martedì 29 luglio 2008

Sicurezza, Maroni: "Clamorose falsità su violenze della polizia". Adnkronos/Ign

Nessun sopruso o violenza delle forze dell'ordine è stato commesso nei confronti degli immigrati all'interno dei campi nomadi in Italia. Lo ha puntualizzato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni (nella foto), replicando alla Camera nel corso delle comunicazioni del governo sull'emergenza immigrazione, al commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, che ha diffuso oggi i risultati del rapporto sulla visita compiuta in Italia il 19 e 20 giugno scorsi.

"Respingo con indignazione - ha sostenuto il ministro dell'Interno - l'affermazione del commissario Thomas Hammarberg, secondo cui gli atti di violenza avvenuti in Italia, ai danni dei campi nomadi, sono avvenuti senza che vi fosse un'effettiva protezione delle forze dell'ordine e che, a loro volta, hanno condotto raid violenti contro gli insediamenti. E' una falsità clamorosa, la polizia - ha detto Maroni - non ha mai fatto simili azioni. Dica il commissario Hammemberg quali siano questi atti". Sono accuse ''tutte totalmente infondate'', ha aggiunto.

Poi, spiegando la decisione del governo di estendere lo stato di emergenza per gli sbarchi di clandestini a tutto il territorio nazionale, ha precisato: ''Se il trend dovesse permanere alla fine dell'anno avremo arrivi per circa trentamila persone''. Un flusso che non può essere assorbito nei centri di accoglienza presenti sui luoghi di sbarco dei clandestini. Nel primo semestre di quest'anno, ha detto, sono sbarcati oltre 10 mila immigrati.

''L'eccezionale pressione migratoria ha reso necessario espandere nuovamente la dichiarazione dello stato di emergenza'', passando dalle tre regioni (Calabria, Sicilia e Puglia) a tutto il territorio nazionale. Il titolare del Viminale ricorda anche che in passato era già stata dichiarata e più volte reiterata l'emergenza in tutta Italia. La limitazione alle tre regioni risale invece all'ultima proroga, del ministro Amato nel febbraio del 2008. Questa limitazione, rimarca ancora Maroni, si è rivelata ''non adeguata a fronteggiare il fenomeno''. I centri di accoglienza in Sicilia, Calabria e Puglia sono ''ormai insufficienti a contenere l'alto numero d'arrivi'' e la misura del governo ''mira a consentire l'adozione delle ordinanze di protezione civile, sarà possibile alloggiare gli extracomunitari su tutto il territorio migliorando l'accoglienza''.

''Con la riespansione della dichiarazione dello stato di emergenza - insiste il titolare del Viminale - il governo ha deciso di proseguire quello che si fa da sette anni a questa parte'' con l'obiettivo di dare ''più civili e dignitose condizioni di accoglienza per gli immigrati''.

Maroni ha replicato anche alle critiche dell'opposizione. ''Il governo è stato accusato di essere composto da mascalzoni - ha sottolineato - così facendo, si è detto, i prefetti potranno avere poteri speciali, il governo alimenta la paura dei cittadini. Si è parlato di misura razzista, di provvedimento senza precedenti né giustificazione - ha continuato -. Affermazioni gravi e infondate, che sono anche molto singolari perché provengono da esponenti politici che hanno avuto un ruolo nel governo Prodi, che ha votato in cdm queste misure''. ''La verità - conclude Maroni - è che i sacri principi sono sempre piegati alle esigenze del momento''.

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