lunedì 7 febbraio 2011

De Benedetti a Milano, comparsata da 800 milioni. Alessandro Sallusti

Più che fare paura, l’assalto di ieri ad Arcore suscita com­passione. Un pu­gno di ragazzotti e signori patetici mai cresciuti che giocano per un paio d’ore all’intifada. Quale diritto avrebbe violato Silvio Berlu­sconi, quale sopruso avreb­be compiuto nei confronti del popolo sovrano? Nessu­no, e in effetti tra le tante pa­role d’odio riversate nei suoi confronti non una de­nuncia, un abuso, un solo centesimo di euro sottratto alla comunità. Questi fru­strati in cerca di emozioni forti non hanno nulla a che fare con i rivoluzionari ai quali si ispirano. Sono mol­t­o più simili agli ultrà del cal­cio, quelli che intonano i co­ri razzisti contro Balotelli per vedere l’effetto che fa, che sfasciano tutto e mena­n­o tutti a fine partita soltan­to perché la squadra del cuore le ha buscate.

Gli scontri di ieri hanno mandanti precisi che si guardano bene dallo spor­carsi le mani o rischiare in piazza una manganellata. Sono i signori che sabato hanno aizzato la piazza con­tro Berlusconi al caldo del Palasharp di Milano e che hanno assistito alle cariche nelle loro case lussuose, sor­seggiando champagne ser­vito da filippini sottopagati e in molti casi in nero. Tra questi c’è sicuramen­te Carlo De Benedetti, l’edi­tore di Repubblica, che sa­bato ha tenuto a battesimo il nuovo movimento-parti­to di Saviano e soci. In molti si sono chiesti come mai De Benedetti, uno che ha am­messo di aver pagato tan­genti e commesso falso in bilancio, fosse in prima fila ad applaudire i giustiziali­sti. Le risposte possibili so­no due. La prima: era gratis, cosa non ininfluente per chi lo conosce. La seconda: tra pochi giorni il Tribunale di Milano dovrà decidere se confermare o no il risarci­mento di 800 milioni di eu­ro che un giudice, quello con i calzini azzurri per in­tenderci, gli ha concesso nella causa da lui intentata contro la famiglia Berlusco­ni sulla vicenda del passag­gio di proprietà della Mon­dadori. Va da sé che farsi ve­dere pubblicamente come sponsor del duo Boccassini-Saviano può agevolare la benevolenza della corte.

Cosa non si fa per ottene­re ingiustamente e con l’aiuto dei giudici 800 milio­ni. Come non capirlo. Che se poi, seguendo il suo esempio, fuori da Arcore ci fosse scappato il morto du­rante gli scontri, pazienza. Sicuramente i parenti non avrebbero visto neppure un euro di solidarietà. Ma Repubblica avrebbe dato dei fascisti a Berlusconi e al­la Polizia. (il Giornale)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La differenza tra De Benedetti Berlusconi è che il primo , come dice Sallusti, ha pagato tangenti e commesso falsi in bilancio, il secondo ha pure pagato tangenti e commesso falsi in bilancio, molto e di più del primo ,però ha giurato sulla testa dei suoi figli che non è vero ed è andato al potere solo per cancellare i reati che aveva commesso mediante le leggi ad personam

maurom ha detto...

Ha parlato Zarathustra!

Anonimo ha detto...

inoltre, de benedetti non è una carica istituzionale, sa quanti delinquenti ci sono in giro? vogliamo mica fare la lista di tutti per dire: "lo fanno tutti, quindi va bene"! Bello sarebbe se Misseri in carcere dicesse: ma anche il mostro di firenze ha ucciso no!?

maurom ha detto...

Cambia pusher!

Anonimo ha detto...

De Benedetti ha querelato Sallusteratu...
Vedremo!
Tanto i danni li pagherà Berlusconi!

Anonimo ha detto...

e tu sei il servo di de benedetti. Ma ti paga?