venerdì 24 febbraio 2006

La parte di Cesare. Magna Carta

Tra il chiasso di Calderoli e il borbottare di Pisanu, tra l'incendiare le piazze islamiche per togliersi uno sfizio e il predicare un impossibile dialogo con i sordi, non abbiamo dubbi a schierarci con le parole di Benedetto XVI pronunciate in occasione del saluto al nuovo ambasciatore del Marocco.
Il Papa affronta con limpidezza e urgenza la questione delle vignette e delle proteste nel mondo islamico: «L'intolleranza e la violenza non possono mai giustificare le risposte alle offese, perché non sono riposte compatibili con i principi sacri della religione». E aggiunge: «Non possiamo che deplorare le azioni di coloro che approfittano deliberatamente dell'offesa creata ai sentimenti religiosi per fomentare atti violenti, tanto più che ciò viene fatto a fini estranei alla religione».
Per finire il Papa fa riferimento ad un concetto centrale: la reciprocità, e dice: «La sola via che può condurre alla pace e alla fraternità è quella del rispetto delle pratiche religiose altrui, in modo tale che, reciprocamente, sia possibile assicurare per ciascuno l'esercizio della propria religione liberamente scelta».
Non c'è molto altro da dire. Si tratta di parole semplici e vere che stranamente il dibattito politico fa fatica ad assimilare, sfiancato com'è da contrapposte retoriche e calcoli elettorali.
Si pretende con tanta enfasi la separazione tra Stato e Chiesa, tra Cesare e Dio, poi le uniche parole da statista si lascia il Papa a pronunciarle da solo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutti coloro che non accettano il sistema democratico della critica, sotto qualunque forma, specie se stranieri con costumi diversi dai nostri e con mentalità poco incline ad accettare i metodi della democrazia, se ne dovrebbero tornare a casa propria, nei loro Paesi. E se necessario rispedirceli, con affrancatura senza ritorno.
C'est tout.

Anonimo ha detto...

Segnalo una raccolta di adesioni all'appello per l'Occidente, un'iniziativa del Presidente del Senato Marcello Pera a difesa della cultura occidentale.
http://www.perloccidente.it/

Anonimo ha detto...

rispondo al primo anonimo:

il primo signore che non desidera critiche al suo operato è proprio il Cav. Silviucci...

infatti ha badato bene a censurare coloro i quali avevano iddee diverse dalla sua, biagi, santoro, benigni, grillo, travaglio, guzzanti, ...

sarebbe bello poterlo rispedire da dove è venuto...

la democrazia la volete a senso unico: quando si parla male di voi (esponendo i fati realmente accaduti) allora va censurata, se poi siete voi ad attaccare allora va ispettata la demcrazia e la liberta di espressione.

Anonimo ha detto...

Biagi, Santoro, Benigni, Grillo, Travaglio, Guzzanti
hanno fatto campagna elettorale usando la Rai come mezzo esclusivo riservato (alla sx).
E quando l'avversario non ha possibilita di replica si va oltre il diritto di libertà di espressione. Vedi elezioni 2oo1.
Critiche e satire in un mezzo Tv pubblico debbono essere bilanciate.
E non parliamo di tolleranza. Il caso Forattini è emblematico.
Su Rai tre (ma la dx ce l'ha un canale riservato nella tv pubblica pagata da tutti?)un comico, non ricordo il nome, si provò a fare satira (è storia di pochi giorni fa)su FASSINO-UNIPOL. Apriti cielo!! Fu costretto a dire che non se la sentiva più. E la satira su Fassino è sparita dagli schermi.
Saluti democratici (di sx)

Anonimo ha detto...

@ mback
ma guarda che il primo anonimo non si riferiva alle satire, e ad altre bischerate del genere.
Non vi siete ancora accorti del pericolo del fondamentalismo islamico, rispetto al quale il nazismo di Hitler era una pallida ombra?
Che Allah ti protegga

Anonimo ha detto...

all' anonimo che dice:

"E quando l'avversario non ha possibilita di replica si va oltre il diritto di libertà di espressione."

Beh per uno che ha 3 canali Televisivi non aver possibilità di replica ...


Vedi elezioni 2oo1.
Critiche e satire in un mezzo Tv pubblico debbono essere bilanciate.

questo non è esatto: se uno commette un errore le critiche vanno fatte, non che si possa fare un numero prefissato di critiche o farn un numero pari ad un eventuale avversario solo erche vanno bilanciate le critiche.. e in base a che? alla gravità dell'errore?

piu lo sbaglio è grosso e piu critiche... ? o come senno?

:O

Anonimo ha detto...

Avete sempre ragione voi!
OK