Quindi il Presidente Lula non intende estradare Battisti per proteggerne «l’integrità fisica». Un’idea incomprensibile per chi come me ha seguito una parte delle indagini sui Proletari Armati per il Comunismo di Battisti e ricorda bene la scia di dolore, l’«integrità fisica» delle vittime davvero perduta per sempre, che le loro gesta gangsteristiche, disprezzate persino dalle Brigate Rosse, hanno lasciato alle spalle.
Ma l’idea di Lula non si comprende in pieno se non si pone attenzione a una certa cultura da cui proviene. Il Brasile ha una storia lunga e anche recente di banditismo giustizialista, soprattutto rurale, i cui protagonisti erano pseudogiustizieri al confine tra crimine e ribellismo politico e alcune volte ottenevano, come i nostri briganti, anche ammirazione.
Per questa ragione Battisti, che uccideva i negozianti e le guardie penitenziarie che gli erano antipatiche, ha avuto la fortuna di trovare il posto giusto in cui rifugiarsi. Ricordiamo del resto che prima di diventare un terrorista e poi un romanziere di successo Battisti era semplicemente un ex-malavitoso politicizzatosi in carcere.
Con la scelta cui si prepara, il Presidente brasiliano forse eviterà di sostenere che Battisti è un innocente perseguitato, idea difficile visto che a suo carico ci sono sentenze alte come guide del telefono, ma più semplicemente, con un corto circuito frutto di una cultura più che di una strategia internazionale, che è un fuggiasco da ospitare e proteggere.
Ciò che infastidisce, e non poco, di questa scelta è il presupposto che Battisti sarebbe esposto in Italia a persecuzioni legali o extralegali. Dopo gli anni di piombo la nostra Giustizia ha processato quasi 3000 terroristi sempre con giudizi regolari in cui tutti hanno avuto diritto alla difesa. Grazie alle leggi sulla dissociazione e a benefici penitenziari la quasi totalità è tornata libera con tempi e modi che non suonano come persecutori ma che semmai hanno causato proteste dei parenti delle vittime. Sofri e Toni Negri non sono sepolti in uno Spielberg e la terrorista Baraldini estradata dagli Usa e malata, non giace in un Lazzaretto. Né in detenzione né dopo la scarcerazione nessun ex terrorista ha subito torture o è stato fatto scomparire illegalmente da apparati dello Stato o bande di poliziotti. Tutti coloro che non hanno più commesso reati vivono tranquillamente spesso ben reinseriti nella società e la nostra Giustizia, il caso Abu Omar insegna, non tollera violenze o rapimenti nemmeno in danno di stranieri.
Il popolo brasiliano suscita in noi giusta simpatia per la vitalità che esprime a dispetto delle difficoltà in cui vive. Nonostante l’offesa, ci deve restare amico. Ma il suo Presidente sa che gli squadroni della morte hanno agito non in Italia, ma nelle città del Brasile ove poliziotti e paramilitari hanno giustiziato sommariamente ogni notte ladruncoli e meninos de rua, i ragazzini che vivono nelle strade e la situazione delle sue carceri non è certo migliore. Il Presidente Lula dovrebbe guardare la trave nel suo occhio, poi forse le pagliuzze in casa altrui. ( il Riformista) *giudice
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2 commenti:
Silvio invece di ridere e scherzare con Lula, con le magliette del milan e i giocatori brasiliani cerca di tirare fuori le palle e farti rispettare perchè di politici italiani da 4 soldi siamo stanchi.
Abbiamo tante armi per convincere Lula a riconsegnarci quell'assassino: dai ricatti di aziende italiane che vanno in Brasile a impiantare industrie( Fiat ecc ecc) a commandos specializzati
Su Silvio tira fuori i cosiddetti quando ci vogliono e non solo con le mignotte
Ecco bravo, facciamo come dice quel ritardato mentale di La Russa , boicottimo i prodotti brasiliani o ritiriamo le aziende . Ma per favore !!!!! Sai cosa importa al Brasile di fare affari con un paese in declino e avviato al sottosviluppo come il nostro, verremmo sostituiti in men che non si dica da qualche multinazionale americana. Il Brasile oggi ha un economia in pieno sviluppo con progressi del Pil a due cifre , tant'è che è annoverato tra i migliori paesi emergenti assieme a Russia India e Cina, i cosìdetti paesi B.R.I.C. . Che cazzo vogliamo boicottare ,siamo oramai con le pezze al culo , grazie a questo Governo e ai suoi ministri come La Russa. E poi, tanto per dire , di questo Battisti non gliene frega un cazzo a nessuno
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