venerdì 31 luglio 2009

Bari. Jena

Aveva proprio ragione D’Alema: «Ci saranno altre scosse...». (la Stampa)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Troppo bella per essere vera, eppure è vera: la Fondazione Bettino Craxi riceverà soldi pubblici, mentre quelle intitolate a Pertini, Di Vittorio e D'Annunzio resteranno a mani vuote. La decisione è di ieri e arriva dai Beni Culturali, con il ministro Bondi che ha fatto la lista dei sommersi e dei salvati, poi approvata dalla maggioranza in Parlamento.

non so se al di là dei personaggi ai quali sono intitolate, queste fondazioni meritino o meno i milioni assegnati (6,5 milioni divisi tra 121 enti per il 2009). Però magari qualcuno di voi le conoscerà e spero che mi illumini nel blog.

Da povero esperto di eco-balle, però, mi sento solo di fare una proposta: ma per finanziare la Fondazione intitolata al Grande Statista, morto da latitante, non si poteva ricorrere allo scudo fiscale di Giulietto Tremonti?

Patrizio D'Addario

Anonimo ha detto...

"La D’Addario? È una vipera, mi minacciava..."

Ecco uno stralcio del primo, lunghissimo, interrogatorio reso da Giuseppe Barba, l’ex «convivente» della prostituta Patrizia D’Addario, che l’altro giorno ha accusato la escort di volerlo uccidere una seconda volta, dopo il primo tentativo (andato a vuoto) con lo speronamento a tutta velocità sull’autostrada per Bari.
L’identikit della escort fornito al gip Carrieri dall’ex fidanzato accusato di essere il suo protettore (l’interessato ha sempre negato) è tutto da leggere: «Senta, la prima cosa che voglio dire è che questa donna è conosciuta perché è una ragazza madre che ha una bambina, non lavora, ha dei precedenti con il suo ex, che ha fatto questa figlia...». Gip: «Che vuol dire che ha dei precedenti con il suo ex?». Barba: «Denunce, almeno lei mi ha spiegato queste cose qua. Poi con un’altra persona, con un certo Pasquale (...) ha avuto queste storie di denunce». Gip: «La denuncia si può fare per tante cose». Barba: «È un tipo di donna che va cercando soldi, mi ha sempre minacciato per i soldi. Ho cominciato a praticarla come una donna tranquilla, poi l’ho conosciuta piano piano (...). Sempre circondata da assessori, non ha un’amica donna, questo telefono che squilla in continuazione, uomini, uomini e uomini...». L’argomento si sposta poi sull’inizio del rapporto, le cene clandestine, le frequentazioni negli hotel. Con le prime crepe sentimentali fioccano le ripicche violente. Barba: «Non potevo più vivere con questa persona. A Palese io avevo i miei amici a festeggiare a casa, mi ha sfregiato quattro macchine». Gip: «Ma lei ha mai aggredito la signora D’Addario?». Barba: «L’ho sempre allontanata coi carabinieri, ho sempre chiamato la polizia, a volte sono intervenuti altre volte no. Ho sempre fatto denunce...». Gip: «Ma lei ha mai alzato le mani?». Barba: «Io? Mai. Una sola volta le ho dato uno schiaffo alla stazione di servizio perché alle sei di mattina, mentre stavo facendo gasolio con gli operai, ho cercato di allontanarla perché faceva casino sui cantieri, per strada (...). Quando ho scoperto che tipo di donna era ho cercato di allontanarla ma questa cosa non le è andata giù. È una persecuzione, non si può più vivere (...). Patrizia non lavora, non possiede, non ha una macchina, non... come vive questa cristiana? (...)». Segue l’elenco delle intemperanze della D’Addario, che come testimoniato dalla moglie e dalla figlia di Barba, minacciò fisicamente anche loro. Barba: «Ho gli operai che possono testimoniare, ho amici vicino al bar. “Bastardo...” mi dice davanti a tutti. Poi sto con un geometra davanti al bar e mi aggredisce per strada, a casa di mia madre, di notte alle tre e mezza ha chiamato la questura, l’ha presa, è scesa mia sorella con mio cognato, tutte sceneggiate». (...). E ancora. Gip: «La signora non ha accettato questo allontanamento?». Barba: «No». Gip: «In che senso?». Barba: «Lei ha detto: “Devi morire con me, sono innamorata di te”. Ma io non ero innamorato di lei. Non lo accettava». Avvocato di Barba: «Che faceva?». Barba: «Ha cominciato a fare casino, a sfregiarmi le macchine (...) veniva a cercarmi a Palese, a casa di mia madre, di notte, di giorno, sui cantieri». Gip: «In che modo la cercava?». Barba: «No, gridava vicino alle auto, faceva suonare l’allarme per svegliarmi, un continuo...». Gip: «La seguiva?». Barba: «Sempre, mi ha seguito sempre. Quando la vedevo, mi allontanavo subito, facevo il giro (...). Mi ha sempre minacciato». Gip: spieghiamolo. Barba: «Minacciandomi con parolacce al bar, al cantiere, dove mi trovava». Gip: «L’ha aggredita?». Barba: «A parolacce sì (...). Di notte è andata a mettere le nostre fotografie vicino al bar, alla serranda della signora». Gip. «Che fotografie?».

Anonimo ha detto...

Barba: «Fotografie che stavamo insieme, della nostra relazione precedente». Gip: «La signora ha cercato mai di danneggiare beni di sua proprietà?». Barba: «Ripeto: ha sfregiato tutte le macchine, l’altro giorno ha fatto uno sfregio alla macchina che guidava Nino, il mio socio (...). Mi chiedeva soldi e voleva stare insieme, è una vipera (...). Poi più di una persona è venuta a dirmi. “Allontanala, perché è così...”e in effetti è così (...). Ho cercato di tenerla buona perché mi aggrediva (...). Mi ha sempre minacciato di soldi perché per lei, la sua fissa, sono i soldi». A un certo punto il gip chiede conto a Barba delle sue pregresse denunce. Gip: «L’ultima dove l’ha fatta?». Barba: «Una l’ho ritirata, signor giudice, vuole sapere perché l’ho ritirata? Piangeva e gridava al telefono perché aveva paura che le togliessero la bambina, allora mi sono fatto uno scrupolo di coscienza, e le dissi: “Va bene, l’importante è che te ne vai”...». Non se ne è mai andata.

Anonimo ha detto...

innanzitutto lo scudo fiscale lo fanno anche in inghilterra e stranamente i coglioni come te non se ne accorgono

Capitali all’estero Anche l’Inghilterra ricorre allo «scudo fiscale»

Nella versione italiana ha attirato le critiche delle opposizioni; ispirato domande di giornalisti anglosassoni e provocato gli strali della stampa cattolica. Quella inglese farà sicuramente meno notizia e nessuno la bollerà come un condono. Comunque ieri le autorità fiscali di Londra hanno confermato che faranno anche loro una nuova edizione di quello che in Italia si chiama scudo fiscale e che invece, nel sito dell’HM Revenue& Costums è pubblicizzata con grande evidenza con il nome di New Disclosure Opportunity.
Tra il primo settembre e il 12 marzo 2010 darà la possibilità a chi non ha pagato le tasse su patrimoni detenuti all’estero, di mettersi in regola con una aliquota di favore: il 10 per cento del capitale. Chi non coglierà questa opportunità potrebbe incorrere in una penalizzazione molto più pesante, dal 30 per cento in su e rischierà un’incriminazione penale, si riporta nel comunicato ufficiale dell’amministrazione fiscale britannica. A difendere il provvedimento, il sottosegretario al Tesoro, laburista, Stephen Timms, che invita chiunque abbia conti o entrate non tassate all’estero di approfittare di questa legge «semplice e chiara». Anche perché la maggior parte degli investitori all’estero ha già pagano le tasse ed è giusto che tutti rispettino le regole. «L’evasione fiscale non è un crimine senza vittime. Sottrae ai servizi pubblici risorse vitali e grava ingiustamente la maggioranza onesta dei contribuenti».
In sostanza lo scudo fiscale è considerato dal governo laburista uno strumento per combattere l’evasione fiscale. Mentre in Italia è diventato «un nome sbagliato per chiamare l’ennesimo condono».

Anonimo ha detto...

poi prima di parlare di craxi sciaquati la bocca, deficiente , lui si fu un grande statista capace di dire cose che adesso nessuno avrebbe il coraggio di dire

http://www.youtube.com/watch?v=9sDmx01ZNfA&hl=it

Anonimo ha detto...

Mi sono "sciaquato " naturalmente senza la c ...

Nel 1985 Craxi sottrasse al blitz americano di Sigonella i terroristi palestinesi che avevano appena sequestrato la nave Achille Lauro e assassinato un ebreo paralitico, Leon Klinghoffer, gettandone il cadavere in mare; si impegnò a farli processare in Italia; poi fece caricare il loro capo Abu Abbas su un aereo dei servizi e lo lasciò fuggire prima nella Jugoslavia del maresciallo Tito e di lì in Irak, gradito omaggio a Saddam Hussein.

CHE BRAVO QUESTO CRAXI

Ancor più filoarabo e levantino dei democristiani, Craxi appoggiò acriticamente l’Olp, ancora ben lontana dalla svolta moderata, paragonando Arafat a Giuseppe Mazzini; spalleggiò e foraggiò il dittatore sanguinario somalo Siad Barre; e nel 1982, durante la crisi delle Falkland, si schierò addirittura con i generali argentini contro la Gran Bretagna appoggiata da tutto il resto dell’Occidente.

CHE BRAVO QUESTO CRAXI

Craxi fu il primo a picconare la Costituzione in vista della “grande riforma” presidenzialista e ad attaccare la magistratura, proponendo di assoggettarla al governo. Prima con i decreti Berlusconi e poi con la legge Mammì consacrò il monopolio televisivo incostituzionale dell’amico Cavaliere, che fra l’altro pagava bene, cash. Insofferente al dissenso interno, insultò Norberto Bobbio (“ha perso il senno”) ed espulse dal Psi galantuomini come Bassanini, Codignola, Enriquez Agnoletti, Leon e Veltri, per circondarsi di faccendieri come Larini, Troielli, Giallombardo, Mach di Palmstein, Parretti, Fiorini, Chiesa e Cardella, e trafficare con Licio Gelli e Roberto Calvi, amorevolmente assistito dal suo consulente giuridico Renato Squillante. Oltre a decine di “nani e ballerine”, Craxi riuscì a candidare al Parlamento Gerry Scotti e Massimo Boldi, anticipando di vent’anni il velinismo berlusconiano.

VOGLIAMO SCIACQUARCI ANCORA LA BOCCA COGLIONE?

Anonimo ha detto...

con questo scritto dimostri di esser uno SPORCACCIONE FILOAMERICANO.
Non ti rendi conto che Craxi fece una politica estera indipendente , e venne fatto fuori come fecero fuori Mattei ???

Ah , e di Mattei cosa ne dici , anche lui aveva infranto 6000 leggi, usava i partiti come taxi ,e minò il "libero mercato" delle 7 sorelle .
Anche lui un delinquente???

BRUTTO SPORCACCIONE FILOAMERICANO.

Anonimo ha detto...

E ricordati che Sigonella è passato alla storia come atto di coraggio

BRUTTO SPORCACCIONE FILOAMERICANO.