martedì 28 marzo 2006

Perché il diffondere un clima di pessimismo dovrebbe far salire l'inflazione? Anonimo

Riporto integralmente le considerazioni fatte da un commentatore anonimo di un mio post alla domanda di cui sopra

Ci provo: partiamo dalla considerazione del fatto che tutti i cittadini dei paesi dell'area Euro hanno percepito un aumento del livello dei prezzi nettamente superiore a quello registrato dalle statistiche ufficiali. Ciò ha determinato un considerevole divario fra i valori della cosiddetta inflazione "percepita" e quelli dell'inflazione misurata. Il permanere di tale situazione è stato molto diversificato nei vari paesi.In Italia il fenomeno si è attenuato solo verso la fine del 2004, anche se ancora oggi molti esponenti politici assegnano all'introduzione dell euro molte delle colpe dell'accentuata dinamica dei prezzi registrati negli ultimi anni, anche se valutazioni più che attendibili indichino che l'effetto change over sui prezzi al consumo sia stato nel complesso modesto. Una discreta responsabilità per il permanere in Italia di una sostanziale differenza fra l'inflazione "percepita" e l'inflazione "misurata" è da attribuire alla mancanza di un informazione chiara e trasparente sulla reale natura del processo inflazionistico. Più che ad un'assenza di informazioni si è andati incontro a ad un problema di distorsione delle informazioni. Le situazioni di allarmismo sull'inflazione determinatesi fra l'opinione pubblica sono da imputare a campagne di disinformazione che, come è stato provato da più parti, hanno contribuito ad alimentare l'inflazione stessa. Infatti se si lascia intendere che la "vera" inflazione ha raggiunto livelli del 30% diventa difficile pensare che anche coloro che fino a prima hanno evitato di farlo, si sentano autorizzati di rivedere i prezzi "solo" del 10-15%.E non basta.Gli stessi si sentiranno comunque legittimati in futuro a rivedere ancora in rialzo i propri listini. RIsultato: il solo effetto annuncio (anche se basato su informazioni parziali o errate), ha comunque finito per legittimare incrementi speculativi dei prezzi. Se la risposta non dovesse aver chiarito ti invitop a leggere Del Giovane e Sabatini(2004) e Boeri(2004)che hanno analizzato a fondo il problema. Per ricollegarmi a ciò che dicevo nel primo articolo riguardo alcuni esponenti della sinistra che avrebbero alimentato questo clima pessimista cito alcune frasi:Prodi: "il potere d'acquisto continua a diminuire" (29/10/2005)Rutelli: "il potere d'acquisto delle famiglie è in pesante arretramento, le imprese sono sfiduciate..." (29/04/05)Pecoraro Scanio: "Berlusconi ha danneggiato il paese, tanto che oggi gli italiani stanno peggio. Il potere d'acquisto è drammaticamente calato, i prezzi sono andati alle stelle"(5/02/05)Rosy Bindi: "prova del disastro sociale a cui hanno portato le dissennate politiche del governo, è proprio il fatto che la destra non ha tutelato il potere d'acquisto delle famiglie" (6/10/05)Questo è un esempio di campagna di disinformazione. PEr il benessere dei cittadini ciò che conta è l'aumento o la diminuzione della loro capacità di spesa, e quindi la relazione tra dinamica dei prezzi e dinamica dei valori nominali dei redditi e della ricchezza.Per rispondere a questa domanda basta consultare i dati istat. Questi affermano che nel quadriennio 2001/2004 a fronte di un aumento del pil reale( calcolato a prezzi costanti) del 1.9% il reddito disponibile è aumentato del 2.5%, mentre l'aumentare complessivo delle retribuzioni lorde è aumentato del 4.6%.Un incremento continuo che riflette la bassa crescita del perido, ma non la diminuzione.I dati relativi all'incremento del costo della vita,(indice NIC), indicano che nel corso del quadriennio 2001/2004 non vi è stata alcuna diminuzione delle retribuzioni medie in termini reali, cioè non è diminuito il potere d'acquisto. Includendo nel calcolo i dati provvisori sul 2005 si può dire che neanche qui abbiamo una diminuzione.Bisogna poi considerare che il gorverno di centrodestra ha lavorato in un periodo di congiuntura economica sfavorevole.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Inflazione percepita?

MA tu dove vivi?
Che stipendio hai?
PEr caso eri tra quelli con l'aliquota irpef piu alta che è scomparsa?

Affitti raddoppiati una stanza costava 300 mila lire oggi costa 400 euro,
Cibo raddppiato,
Abbigliamento raddoppiato
Da ieri 27 marzo anche i tassi dei mutui e i costi dei C/C sono oltre il 30%

Per non parlare della case..
i 300 milioni oggi sono 300 mila euro..

Bugiardi, falsi, o forse semplicemente i PRIVILEGIATI delle scelte di tale governo, (allora ti darei ragione.. ma solo per te.. )

Gli stipendi sono tutti rimasti uguali.. tranne quello dei MEDICI e PUBBLICI, (utili a Forza Italia e AN) mentre tutti i contratti scaduti.. non hanno subito aumenti se non dopo miliardi di scioperi..


Vergogna..

Anonimo ha detto...

Dovete smetterla con questi alibi inconsistenti,ma sei mai stato a fare la spesa,sai cosa significhi vivere con 800-900 euro al mese?Perchè invece di sfoderare numeri buoni solo per riempirti la bocca nn provi a confrontarti con la realtà quotidiana e nn con quella numerica.Siete solo capaci di crearvi delle attenuanti,la congiuttura sfavorevole,le difficoltà internazionali;ma le persone sono stanche di queste argomentazioni.Chi ha dimostrato che dire la verità sull'inflazione contribuisca a farla salire?é un concetto senza senso logico,l'inflazione sale se nn si ha la piu pallida idea di cosa sia una politica di contenimento e controllo dei prezzi.Nn se un politico o una massaia dice che in queste condizioni nn si arriva a fine mese!è l'ennesimo tentativo di discolparvi per una politica sociale DISASTROSA.

CREDO CHE TU DEBBA RIPROVARCI,MA LASCIA PERDERE è PERSA IN PARTENZA.BYE-BYE

Stefano Reves S. ha detto...

Pessimismo o verità?
Disfattismo o dichiarazioni sulla percezione del reale! Mha! Dubbio amletico.

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo del post delle 6.16 del 24/3, cioè quello che ha formulato la famigerata domanda. Caro maurom ,non è che con il tuo post tu abbia dato una risposta esauriente, o almeno, io non ho capito nulla, ma può darsi che sia una mia mancanza, cercherò di documentarmi ulteriormente. Se nel frattempo qualcuno potrà illuminarmi sulla questione...tutti le spiegazioni e i commenti saranno ben accetti

Anonimo ha detto...

Vorrei esprimere una riflessione su questo post... non è tanto in tema, e se maurom decide di cancellarla non me la prendero'..

Oggi nel mondo siamo 6,3 miliardi di persone. tra queste la cina e l'india ne contano 2 miliardi.

siamo di fronte a 2 miliardi di persone che stanno cominciando a consumare e chiedere che gli vengano riconosciuti diritti fondamentali.

Nel 2050, mentre questi 2 miliardi di persone avranno presumibilmente migliorato le loro condizioni di vita-lavoro-salute ecc. ecc. , la popolazione sara' aumentata di un altro miliardo e mezzo. E' chiaro il perchè: miglior condizioni di vita = piu longevità e piu figli che sopravvivono.

per cui adesso ci spaventa la cina, ma in breve (magari noi non ci saremmo piu nel 2050, e nemmeno il poko chiomato cavaliere col suo 'prodi' sfidante) dovremmo far fronte ad un altra cina... quella che ancora non è nata....

da noi che succederà????

vogliamo sfidarli a tutti a duello??

maurom ha detto...

Il post non è mio, ma dell'anonimo che ha risposto alla domanda di quello delle 6.16.
A me sembra chiaro il seguente concetto: parlare di inflazione alle stelle, legittima rialzi ingiustificati. Non si nega che ci siano stati aumenti ed anche sostanziosi, si sottolinea solo che scaturiscono da pessimismo diffuso e inflazione percepita sopra la media.
E' l'eterno problema dell'uovo e della gallina.
A mio avviso anche l'euro ha contribuito in modo determinante al rincaro generalizzato, perchè non abbiamo ancora assimilato a
fondo il cambio. Facciamo fatica a dare valore ai decimali e sfido chiunque a rispondere a bruciapelo quanto valgono due centesimi: sono quaranta lire di una volta. Se vi cadono per terra li raccogliete? Vi vergonate a darli di elemosina o, peggio, di mancia? Se vi dicono che un tal prodotto è aumentato di 2 centesimi l'etto ( sono quasi 400 vecchie lire al chilo ) vi lamentate?
Purtroppo gli euro si spendono con relativa facilità ed oggi uno stipendio di mille euro ( un milionenovecentotrentaseimila,27 lire )è considerato da fame.
Nessuno nega che il Governo abbia sottovalutato il fenomeno, ma ognuno si deve assumere le responsabilità che gli competono e noi per primi stiamo attenti quando mettiamo mano al portafogli ed evitiamo di spendere dove e quando i prezzi sono troppo alti.

maurom ha detto...

@ Stefanoreves
Mi dispiace dovertelo dire, ma il tuo blog è letteralmente illegibile: lo sfondo nero impedisce di vedere gran parte della pagina e lo sforzo non rende gradevole la lettura, anzi dissuade dalla lettura.

Anonimo ha detto...

Somo l'anonimo delle 1.31 che aveva scritto il post delle 6.16 del 24/3 .E' vero maurom non mi ero accorto della risposta al mio post del 24/3, pensavo fosse una tua riflessione. Per quanto riguarda l'inflazione (reale), a un diffuso pessimismo ,a mio avviso ,dovrebbe conseguire una contrazione degli acquisti e di conseguenza un ribasso dei prezzi (vecchia regola della domanda e dell'offerta ). Non un rialzo e quindi un aumento inflattivo. Correggetemi se sbaglio .A meno che non ci troviamo in un paese dove non vige la concorrenza e quindi non ci sia la libertà di mercato tanto cara ai liberali. Ma penso sia così, temo, siamo in mano a tutta una serie di "mafie" corporative ,compresa quella dei commercianti .

Anonimo ha detto...

Sono l'autore di questa tanto discussa risposta...Innanzi tutto vorrei precisare che nel mio intervento, come giustamente sottolienato da maurom, non ho negato che ci siano stati aumenti dei prezzi sostanziosi, ho solo cercato di far capire quanto l'atteggiamento di una determinata schiera politica, in questo caso la sinistra, può influenzare molto l'andamento reale dell'inflazione nel Paese. L'avvento dell'Euro non è stato assorbito bene in alcun paese che ha dovuto affrontare il cambio di moneta. In Italia questa situazione è perdurata più a lungo che all'estero ANCHE per il motivo di cui sopra.
Quando mi si chiede nuovamente "chi ha dimostrato che dire la verità sull'inflazione contribuisca a farla salire" rispondo che prima di tutto nel mio intervento ho già segnalato libri di autorevoli economisti, e non miei, che hanno studiato il problema molto seriamente. La questione è poi sul non dire la verità sull'inflazione...Inoltre non capisco cosa voglia dire "..non avere idea di cosa significhi una politica di contenimento e controllo dei prezzi.." Lo stato non può imporre i prezzi ai commercianti, i quali li tarano a seconda del mercato e della concorrenza. L'idea di un grande paniere dei prezzi può dare solo indicazioni ai commercianti i quali, a loro libera scelta, possono decidere se attenersi o meno, con ovvie ripercussioni sulla loro clientela. Sull'esistenza di "mafie corporative" sono perfettamente d'accordo con te...ma fa parte della cultura del nostro paese e non possiamo certo additarne la colpa a Berlusconi...

Anonimo ha detto...

Sta di fatto che una risposta non mi è stata ancora data, non si può rimandare a pubblicazioni di "autorevoli " commentatori economici, senza spiegare nulla. Ma tant'è , io ho dato seppur in maniera semplice una spiegazione sui meccanismi dell'inflazione e non mi sembra che l'affermazione in questione abbia un pur minimo senso in merito, comunque se qualcuno la vuole prendere per buona lo faccia pure ,non sarà comunque il caso mio che continuo a considerarla un autentica stupidaggine.