Nuove moschee in Italia sì o no? Tornano gli equivoci. Dicendo che in Italia vi sono oltre 300 moschee, tecnicamente si sbaglia. Non si tratta di moschee (masjid o jami), ma di “sale di preghiera” (musalla). Da noi le moschee si contano su una mano. Politici di sinistra, studiosi buonisti e anche qualche ecclesiastico cattolico bene intenzionato affermano che i musulmani hanno diritto a luoghi di culto propri. Cioè di sale di preghiera, di cui i musulmani italiani fruiscono con relativa abbondanza. La moschea, invece, non è un semplice luogo di culto.
Come ha scritto il gesuita Khalil Samir su La Civiltà Cattolica, «la moschea, in quanto centro socio-politico-culturale musulmano, non può entrare nella categoria dei “luoghi di culto”, non essendo esclusivamente un luogo di preghiera ». È infatti un centro dove la comunità si raduna per questioni culturali, sociali e politiche, oltre che religiose. Vi si trova normalmente, oltre a una scuola islamica, un tribunale coranico che – come è noto – non tratta solo questioni di fede. Tutta l’azione dell’islam politico parte dalla moschea, e ogni nuova costruzione è percepita come “conquista” e “cedimento” dell’Occidente, tanto più che secondo il diritto musulmano il territorio dove essa sorge acquisisce extraterritorialità facendosi islamico per sempre.
La discussione dovrebbe quindi allargarsi a una politica dell’islam, la quale dovrebbe anzitutto identificare chi vuole usare le moschee come spazi per diffondere ideologie ultrafondamentaliste incompatibili con le nostre tradizioni e con la Costituzione, per non parlare di chi – e non manca – usa le moschee come depositi di armi e centri di reclutamento per il jihad. A costoro gli spazi dovrebbero essere ristretti. Per gli altri – disponibili a riconoscere i valori e la Costituzione della società che li ospita – andrebbe esaminato se la moschea risponda a un bisogno reale o solo simbolico, magari ispirato da “cattivi maestri”. Valutando i casi singoli. Oggi è infatti meglio sbagliare per eccesso di prudenza. (il Domenicale)
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28 commenti:
Fuori tutti dalle tasche!
Fra fanatici, terroristi, donne velate o col burka, allah, maometto ... non se ne può più!
Ma quelli della Lega che fanno?
Pensano solo alla devolution? Ma pensate alla sicurezza e a togliere di mezzo tutta quella feccia che minaccia di far saltare Roma e di Islamizzare tutta l'Eurapa!
infatti la lega non ha mai votato l'indulto, mentre forza italia e la sinistra si
Sembra proprio che i vetero-ex-post-cattocomunisti abbiano il DNA intriso di odio verso tutto ciò che appartiene alla nostra identità culturale. Prima volevano venderci all'Unione Sovietica, adesso sono sensibili alle culture "diverse" con un debole particolare per l'Islam più integralista, anti occidentale, retrogrado, crudele, pedofilo e misogino. Perché siano sempre così morbosamente attratti da tutto ciò che per noi "normali" è negativo rimarrà sempre un mistero custodito nella cripta delle loro menti perverse.
kappa
Le menti bacate della sinistra sanno soltanto istigare all'odio ma tentano sempre di mascherare le loro malefatte dietro il paravento di nobili istanze tra cui il rispetto per il diverso. E allora di che stupirsi? Un tempo erano pronti a sparare sui nostri soldati nel caso l'Armata Rossa avesse invaso il nostro Paese, oggi fanno da battistrada all'invasione islamica. Hanno soltanto cambiato padrone.
Carlo
Perchè noi italiani dobbiamo sempre farci del male? D'accordo il rispetto per le altre culture religiose, ma perchè dobbiamo cancellare le nostre? Il presepio è una tradizone che nasce proprio nella nostra cultura e lo dobbiamo abbandonare? Perche?E' possibile che la Politica e certi sostenitori anche in minoranza devono averla vinta?Ribelliamoci!
Gianni
Gesù non nasce più a Ravenna. La città romagnola,orgogliosa delle proprie tradizioni repubblicane, stavolta pare essere andata oltre. Fino a lambire l’integralismo laicista: il presepe è stato bandito in 17 asili su 22.
Se mai sono gli ospiti extracomunitari che, se lo desiderano, potranno integrarsi con la nostra civiltà e con le nostre tradizioni, senza che questo determini, da parte nostra, l'abbandono delle nostre tradizioni per evitare i loro turbamenti. Nessuno li ha obbligati a venire nel nostro Paese. Soltanto gli incalliti menzogneri catto-comunisti possono ridursi a questi miserabili comportamenti, come afferma sconsolato don Alberto Graziani, vicario generale della diocesi, pur di giustificare la lenta erosione della tradizione cristiana.
Kappa
Stiamo sempre aspettando le tanto annunciate espulsioni
Kappa
io sto aspettando che un signore che dice di avere il 72% di consensi degli Italiani faccia qualcosa contro l'islamizzazione dell'Italia
HH
HH
Anch'io!
Quelli delle "innoque" moschee, che vengono a conquistare l'Europa (Eurabia) per portarci la civiltà e la libertà.
Accoglienza!!!! ....
Dopo 30 anni l’Arabia riapre i cinema
di Redazione
L’oscurantismo si combatte anche con le mille luci del cinema. È quello che sta accadendo in Arabia Saudita, dove il grande schermo è una grande magia, il segno della modernità. Lo stanno scoprendo, in questi giorni, gli entusiasti abitanti di Jedda e Taif. Lì la proiezione di un film infrange per la prima volta le ferree leggi del clero wahabita ispiratore e promotore del bando che portò, trent’anni fa, alla chiusura di tutti i cinema. In quelle due città i sudditi del regno più oscurantista del pianeta fanno la fila per un posto in platea. Si proietta otto volte al giorno la stessa pellicola per star dietro alle folle entusiaste.
Romulus Mailat, il romeno che la sera del 30 ottobre 2007 stuprò ed uccise la signora Giovanna Reggiani vicino alla stazione di Tor di Quinto, agì da solo. Ed ha avuto la condanna a 29 anni in primo grado e
non l'ergastolo
perché «la Corte, pur valutando la scelleratezza e l'odiosità del fatto, commesso in danno di una donna inerme e, da un certo momento in poi esanime, con violenza inaudita, non può non rilevare che omicidio e violenza sessuale sono scaturiti del tutto
occasionalmente
dalla combinazione di due fattori: la completa
UBRIACHEZZA e l'IRA dell'aggressore,
e la
FIERA RESISTENZA (!!!!!!!) della vittima (!!!)».
no comment
Motivazione della sentenza:
Stai buona e fatti ammazzare senza fare la SMORFIOSA!
Se stai buona ti stupra e ti ammazza lostesso: tu crepi , ma gli togli le attenuanti. UNA BELLA SODDISFAZIONE, NO?
Un consiglio a cuore aperto per tutte le signore e signorine:
se incappate in uno stupratore assassino, non opponete mai resistenza! Lasciatelo fare, altrimenti si corre il rischio di mandarlo assolto!
La LOGICA (!) della nostra GIUSTIZIA(!??!).
presto la minoranza da tutelare saremo noi Italiani ed i cristiani. Prestissimo, da quel che vedo ogni giorno nei treni e per le strade. E presto ci troveremo anche noi a fronteggiare sommosse islamiche come quelle che stanno affrontando gli Svedesi. mentre il premier gioca al presidenzialismo e a sfasciare il giocattolino della Costituzione e a divorare zucchero filato.
Irene
"La LOGICA (!) della nostra GIUSTIZIA(!??!)."
se davvero vuoi essere logico, allora impara una volta per tutte CHE STUPRATORI E ASSASSINI CIRCOLANO PER STRADA ASSOLTI GRAZIE ALLE LEGGI ASSURDE E VERGOGNOSE SCRITTE DAI POLITICI che si scrivono le leggi per garantirsi l'impunità e far sfuggire i loro amichetti e clienti. I GIUDICI NON SCRIVO NO LE LEGGI, LE APPLICANO. NON CREEDO, AHIME', che tu sappia la differenza.
Ringrazia i politici se le signorine vengono stuprate e non dire assurdità e falsità.Basta con questa ignobile e vergognosa campagna di delegittimazione della Magistratura. Basta proteggere politici corrotti e irresponsabili.
Irene
"Sembra proprio che i vetero-ex-post-cattocomunisti abbiano il DNA intriso di odio verso tutto ciò che appartiene alla nostra identità culturale"
avete un'"identità culturale"? Lo apprendo solo ora, chiedo perdono. Come al solito,ripropongo il giochino dello specchio: si attribuisce agli altri quel che si è fa in prima persona (Jung docet).
Ciao Kappa, ricorda che a Natale tutti sono più buoni :-)
firmato: Irene vetero-ex-post-cattocomunista (nemmeno Omero con i suoi epiteti compositi e fantasmagorici avrebbe saputo fare di meglio:-), complimenti!
Il grande freddo non ferma i barconi
Lampedusa, sbarcati 250 clandestini
Sbarchi, sì! Tanti!!!!
E le espulsioni?
Quand'è che arrivano le tanto millantate espulsioni?
Kappa
Firenze, 27 dicembre 2008 - Un uomo di 62 anni è stato immobilizzato e minacciato di morte da due stranieri, ieri a Firenze, mentre passeggiava sulla passerella che collega Le Cascine con l'Isolotto.
Tutto ciò per il bottino di appena 20 euro, cioè il denaro contenuto nel portafoglio. Rubati anche alcuni effetti personali. Sul fatto indagano i carabinieri.
La Nazione
qualcuno sa spiegarmi perché l'Italia dovrebbe ratificare il trattato con la Libia, che comporterà il versamnto di un cospicuo indennizzo, SOLDI DEGLI ITALIANI, a titolo di "risarcimento" per i "guasti" coloniali procurati dagli Italiani (in realtà per garantire ai compagni di merende di Confindustria di assicurarsi in esclusiva lucrosi appalti per opere pubbliche in Libia?). Sono i libici che dovrebbero risarcire gli Italiani che hanno costruito tutte le loro strade, ponti, dighe e per i beni rubati ai nostri coloni, espropriati di tutto. Immaginiamo se Francia e Inghilterra accettrebbero mai di risarcire le loro ex colonie...ve lo dico io, GIAMMAI, perché i loro governanti hanno DIGNITA' e ORGOGLIO. Il Governo, invece,finanzia con DENARO PUBBLICO uno sfacciato DITTATORE, che ci invia giornalmente migliaia di disperati dai suoi porti e viola ogni accord...VERGOGNA.
Irene
... E cosa farebbero Francia e Inghilterra se tutti i giorni, dalle colonie (ex) piombassero sulle loro spiagge migliaia di immigrati? ...
Mister Maroni
siamo sempre in attesa delle tanto annunciate millantate espulsioni con annesso immediato rimpatrio.
O si da il via immediato alle espulsioni (quelle vere) oppure ogni giorno arriveranno mille immigrati clandestini.
Non è mancanza di spirito di accoglienza, ma dove la mettiamo tutta questa gente?
Kappa
... E presto ci troveremo anche noi a fronteggiare sommosse islamiche come quelle che stanno affrontando gli Svedesi.
Grazie alla sx che accoglie, ai giudici che impantanano le pratiche di espulsione, ... ecc ecc etc ...
I fedeli in rivolta: "Via la moschea dal presepe"
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=317531
"Grazie alla sx che accoglie, ai giudici che impantanano le pratiche di espulsione, ... ecc ecc etc ..."
e la destra dov'era, in questi ultimi vent'anni? forse quel che sedeva in parlamento e hagovernato era un ectoplasma? Ma scherziamo? E come mai l'Italia verserà milioni di euro per un vergognoso trattato con la Libia, denaro pubblico NON DOVUTO, pagato a un dittatore che invia migliaia di disperati al giorno? E cosa fa il Governo oltre a regalare soldi nostri. Ci vole davvero una bella faccia tosta per ragionare così. Dimmi che cosa ne pesi di quel vergognoso trattto con la Libia, se hai fegato e coraggio, invece di eludere sempre il discorso. Il uo discorso è scandaloso per parzialità e menzogna.
Irene
I mediatori introvabili
di Ernesto Galli Della Loggia
Mediazione, mediazione: come sempre in ogni crisi israelo- palestinese anche questa volta, da parte delle opinioni pubbliche europee, dei loro giornali e delle loro cancellerie, è tutto un invocare la necessità di una mediazione. Politici e osservatori accreditati si affannano a sottolineare che bisogna trovare a tutti i costi una mediazione, individuare un punto d’incontro. Esigenza sacrosanta. Se non fosse per un piccolo particolare: perché ci sia una mediazione deve esserci qualcuno con cui mediare, vale a dire qualcuno non solo convinto dell’opportunità di un accordo basato sul do ut des, ma che dia garanzie di voler lui stesso per primo rispettare un tale accordo, nonché di poter farlo rispettare a chicchessia. La crisi mediorientale non ha mai trovato una soluzione perché finora da parte araba una figura, un’autorità, una cultura del genere, sono sempre mancate.
Israele si trova dunque periodicamente confrontato militarmente da forze radicali—un tempo era Fatah, ora è Hamas dietro cui si scorge il potente alleato iraniano—le quali si prefiggono né più né meno che la sua eliminazione (Hamas auspica anche l’eliminazione di tutti gli ebrei dalla faccia della terra), senza che però si trovi mai nel mondo islamico qualche leader o qualche governo importanti, qualche voce autorevole, in grado di condannare recisamente e pubblicamente, prima ancora che la ferocia, il nullismo politico suicida del radicalismo. Dai colloqui riservati di queste ore, ad esempio, trapela che la maggioranza dei paesi arabi giudica assolutamente sbagliata la linea terroristica di Hamas, ne condanna la politica di divisione del fronte palestinese, l’intolleranza fondamentalista. Ma nessuno di essi ha il coraggio di gridarlo con forza e di schierarsi apertamente contro. Il perché si sa: perché quei governi hanno paura di essere travolti, complice il terrorismo, dalle rispettive popolazioni, conquistate da tempo a un antiisraelismo cieco e violento, nutrito spessissimo di antisemitismo.
Ogni mediazione è impossibile sulla questione israelo-palestinese perché la rende impossibile la cultura politica diffusa tra le grandi masse del mondo arabo, abituate ad apprezzare solo il radicalismo bellicista. Per convincersene basta leggere l’articolo scritto ieri sul Riformista da un noto intellettuale arabo, Tariq Ramadan, incautamente accreditato da molti democratici europei di una presunta ragionevolezza che lo candiderebbe, si dice, a prezioso interlocutore in vista della nascita di un Islam europeo. Ebbene, un articolo, quello di Ramadan, tutto improntato a una grottesca unilateralità: su Hamas neppure una parola, tutti i governi israeliani, di qualunque colore, «mentono, giustiziano sommariamente gli oppositori, non danno pressoché nessun peso alle morti di civili», mentre i palestinesi di Gaza sono vittime di «genocidi» (sic) «approvati dall’80 per cento degli israeliani». E così via, in un delirio «antisionista » che lo stesso direttore del giornale, il bravo Antonio Polito, ha duramente stigmatizzato come frutto di puro «odio verso Israele». E’ la definizione giusta. Ma se questo è quello che scrive un intellettuale islamico in piena dimestichezza con la cultura occidentale, figuriamoci cosa pensano e dicono gli altri: e figuriamoci quale mediazione possa mai venir fuori in un contesto del genere.
da il Corriere della Sera
Ecco come si fa a girare la frittata! ...
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Milano, bruciata la bandiera israeliana
di Redazione
Il corteo è aperto da giovani palestinesi che sventolano le bandiere del loro Paese e innalzano striscioni con la Stella di David sormontata dalla svastica
Milano - Durante il corteo, che da Porta Venezia si sta dirigendo verso San Babila, organizzato dalla comunità palestinese lombarda, contro i raid israeliani nella striscia di Gaza, alcuni manifestanti hanno dato fuoco, sventolandola in aria, ad una bandiera israeliana. Due sono gli striscioni, comparsi all’altezza tra corso Venezia e via Palestro, che hanno aperto il corteo.
Scritte minacciose Il primo, con il simbolo di Rifondazione Comunista recita: "Contro il razzismo uniti si vince". Il secondo, invece, è un grande telo rosso con una scritta in arabo in nero e sotto, in italiano, "stop al massacro nazi-sionista. Palestina ai palestinesi" e di fianco c’e disegnata una bandiera israeliana e una svastica. Lungo il tragitto, i manifestanti hanno scandito cori contro il ministro della difesa israeliano Barak, e il presidente Olmert.
Stella di David con la svastica Il corteo è aperto da giovani palestinesi che sventolano le bandiere del loro Paese e innalzano striscioni con la Stella di David sormontata dalla svastica. Il corteo è particolarmente chiassoso e i manifestanti lanciano nella loro lingua slogan contro Israele e gli Stati Uniti. Al corteo ci sono anche rappresentanti di Rifondazione comunista con le bandiere, ma la maggioranza dei partecipanti è formata da giovani arabi.
Il Duomo diventa meta dell’oltraggio islamico
di Salvatore Scarpino
Una brutta giornata, quella di ieri per Milano, Italia. Migliaia di palestinesi hanno invaso il centro per manifestare contro l'attacco israeliano ad Hamas nella striscia di Gaza. Hanno bruciato bandiere con la stella di David, hanno bruciato vessilli con stelle e strisce dell'Amerika odiata, con la interessata collaborazione dei comunisti di Rifondazione, spazzati dalla volontà popolare, ma sostenuti da un odio tenace che li collega all'esperienza infame di una dittatura condannata dalla storia.
La storia, quali delitti si compiono contro le sue lezioni. Striscioni e slogan dei manifestanti palestinesi paragonavano lo stato di Israele al Terzo Reich, una similitudine oltraggiosa che spiega a quali aberrazioni può condurre la predicazione dell'odio perseguita con la tenacia che le cause ignobili non meritano.
Ma c'è stato anche un altro oltraggio, un atto di prepotenza e di inciviltà che ci tocca direttamente, come italiani rispettosi di tutti e però consapevoli, si spera, dei nostri diritti e delle prerogative della nostra civiltà.
Una strategia precisa ha indotto i manifestanti palestinesi, più numerosi del previsto, con un rinforzo di militanti, italiani e arabi, entrati in campo all'ultimo momento, a forzare i limiti preassegnati alla manifestazione e ad irrompere sul sagrato del Duomo per una preghiera non preannunciata e tutto sommato intimidatoria. È comprensibile che le forze dell'ordine, in un delicato contestato politico-diplomatico, non abbiano contrastato la forzatura. Una preghiera, cosa volete che sia una preghiera? Ma si dà il caso che di fronte a quell'invasione si sono serrate le porte del Duomo. Per comprensibili motivi di sicurezza. Ve l'immaginate una processione di cristiani nella spianata davanti a una delle più importanti moschee dell'Islam?
Noi non siamo fermi alle Crociate, ma certi integralisti islamici sì. Credono ancora, vogliono credere che l'Occidente sia guidato da Goffredo di Buglione e cercano la rivincita in una jihad infinita. La preghiera sul sagrato del Duomo è un gesto dimostrativo, esemplare che i siti internet dell'integralismo islamico canteranno fino al più sperduto villaggio del Pakistan, dell'Ran, dell'Irak e dell'Indonesia, ovunque vigili l'occhio di Al Qaida.
Non siamo fermi alle Crociate e non esageriamo. Ma non possiamo sorvolare sul fatto che a guidare la preghiera sul sagrato sia stato l'imam Abu Imad, il predicatore della moschea di viale Jenner, già noto alla polizia e alla magistratura. Questo religioso, si fa per dire, ha avuto, il 20 dicembre del 2007, la condanna a 3 anni e otto mesi per associazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo internazionale. È stato ritenuto colpevole di avere collaborato a organizzare attentati in Italia e all'estero attraverso la costituzione di una cellula legata al «Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento». Condanna confermata in appello nel novembre scorso.
In quale Paese viviamo? A un simile cattivo maestro è consentito muoversi, forzare i cordoni delle forze dell'ordine, predicare nel segno dell'odio in uno dei luoghi significativi della tradizione cristiana, per negarla e intimidirla. Siamo democratici, ma la scelta convinta di questo sistema non comporta essere imbelli e indifesi.
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