La leggerezza alle soglie della criminalità comune dei ministri del governo Prodi sul tema, è tale che ieri l’Unione Europea, appena ha ricevuto il plico con i riscontri delle indagini sulla diossina ha intimato un inusuale, rapidissimo ultimatum di 24 ore per la consegna di dati veri, non opachi. Vale la pena riportare per intero l’agenzia AGI che dà notizia di questa ennesima figuraccia di Prodi e D’Alema in Europa: “Le informazioni inviate ieri dall’Italia alla Commissione europea sulla contaminazione della mozzarella di bufala campana sono incomplete e nella stessa serata di ieri il commissario Ue per la Salute Androula Vassiliou ha scritto una lettera al ministero della Saluteitaliano per chiedere ulteriori dati entro le 18 di oggi. Lo ha riferito la portavoce del commissario Ue Nina Papadoulaki''. “Abbiamo ricevuto le informazioni delle autorità italiane ieri sera ed erano incomplete, per questo il commissario ha chiesto di indagare meglio sul caso ed ha inviato una lettera al ministero della Salute chiedendo di agire in modo appropriato. In particolare, sono richieste informazioni complete sulla chiusura degli stabilimenti, sulla distribuzione dei prodotti contaminati che vengono dagli stabilimenti chiusi. Si richiede inoltre il richiamo immediato dal mercato di tutti i prodotti contaminati e il controllo di tutti gli stabilimenti che potrebbero essere contaminati per verificare se i prodotti sono in regola con le norme europee. Infine, sono state richieste garanzie affinché siano prese misure immediate per assicurare che tutta la mozzarella sul mercato rispetti i limiti per la quantità di diossina e Pcb”.
Questo è dunque il punto scandaloso: “informazioni incomplete”. Esattamente come sono incomplete le informazioni fornita dal governo Prodi, in particolare dal ministro Livia Turco, agli italiani.
Il giallo della mozzarelle va ben oltre il già angoscioso tema dell’avvelenamento pubblico. Evidenzia una totale mancanza di trasparenza, una criminale sottovalutazione del problema da parte dell’esecutivo (e anche una incredibile dabbenaggine politica). Livia Turco sapeva benissimo, e da giorni, dei riscontri positivi di diossina in una percentuale allarmante di mozzarelle. Ma non ha fatto nulla, ha nascosto la polvere infetta sotto il tappeto, ha aspettato che lo scandalo scoppiasse per iniziativa... dei coreani!!!
D’Alema ci ha messo poi del suo, minimizzando, depistando sui giornali, tutto preso dal suo unico problema: reggere alla frana elettorale in Campania in cui è capolista per poi tentare di distruggere la leadership di Veltroni dopo la sconfitta elettorale. Solo questo gli sta a cuore, null’altro (oltre alla sua carriera in Europa).
Il ministro della Salute Paolo de Castro è stato ancora più opaco e ha parlato di “pochi casi”... pochi quanto?Veltroni, da parte sua, tace.
Questo è dunque il tema, Prodi, D’Alema, la Turco, Veltroni, De Castro -tutte le anime del Pd insomma- si stanno comportando nei confronti di un evidente, grave problema di salute pubblica, peggio di George W. Bush con il ciclone di News Orleans.
Il marasma napoletano non è solo fatto di monnezza e diossina, ma di sepolcri imbiancati e di politici opachi. E di giornalisti, quasi tutti i giornalisti italiani che amano solo la trasparenza degli altri e che in Italia si fanno preziosi custodi dell’opacità di un’intera classe dirigente del centrosinistra.
In Italia è scoppiato il mozzarellagate.
Questa è la triste realtà.
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