martedì 28 luglio 2009

Dunque. Christian Rocca

Un inviato della Stampa, Francesco Semprini, ha raccontato il suo viaggio nel carcere di Guantanamo e ha scoperto che:
a) i detenuti stanno benissimo, leggono libri in varie lingue, tra cui Harry Potter, imparano l'inglese, guardano i film in dvd, le partite di calcio in alta defiizione, giocano a pallone e a basket, pregano, giocano a scacchi, mangiano da un menu ricco di sette varianti.
b) che l'ospedale interno è molto impegnato a curare distorsioni agli arti causate non dalle torture, ma dalle partite di calcetto
c) che un detenuto appena trasferito in America, dove in teoria Obama vorrebbe mandare tutto il gruppo, ha fatto richiesta esplicita di tornare a Guantanamo e che in generale i detenuti non irriducibili non vogliono tornare nei carceri del loro paese
d) che l'unico accenno di tortura riscontrata è la presenza nella biblioteca interna di una copia in italiano di "Caos Calmo".
PS
Poi non dite che qui non l'avete letto alcuni anni fa. (Camillo)

16 commenti:

Anonimo ha detto...

mi fai pena,

maurom ha detto...

Anche tu

Anonimo ha detto...

Tutti a Guantanamo in vacanza quest'estate con Christian Rocca

Maurom perchè non pubblichi più le notizie sul caldo serra inesistente??
Da quando il padrone ha firmato gli accordi sul clima a lAquila tutti i dipendenti non ne parlano più

vatti a rileggere le foto dei ghiacciai tenuti segreti da Bush non più pena ma tristezza e fatti emergere da Obama

Mister Obamaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

vatti a leggere il servizio ghiacciai tenuti segreti da Bush e fatti emergere da Obama
pardon
Mister Obamaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Pasticca Blu ha detto...

Ma a Guantanamo ci sono anche le Escort?

Il Porco Del Consiglio potrebbe così passarci l'estate, dopo essere andato da Padre Pio a redimere i Peccati

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti.
Complimeti per questo blog che scruto di quando in quando, trovando spesso firme che apprezzo.
Volevo segnalare che ho postato un commento nel post http://centrodestra.blogspot.com/2009/07/psicopatologia-del-no-global-per.html
Temendo che passi inosservato, lo segnalo qui, chiedendo cortesemente attenzione.
Buona giornata
Luigi

Anonimo ha detto...

gli unici sporcaccioni siete voi due,
per giunta filoamericani ,
dal momento che da Bush a obama , almeno nella politica estera americana non è cambiato nulla , basti vedere quello che succede in cina,georgia ,iran, o in afganistan dove sono 22000 i soldati americani.
Solo 2 allochi come voi possono credere a certe cose , come al catastrofismo ambientalista
dietro cui speculano al gore , soros e goldman sachs.

Anonimo ha detto...

«Lunedì la D’Addario ha provato a uccidermi»

«Una Ford Fiesta di colore nero targata DN... guidata da una donna bionda, sola in macchina». Comincia così la denuncia di Giuseppe Barba, 47 anni, imprenditore edile barese incappato pochi anni fa in una relazione extraconiugale che gli è costata una condanna - con patteggiamento - per minacce e sfruttamento della prostituzione. La «vittima» secondo i giudici era Patrizia D’Addario. La stessa che tre giorni fa, racconta Barba alla Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, «ha tentato di uccidermi». Ecco la dinamica. «Ero stato a cena con mia moglie in un locale del centro, quando sulla strada del ritorno in Vespa mi sono visto seguito da quell’auto, che sul corso vicino all’ospedale militare mi ha raggiunto e ha tentato di investirmi, di farmi finire fuori strada. E non è la prima volta - continua -. Lo ha già fatto in autostrada (era il dicembre del 2006, ndr), quando quasi riuscì nel suo intento. Rimasi ferito: 120 giorni di prognosi. All’epoca ritirai la denuncia perché mi promise che se lo avessi fatto mi avrebbe lasciato in pace, e invece...». Ora l’esposto arriverà ai magistrati.
La «vendetta» di colei che ha scatenato il gossip contro il presidente del Consiglio, tuttavia, non è uno strascico di vecchi conti in sospeso, ma avrebbe radici molto più recenti. Ancora lo sfogo di Barba: «Stavolta non ha digerito l’intervista di mia moglie, della settimana scorsa. Ha cominciato di nuovo con le minacce telefoniche». Lunedì sera, subito dopo l’incidente, è intervenuta pure una Volante perché l’ormai famosa Ford Fiesta nera stava creando scompiglio tra gli automobilisti. Per nulla frenata dalle accuse dell’ex amante, l’escort dal tic delle registrazioni e col vizio delle manovre pericolose non molla l’osso. Anzi, ieri ha pensato bene di fare una capatina in Procura. Prima di imbarcarsi sull’aereo che domani la porterà a Parigi per «esibirsi» nel club che l’ha pagata per gettare altro fango sul premier, la D’Addario ha improvvisato una visitina pure nei corridoi del palazzo di giustizia di Bari. È spuntata verso le 10 in via Nazariantz, accompagnata da una legale dello studio Vigilante, che cura gli «interessi» e piazza sapientemente le confessioni della «superteste» sui giornali italiani e, soprattutto, stranieri. Abitino nero semitrasparente in pieno giorno, scarpe con zeppa e tacchi d’ordinanza, occhiali da sole neri avvolgenti. Con la consueta eleganza Patty s’affaccia al primo piano del tribunale e fa un po’ di passerella, poi sale al quarto, quello dell’ufficio querele. Nel giro di dieci minuti, è già di ritorno. Un fotografo che lavora per il dorso cittadino di Repubblica fa giusto in tempo a documentare la visita. Avvicinata dai cronisti, la «gola profonda» lascia vuoti i taccuini che fremono per l’ennesimo dettaglio piccante. In compenso, l’avvocatessa si premura di confermare «la prima uscita pubblica» nel locale parigino Globo. Silenzio, invece, sul motivo della sfilata in Procura. Di sicuro, la D’Addario non ha parlato con il pm Giuseppe Scelsi, che sta ultimando le indagini sul presunto giro di mazzette legato all’uomo della sanità pugliese, Giampaolo Tarantini. Niente a che vedere, dunque, con la faccenda che ha sfiorato Palazzo Grazioli. E nemmeno con la (brutta) storia del tentato omicidio.
Nel mirino di Patrizia D’Addario ci sarebbe proprio Bernardina Murgolo, moglie di Giuseppe Barba e «colpevole» di aver dichiarato il 23 luglio: «Questa donna sta usando con Berlusconi la stessa tattica usata con mio marito: ricatta col registratore. Va fermata, diffidate di lei». Parole inaccettabili per la escort di Carbonara, che ora per questo si sente diffamata. Eppure non se la sente di smentire un’altra esternazione scottante fatta da Barba alla Gazzetta: «L’anno scorso a marzo (la D’Addario) è stata all’estero, in Qatar, per venti giorni, con un assessore regionale importante, e per non farsi vedere sono partiti in aereo da Foggia». Vendola ne sa qualcosa?

Anonimo ha detto...

Comincia così la denuncia di Giuseppe Barba, 47 anni, imprenditore edile barese incappato pochi anni fa in una relazione extraconiugale che gli è costata una condanna - con patteggiamento - per minacce e sfruttamento della prostituzione.

Anonimo ha detto...

Rimasi ferito: 120 giorni di prognosi. All’epoca ritirai la denuncia perché mi promise che se lo avessi fatto mi avrebbe lasciato in pace, e invece...».


quante puttanate
un tizio ha 120 giorni di prognosi120 ripeto e poi ritira la denuncia perchè mi promise...a bari si chiamno CHICCHIERE E PUTTANATE

intanto poi patteggia ammettendo il reato, le chiacchiere sono assai BARBAPAPA'

Anonimo ha detto...

"per non farsi vedere sono partiti in aereo da Foggia..."

altra puttanata grossa quanto una casa:non esiste un volo da foggia con il Qatar...

...e poi negli emirati c'è stato un viaggio di un assessore importante, PECCATO CHE E' DATATA FEBBRAIO 2009 e non marzo dell'anno scorso

CHE BARBAPAPA'

Coglionazzo prima di copiare e incollare gli aricoli del giornale di famiglia informati

Anonimo ha detto...

cosa credi , che la tua amica d addario sia una persona pulita, una che va in crca di grane col registratore nel regisseno ,
buffone e maiale.

Anonimo ha detto...

"La D’Addario? È una vipera, mi minacciava..."

Ecco uno stralcio del primo, lunghissimo, interrogatorio reso da Giuseppe Barba, l’ex «convivente» della prostituta Patrizia D’Addario, che l’altro giorno ha accusato la escort di volerlo uccidere una seconda volta, dopo il primo tentativo (andato a vuoto) con lo speronamento a tutta velocità sull’autostrada per Bari.
L’identikit della escort fornito al gip Carrieri dall’ex fidanzato accusato di essere il suo protettore (l’interessato ha sempre negato) è tutto da leggere: «Senta, la prima cosa che voglio dire è che questa donna è conosciuta perché è una ragazza madre che ha una bambina, non lavora, ha dei precedenti con il suo ex, che ha fatto questa figlia...». Gip: «Che vuol dire che ha dei precedenti con il suo ex?». Barba: «Denunce, almeno lei mi ha spiegato queste cose qua. Poi con un’altra persona, con un certo Pasquale (...) ha avuto queste storie di denunce». Gip: «La denuncia si può fare per tante cose». Barba: «È un tipo di donna che va cercando soldi, mi ha sempre minacciato per i soldi. Ho cominciato a praticarla come una donna tranquilla, poi l’ho conosciuta piano piano (...). Sempre circondata da assessori, non ha un’amica donna, questo telefono che squilla in continuazione, uomini, uomini e uomini...». L’argomento si sposta poi sull’inizio del rapporto, le cene clandestine, le frequentazioni negli hotel. Con le prime crepe sentimentali fioccano le ripicche violente. Barba: «Non potevo più vivere con questa persona. A Palese io avevo i miei amici a festeggiare a casa, mi ha sfregiato quattro macchine». Gip: «Ma lei ha mai aggredito la signora D’Addario?». Barba: «L’ho sempre allontanata coi carabinieri, ho sempre chiamato la polizia, a volte sono intervenuti altre volte no. Ho sempre fatto denunce...». Gip: «Ma lei ha mai alzato le mani?». Barba: «Io? Mai. Una sola volta le ho dato uno schiaffo alla stazione di servizio perché alle sei di mattina, mentre stavo facendo gasolio con gli operai, ho cercato di allontanarla perché faceva casino sui cantieri, per strada (...). Quando ho scoperto che tipo di donna era ho cercato di allontanarla ma questa cosa non le è andata giù. È una persecuzione, non si può più vivere (...). Patrizia non lavora, non possiede, non ha una macchina, non... come vive questa cristiana? (...)». Segue l’elenco delle intemperanze della D’Addario, che come testimoniato dalla moglie e dalla figlia di Barba, minacciò fisicamente anche loro. Barba: «Ho gli operai che possono testimoniare, ho amici vicino al bar. “Bastardo...” mi dice davanti a tutti. Poi sto con un geometra davanti al bar e mi aggredisce per strada, a casa di mia madre, di notte alle tre e mezza ha chiamato la questura, l’ha presa, è scesa mia sorella con mio cognato, tutte sceneggiate». (...). E ancora. Gip: «La signora non ha accettato questo allontanamento?». Barba: «No». Gip: «In che senso?». Barba: «Lei ha detto: “Devi morire con me, sono innamorata di te”. Ma io non ero innamorato di lei. Non lo accettava». Avvocato di Barba: «Che faceva?». Barba: «Ha cominciato a fare casino, a sfregiarmi le macchine (...) veniva a cercarmi a Palese, a casa di mia madre, di notte, di giorno, sui cantieri». Gip: «In che modo la cercava?». Barba: «No, gridava vicino alle auto, faceva suonare l’allarme per svegliarmi, un continuo...». Gip: «La seguiva?». Barba: «Sempre, mi ha seguito sempre. Quando la vedevo, mi allontanavo subito, facevo il giro (...). Mi ha sempre minacciato». Gip: spieghiamolo. Barba: «Minacciandomi con parolacce al bar, al cantiere, dove mi trovava». Gip: «L’ha aggredita?». Barba: «A parolacce sì (...). Di notte è andata a mettere le nostre fotografie vicino al bar, alla serranda della signora». Gip. «Che fotografie?».

Anonimo ha detto...

Barba: «Fotografie che stavamo insieme, della nostra relazione precedente». Gip: «La signora ha cercato mai di danneggiare beni di sua proprietà?». Barba: «Ripeto: ha sfregiato tutte le macchine, l’altro giorno ha fatto uno sfregio alla macchina che guidava Nino, il mio socio (...). Mi chiedeva soldi e voleva stare insieme, è una vipera (...). Poi più di una persona è venuta a dirmi. “Allontanala, perché è così...”e in effetti è così (...). Ho cercato di tenerla buona perché mi aggrediva (...). Mi ha sempre minacciato di soldi perché per lei, la sua fissa, sono i soldi». A un certo punto il gip chiede conto a Barba delle sue pregresse denunce. Gip: «L’ultima dove l’ha fatta?». Barba: «Una l’ho ritirata, signor giudice, vuole sapere perché l’ho ritirata? Piangeva e gridava al telefono perché aveva paura che le togliessero la bambina, allora mi sono fatto uno scrupolo di coscienza, e le dissi: “Va bene, l’importante è che te ne vai”...». Non se ne è mai andata.

Anonimo ha detto...

PATRIZIA D'ADDARIO E SILVIO BERLUSCONI

PD: Un giovane sarebbe già arrivato in un secondo. Sai, cioè, sarebbe arrivato...I giovani hanno un sacco di pressioni...
SB: Però se posso permettermi (...) il guaio secondo me è di famiglia
PD: Quale?
SB: Avere l'orgasmo
PD: Sai da quanto tempo non faccio sesso da come ho fatto con te stanotte? Da molti mesi, da quando ho lasciato il mio uomo...E' normale?
SB: Mi posso permettere? Tu devi fare sesso da sola...Devi toccarti con una certa frequenza

Anonimo ha detto...

altra puttanata grossa quanto una casa:non esiste un volo da foggia con il Qatar...

ma non li conosci i voli privati?

e poi cosa c è di male in questi dialoghi , nulla.
sei solo uno sporcaccione