venerdì 28 marzo 2008

Lo chiamano "aiutino". Salvatore Tramontano

Il trucco c’è e si vede pure. Dopo quelli di Obama e Zapatero, ora Veltroni prova i panni del mago Copperfield ma non inventa nulla di nuovo. Lo chiamano «aiutino» ma l’escamotage è solo il remake di una vecchia pellicola elettorale: utilizzare pacchetti di voti sicuri per far vincere i nemici del tuo nemico. Partorito nelle regioni rosse già nel dopoguerra con una doppia lista per il comune di Bologna - la famosa «due Torri» - che serviva a scomporre i voti bulgari per marciare divisi e colpire uniti, incassando più seggi nel consiglio comunale. Anche in tempi più recenti, l’aiutino fu riesumato per dare crisma di dignità alle miserie del ribaltone: era il ’96 e l’esangue lista di Lamberto Dini riuscì a superare il quorum del 4% grazie ai voti fatti dirottare dalle più fedeli sezioni della Quercia. Ora i cervelli del Pd studiano come colpire il Cavaliere rispolverando il vecchio repertorio per tentare di limare la maggioranza del Pdl al Senato.
Prima opzione di voto disgiunto: perché in una regione rossa dove il premio di maggioranza è certo, non far convergere i voti eccedenti su Casini, aiutandolo a superare il quorum per Palazzo Madama? Tant’è che Casini si prepara sparando su Berlusconi come un girotondino.
Seconda opzione: in regioni come la Lombardia, dove il Pdl ha più voti di quanti necessari per il premio di maggioranza, e la sinistra rischia di mancare il quorum, il Pd potrebbe rinunciare ad un senatore per toglierne tre al Pdl, dandone così quattro a Bertinotti. In cambio, nelle regioni piccole o a rischio, i voti della sinistra arcobaleno si trasformerebbero in voto «utile» al Pd. Fantasie? Il primo a ipotizzare due possibili voti di sinistra è stato Bertinotti e ora gli esperti del Pd si sono messi al lavoro. Nel frattempo Veltroni ha cambiato registro, calando la maschera buonista. Ed eccolo rinunciare a Porta a Porta soltanto per inibire la partecipazione di Berlusconi: usando spregiudicatamente la par condicio, che va ignorata per imporre il duello fra i due principali contendenti, ma torna indispensabile se una rinuncia di Veltroni riesce ad oscurare il temibile avversario. Gira e rigira, dal cilindro di Walter Copperfield esce il solito diavolo Berlusconi. (il Giornale)

Il PdL deve stare molto attento a questi espedienti che, peraltro, sono perfettamente leciti.
Speriamo che nella coalizione di centrodestra ci sia qualcuno esperto di legge elettorale che trovi il modo di mettere in atto le opportune contromosse: non sarebbe la prima volta che si perdono seggi per insipienza e dilettantismo.
Sivio, per favore, pensaci tu!

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