Entro alla Facoltà di Fisica dell’Università di Modena per incontrare Franco Battaglia. Non ho bisogno di presentarlo. Da una decina d’anni, per la delizia di molti, l’illustre fisico lancia da questo giornale tuoni e saette contro il catastrofismo dei Verdi.
A Fisica però, il nome di Battaglia non risulta. In due minuti dirado il mistero. Quando il prof si trasferì alcuni anni fa dall’Università di Roma, i colleghi storsero i nasini per ragioni politiche. Lui è liberale, loro rosso Modena. Così, Battaglia è approdato alla Facoltà di Biotecnologia. Il padiglione è in mattoni. I cortili del giovane Ateneo sono ampi, le geometrie belle, i viali illuminati dal sole d’autunno.
«Se non sei con loro, sei contro. È la sinistra. A noi non verrebbe mai in mente», sintetizza il prof appena lo raggiungo nel suo studio. Il tono è comprensivo. Il sorriso, sotto i baffetti grigi, ironico. Di Catania - dove Battaglia è nato e si è laureato gli è rimasta solo una lieve inflessione. Un lungo soggiorno negli Usa per il Ph.D. in Chimica-Fisica e l’insegnamento in diverse università hanno mescolato le carte. Ha un cranio lucido da testa d’uovo internazionale. Una disinvolta maglietta blu da velista oceanico. Un paio di occhiali sul naso (vista), un altro al collo (lettura), tipico delle intelligenze complesse che rifiutano la semplificazione delle lenti bifocali.
Fisico-chimico di professione, ecologista critico per hobby?
«Per impegno civico. Metto al servizio della società parte del mio tempo e quello che so».
Scopriamo subito le carte: che pensa dei Verdi?
«Sono una disgrazia».
Articolando?
«Tanta buona volontà e sentimenti nobili. Ma semianalfabeti tecnico-scientifici. Metto il “semi”, per pietà cristiana».
Detestano gli Ogm.
«L’Ogm è una modifica genetica fatta col bisturi. Molto meno invasiva delle mutazioni con bombardamento di radiazioni col quale si ottiene il grano duro caro agli ecologisti».
Accusano l’industria per l'effetto serra.
«L’uomo non c’entra. L’attuale riscaldamento inizia a metà del ’600: un secolo e mezzo prima dell'era industriale. Dal 1940 al 1975 c’è stato un raffreddamento, in coincidenza col boom dell’industria».
Fissati con l’inquinamento, considerano l’energia solare ed eolica la sola salvezza.
«Eolico e fotovoltaico sono una iattura e uno spreco di denaro. Se anche tutti i tetti d’Italia fossero coperti di pannelli solari, quando manca il sole sono inutili. Dovremmo, comunque, tenerci gli impianti a gas, carbone, eccetera».
Sole e vento sono però gratis.
«Falso. Una centrale nucleare costa cinque miliardi. Un impianto, eolico o fotovoltaico, che produca la stessa energia, dieci volte tanto. Privarsi del nucleare per sole e vento è un business che toglie denaro a tutti per farlo intascare a pochi».
Anche l’Enel si è tuffata nelle energie alternative.
«Prende in giro gli italiani».
Una truffa?
«Appropriazione indebita. Una legge ci obbliga a dare mezzo euro per kilowatt prodotto da impianti fotovoltaici, contro i sette centesimi per kilowatt della comune elettricità».
Oltre a lei, molti scienziati di grido considerano ridicolo l’ecologismo verdista.
«Quattro nomi per tutti: Veronesi, Regge, Ricci, Zichichi. Il Gotha».
Ma l’ideologia verdista trionfa egualmente.
«I Verdi occupano i gangli dell'informazione. Tutti i tg sono pieni di “cultura” verde. Anche i politici, che non condividono le stravaganze, non osano esporsi. Mi è successo con Di Pietro».
Di Pietro? Non è il suo tipo.
«Fu lui a chiamarmi agli albori dell’Idv. Voleva suggerimenti in materia ecologica. Dissi: “Tu che sollevi la questione morale, è in atto una truffa colossale sui danni da elettrosmog. Una bugia. Denunciala. Eviteremo di sprecare soldi per combattere il nulla”. Rispose: “Non posso. Perderei voti”. La cosa finì lì.
Il verde più negativo in circolazione?
«Pecoraro Scanio. Un avvocato privo di cognizioni tecniche. Farlo ministro è stato come dare una pistola carica a un bimbo di due anni».
Se le emergenze verdi sono fasulle, qual è la vera?
«Il disastro idrogeologico. Se lungo i fiumi fossero state costruite vasche di espansione avremmo evitato i guai. Ma costano un sacco di soldi, che non ci sono per gli sprechi nell’eolico, ecc. I signori del fotovoltaico, quelli del Kioto qui, Kioto là, sono i responsabili morali del cataclisma veneto».
Per l’incapacità napoletana sui rifiuti, si incolpa la mancanza di raccolta differenziata.
«Sciocchezze. La differenziata è inutile. Facendola avremmo solo cumuli differenziati di immondizia. Il modo serio di smaltire sono gli inceneritori, uno per provincia. Ma i Verdi si oppongono».
Li considerano pericolosi: effluvi, gas letali, ecc.
«Ci sono inceneritori nel centro di Vienna. O di Montecarlo, per fare una citazione di attualità. Le emissioni sono zero, la pericolosità inesistente».
Il Tesoro ha dimezzato i fondi del ministero dell’Ambiente.
«Il ministero andrebbe abolito. La Protezione civile dipende da Palazzo Chigi. Il settore idrogeologico può passare ai Lavori pubblici. L’Ambiente serve solo a dare retta ai Verdi. Negli Usa non c’è».
Prestigiacomo ha però litigato col Tesoro e Napolitano l’ha appoggiata.
«Straparlano. Per l’ambiente, ci sveniamo. Per rinunciare al nucleare e agli inceneritori paghiamo dieci volte in più. Grazie a Pecoraro nei prossimi quindici anni butteremo al vento 20 miliardi per il fotovoltaico».
Lei come spenderebbe i soldi per l’ambiente?
«Per sviluppare il nucleare e combattere i luoghi comuni, informando correttamente gli italiani. Se no, prevale la disinformazione alla Gabanelli che sul nucleare ha raccontato un mucchio di sciocchezze, senza contradditorio».
Meglio l’ambientalismo di destra o di sinistra?
«Di gran lunga quello di destra. Il ministro di sinistra, Willer Bordon, voleva spendere 30 miliardi per interrare i cavi elettrici contro la bufala dell’elettrosmog. Matteoli ha evitato lo spreco».
Anche a destra abbonda il verdismo: Alemanno è contro gli Ogm, Zaia anche contro il nucleare.
«La stupidità è trasversale».
Deluso dal centrodestra?
«Ammiro molto Berlusconi per il pragmatismo. Ma non capisco perché non sia stato in grado di fare ciò che aveva detto di volere fare: separazione delle carriere dei magistrati, Ponte sullo Stretto, ecc. Per me, un mistero».
Guido Bertolaso lascia
«Un padre della patria. Come tra gli antichi greci, si cacciano dalla città i migliori perché suscitano invidia».
Le sue idee controcorrente la mettono in difficoltà nella sua cerchia?
«Non mi sento controcorrente. Il nucleare è la tecnologia più utilizzata in Europa. Gli inceneritori sono la regola nel mondo occidentale».
Altrove i Verdi sono tenuti a bada?
«Così, così. Anche in Germania hanno dovuto pagargli il pizzo. Per evitare la chiusura delle centrali nucleari entro il decennio decisa dal governo rosso-verde di Schroeder, la Merckel ha dovuto fare impianti eolici e fotovoltaici, totalmente inutili, buttando soldi alle ortiche».
Da noi, però, lei si dà la zappa sui piedi.
«Per me, affermare ciò che credo, non è un peso. C’è di peggio».
Contento lei.
«Da siciliano, ho perfetta coscienza della mia finitezza». (il Giornale)
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