lunedì 17 gennaio 2011
Andrea's Version
Buttando un’occhiata superficiale, proprio distratta, a volo d’uccello, sulla grande mostra romana che celebra i 90 anni dalla nascita del Pci (“Avanti popolo. Il Pci nella storia d’Italia”), e “che intende rimettere a posto i fondamentali della memoria”. Potenti le gigantografie di Gramsci. Rimarchevoli quelle di Berlinguer. Toccanti le grandi foto sulla resistenza. Significative quelle di Bobo-Staino e dell’ombrello di Altan ficcato in un sedere, non ricordo al momento di chi. Non pare di aver notato gigantografie con la falce e il martello, nemmeno una foto di Lenin, un ritratto di Stalin, un’istantanea di Zdanov, una di Bordiga, o di Pietro Secchia, o di un Di Vittorio, e tantomeno di Umberto Terracini, di Luigi Longo, oppure della Camilla Ravera e di Leonetti, ma neanche di Amendola, o men che meno di Budapest, magari di Nagy, e vedi mai del muro di Berlino. Non c’era una gigantografia neppure di Togliatti. E sarà giusto così. Questo senz’altro. Ma era un po’ come vedere la grande mostra sul 40° anniversario della pornografia italiana con Tina Pica e senza Cicciolina. (il Foglio)
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