 come presupposto ideologico della contestazione giovanile e studentesca di sinistra, le cui scheggie impazzite generatono appunto le br.
Fino a quanto tutti i substrati, gli humus o terreni di cultura dell'ideologia di lotta, basata sull'omicidio dell'avversario e del diverso non verranno del tutto sradicati, le br risorgeranno sempre dalle loro ceneri e saranno pronte a colpire di nuovo. E' ormai chiaro a tutti che, oltre a certi "cattivi maestri" gli organici del partito comunista armato o combattente hanno anche altre provenienze più vicine e meno fantomatiche. La CGIL e i centri sociali, anche se su piani differenti, continuano ad alimentare le fila di queste formazioni che covano criminali disegni.
1)- Se la CGIL avesse veramente voluto distaccarsi dal terrorismo brigatista, dicendo basta una volta per tutte, avrebbe dovuto fare un atto di vero coraggio politico e autodisciogliersi. avrebbe poi dovuto rifondarsi su altri presupposti ben diversi, lasciandosi dietro il vecchio armamentario ideologico nel quale la violenza era srumento non biasimato. I nuovi dirigenti, quadri e organici sarebbero dovuti essrre verificati attentamente per escludere ogni connivenza con un passato fin troppo opaco confinante troppo spessso in modo sfumato con metodi violenti. Tutte le nuove adesioni avrebbero dovuto essere vagliate attentamente, rifiutando quelle che non fossero trasparenti e cristalline. Sul piano ideologico la CGIL dovrebbe escludedere il marxismo e la lotta di classe, che contenendo il germe di una violenza sopita, sono inconciliabili con i moderni sistemi di rivendicazione e di sostegno dei diritti dei lavoratori. 2)- Riguardo ai centri sociali, altra piaga della società civile, la responsabilità é dei vari governi e della magistratura, che non esercitano con il dovuto rigore il controllo delle attività all'interno di quste strutture in preda alla più totale anarchia, dove tutto è purtroppo tollerato, anche il commettere di reati comuni e dove non viene monitorata la presenza di elementi schizzati al di fuori della ordinaria trasgressione e sconfinati nel terrorismo politico. >> Certamente la presenza nella maggioranza di una sinistra radicale e antagonista, sostenitrice di tesi non troppo distanti da quelle rivoluzionarie e brigatiste, rende impossibile quella pulizia morale di cui tutte le forze civili e democratiche sentonon un impellente bisogno. Pierpaolo

Anonimo ha detto...

x Maurom

Forse soffriranno anche del complesso di Peter Pan, ma ciò non toglie che sono delle formazioni criminali che, in base concetti politici estremizzati al massimo, continuano ad uccidere tutte le volte che vogliono e che continuano a riscuotere troppa simpatia e consenso in alcuni ambienti della sinistra, tanté che quasi tutta la vecchia guardia, nonostante le condanne pesantissime, sono quasi tutti fuori.

Anonimo ha detto...

Negli anni settanta non pochi eponenti dell'estrema sinistra votavano in parlamento provvedimenti contro il terrorismo rosso e poi parlando al festival dell'unità dicevano che "sono compagni che sbagliano" e anche "meglio un brigatista libero che nelle carceri fasciste". Oggi non pare che siano troppo cambiati.
il fatto é che, guarda caso, la sinistra non ha avuto delle vittime eccellenti tra i suoi esponenti politici. Mentre oltre ad Aldo Moro, la dc ne conta parecchi insieme a molti incolpevoli servitori dello stato.

maurom ha detto...

Grazie del tuo contributo Pierpaolo, mi trovo perfettamente in sintonia con le tue conclusioni.

Il fatto che le BR non vogliano crescere, non significa che siano meno pericolose.
Al contrario.

Anonimo ha detto...

se per questo anche l'MSI non ha avuto "vittime eccellenti" ma solo ragazzi di destra poco conosciuti...
anche i sindacalisti ammazzati non sono eccellenti
mentre Moro che propugnava il compromesso storico tra com e demcr quello era una vittima eccellente...
ma come stai messo?