mercoledì 27 settembre 2006

Da Roma a New York, otto mesi di gaffe. il Giornale

C’è qualcosa o qualcuno, un demone sulla spalla, uno spiritello che lo insegue e lo perseguita. C’è un nemico che tallona Romano Prodi da vicino e ogni tanto – eh - ehh! – lo accoltella alle spalle, quando meno se lo aspetta. Se stesso. I primi cento giorni di governo del Professore, a parte la sofferenza dei tredici partiti riottosi, e dei tanti alleati più o meno infidi, hanno avuto un protagonista: il doppio – gaffeur di Romano Prodi, il suo alterego dalla lingua lunga, un Peter Sellers con accentoe miliano-romagnolo (ricordate Oltre il giardino?) che ogni tanto – nei momenti critici – irrompe sulla scena con l’incedere di un elefante in cristalleria e una battuta di troppo.
Margherita«suicida». Il primo schizzo di umor nero macchiò la prima pagina di La Repubblica proprio all’inizio della campagna elettorale, una letterina (oggi dimenticata) piena di furore contro i soci dell’Ulivo che remavano contro. Tutto fu sanato, mediato e ricomposto: ma pochi mesi dopo, sempre dalla fatidica Cina (quanto è costata al professore la passione sinologica del figlio Giorgio!) Prodi cesellò un commento laconico e spietato sul comitato nazionale della Margherita che aveva respinto (allora) la proposta di liste uliviste. Francesco Rutelli coniò lì il suo stile mamitico del «pane&cicoria», Prodi sibilò feroce: «E’ un suicidio!».
Roma ladrona. A volte è la bizza di carattere che agita la scimmia. Altre è la facondia disinibita, l’idea che se lo fai in romagnolo, sibililando e sorridendo – eh - ehh!- puoi dire tutto quel che vuoi. La gaffe più topica della campagna elettorale si verifica durante una trasmissione radio di Linus, quando il futuro premier dice: «Roma è bella ehhh, mi piace checché ne dicano... ma non ci abiterei. Ad abitarci davvero no». Ma come, a venti giorni dal voto? Persino Walter Veltroni fu costretto a distinguersi («Mi dispiace, Romano ha sbagliato»), quei discolacci di An, invece, tappezzarono la Capitale di manifesti sarcastici: E chi te ce vole!
«Non ho la bolletta...». Su Ici, tasse e successioni, come è noto è un pasticico. Nell’intervista a Lucia Annunziata poi (su Raitre, alla vigilia del voto) è memorabile lo scambio di battute. «Professor Prodi, lei ha una casa?». E lui: «Sì: una a Bologna e una a Bruxelles più...un nono di una casa di campagna» (dopo le elezioni, badabene, la casa di campagna è diventato «il castello dei Prodi»!). La giornalista: «Quanto vale?». Il professore: «Beeeh... 600-650 mila euro?». Lei: «E quanto paga di Ici?'». Lui:«Non lo so... Ehhh... se lo avessi saputo le avrei portato la bolletta...». Mitico.
«Abbiamo vinto!». Ma l’incidente topico, il vero passo falso, si verifica la sera del voto, con la celebre dichiarazione di piazza Santi Apostoli.
Quella volta, ad animare la scimmia, sulla spalla del Professore fu lo choc anafilattico - adrenalinico del risultato imprevisto: alle tre del pomeriggio ti danno vincente di sei punti; alle sei e mezza dovresti celebrare la tua vittoria (ma non ti presenti); alle undici di sera ti dicono che stai perdendo e hai il down. Quando lo scrutinio nella notte gli regala la Campania, per un soffio di voti, la scimmia si cala in Prodi, che era sul palco, e prende a parlare con voce rauca: «Grazie.... grazie per la bellissima campagna elettorale... abbiamo vinto!».
Vinto? Ad urne aperte era troppo, persino Ciampi lo tenne a bagnomaria per un mese, e lasciò il Quirinale senza dargli l’incarico.
Siria&Iran. Questa estate il Professore si ritrova improvvisamente senza comunicatori intorno: tutti in ferie, da Rodolfo Brancoli a Silvio Sircana, a Sandra Zampa. È il tempo della luna di miele, si autogestisce, parla pochissimo. Gli sfugge un moto di gioia: «Visto come vado bene da solo?». Meglio mordersi la lingua, perché subito dopo, in politica estera non gli va bene: un giorno gli scappa detto che sul Libano deve «mediare Theran» (e dice che è stato frainteso).
Un altro annuncia che ci sarà «pattugliamento al confine «d’accordo con la Siria» (e il giorno dopo Bashar Assad lo fa smentire). Magari il Prof aveva ragione, ma la scimmia chiacchierona gli aveva fatto dire una parola. Di troppo.
«In Aula Io?» Dalla Cina, mentre precipita in Italia il caso Telecom, e le opposizioni, in nome del galateo istituzionale gli chiedono di andare in aula, la scimmia di nuovo si impadronisce del Professore, gli grida in gola il suo disappunto: «Ma che siamo matti?». Stavolta, a dirgli che in Parlamento ci si deve andare, che è la democrazia, bellezza! è Fausto Bertinotti. Le ultime due perle? Arrivano a raffica. La prima: «Siamo contro l’embargo delle armi» (come come? Scimmia guerrafondaia?). La seconda: «Siamo favorevoli al fatto che la Cina resti una» (Scimmia anti-Tawan).
Guardie svizzere. Sulle minacce a Papa Ratzinger, si arriva al capolavoro: «La sicurezza del Pontefice? Ci penseranno le sue guardie». Roba che nemmeno i mangiapreti. Il curato di campagna (definizione che Prodi fece sua) ha sfiorato l’apostasia. Errore fatale, per un cattolico che tutti gli anni si raccoglie a Camaldoli.
Doveva essere il «papa Romano», la scimmia – maledetta bestia – lo ha fatto sembrare un nuovo Milingo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Prodi un gaffeur? E Silviuzzo...proprio ieri ascoltavo le affermazioni sull'intervento in Iraq del nostro ex...una comica...
tra Silvio e Prodino è proprio una bella lotta...
Forza italietta

Vaxgelli ha detto...

Come ha detto l'anonimo, le gaffe sono di tutti, ma nessuno può reggere il confronto con Silviuzzo, lui è il numero al mondo nelle gaffe!!!
"Romolo e Remolo" e le famose "corna" nella foto con gli europarlamentari sono Storia. Ma lui è il Berlusca...... lui è triste...... però ci fa ridere, e ha fatto ridere gli altri paesi dell'Italia......

Anonimo ha detto...

Caro vax forse hai dimenticato queste:
Un partito di Berlusconi non c’è e non ci sarà mai (13-9-1993)
Io odio andare in tv (26-1-2006)
I give you the salutation of my president of Republic (5-7-2004)
Io sono il Gesù Cristo della politica (13-2-2006)
Dimezzerò i reati in una legislatura (4-12-2000)
Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta (29-3-1994)
Ho dato mandato irrevocabile di vendere le mie tv (18-3-1995)
Sono un grande estimatore della magistratura (10-10-1995)
Nesta al Milan? Impossibile (23-8-2002)
Gilardino al Milan? Sarebbe amorale (24-6-2005)
Mai fatto affari con la politica (5-1-2006)
Il primo a non volere la guerra in Irak è Bush (13-3-2003)
Io non ho mai insultato nessuno (10-9-2005)
Lei ha una bella faccia da stronza (a una signora che lo contestava, 24-7-2003).

e migliaia e migliaia...
preso da "Le mille balle blu
Peter Gomez, Marco Travaglio
BUR - Biblioteca Universale Rizzoli

Detti e contraddetti, bugie e figuracce, promesse e smentite, leggi vergogna e telefonate segrete dell’uomo che da dodici anni prende in giro gli italiani: Napoleone Berlusconi."

Anonimo ha detto...

E queste???????

Non fonderò mai un partito. Se non entro in politica, vado in galera. Scendo in campo, per un nuovo miracolo italiano. Un milione di nuovi posti di lavoro. Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta. Non capisco perché a San Siro debbano entrare anche i tifosi delle altre squadre, togliendo il posto ai nostri: San Siro deve diventare solo rossonero. I poveri sono persone diseducate al benessere. Mai avuto a che fare con Craxi. Io sono l'unto del Signore. Il mio governo è schierato con l'opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. Mussolini non ha mai ucciso nessuno, anzi mandava gli oppositori in vacanza nelle isole. Le mie aziende non hanno mai corrotto nessuno. Giuro sulla testa dei miei figli. Ho dato mandato irrevocabile di vendere le mie tv. Bossi parla come un ubriaco da bar, con lui non prenderò mai più un caffé: è un giuda, traditore, ladro e ricettatore di voti. La situazione della salute del Santo Padre è di assoluta tranquillità. Sarò lieto di incontrare il papà dei fratelli Cervi. In questo luogo passò Enea in fuga col padre Anchise e diede il via alla dinastia da cui nacquero Remolo e Remolo. Paolo di Tarso, il grande filosofo greco. Il Papa è un uomo straordinario, ogni suo viaggio è come un gol: ha la stessa idea vincente del mio Milan, che poi è l'idea di Dio, la vittoria del Bene sul Male. Arafat mi ha chiesto di dargli una tv per la Striscia di Gaza: gli manderò Striscia la Notizia. Vorrei ricordare l'attacco del comunismo alle Due Torri. Ormai in Iraq c'è una vita regolare, poi certo ci sono le cose che non funzionano: ad esempio, i semafori a Baghdad non funzionano. Montanelli e Biagi erano gelosi di me. Anch'io ho scritto le tavole della legge, come Napoleone e Giustiniano; Mosè era solo un passatavole. Mai sentito parlare di All Iberian. Se perdo le elezioni lascio la politica. La nostra Costituzione è di stampo sovietico. Siamo il partito dell'amore contro il partito dell'odio. Non ho mai insultato nessuno. Coglione! Faccia da stronzo! Stalinisti! Ladri! Golpisti! Fascisti! Vaffanculo! I giudici sono matti, mentalmente disturbati, antropologicamente diversi dal resto della razza umana. Noi ai giudici insidiamo le mogli, siamo dei tombeurs de femmes. Per portare a Parma l'agenzia alimentare europea ho riesumato le mie doti di play boy e fatto la corte alla presidente finlandese. Ho trovato una cimice dietro il termosifone, sono spiato da procure deviate. Io ero contrario alla guerra in Iraq, ma Bush non mi ha dato ascolto. La proporrò per il ruolo di kapò. Gli sbarchi di clandestini, con noi, sono calati del 247%. Io non racconto barzellette: dico parabole. La sinistra ha una predilezione per i dittatori. Putin è un sincero anticomunista. Gheddafi è un leader di libertà. Bella l'Estuania! Sono alto un metro e 71. I give you the salutation of my president of the Republic. Il lifting me l'ha imposto mia moglie. Noi di Forza Italia abbiamo una moralità di livello così elevato che gli altri non possono nemmeno percepirlo. Risolverò il conflitto d'interessi in cento giorni. Le mie tv mi remano contro. Il trapianto è ottimo, lo consiglio a tutti. Sono sempre stato assolto. L'evasione di chi paga il 50% dei tributi è un diritto naturale che è nel cuore degli uomini e che non ti fa sentire moralmente colpevole. Questa storia delle leggi ad personam è falsa: ne ho fatte solo tre, per me. Biagi, Luttazzi e Santoro han fatto un uso criminoso della televisione pubblica. Avete capito bene: abolirò l'Ici. Galliani è la persona più onesta che ho mai conosciuto. Il mio cervello è talmente sviluppato che ha espulso i capelli. La giustizia è un cancro da estirpare. D'Alema è er mejo figo der bigoncio, di lui mi fido. La mia religione è il maggioritario. Io sono per il proporzionale. Mai fatto affari con la politica, anzi ci ho sempre perso. Gli elettori si sono sbagliati, erano giusti gli exit-poll. Sto trattando con la Russia dell'amico Putin per aprire un corridoio negli Urali e collegarci all'Oceano Pacifico. Non ci sarà alcun condono fiscale. Noi siamo per il presidenzialismo. Mai stato presidenzialista. Non sapevo che mio fratello vendesse decoder. Odio andare in tv, è una cosa che non sopporto. Nesta al Milan? Impossibile. Gilardino al Milan? Mai, sarebbe amorale. Io sono il Gesù Cristo della politica. Va bene, paragonatemi pure a Mosè. Fra me e Confalonieri c'è un patto: quello di avvisarci reciprocamente qualora uno dei due rincoglionisse. E Fedele non mi ha ancora detto niente. Prodi ha mentito: in un paese normale si sarebbe già dimesso.

Vaxgelli ha detto...

Scusa se ho tralasciato qualcosa, o meglio.... se ho tralasciato tutta la carriera del Berluska che è stata una gaffe continua, anzi..... una bugia continua.