mercoledì 19 marzo 2008

Pacifisti latitanti. Tony Damascelli

Dove sono le bandiere della pace? Qualche lenzuolo grigio di smog resta appeso, mogio, alle finestre dei resistenti. L’arcobaleno è stato sconfitto dalle polveri sottili ma si preannunciano lavaggi energici per la propaganda delle prossime elezioni politiche. Dove sono Agnoletto e Casarini? Dove si sta muovendo l’onorevole Caruso? Che cosa pensa e urla Grillo e, con lui, i suoi fedelissimi? Dico del Tibet. Lo so, non è roba nostra. Dico dei monaci buddisti ammazzati. Sì, al massimo fanno tenerezza e poi noi abbiamo le beghe sui frati nostrani, defunti o vivi, santi o sporcaccioni, figurarsi se possiamo batterci per vicende così «minori». Le olimpiadi di Pechino? Non si svolgono mica domani, eppoi sempre ’sta storia dei Giochi, della solidarietà, della fratellanza, una noia estiva. Meglio il labiale di Ibrahimovic, il calcio d’angolo furbastro della Roma, il test antidoping all’alba per il ciclista addormentato, la centralina svalvolata della Ferrari, il listino degli esportatori di Vaduz, la colomba pasquale che, visti i costi, sembra piuttosto un condor, il diesel che affianca la benzina verde. No, i disobbedienti civili, i girotondini, i ragazzi dei centri sociali hanno altro cui pensare. Eppure là dove la terra scotta e vige la legge delle colt comuniste qualcosa sta accadendo, come accadeva nella collezione primavera estate dell’Ottantanove, quando piazza Tienanmen venne occupata romanticamente dagli studenti e liberata serenamente dai carri armati del governo cinese (comunista si può scrivere o preferite della sinistra radicale?).
Oggi si svolgerà una manifestazione indetta da Il Riformista e da Radio Radicale, non prevedo adunate oceaniche come per il concerto del 1° maggio anche se il tema all’ordine del giorno è meno musicale ma scalda più di una canzone di Jovanotti. Così come nessuna trasmissione televisiva, pubblica e privata, ha presentato il modellino del monastero, la sagoma di un fucile mitragliatore, l’elenco dei morti, l’identikit degli assassini che non sono semplici vicini di casa ma i padroni di tutto il condominio, nel senso del Paese. E nessun giornale (e anche trasmissione televisiva e radiofonica) di informazione sportiva ha dato e sta dando spazio al problema relativo, alla partecipazione ai prossimi Giochi estivi, anche aprendo un dibattito, facendone discutere, non i giornalisti o le vecchie glorie dello sport, ma chi parteciperà alle Olimpiadi. Ci sono spicchi del mappamondo che restano fuori dai discorsi.
Nessuno conosce il nome dei monaci tibetani coperti di sangue, i morti non parlano, i vivi anche, il regime è salvo, bandiera rossa trionferà. Le altre bandiere, ricolorate nell’arcobaleno, quelle della pace insomma, sono in lavanderia. (il Giornale)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

UN COMMENTO SUL PACIFISMO "ARCOBELENO"

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=248983

Anonimo ha detto...

LA RIVOLTA IN TIBET/ IMMAGINI IMPRESSIONANTI
Ecco le foto dei massacri a Lhasa
E i cinesi dicono: non è successo nulla

http://qn.quotidiano.net/2008/03/18/73159-ecco_foto_massacri_lhasa.shtml

Anonimo ha detto...

I 10 punti della vergogna cinese

http://club.quotidiano.net/?q=node/1672

*paraffo* ha detto...

Devi scusami, Mauro, ma dei monaci e non-monaci tibetani me ne sbatto un tantino anche io, come se ne sbattono i sinistri arcobalenati e pacifisti a fasi alterne. Cinismo? No, realismo! I cinesi non scannano i monaci perchè sono i soliti comunisti sanguinari, ma perchè quelli vogliono l' indipendenza e loro, i cinesi, non vogliono concederla. Si tratta di un atteggiamento vecchio quanto il mondo e, quindi, il comunismo c' entra ben poco. Casomai c' entra il fatto che il sistema cinese non è democratico, ma questo è sotto gli occhi di tutti e non è stato motivo sufficiente per negare loro le Olimpiadi. Che una dittatura risolva i problemi delle minoranze con la violenza non deve stupire, non credi?

Ma io me ne sbatto anche per un' altra ragione: come argomento propagandistico-elettorale utilizzato dal centrodestra mi pare non solo inefficace ma soprattutto controproducente, perchè sposta l' attenzione degli elettori incerti, ma non trinariciuti, dalle vere motivazioni per le quali NON dovrebbero votare per Veltroni.

Sul fatto che Veltroni sia ancora un comunista, come sai bene, io non ho dubbio alcuno, ma realismo vuole che si ammetta che non sta conducendo una campagna che propagandi il comunismo. Al contrario! Sta cercando di accreditarsi come socialdemocratico! Ma che dico, socialdemocratico?! Democratico-liberale, addirittura! Cioè una specie politica che in Italia manco esiste e che, se anche esistesse, non troveremmo certo nelle sue fila!

Insomma, attaccarlo dandogli del comunista filocinese mi pare del tutto inefficace. A me pare più che sufficiente accusarlo di essere quello che è: un esponente di quel centrosinistra che ha massacrato l' Italia per quasi quasi 40 anni, che ne ha rallentato lo sviluppo sociale ed economico durante i periodi di vacche grasse e ne ha strangolato le potenzialità durante quelli di vacche magre, occupandosi di curare gli interessi dei soli poteri forti e parassitari che succhiano e dilapidano la ricchezza che il paese produce.

Non ti pare, questo, un argomento più che sufficiente per NON votarlo?

Comunque, ho sviluppato l' argomento della nequizia del "centrosinistra" proprio stamattina, commentando l' ultimo articolo di Sartori.
Gesù e Bertinotti

maurom ha detto...

Certi articoli li "pubblico" di getto: non penso all'effetto sugli elettori e non mi pongo problemi di convenienza.

Però devono far riflettere.

In questo caso la protagonista è la violenza che per taluni è riprovevole solo se proviene da una precisa parte.
Oppressi ed oppressori, l'eterno dilemma del prendere posizione, il partito preso, la scelta inconscia e quella istintiva: argomenti da considerare.

Tutto qui.
Ciao Paraffo e grazie dei tuoi interventi.

Anonimo ha detto...

maurom tu sei libero di pubblicare anche la spazzatura, il problema che ti sottopongo è un altro: quando questo pseudo giornalista cita minchiate tu acriticamente (solo perchè il giornalista è di "famiglia" e quindi ti ispira "fiducia") copi e incolli senza neppure verificare quello che scrive il "giornalista"

La frase incriminata è:"Che cosa pensa e urla Grillo e, con lui, i suoi fedelissimi? "
mi spieghi cosa ci vuole a verificare questa minchiata cliccando sul sito di beppegrillo per capire che fin dal 15marzo il sig Grillo parla di Tibet e di quello che pensa...non è in dicussione come la pensa (sono opinioni discutibilissime) ma è il tuo modo di fare, da BondiSchifaniCicchitto è che non va, senza spirito critico, sempre
col copia e incolla,mai col tasto revisioni, mai col tasto cervello (se mai microsoft dovesse inventarlo) , lui "pubblica di getto", non pensa...

beato te, come ti invidio

maurom ha detto...

Non copio e incollo quelle che ritengo "minchiate".

Copio e incollo, e qualche volta scrivo, quello che ritengo possa servire alla liberazione delle menti di coloro che, come te, anonimo delle due e trentuno, credono solo nell'anti-qualcosa o qualcuno.
Mi fa piacere se Grillo difende i monaci tibetani e sono lieto che tu abbia la possibilità di farlo sapere attraverso il commento del mio blog: l'articolo, spero tu lo abbia capito, non è contro Grillo né contro chi non prende le difese dei tibetani o rinuncia ad attaccare la Cina.
Si tratta, a mio avviso, di considerazioni che mettono in evidenza certe incoerenze della politica.

Credo non mi manchi lo spirito critico e sono convinto anche, guarda un po', di pensare con la mia testa, ovviamente.
So per certo di non aver mai recepito acriticamente opinioni o suggerimenti e reputo normale pensarla come gli appartenenti al mio schieramento politico.

Anonimo ha detto...

"Credo non mi manchi lo spirito critico e sono convinto anche, guarda un po', di pensare con la mia testa, ovviamente."

Signore e Signori benvenuti a Zelig
ovviamente...

Anonimo ha detto...

"Copio e incollo, e qualche volta scrivo, quello che ritengo possa servire alla liberazione delle menti " ben detto, ma converrai con me che incollare un articolo senza accorgersi di un errore così lampante (rectius così facilemnte verificabile) è una imperdonabile leggerezza. che ne dici di verificare, per quanto possibile, le fonti e i fatti?
meglio i fatti che le opinioni di Tony...Ficante?!! ;)

Anonimo ha detto...

dal Corriere d S.
lotta per il Tibet

«Lotta per il Tibet, non per il Dalai Lama»

Anonimo ha detto...

la TRAGEDIA del TIBET
LA REPRESSIONE DELLA DITTATURA COMUNISTA NEI CONFRONTI DI CHI VUOLE LA LIBERTA'
cliccare:

Tibet, le foto dell'orrore