Leggere le cose che contano, documentarsi alla fonte, parlare con gli scienziati che stanno monitorando la crisi nucleare giapponese è inutile. Ammirare la compostezza del popolo nipponico, l’autocontrollo, la dignità, la capacità di controllare la paura per sfidare il grande fuoco sempre acceso, è inutile. Tutto è fatuo in Italia. Il dibattito sull’atomo è monopolizzato dai demagoghi, dai ciarlatani dell’energia, dai verdi rinnovabili e dai rossi all’idrocarburo. Un paio di studiosi di chiara fama mi spiegavano: «Abbiamo la scienza dalla nostra parte, ma non la politica, la cultura e la classe dirigente».
L’Italia, un Paese senza centrali nucleari, dipendente dalle importazioni di gas e petrolio, con una bolletta energetica per il 2011 proiettata verso i 60 miliardi di euro (erano 51 l’anno scorso), ha deciso di lanciare un dibattito senza capo né coda sul disastro. Il terremoto e lo tsunami hanno provocato diecimila morti e il Belpaese mette in un angolo questa tragedia per alimentare una gazzarra politica radioattiva. Possiamo decidere di non far niente di niente e tenerci centrali tradizionali che inquinano l’aria e rilasciano gas da respirare a pieni polmoni, ma dobbiamo ricordare che in Francia ci sono 58 reattori atomici in funzione, così pure in Slovenia (un reattore) e nella verdissima Svizzera (cinque reattori). Dobbiamo tener presente nei nostri calcoli piccoli piccoli che nel mondo sono in attività 442 reattori, che i tedeschi, gli spagnoli, gli svedesi, gli ucraini, i rumeni, gli olandesi, i finlandesi, i bulgari, producono energia atomica.
L’Europa brulica di reattori, per non parlare della Cina, della Russia e degli Stati Uniti, dove l’amministrazione Obama fa del nucleare un fattore di energia pulita e sicura. Pubblichiamo la tabella degli impianti attivi e di quelli in costruzione nelle pagine interne. È materiale altamente istruttivo. Ma non per noi italiani. Nessuno spegnerà i reattori, perciò sarebbe stato più serio ragionare così: è impossibile dominare la natura, la sua grandezza ci riduce a un puntino nel cosmo - quel che siamo - ma dobbiamo chiederci se riusciamo a dominare la potenza dell’atomo e sfruttarne la fiamma eterna in sicurezza. Tutto vano. Prevedo il tramonto di ogni progetto italico: vinceranno quelli del Nimby, Not In My Back Yard, non nel mio cortile. Prevarranno quelli che vogliono il comodo progresso per sé ma scaricandone i costi sugli altri. Siamo vicini ai giapponesi, ma lontani dalla loro dignità. (il Tempo)
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2 commenti:
Chi la deve pagare questa (nuova)tassa di scopo ?
I redditi medio-alti e altissimi .
da quanto?
da 40000 euro l anno.
Per scalfari I ceti medio -alti e altissimi partono da 40000 , quarantamila euro l anno !!
E vai con altre tasse!!!
vedi il video dal minuto 27 :
http://www.youtube.com/watch?v=jWi29J9SL38
mario Sechi come risponde al dietrofront di romani,prestigiacomo e silviuzzomonamour?
ora se la fanno sotto? e per non perdere i voti, oggi più che mai scarsi, il padrone ha detto loro:piccolo dietrofront sul nucleare!!!!!
a napoli li definiscono OMINICCH
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