venerdì 14 luglio 2006
Password&Procure. Andrea's version
Questa storia del connubio tra stampa e procure della Repubblica è veramente indecente, e fa onore a D’Avanzo essersi a sua volta indignato. Gli fa onore l’aver scritto che la denuncia di Amato è di quelle che inquietano. E il dichiarare apertamente come i pubblici ufficiali infedeli, che nelle procure d’Italia offrono ai cronisti addirittura le password degli archivi d’indagine, devono essere individuati, allontanati e severamente puniti. Gli fa onore, infine, l’aver chiesto che si vada in fondo senza guardare in faccia nessuno, nemmeno i cronisti che delle famose password si sono serviti. Ma D’Avanzo ha peraltro un grave cruccio. Vuole il nome del giornalista tanto influente e così attendibile da aver convinto Amato a dir quello che ha detto sulla connection (prezzolata?) tra procure e giornalisti. E sulle password. Vuole assolutamente quel nome. Chiede a Amato di farlo. Quasi minaccia il ministro degli Interni, se non lo fa. Anzi, lo minaccia senza quasi. Bon. E allora, nel nuovo clima di unità che grazie alla testata di Zizou si respira nel paese, ci consenta D’Avanzo di proporgli un patto: lui ci dà le password e il nome glielo diamo noi.
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