Si discute se sia giusto non poter esprimere la preferenza nel voto di lista.
La maggioranza dei politici sembra rimpiangere la preferenza considerandola espressione di valutazione democratica che seleziona e premia.
Personalmente ritengo preferibile la lista bloccata.
Se, da una parte, si rinuncia ad una selezione di candidati che nella stragrande maggioranza dei casi sono sconosciuti all'elettore, dall'altra i partiti sono costretti a ponderare bene nomi e posizioni di lista. Trovo giusto che i partiti si assumano la responsabilità di selezionare e decidere le candidature: a noi elettori il compito di promuovere o bocciare.
La campagna elettorale è focalizzata sui programmi e poco spazio è lasciato all'iniziativa personale: i candidati devono dare corpo e voce alle idee ed ai progetti dei rispettivi schieramenti e dei singoli gruppi politici.
Noi elettori abbiamo la possibilità di votare per lo schieramento e di scegliere il partito che ci rappresenta di più.
Ma possiamo anche essere creativi.
Gli elettori democristiani, socialisti, repubblicani e radicali si ritrovano con i loro partiti divisi da una sorta di muro di Berlino: ad ovest con Berlusconi e ad est con Prodi. Mi piacerebbe che molti votassero in modo disgiunto: per il Senato da una parte e per la Camera dall'altra. Sarebbe un modo per scavalcare il muro e chiedere l'unità nel nome dell'ideologia e non della posizione "geografica".
Personalmente trovo sprecato il voto nullo e la scheda bianca perché non hanno senso politico, non favoriscono e non avvantaggiano nessuno. Se proprio non sopportiamo i partiti e tutti i politici, asteniamoci. Se andiamo a votare, però, facciamolo con coscienza e ponderazione.
Sarebbe un peccato sprecare un voto che possiamo esprimere ogni cinque anni ( salvo elezioni anticipate).
Al seggio prendiamo in considerazione tutti i simboli e leggiamo i nomi di tutti i candidati anche
se non possiamo esprimere preferenze, osserviamo attentamente le schede elettorali prima di entrare in cabina e poi votiamo senza fretta.
Preventivamente sarebbe opportuno aver letto il programma di tutti i partiti compresi i più piccoli e, nel dubbio, scegliere un partito anche solo per un punto del programma se ci pare qualificante e importante: meglio il voto per una piccola proposta che astenersi e lasciar decidere agli altri. Poi teniamo sotto controllo quel partito per tutta la legislatura e verifichiamo se mantiene le promesse.
Mi rendo conto che il voto è più che mai condizionato dall'effetto Berlino: o di qua o di là, o con Berlusconi o contro Berlusconi, ma mi auguro che gli elettori possano trovare motivazioni di voto anche nella coalizione dove il leader non è quello che piace loro e che vengano votati i programmi e le proposte.
Speriamo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
O con noi, o contro di noi, o americani, o antiamericani, o con la nostra civiltà, o con i musulmani / terroristi...
Il muro di Berlino non esiste più da molto tempo, non si vota contro qualcuno, ma a favore di qualcuno. La diversità di opinioni politiche è un bene, anche se in questi ultimi anni si è soffiato sul fuoco dei presunti steccati. Noi cittadini / elettori ci confrontiamo con problemi semplici e quotidiani (la casa, il lavoro, lo studio, la famiglia, i trasporti, la salute e la malattia). Su questi temi si giudica l'operato di chi ha governato, oggi come ieri. I programmi elettorali sono utili, e vanno letti, almeno nelle parti che ci interessano. Ma nessun insegnante serio giudicherebbe a fine anno scolastico uno studente per quello che promette di fare l'anno successivo.
Giudichiamo senza timore che il nostro voto scardini chissà cosa, voglia dire tra le righe chissà cosa, voglia abbattere questo o quello.
Non è dirimente il Presidente del Consiglio, chiunque esso sia, ma l'operato del Governo che indice le elezioni.
E se il Governo che indice le elezioni dice "Volevo far questo, ma non mi è stato possibile per le seguenti motivazioni", analizziamole. Se sono valide, se ne tenga conto, se sono pretestuose, se ne tenga conto, ovviamente in un altro modo.
Andrea sono perfettamente in sintonia con l'assunto che si vota per e non contro qualcuno.
Chi ha governato deve essere valutato per quello che ha fatto o non fatto e per il programma futuro.
Chi è stato all'opposizione può essere giudicato solo per le promesse e le intenzioni ed, eventualmente, per il comportamento come forza di minoranza.
Sono d'accordo con te, Andrea, sull'opportunità di giudicare senza timore e di tenere conto di tutte le motivazioni.
Concordo al netto di un punto.
Molto, molto meglio per noi elettori il voto di preferenza.
Flash
Non scordiamoci che l'opposizione ( di destra o di sonostra) è giusto che esista. perche in un sistema democratic, se un partito vince e va al governo , rappresenta la maggiornaza degli Italinai, ma esiste una grossa , e spesso grossa quasi come chi ha votato coloro i quali hanno vinto, fetta di popolazione che NOn ha votato il partito che governa, ma non per questo possiede meno diritti.
come NON elettore di centro destra e NON elettore di Berlusca, voglio che i miei diritti siano rappresentati ed ascoltatinel parlamento dai deputati che , comunque anche grazie al io voto, siedono su una poltrona che gli frutta 20 mil aeuro al mese.
Non ci scordiamo di una cosa: i deputati, i ministri, i politici in genere sono la NON per volonta divina ( per fortuna l'egitto è lontano) ma perche gli italiani, il popolo li h avotati, e sono la per difendere i diritti e garantire la libertà del POPOLO.
le leggi e tutto il lavoro che fanno ( profumatamente pagato) DEVONO (dovrebbero) FARLO PER NOI.
siamo noi che li votiamo, quindi dipendono da noi, quindi :
_____SONO NOSTRI DIPENDENTI__
Perchè han tolto il voto di preferenza? te lo dico io perchè .
Cosi possono candidare chi cavolo vogliono anche un mascalzone e il popolo fesso che per idealismo , senza pensare con la propria testa , li vota.
Siamo un popolo di ignoranti che alla tv vede soltanto telegiornati novella 2000 (vedi studio aperto che parla nell 80% di reality.
vergogna
Hai dimenticato quelli che seguono il TG3.
Correrà nella circoscrizione 3 della Lombardia alla Camera
Ulivo, Bobo Craxi candidato nel listone
Accordo tra i Ds e il figlio di Bettino dopo la decisione del Viminale di ricusare il suo simbolo
Bobo Craxi con i loghi contestati (Afp)
ROMA - Bobo Craxi sará candidato nelle liste dell'Ulivo nella circoscrizione Lombardia 3 (che comprende i comuni di Cremona, Mantova, Pavia e Lodi). È questa la decisione scaturita nel corso di un incontro presso la sede dei Democratici di sinistra tra Piero Fassino e lo stesso Craxi. «Di fronte ai vistosi e ripetuti tentativi di ostacolare la presentazione della lista "I socialisti" -recita una dichiarazione congiunta - e considerato il comune riferimento ai valori del socialismo europeo, si è valutata la necessità di determinare un diritto di tribuna democratico per l'onorevole Craxi, con la messa a disposizione, da parte dei Ds, di una candidatura nella lista dell'Ulivo della circoscrizione Lombardia 3».
COMMENTO
Alla faccia di Bobo!
Si è messo in combutta con gli assassini di suo padre.
Ripugnante esempio di doppiogiochismo, di menefreghismo, di insensibilità filiale, di basso opportunismo.
No global, disubbidienti, incappucciati, malavitosi, falcemartellisti, emuli di Stalin, leninisti, ecc. ecc. hanno dato l’assalto ad una pacifica riunione della Lega. L’on Borghezio (accusato di razzismo) doveva illustrare la condizione delle Comunità Cristiane nei Paesi mussulmani, ogni giorno soggette a violenze inaudite.
Hanno ingaggiato una vera battaglia con polizia.
Mettendo in evidenza che per la Sinistra la violenza e la sopraffazione degli avversari risulta essere il quotidiano normale vergognoso metodo di lotta, si deve sottolineare che
-la Sinistra per Democrazia intende esclusivamente l’affermazione delle proprie idee. L’intolleranza estrema delle sinistre verso chi non la pensa come loro, rende la Sinistra il principale NEMICO della Democrazia e della Libertà di pensiero e di manifestazione;
-il RAZZISMO è l’ideologia che mette una razza al di sopra di tutte le altre (inutile citare il nazismo ecc.);
-nella manifestazione della Lega non c’era niente di razzista poiché detta manifestazione aveva l’unico scopo di mettere in luce la condizione dei Cristiani, trattati dai Mussulmani, nei loro paesi, con criteri razzisti che nulla hanno da invidiare a quelli che Hitler usò contro gli Ebrei.
Ancora una volta si deve riflettere sulla
DEMOCRATICITA’
di una sinistra che si arroga sempre il diritto di giudicare il giusto e l’ingiusto, il vero e il falso con il proprio metro; e che si arroga di diritto di dare sentenze di condanna contro chi non si conforma al proprio giudizio.
In altre parole questa si chiama DITTATURA. Metteteci l’aggettivo che più vi piace.
Votiamo PRODI. Circoleranno solo idee di sinistra. Metteremo a segno il triplice RESISTERE! Sopporteremo ogni giorno il teppismo della piazza.
Il sciur Diamanti e le perle di Mortadella
Da una quindicina di anni assistiamo a un fenomeno strano. Quello dei sondaggi, ai quali nessuno dice di credere; anzi, è opinione diffusa non servano a niente o, meglio, siano come il termometro: misurano la temperatura del momento, la febbre, ma non ne indicano la causa e soprattutto non consentono di capire cosa succederà domani. Nonostante la sfiducia generale nelle indagini demoscopiche, non c'è però politico o commentatore capace di prescinderne. Perché? Sia i tifosi della destra sia i tifosi della sinistra hanno paura di perdere e, in mancanza della sfera di vetro, si attaccano a Piepoli e a Eurisko. Compulsano i numeri e si lanciano in previsioni, vaticinî. Sociologi e statistici si riducono a maghelli, altro che scienziati ciliosi. L'uomo da sempre ha bisogno di scrutare il futuro, e poiché non ha certezze si affida ai tarocchi o - nei casi disperati - ai sondaggi. Anche le persone più serie e provvedute ci cascano e spacciano per notizie i loro desideri. Prendiamo Ilvo Diamanti, eccellente professore e acuto editorialista della Repubblica. Ieri ha ceduto di schianto e ha fatto la pipì fuori dal pitale inondando di stupidaggini mezza pagina. Mi perdoni se oso, professore. Ma come si fa a scrivere quasi tre colonne di piombo sui presunti cinque punti di vantaggio dell'Unione rispetto alla Casa delle libertà, quando manca un mese alle votazioni? Uno studioso del suo calibro deve sapere che a decidere le sorti delle elezioni saranno gli indecisi, quelli che intervistati dagli istituti demoscopici ora rispondono: siamo incerti non solo sul partito cui dare la preferenza, ma anche se recarci o no al seggio.
Posta un commento