mercoledì 14 febbraio 2007

Un lungo album di famiglia. Gianni Baget Bozzo

Si poteva parlare di odio di classe con leggerezza, come in una poesia, lasciare fluttuare le parole al vento, pensando che esse non significassero quello che dicevano e che non potessero diventare onde di un messaggio e giustificazione di una azione. Le parole hanno un peso. E l'odio seminato contro l'avversario politico trasformandolo in forza del male ha dato ampio frutto.
Questa volta i terroristi miravano direttamente a obiettivi politici, legati a Berlusconi e al centrodestra, come negli anni '70 erano rivolti contro i democristiani sino a rapirne ed ucciderne il leader.
Un filone rivoluzionario percorre la storia italiana come non percorre nessun'altra nazione europea. La Germania ha potuto assistere alla sparizione del suo socialismo reale all'Est senza che riprendesse il terrorismo all'Ovest: la Germania è sempre la nazione più simile all'Italia, pur nelle differenze di lingua e di storia. Sono nazioni in cui alberga un senso di un valore assoluto che può risolversi anche in violenza assoluta. In Germania non è avvenuto, in Italia sì.
Questo filone rosso è stato coperto da tutti i comunismi legittimi, da quello del Pci fino a quello extraparlamentare e del Manifesto; percorre oggi le parole contro Berlusconi di tutta la coalizione di sinistra e soprattutto il rifiuto dell'Occidente e l'antiamericanismo che prende le insegne pacifiste. E la guerra contro l'Occidente e la civiltà che esso esprime fa parte del linguaggio legittimo in Italia ed è anzi quello dominante. E per questo l'odio di classe è legittimato da tutte le parole della politica di sinistra, che sembra contemplare anche nei sindacati le violazioni alla legalità con affermazioni di un diritto del sindacato.
E Rina Gagliardi teorizza su Liberazione il diritto delle comunità locali a farsi valere contro lo Stato. E' come se il termine rivoluzione non fosse più portatore di una utopia, ma solo della definizione di un nemico; l'antagonismo fine a se stesso diviene la giustificazione della politica.
Nel linguaggio politico della sinistra il terrorismo nasce e vive come un pesce nell'acqua e soprattutto in quella Cgil che è la base di massa della sinistra italiana, il vero partito che teorizza il conflitto sino al punto di farlo diventare all'interno della Cgil la motivazione dell'omicidio politico.
Dalle Brigate Rosse degli anni '70 a quelle che hanno ucciso D'Antona e Biagi corre un filo rosso che prende alla lettera e coinvolge le parole di delegittimazione e di antagonismo fine a se stesso, che danno alla sinistra i suoi quattro quarti di nobiltà. Basta soltanto trasformare in fatto quello che la lettera dice e dare alla violenza delle parole la concretezza del fatto. Se pensiamo che esiste anche un terrorismo islamico, possiamo immaginare come i due filoni abbiano relazioni che comunichino il medesimo odio per l'Occidente. E anche in questo caso le parole diventano piombo e mostrano che le acque sono molto diverse e i pesci assai lontani tra loro. E molto più numerosi di quelli che la Boccassini, proprio la Boccassini, ha fatto arrestare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

scusa maurom ma un pò di archivio non fa mai male...se poi incominci a pubblicare le puttante di Don Gianni la gente si suicida.Svegliati per favore e leggi


Se qualcuno, fino a due giorni fa, avesse detto a Berlusconi, Feltri e Farina che Ilda Boccassini, Armando Spataro e Guido Salvini avrebbero salvato loro la vita, sarebbe stato cacciato a pedate come un provocatore. Invece la notizia è proprio questa: il Cavaliere, il direttore e il condirettore di Libero hanno evitato un attentato grazie alle indagini di tre magistrati che essi han sempre dipinto come «toghe rosse», «girotondini», «eversori», «golpisti al servizio delle sinistre», taroccatori di prove (la Boccassini con l'Ariosto, la bobina del bar Mandara e il fascicolo 9520/95), favoreggiatori del terrorismo (Spataro che chiede l'arresto dei sequestratori di Abu Omar) e nemici giurati dell'antiterrorismo (Spataro che fa rinviare a giudizio Pollari e gli uomini Cia, ma anche Farina alias Betulla per favoreggiamento), fans di Bin Laden e Saddam, inventori di teoremi contro la destra (Salvini autore dell'istruttoria sulle stragi nere nella Milano anni '60 e '70).



Per noi, che li abbiamo sempre considerati dei bravi e onesti servitori dello Stato, nessuna sorpresa. Ma per chi li aveva raffigurati così, lo stupore dev'essere stato tanto. Ecco per esempio Vittorio Feltri, annata 1996, prima pagina del Giornale, a proposito dei pm che avevano appena inquisito Berlusconi, Previti e Squillante per corruzione giudiziaria: «Lo strapotere che esercitano, la disinvoltura con cui interpretano e usano i codici... intimidiscono il cittadino, lo lasciano in uno stato di vaga inquietudine... Se guardo la foto di Davigo mi sento percorrere dai brividi. Egli mi ricorda il più ossessivo Poe, quello dei racconti gotici e neri... Per non parlare di Colombo, quello con le lenti spesse e i ricci da putto. E D'Ambrosio? È l'unico del pool di cui si ha la certezza che ha un cuore: perché gliene hanno trapiantato uno. Ma uno come Francesco Saverio mi paralizza anche se appare in tv; figuriamoci in un ufficio giudiziario: gli preferirei una sincope. Anche Ilda Boccassini è troppo per il mio grado di tenuta nervosa. Non giudicatemi male: con lei non salirei neppure in ascensore... Tra poco vi saranno le elezioni, difficile credere che sia soltanto una coincidenza. Comunque, dati i personaggi, più che scandalo, questo sarà archiviato come un impiastro. Alla puttanesca».



Per sapere com'è finito lo scandalo alla puttanesca, domandare a Previti, condannato definitivamente a 6 anni con i suoi compari. Quanto alla Boccassini, che Feltri si augurava di non incontrare mai in ascensore, è diventata una santa. Riecco Feltri, ieri, prima pagina di Libero: «Senza tacere i meriti della magistratura (nelle persone della dottoressa Boccassini e del dottor Salvini) che, grazie al suo intervento, permette un brindisi al posto di qualche funerale». Farina, che dopo la sospensione dall'Ordine si firma «Dreyfus», turibola elogi alla «rete tesa da Ilda Boccassini (bravissima)» contro le Br. Bravissima? Strano. L'ultima volta che se n'era occupato, Farina l'aveva dipinta come una subornatrice di testimoni prezzolati (Stefania Ariosto), addirittura come una sadica sequestratrice di bambini strappati a una povera madre somala («II Dna salva una somala dalla Boccassini», «La guerra santa del pm contro una mamma somala e il suo bimbo», «La Procura che rapisce i bambini»).



Ora, i casi sono due: o Spataro, Boccassini e Salvini erano bravi anche prima, quando scoprivano le tangenti Fininvest, le trame nere e gli intrighi Cia-Sismi; o sono dei putribondi figuri anche oggi, essendo improbabile che abbiano imparato il mestiere l'altroieri. Nel qual caso, Feltri e Betulla dovrebbero aver la decenza di scusarsi (per Bellachioma il discorso è diverso: nemmeno una parola per ringraziare i pm che hanno sventato gli attentati. Ma lui, si sa, ha i riflessi un po' lenti: a 10 mesi di distanza non ha ancora ringraziato la polizia per la cattura dì Provenzano).



P.S. II blitz anti-Br è stato illustrato alla stampa da pm e forze dell'ordine in una conferenza stampa, e i verbali delle intercettazioni con i filmati dei pedinamenti, sono stati distribuiti a giornali e tv. Meno male che gli arrestati erano presunti terroristi e le vittime erano Bellachioma, Feltri e Farina. Se, putacaso, gli arrestati fossero stati politici o imprenditori, Bellachioma, Feltri e Farina starebbero strillando da due giorni contro i giudici che violano la privacy e il segreto istruttorio. Invece, al momento, non si segnalano proteste. Persino James Bondi, eccezionalmente, tace. Tutto è bene quel che finisce bene.

Anonimo ha detto...

La cosa tragica non sono i contorcimenti e gli avviluppamenti giornalistici di queste testate, ma bensì come le medesime testate vengono considerate ,dall'elettorato di centrodestra . Questa parte di popolazione italiana considera tale stampa come autorevolissima e unica degna di credibilità.Con tale gente un ciarlatano imbonitore come il Berlusca ci va a nozze, può far credere a questi poveretti qualsiasi cagata e difatti loro ci credono, purtroppo sono cittadini italiani e dobbiamo giocoforza convivere con loro. Loro considerano comunista persino il Corsera, il chè è tutto dire.

maurom ha detto...

Gli anonimi che sputano nel piatto dove leggono cominciano a rompermi le balle....

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo delle 12.42, bella la battuta "sputano nel piatto dove leggono". Complimenti