martedì 22 aprile 2008

Privatizzazioni sì, ma col permesso dei sindacati. Vittorio Mathieu

Quando ero all’Università avevo uno studio a pochi passi da quello di Francesco Forte, e spesso facevo quei pochi passi per rifornirmi di libri nella biblioteca di Economia, perché scrivevo la Filosofia del denaro. Ora Forte ha fatto molti passi verso il luogo ideale dove mi trovo tuttora, il liberismo, e mi è gradito seguirlo su Libero. Ma voglio eccepire a una frase, al n. 16 del 6 aprile: “Non era mai accaduto che le privatizzazioni dei beni pubblici, anziché da funzionari governativi (…) fossero gestite dai sindacati”. Ricordo una privatizzazione – promossa, manco a dirlo, da Prodi – che fu gestita direttamente di sindacati, con l’appoggio determinato del WWF.

Si tratta delle tenute del Maccarese, che una società privata si offriva di comprare e di far rendere. L’idea mi pareva così buona che la lodai sul Il Giornale, dicendo che Prodi si dimostrava capace, non solo d’intendere, ma perfino di volere. Illusione: i sindacati si opposero, ed ebbero partita vinta presso il Tar, dicendo che in mano privata la gestione del Maccarese avrebbe danneggiato l’ambiente. Gli acquirenti, così minacciosi per l’ecologia, subirono una forte perdita finanziaria.

Nessuna meraviglia, dunque, se Spinetta si siede al tavolo direttamente con i sindacati e si alza quando questi mostrano di non abbassare la guardia. Alitalia era già gestita dai sindacati, era la loro compagnia di bandiera; lo Stato era solo chiamato a ripianare le perdite. (Ideazione)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

le recenti vicende confermano che Alitalia è ancora in mano alla politica (vedi l'uso da parte di Berlusconi in campagna elettorale.. basta mettere una fiche, ma cos'è un gioco? una lotteria? OK il prezzo è giusto?) ed ai sindacati (che tutelano aree di privilegio assolutamente incompatibili con il libero mercato).

E' evidente che chi parla in nome e per conto di una compagnia straniera non intenda sottostare a tali diktat... cosa ci guadagna il buon Spinetta? Voti? è francese, non viene eletto nel ns parlamento Meriti o onorificenze? da parte di chi? Del suo management? al massimo un calcio nel sedere. La nostra gratitudine di italiani? Sai cosa se ne fa?

intanto alitalia verrà commissariata, le daranno pochi euro di prestito, entro breve sarà nuovamente preda di fantomatiche cordate italiane, russe, chi più ne ha più ne metta...

ma quanto costerà? Quanto pagherà il futuro compratore? Sicuramente meno di adesso.

In questo senso lo stato ha perso l'occasione di vendere una compagnia ad un prezzo, per quanto basso, almeno decente se lo confrontiamo al prezzo che la stessa compagnia avrà fra qualche settimana.

Chiunque comprerà dovrà mettere a casa dei lavoratori (quindi, cosa cambia se a comprare è un francese, un russo, un italiano, un tedesco...). Se resto a casa cambia qualcosa se avviene a causa di un compratore francese, russo, italiano, tedesco. No, me ne vado a casa e stop.

come cittadini dovremmo chiederci:
- Chi ci guadagna in questo
scenario?
- avremo un servizio migliore?


Claudia

maurom ha detto...

Claudia, non è ancora stata girata l'ultima scena della telenovela Alitalia.
Vediamo se il Cav. ha fatto solo promesse elettorali oppure risolve la questione in modo soddisfacente.

Ne parliamo a cose fatte.
Grazie del tuo commento.

Anonimo ha detto...

l'unico modo soddisfacente per risolvere la faccenda sarebbe venderla ad un prezzo + alto di quello offerto da Air France o ridurre significativamente il numero di esuberi previsto nel piano Air France.