domenica 16 novembre 2008

La sentenza che la sinistra non rispetta. Mario Cervi

La stampa schiuma di rabbia contro la sentenza di Genova che ha assolto i capi della polizia dalle accuse mosse loro per le violenze nella scuola Diaz. Precisiamo subito, per chiarezza, che la stampa cui abbiamo fatto riferimento è quella di sinistra. Da quella barricata sono venuti e vengono gli attacchi furibondi alla magistratura qualificata come serva del potere, vile, reazionaria. Di sicuro sarete stupiti: perché in innumerevoli circostanze l’abbiamo vista, la sinistra, schierata indomitamente a difesa delle toghe, e rumoreggiante per le critiche che il centrodestra muoveva ad alcune sentenze. Con altezzosità sprezzante le teste d’uovo progressiste ricordavano che le sentenze devono essere rispettate: e addebitavano alla gagliofferia dei reazionari la loro pretesa di dissentirne.Ma poi è successo che un Tribunale non accontentasse pienamente, in una sua decisione, le aspettative della sinistra amica. Che d’un colpo è diventata nemica. Abbasso i giudici. Non c’era bisogno di conferme. Ma s’è ben capito, un’ennesima volta, di che qualità sia l’ossequio alla legge che alcuni fogli e alcuni personaggi vanno continuamente sbandierando. L’ossequio funziona solo se la legge fa comodo. In caso contrario arriva, nei confronti della legge e dei suoi sacerdoti, il turpiloquio.
L’Unità si è affidata, per inveire, alla cronaca, al “vergogna, li hanno assolti, vergogna!” lanciato da un ragazzo in bicicletta. Il Manifesto ha mobilitato Luca Casarini, noto per la sobrietà civile del linguaggio, dal quale la sentenza è stata caratterizzata come “ignobile”. Solo “pessima” invece per Giuseppe D’Avanzo di Repubblica. In questo zelo antisentenza s’è inserita, non capisco bene a quale titolo, la Federazione nazionale della stampa italiana. Anch’essa invoca chiarezza, dando per scontato che i giudici di Genova abbiano rimestato nel torbido per compiacere poteri occulti.La ciliegina su questa torta d’amenità settarie è rappresentata dall’invocazione - poteva mancare? - d’una commissione d’inchiesta parlamentare. Della triste istoria d’Antonio Di Pietro - che a suo tempo la commissione parlamentare la fece bocciare, e che per questo è vituperato adesso dai talebani dell’antiberlusconismo come Vittorio Agnoletto e Francesco Caruso - s’è già occupato ieri Paolo Granzotto. Non tornerò sul patetico tema del Tonino sfiduciato. Voglio invece spendere due parole per la mania delle commissioni d’inchiesta.
Deputati e senatori privi di serie occupazioni chiedono le commissioni a ogni stormir di foglia, leggiadramente incuranti dei costi che - tra indennità, sopralluoghi e consulenze a peso d’oro - questi organismi hanno. Ma in questa occasione - e sempre all’insegna del “dagli ai giudici” - la commissione è voluta a un solo scopo: quello di smentire la sentenza della magistratura. Su avvenimenti tuttora soggetti alla valutazione dei giudici, proprio la sinistra che dei giudici si dichiara tifosa vuole una valutazione dissenziente. Il fine ultimo di quanti alla commissione s’appellano sembra consistere nell’ottenere, sullo stesso fatto, pronunce opposte. Ripetendo cioè il miracolo realizzato con l’inchiesta parlamentare sulla P2. Nella P2 la commissione individuò la matrice di tutti i mali e di tutti i crimini d’Italia. La magistratura vi ravvisò un losco ma non molto pericoloso comitato d’affari. Chi aveva ragione? Non lo sapremo mai. Per la scuola Diaz abbiamo avuto dal Tribunale una prima certezza. Troppo comodo, ragazzi. Ci vogliono il conflitto e il dubbio continuo. E sia. Ma dubbio continuo anche sull’onestà d’alcune prese di posizione della sinistra. (il Giornale)

21 commenti:

Anonimo ha detto...

I giudizi a senso unico, o meglio
il doppio senso del rispetto verso le sentenze!

Al Csm sarà chiesta l’apertura di una pratica a tutela dei giudici di Genova. Le parti civili: "Sentenza incoerente". Il sindaco di Genova:

"Serve commissione d'inchiesta".

Gasparri: "Non si farà mai"

Un dubbio.
Le trombe della sinistra troppe volte hanno suonato a pieno fiato che
LE SENTENZE VANNO RISPETTATE E NON SI DISCUTONO.
Già, ma quando il "braccio secolare" colpisce qualcuno della parte avversa.
E quando la sentenza è di pieno gradimento.
Ma se "qualora quando" la sentenza rimane Loro, cioè a quelli, SULLO STOMACO
NON LA MANDANO GIU',
nemmeno col bicarbonato, né col digerseltz, e nemmanco con la citrosodina.
Rimane Loro sullo stamaco, fino a quando non la vomitano.
Alla faccia del bicarbonato di sodio! Volevo dire alla facccia del sacro rispetto, sempre proclamato ad alta voce, DOVUTO alle sentenze e alla magistratura che le pronuncia!
Ammappeli oh!

Anonimo ha detto...

Le sentenze vanno sempre rispettate, sopratutto quando ancora non si è letto il testo delle motivazioni, sovente molto corposo. Le reazioni a sinistra nei confronti dei giudici che hanno emesso la sentenza sul G8 sono talvolta solamente emotive e non basate sulla conoscenza accurata delle carte. Non avendo letto la motivazione delle sentenze di assoluzione (non conosco nemmeno la formula, perché NON è stata ancora pubblicata, quindi non so nulla e nemmeno voi potete sapere si tratta della solita assoluzione per insufficienza di prove ex art. 530 cpp), formulo solamente l'ipotesi che i PM, nei casi di assoluzione(in numerosi altri casi i Giudici hanno emesso sentenza di condanna eccome, ma di questo al solito preferite tacere, informatevi, ma si è trattato al solito dei poliziotti sul campo, di persone senza responsabilità di comando) non siano riusciti a provare in maniera indubitabile le responsabilità delle alte sfere di comando, che avevavo la responsabilità di tenere sotto controllo una situazione così esplosiva. Rimane il dato di fatto di numerose persone inermi massacrate e finite all'ospedale ad opera, questo è indubitabile, di membri delle forze dell'ordine, fatto gravissimo che dà l'idea del grave stato di malattia in cui versa la nostra democrazia. Chi dovrebbe difenderti ti massacra. Questo è stato provato indubitabilmente. Dovete parlare anche delle numerose sentenze di condanna emesse dal Tribunale di genova. E' inquietante il fatto che troviate normale che le forze di polizia possano agire in questo modo, come avviene solo in uno stato fascista. Un fatto del genere dovrebbe inquietare profondamente chi abbia a cuore la democrazia, indipendentemente dall'apparteneza a un partito.In Italia i mandanti di stragi, depistaggi, gravi fatti di sangue rimangono sempre impuniti. E' una triste consuetudine del nostro triste paese. E dispiace constatare che voi troviate tutto questo normale.Il centrodestra e il centrosinistra, non c'è differenza in questo malcostume e mancanza di rispetto per un'istituzione dello Stato come la magistratura, criticano le sentenze in base ai propri interessi, MAI entrando nel merito. I magistrati sono buoni o cattivi a seconda che dicano o meno cose che possono piacere a un partito, che le distorce per i propri fini. Questo non è ragionamento obiettivo, questa è propaganda e disinformazione.

un cordiale saluto,

Irene

Anonimo ha detto...

"Ma poi è successo che un Tribunale non accontentasse pienamente, in una sua decisione, le aspettative della sinistra amica".

Forse perché la Magistratura è INDIPENDENTE? ma già, quest'impossibilità di piegare le sentenze e di strumentalizzare la giustizia irrita molti, sia a sinistra che a destra.
La magistratura E' INDIPENDENTE, non deve accontentare nessun partito "amico" quando esplica la sua giurisdizione, questa sentenza dimostra la sua INDIPENDENZA e che NON E' AFFATTO AMICA DELLA SINISTRA, ma solo della verità. Chi afferma ciò è smentito da questa stessa sentenza ed è in malafede.

Irene

Anonimo ha detto...

p.s.: questo non è giornalismo serio. E' propaganda. In Italia si sta pericolosamente dimenticando cosa sia il giornalismo indipendente che controlla il potere. In Italia, purtroppo, abbondano gli yes men, non i giornalisti seri.
Irene

Anonimo ha detto...

"dubbio continuo anche sull’onestà d’alcune prese di posizione della sinistra"

condivido, assolutamente. A patto che tale esercizio cartesiano del dubbio sia esercitato anche nei confornti dela destra, cosa che mi sembra non avvenga quasi mai.

Irene

Anonimo ha detto...

... In Italia si sta pericolosamente dimenticando cosa sia il giornalismo indipendente che controlla il potere...

Meno male che c'è Repubblica, L'Unità, e, perché dimenticarlo?, Rai 3, con tg3, che tempo che fa, corrado augias (furbo: dice: non è che critico il governo -mani avanti- faccio delle "constatazioni" (oh,yes!).
Senza menzionare, ma cìè, la miriade di giornale para-indipendenti tutti pendenti a sx.
Oh, yes!
Oh, yes?
OOOhhhh! Yeeeees!!!!

Anonimo ha detto...

cìè> da prendere con le molle! correggiamo:c'è. Oh, Yes!

Anonimo ha detto...

"Oh, yes!
Oh, yes?
OOOhhhh! Yeeeees!!!!"


Emilio Fido, Bruno Vespa, Monica Setta, Il Giornale, Libero, TG Parlamento, la Mondadori...

NO

p.s.: a proposito di grandi statisti...CUCU'! :-)

Irene

Anonimo ha detto...

p.s.: se tu ti fossi guardato l'ultima puntata di Anno Zero, avresti visto la satira pungente della Guzzanti (che personalmente non mi piace) nei confronti di D'Alema...così, per esercitare quel dubbio cartesiano che si sbandiera tanto solo quando fa comodo...


ARRICUCU' :-)

p.s. Innominato, dove sei? cari saluti

Anonimo ha detto...

pardon, l'intervento era il mio.

Irene

Anonimo ha detto...

p.s.: dimenticavo i telegiornali di canale 5 e Italia 1...la Voce del Padrone...:-)

cucù cucù :-)
(non fateci caso, oggi sono in vena di scherzi, non prendetevela, salutoni a tutti, anche a Mauro)

Irene

Anonimo ha detto...

ps: ha ragione Crozza, bisogna riconoscere a berlusconi almeno un merito: quello di suscitare il buonumore. E a me è anche perosnalmente simpatico, anche se preferirei che non fosse il nostro Presidente del Consiglio e che non ci svergognasse all'estero...ma tant'è...questa è la democrazia, ed ha vinto le elezioni. Rispettiamo.

Irene

Anonimo ha detto...

Bruno Vespa

che non è nemmeo la pallida ombra di santoro.
sarebbe bene che nella tv pubblica ci fosse un santoro col segno meno. ma non c'è.
tg4? > la 7!! cu cu? settete!!!
rete4 trasmette e.fede. rai3 è un continuo bombardamento 24 ore su 24. senza sosta.
rete4? doveva esseredemocraticamenteabolitaemandata sul satellite.
io sul satellite ci manderei rai3al completo.
w mao!

Anonimo ha detto...

Altro ko per la sx e per le procure rosse.
Dopo l'assoluzione del Demonio è arrivata anche l'assoluzione dei diavoli suoi due aiutanti:
Satana con Bafumetto e Folletto, sempre a piede libero.
Che rovina!
Per la sinistra!
-Allora abbiamo una banca!
-Sì? Facci sognare!

Anonimo ha detto...

... dimenticavo i telegiornali di canale 5 e Italia 1...la Voce del Padrone...:-)...

Non sarebbe giusto mettere nel conto La7, che come tv privata può mandare in onda tutto quello che vuole. Criticarla si può ... ma il resto rientra nel suo diritto.
Rete4, invece, molto democraticamente, la si voleva spedire sul satellite. Non per giustizia, ma per spirito di parte. Lo capirebbe anche un decerebrato. Tutti accaniti, con in testa Tonino (accademico della Crusca)che sputa veleno ogni volta che apre la bocca. Povero Walter!!
Il grosso problema è la Rai, in particolare Rai3, che manda in onda propaganda di partito.
Rai3, con tutti i velenosi tg3, è l'Ammiraglia della propaganda del Pci.Pds.Ds.Pd (a carnevale cambieranno ancora maschera?).
L'abbonamento lo paghiamo tutti, ed io sono stufo dei tg3, delle trasmissioni di "intrattenimento" di rai3, di Anno zero, di Ballarò e di tutto il ciarpame di sx che imperversa alla rai pagata da tutti.
Con la gestionre Zaccaria la rai divenne lo strumento di propaganda elettorale dei comunisti (vedi rai3, comici -si fa per dire- che con finte satire portavano acqua al mulino dei compagni -ok?).
E' l'ora di togliere la Rai di mano ai partiti, in particolare ai comunisti, e di regolamentare certe trasmissioni che sono una vergogna.
Prima occupano tutto (i compagni), poi se li mandi via a calci nel sedere gridano, dagli al fascista!
Ridicola, grottesca l'uscita di Santoro quando si mise a cantare "Bella ciao!". Ciao bello!

Anonimo ha detto...

“Lo capirebbe anche un decerebrato. Tutti accaniti, con in testa Tonino (accademico della Crusca)che sputa veleno ogni volta che apre la bocca. Povero Walter!!”


Ok, allora anche il Consiglio di Stato e i GIUDICI EUROPEI SONO DECEREBRATI…

A PROPOSITO DI RETE 4, di ciò CHE E' PUBBLICO E VIENE USURPATO DA UN PRIVATO (che esercita però una funzione pubblica!,)di CONFLITTO DI INTERESSI...sono toghe rosse e visionari anche i giudici europei? Se non ti basta, se vuoi posso citarti i passi delle sentenze del Consiglio di Stato, fammi sapere,mi raccomando!
ciao

Irene

Fonte: sito della Corte di giustizia delle Comunità europee http://www.curia.europa.eu/it/index.htm
SENTENZA DELLA CORTE (Quarta Sezione)
31 gennaio 2008 (*)
«Libera prestazione di servizi – Comunicazioni elettroniche – Attività di radiodiffusione televisiva – Nuovo quadro normativo comune – Assegnazione di frequenze di trasmissione»
Nel procedimento C 380/05,
avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte, ai sensi dell’art. 234 CE, dal Consiglio di Stato con decisione 19 aprile 2005, pervenuta in cancelleria il 18 ottobre 2005, nella causa tra
Centro Europa 7 Srl
e
Ministero delle Comunicazioni e Autorità per le garanzie nelle comunicazioni,
Direzione generale per le concessioni e le autorizzazioni del Ministero delle Comunicazioni,
96 Si deve altresì considerare che, prevedendo un’autorizzazione generale ad operare sul mercato dei servizi radiotelevisivi a favore delle sole reti esistenti, l’art. 23, n. 5, della legge n. 112/2004 ha consolidato l’effetto restrittivo constatato al punto precedente.
97 Infatti, da un lato, limitando di fatto il numero di operatori che possono trasmettere sul mercato di cui trattasi, tali misure sono e/o sono state idonee ad ostacolare la prestazione di servizi nel settore delle trasmissioni radiotelevisive.
98 Dall’altro lato, tali misure hanno e/o hanno avuto l’effetto di immobilizzare le strutture del mercato nazionale e di proteggere la posizione degli operatori nazionali già attivi sul detto mercato.
99 Di conseguenza, l’art. 49 CE e, a decorrere dal momento della loro applicabilità, gli artt. 9, n. 1, della direttiva «quadro», 5, n. 1, della direttiva «autorizzazioni» e 4, punto 1, della direttiva «concorrenza» ostano a tali misure, a meno che esse siano giustificate.
100 A tal riguardo, occorre rammentare che, secondo la giurisprudenza della Corte, un sistema di concessioni che limita il numero degli operatori nel territorio nazionale può essere giustificato da obiettivi di interesse generale (v., in tal senso, sentenza Placanica e a., citata, punto 53), purché le restrizioni che ne derivano siano appropriate e non vadano oltre quanto necessario per il raggiungimento di detti obiettivi.
108 Orbene, nella causa principale, emerge dagli elementi forniti dal giudice del rinvio che, in applicazione della legge n. 249/1997, l’attribuzione delle frequenze ad un numero limitato di operatori non è stata effettuata in base a criteri siffatti.


109 Infatti, da un lato, le dette frequenze sono state assegnate di fatto alle reti esistenti in applicazione del regime transitorio istituito all’art. 3, n. 7, della legge n. 249/1997, sebbene a talune di tali reti non fosse stata rilasciata la concessione ai sensi di tale legge.
110 Dall’altro lato, ad operatori come la Centro Europa 7 non sono state attribuite frequenze, sebbene fossero state rilasciate loro concessioni ai sensi della detta legge.
111 Di conseguenza, indipendentemente dagli obiettivi perseguiti dalla legge n. 249/1997 con il regime di assegnazione delle frequenze ad un numero limitato di operatori, si deve considerare che l’art. 49 CE ostava ad un regime siffatto.
112 La medesima valutazione si impone per quanto riguarda il regime di assegnazione delle frequenze ad un numero limitato di operatori in applicazione della legge n. 112/2004: tale regime non è stato attuato sulla base di criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati, in violazione dell’art. 49 CE e, a decorrere dal momento della loro applicabilità, dell’art. 9, n. 1, della direttiva «quadro», degli artt. 5, n. 2, secondo comma, e 7, n. 3, della direttiva «autorizzazioni», nonché dell’art. 4, punto 2, della direttiva «concorrenza».


ciao Irene

Anonimo ha detto...

"Bruno Vespa

che non è nemmeo la pallida ombra di santoro".


Suvvia, non diciamo assurdità...rispetto la tua opinione, ma sai benissimo che Vespa ha un seguito larghissimo, e che come impatto sulla pubblica opinione non è da meno di Emilio Fede...


Irene

Anonimo ha detto...

non è da meno di Emilio Fede...pardon volevo dire di Emilio fede e di Santoro.

Anonimo ha detto...

Enzo Tortora: giustizia dimenticata
Quando scattò l'arresto dalle colonne del Giornale Montanelli parlò di "imputazione inverosimile". Una vignetta di Repubblica, invece, ritrasse il presentatore di Portobello dietro le sbarre con le parole nella nuvoletta: "Eppure il pappagallo non ha parlato". Un libro di Maria Rita Stiglich ripercorre la triste odissea giudiziaria di Tortora

no comment

Anonimo ha detto...

Enzo Tortora: giustizia dimenticata

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=307901

Anonimo ha detto...

... Suvvia, non diciamo assurdità...rispetto la tua opinione, ma sai benissimo che Vespa ha un seguito larghissimo, e che come impatto sulla pubblica opinione non è da meno di Emilio Fede...

la differenza sta nel modo in cui si conduce la trasmissione.
Santoro, al contrario di Vespa, è assatanato.
Vespa è molto, ma molto corretto.
Prova ne sta che chiama gli interlocutori sempre alla pari.
Ma non facciamo certi paragoni.
Santoro è una testuggine, manovrata dalla sx, che, purtroppo, da anni, occupa militarmente la rai.
Per non parlare di rai3 e dei tg3 che sono gli assaltatori più addestrati della sx di lotta e di potere.
Specie a rai3, ce ne fosse UNO, uno soltanto, almeno, dico, uno!, neutrale.
E la propagande del Pci, devo pagarla anch'io con i soldi dell'abbonamento.
Scusa tanto, ma non mi va giù.
E' l'ora di cambiare.Specie la redazione del tg3.
Saluti a tutti quelli di rai3 ed un particolare saluto alla dolce Lucia Annunziata