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A proposito di tassazione delle rendite e imposte di successione
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Rassegna stampa per chi non è "politicamente corretto" e desidera leggere le notizie che pochi giornali pubblicano.
19 commenti:
Parliamo di tasse?
Le compagnie assicurative hanno sempre fatto cartello e alla liberalizzazione tariffaria avvenuta nel 1994, non ha corrisposto una competizione tra imprese producendo tariffe tra le più alte d'Europa. Mentre negli altri paesi sottoposti a liberalizzazione dei tariffe RC auto sono cresciute di poco se non addirittura diminuite, nel decennio 1994 2004, in Italia la liberalizzazione è fallita visti i rincari delle polizze fino al 127 nel decennio indicato.
Il governo Berlusconi, sedicente liberista, a fronte della sanzione antitrust al cartello assicurativo, per impedire il risarcimento dei danni, ha approvato la legge8-2-2003 n.18, ribattezzata salva compagnie eliminando perfino quei giudizi di equità dai contratti di massa, negando ai cittadini l'accesso alla giustizia, o rendendola più onerosa ed anti economica per danni di lieve entità.
Di questo non ne parla quasi nessuno.
Ne ho altre Le volete?
«Romano Prodi nell'Unione non conta nulla: gli hanno regalato con accortezza cinque deputati». Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando coni i giornalisti prima dell'inizio del vertice europeo di Bruxelles. «Prodi ormai smentisce se stesso - avverte il Cavaliere - e non ha alcuna voce in capitolo, perchè sappiamo bene che nella sinistra la voce in capitolo ce l'hanno i leader dei tre partiti comunisti con cui ci troviamo ancora a doverci confrontare, unico Stato dell'occidente. Basta andare a vedere quello che affermano Bertinotti, Diliberto e gli altri perchè quello è ciò che gli italiani devono tenere presente come reale intenzione di azione da parte della sinistra».
I cosiddetti "conti dormienti" sono depositi di denaro, libretti di risparmio, assegni mai rimborsati, eccetera eccetera appartenenti a persone decedute o scomparse che non risultano più reclamati dagli eredi. Si stimano intorno ai 14 o 15 miliardi di euro. Questi soldi sarebbero dovuti essere stati destinati risarcire le vittime dei crack finanziari, bancari, industriali e del risparmio tradito.
Ma la proposta di legge è stata bocciata dalla maggioranza del governo Berlusconi.
Precisamente il 3 marzo 2005 la maggioranza di governo, con il voto determinante della Lega Nord, che aveva fatto la capriola per assecondare i disegni dell'accoppiata Fazio fiorami bocciò in aula alla camera l'emendamento che prevedeva di utilizzare i fondi dormienti delle banche per risarcire i risparmiatori dei bond argentini incappati nei cattivi consigli delle banche.
La finanziaria 2006 ha poi istituito un apposito fondo alimentato con questi soldi, ossia tutto ciò che era rimasto fermo sui conti correnti depositi titoli e cassette di sicurezza e su qualsiasi giacenza sui quali non sia stata compiuta alcuna operazione tale iniziativa del titolare o di terzi dei legali.
In parole povere: i soldi(€ 14 miliardi) che potevano risarcire i piccoli risparmiatori rimangono nelle casse dello Stato.
TRAPPOLONE PER IL CETO MEDIO
In questa campagna elettorale, nervosa come ogni contesa che si rispetti, c’è un elemento che conforta. Negli ultimi giorni il dibattito politico si è finalmente spostato su un tema concreto, anzi concretissimo: le tasse sui risparmi degli italiani. La coalizione di centrodestra, sin dalla sua nascita, ha fatto della riduzione fiscale un suo cavallo di battaglia. I vincoli di bilancio e una certa prudenza nel tagliare la spesa, unica possibilità per finanziare meno tasse, hanno smorzato il carattere fiscale dell’esecutivo.
Un tale principio, da Stato minimo, non è nel dna del centrosinistra. Che però ha voluto giocare la carta della riduzione del cuneo fiscale: la differenza tra quanto un datore di lavoro paga al proprio dipendente e quanto quest’ultimo riceve in busta paga. L’adesione di Prodi&co a un tema tipicamente di centrodestra nasce da una sorta di «pace tra lavoro e capitale». L’idea di base non è rendere meno invasivo lo Stato, ma spostare i pesi dell’imposizione: dal lavoro fisso e garantito, appunto, al capitale. E precisamente dal lavoro dipendente, effettivamente supertassato, ai cosiddetti rentiers.
L’Italia però oltre ad essere, sulla carta, una Repubblica fondata sul lavoro, è, nella realtà, una Repubblica fondata sul risparmio. Esso rappresenta il cuscinetto per i momenti di crisi e la sua accumulazione, spesso in forma di immobili, è una componente fondamentale della «sicurezza sociale». Si tratta di nervi vitali, da maneggiare con cura.
Metà dei 5 miliardi di sgravi sul lavoro chiesti dall’Unione dovrebbero essere recuperati con maggiori imposte: sulle rendite finanziarie e sui patrimoni. Nel primo caso con l’aumento delle tasse sui capital gain e sugli interessi dei titoli di Stato e nel secondo caso rintroducendo le tasse su successioni e donazioni. È chiaro?
Il progetto è talmente svelato nei principi e impreciso nella sua effettiva esecuzione, che spaventa, come notava ieri anche Il Sole 24 Ore, mercati e risparmiatori. Quando Prodi, come è successo ieri, racconta che verrà reintrodotta la tassa di successione, «ma solo per le grandi fortune», nessuno ci crede (e quando una «fortuna» diventa «grande»?). In ogni caso le grandi fortune sono esattamente quelle che non hanno mai pagato le tasse di successione, perché fornite dei mezzi tecnici e giuridici per occultarle. È evidente che «la pace tra capitale e lavoro» è pensata dall’Unione come sintesi di maggiore pressione fiscale per il ceto medio. Così come quando Prodi e l’Unione si schermisce sostenendo che la tassazione sulle rendite finanziarie, oggi al 12,5%, è troppo bassa e che tale verrà mantenuta solo per i più disagiati, nessuno ci crede. L’inasprimento della tassazione non è stato ancora introdotto che l’intera comunità finanziaria ha già decretato l’impossibilità tecnica di una tale suddivisione. Il sottoscrittore non agiato di un fondo comune di investimento che compra azioni e obbligazioni, a quale imposizione verrà sottoposto? Non è dato sapere.
Gli italiani sulle tasse ricordano purtroppo almeno tre incubi, che non riescono a scordare. Giuliano Amato che in una notte d’estate mise le mani sui nostri conti correnti, indipendentemente dal reddito o patrimonio. Romano Prodi che si inventò l’eurotassa e Vincenzo Visco che ci fece digerire l’assurdo dell’Irap. In tutti i casi con la giustificazione dello «stato emergenziale» in cui si trovavano i nostri conti. Esattamente quanto l’Unione sta dicendo oggi della nostra condizione di finanza pubblica. Che si stiano preparando il terreno?
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«Risparmiatori attenti: Prodi tasserà i Bot»
Berlusconi: «Così salta ogni fiducia nello Stato. Le banche continuano a segnalarci che c’è un esodo di capitali verso l’estero». Sull’energia: «Il futuro è nel nucleare»
La crescita zero è una «storiella», perché quasi un terzo dell’economia italiana è sommerso e perché tutti gli indicatori dicono che la ripresa è iniziata. È invece vero l’allarme lanciato da Giulio Tremonti sulla fuga di capitali all’estero a causa del temuto aumento delle imposte sulle rendite finanziarie, comprese quelle sui titoli di Stato, contenuto nel programma dell’Unione. La campagna elettorale incalza e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non rinuncia a quella «operazione verità» che molti davano per tramontata dopo il primo faccia a faccia televisivo con il candidato premier della sinistra Romano Prodi. Il Cavaliere torna a snocciolare cifre e percentuali e fa le pulci ai «colleghi imprenditori», questa volta non per le vicende confindustriali, ma perché tengono troppi soldi in banca e non li impiegano per migliorare le loro aziende. E, soprattutto, aggiunge un nuovo tassello al programma di opere pubbliche realizzate annunciando che con l’ultima riunione del Cipe (il comitato interministeriale per la programmazione economica) è stata approvata l’apertura di altri 35 cantieri e che uno dei lavori più attesi, il rifacimento della Salerno-Reggio Calabria, terminerà nel 2009. Sulle infrastrutture, rivendica nuovamente, la Casa delle libertà ha battuto i governi dell’Ulivo «dieci a uno». Mentre se la sinistra dovesse vincere le elezioni si aprirebbero scenari negativi per l’economia.
Capitali in fuga da Prodi. «Le banche cominciano a segnalare che c’è un esodo di capitali all’estero», ha detto il premier confermando quanto sostenuto da Tremonti a Porta a Porta. Il nodo è la tassazione delle rendite finanziarie che colpirà tutti i titoli di Stato, compresi quelli già in possesso dei risparmiatori e dei fondi. E la prova sta nell’entità delle coperture proposte dall’Unione. «Prodi ha fatto un calcolo di 2,5 miliardi di euro da recuperare per pagare la riduzione del cuneo fiscale. È chiaro che questa tassazione non riguarda i Bot e i Cct di emissione futura che saranno molto difficili da calcolare, ma anche quelli in corso oggi, depositati nelle banche, che appartengono ai cittadini, ai fondi, anche a fondi stranieri». Proposte che fanno «saltare ogni fiducia nello Stato», visto che i risparmiatori vedrebbero rotto il patto siglato con le istituzioni al momento della sottoscrizione del titolo. Tra gli effetti che la possibile vittoria della sinistra sta già provocando ci sono anche i «notai assaliti» da chi vuole trasferire il suo patrimonio ai figli, spaventato dal ritorno della tassa di successione per i redditi alti.
Crescita zero, una falsità. Il premier invita poi a interpretare i dati ufficiali sull’economia, alla luce delle peculiarità italiane. «Lo sviluppo zero è una storiella, una falsità». E la ragione è sempre la stessa: «Abbiamo un sommerso che viene giudicato tra il 17 e il 27 per cento». A conforto della tesi che la ripresa è già in atto, il premier ricorda che le imprese hanno registrato «fatturati e utili da record».
Troppi soldi in banca. Un dato negativo, però, c’è. «Sono aumentati i depositi bancari delle famiglie del 35 per cento negli anni di nostro governo. Significa - ha spiegato - che le famiglie sono state influenzate dalla politica antinazionale, antipatriottica, di disinformazione, di pessimismo, di disfattismo, di catastrofismo della sinistra e dei suoi giornali, per cui hanno preferito pensare al futuro mantenendo i soldi in banca piuttosto che consumare di più». Analogamente, le imprese «hanno aumentato del 27 per cento i depositi bancari». E quindi hanno investito di meno. «È un sacrilegio per me - ha commentato Berlusconi -, imprenditore di istinto e di razza, sapere che i miei colleghi hanno messo i soldi in depositi bancari invece di spenderli, rischiando, per le loro aziende».
A quota 106 cantieri. L’orgoglio di Berlusconi si manifesta soprattutto quando si tratta di parlare di opere pubbliche e dell’ultima riunione del Cipe da lui presieduta che ha approvato una lista di opere pubbliche che vanno dalla linea C della metropolitana di Roma alla Pedemontana lombarda e quella veneta, una serie di Hub portuali e una serie di metropolitane. Investimenti per 18,7 miliardi di euro e 35 nuovi cantieri.
Con il Cipe di ieri «entro settembre 2006 arriveremo a 106 cantieri». Per un importo di 71 miliardi e 722 milioni di euro. Nel quinquiennio della sinistra i miliardi «messi in movimento» per le opere sono stati sette. «Se non sbaglio si tratta di dieci volte tanto». È «un buon metro di giudizio» per confrontare un governo che è durato una legislatura e «quattro governi» di sinistra dei quali si ricorda «oltre alla Baraldini e Ocalan sono l’eurotassa e l’Irap».
Un piano per la logistica. Il nodo delle infrastutture è centrale per il centrodestra. Anche perché la carenza di opere ha pesato sulla nostra economia per «63 miliardi di euro». Fondamentale la questione dei valichi «che la sinistra blocca con la violenza». E tra le misure per i trasporti, il governo ha approvato il piano per la logistica che - ha spiegato il ministro alle Infrastutture Piero Lunardi - «consentirà di ridurre i costi di logistica e trasporto di 4 punti percentuali». Oggi i costi per trasporto e logistica incidono in Italia per il 20,5 per cento sul fatturato industriale, mentre la media europea è del 16 per cento, ha spiegato il premier, con un risparmio per le nostro imprese «di circa 40 miliardi».
Il nucleare è il futuro. Berlusconi parla anche dell’emergenza energetica, si dice sicuro che l’atomo «è il futuro», visto che il petrolio è in via di esaurimento e che le energie rinnovabili possono, al massimo, contribuire per il 4 per cento al fabbisogno nazionale. L’Italia - ha confermato - sta già partecipando a studi per il nucleare di terza generazione in Europa e negli Usa.
Tra le decisioni del Cipe, ha informato il ministro alle Attività produttive Claudio Scajola, anche 32 contratti di programma. Per quanto riguarda il fondo aree sottoutilizzate, ha informato il ministro alla Coesione territoriale Gianfranco Micciché - il Cipe ha deciso uno stanziamento di 1,9 miliardi ripartiti tra varie voci, compresi 600 milioni per il terzo macrolotto della Salerno-Reggio Calabria che, ha aggiunto Berlusconi, «sarà terminata nel 2009».
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Quando Pasolini strigliò gli intellettuali
Chi ha vissuto negli anni ’70 ricorderà il clima politico rovente e intimidatorio che si respirava nell’aria. Per cui, se ti permettevi di pensarla appena un po’ diversamente dalla sinistra estremista che governava gli ambienti pubblici (ed era coccolata e protetta dentro i palazzi dei partiti, delle istituzioni e dei giornali, pensate al Corriere della Sera di Piero Ottone), prima ti mettevano sotto con strepiti, urla e, all’occasione, con spranghe e chiavi inglesi. Poi spiegavano che sì, gli «incidenti» erano colpa dei «compagni che sbagliano». Allora, il fatto stesso di esistere e di voler esprimere un’opinione politica diversa dai vari Capanna e Gad Lerner, era considerata «una provocazione fascista». Primavera 2006. Luciano Violante supporta gli squadristi di Genova? Chissà. Però intanto, a Radio radicale il capogruppo diessino dice che «ha fatto bene quel giovane che ha ricordato a Berlusconi che è l’amico dei mafiosi». Mentre il cantautore Franco Battiato, che fino a qualche tempo fa conoscevamo solo per i suoi concerti nella Bagdad di Saddam Hussein e per la sua propaganda antiamericana, dice che «si è troppo civili con Berlusconi», che Della Valle è stato «troppo civile anche se a Ballarò gli ha tirato qualche bordata terrificante». L’Unità (psichiatrica) spara ogni giorno metaforiche pallottole all’indirizzo del presidente del Consiglio. Il Corriere della Sera non sa più che pesci pigliare per sostenere l’Unione e nascondere l’incredibile emergenza democratica imposta dai mazzieri dei centri sociali e sottoscritta perfino da Sergio Cofferati. Il quale, da sindaco di Bologna, vietando i comizi che non sono politicamente corretti, viola apertamente la Costituzione e crea l’enorme precedente di una città guidata nello stile dei prefetti di Mussolini.
C’è poco da scherzare, l’emergenza democratica c’è tutta e si vede in tutte le piazze italiane.
Gli italiani devono essere molto preoccupati per questa deriva liberticida.
Deriva per cui, se ieri non eri Piero Ottone non potevi dirigere il Corriere della Sera, se oggi non sei Paolo Mieli e sei un qualsiasi giornalista Rai che taglia una frase al presidente di Confindustria, viene giù il mondo e ovunque riecheggiano grida manzoniane sulla «censura in Rai». Però, se tutta una rete Rai, quella di Rai News 24 (e Rai 3 dove la mettiamo?), si esercitano quotidianamente nell’indegna gazzarra antibelusconiana, antiamericana e filosaddamita confezionando falsi scoop sul fosforo bianco e su Abu Ghraib, nessuno dice niente.
«Battere Berlusconi con qualsiasi mezzo».
Questa è l’unica parola d’ordine e l’unico contenuto «ideale» di quella corte dei miracoli che è l’Unione.
Piccola postilla. È ben strano che in questa corte si trovino le insegne del Partito radicale, la cui identità e funzione sembrano oggi ridotti a truppa di complemento del più greve anticlericalismo all’attacco (indiscriminato) della chiesa cattolica. Proprio ai radicali, nell’ultimo intervento della sua vita, Pier Paolo Pasolini disse di stare alla larga da quella parte «degli intellettuali socialisti, degli intellettuali comunisti, degli intellettuali cattolici di sinistra, degli intellettuali generici, sic et simpliciter: in quella massa di intellettuali (...) la vostra passione irregolare per la libertà, si è codificata, ha acquistato la certezza del conformismo». E, proseguiva Pasolini, «la massa degli intellettuali che ha mutuato da voi (radicali, ndr) attraverso una marxizzazione pragmatica di estremisti, la lotta per i diritti civili, rendendola così nel propiro codice progressista, o conformismo di sinistra, altro non fa che il gioco del potere:
tanto più un intellettuale progressista è fanaticamente convinto della bontà del proprio contributo alla realizzazione dei diritti civili, tanto più, in sostanza, egli accetta la funzione socialdemocratica che il potere gli impone abrogando, attraverso la realizzazione falsificata e totalizzante dei diritti civili, ogni reale alterità. Dunque tale potere si accinge di fatto ad assumere gli intellettuali progressisti come propri chierici.
Ed essi hanno già dato a tale invisibile potere una invisibile adesione intascando una visibile tessera». Ed ecco come Pasolini chiamò quel «Nuovo Potere» che antevide stagliarsi nell’orizzonte italiano: «fascismo di sinistra».
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Caro maurom
ho inserito due articoli significativi. E' roba un po' lunga, ma perdonerai. Non c'è l'intenzione di "convertire" i compagni. Loro, lo so, sono tosti.
Ma se qualche persona di buon senso capita in questo sito, potrà, penso, orientarsi meglio, in mezzo a tutte le menzogne della stampa di sx.
Spero di colpire il segno.
Saluti da un amico
Caro maurom
gli articoli sono tre.
Spero che tu, unitamente all'uomo nero, perdonerai l'errore.
Salutissimi
E la Svizzera ringrazia l'Ulivo
La Svizzera e il Lussemburgo debbono accendere un cero a Romano Prodi, perché dopo le sue dichiarazioni sulle nuove tassazioni delle rendite finanziarie al 20% contro l'attuale 12,5 reso per iscritto alla Confindustria, a Vicenza, i capitali dei risparmiatori hanno cominciato a prendere la via dell'estero, in misura consistente. Il Sole 24 Ore aveva pubblicato le proposte fiscali di Prodi sulle rendite finanziarie (titoli pubblici e privati a reddito fisso posseduti da privati e risparmio gestito o amministrato presso le banche costituito da titoli di ogni specie posseduti da privati). Risulta evidente che Prodi intende tassare al 20% non solo i titoli di nuova emissione e i risparmi gestiti di nuova formazione, ma anche quelli preesistenti. Sostiene che questo non è una retroattività del tributo perché si tratta di redditi nuovi. Ma è una tesi errata: i redditi dei titoli determinano il valore di mercato e i titoli. Riducendoli con nuovi tributi, si riduce il valore dei titoli esistenti, quindi il tributo è retroattivo. E Bertinotti ci ha aggiunto del suo, spiegando che verrebbero esonerati solo i primi 100mila euro di Bot.
Il Polo: capitali già in fuga per paura
Romano prova a fermarli: tranquilli
ROMA La campagna elettorale da un paio di giorni si è spostata su temi economici, con le due coalizioni impegnate in un duello che gli osservatori hanno già battezzato la " guerra dei Bot". Ieri ha sparare il primo colpo di buon mattino è stato Giulio Tremonti. « Se il 10 aprile vincerà l'Unione gli italiani saranno più poveri, anche perché Prodi sta preparando una tassa sul risparmio » , afferma il ministro dell'Economia, secondo cui, se l'Unione vuole reperire 2,5 miliardi di euro, « c'è un solo modo, quello di tassare i Bot e i Cct che gli elettori hanno già nel cassetto e non solo quelli di nuova emissione, con cui si può arrivare al massimo a 200 milioni » . Insomma, per il centrodestra l'unico modo che ha l'Unione di ridurre di 5 punti il cuneo fiscale, come promesso da Romano Prodi, è quello di mettere le mani sui risparmi degli italiani.
PS
Ma Bertinotti già parla di scendere da 200 a 100 MLN.
RISPARMIATORI!
VOTATE P R O D I !
una domanda per gli 'amici' destri:
ma secondo voi, in linea di principio è giusto che ci siano le tasse ?
se si:
è corretto secondo voi che chi piu guadagna piu paghi in percentuale?
facco un esempio:
se sono un lavoratore co.co.co e guadagno 600 euro al mese potrei anceh essere esonerato dal pagare.
s guadagno 1000 potre pagare un 5% di tasse e rimanere con 950 euro tutti per me.
ma se faccio il chirurgo esteta e guadagno 5000 euro al giorno, per un totale di 150.000 euro al MESE potre anceh pagare il 30 o il 40 % e rimanere sempre con una cifra che un poveraccio del cococo non guadagnera MAI NELLA SUA VITA.
che ne pensate?
perceh se la risposta è daccordo con me , allora parliamone, altrimenti , sigifica che guadagnate cifre da capogiro e vi volete tenere tutto per voi.
p.s. leggetevi i primi mie due commenti: no sono supposizioni, o fantomatici slogan da campagna elettorale , ma fatti realmente accaduti e facilmente documentabili ( andatevi a vedere le polizze che pagavate, se ancora conservate le ricevute) ....
quando si parla di consumatori FRODATI.... si parla anche di voi.
All'uomo nero
TASSE
E quando hai sparato percentuali altissime, il contribuente, certo non è bello, cerca scampo nell'unico modo che gli resta.
O rinuncia all'ulteriore guadagno e lavora meno
o frega le tasse.
Scegli tu.
All'uomo nero
E non dimenticare che gli investitori quando si trovano con il laccio al collo, trasferiscono i capitali all'estero.
Bel guadagno!
Infatti Mortadella si barcamena a dire che NON E' VERO CHE TASSERANNO QUI E LA'.
MA LA REALTA', DA TUTTO QUELLO CHE DICHIARANO E DA TUTTO QUELLO CHE SI LEGGE TRA LE RIGHE, E' UN'ALTRA.
L'Italia dei valori.
Vorei sapere che valori Di Pietro da: al presidente della San Benedettese, a quanti gli sono sfuggiti di mano nel suo partito, a Pacini Battaglia, all'amico Lucibello, all'amico Prodi, dopo il famoso interrogatorio.
Altro che valori !!!
La pagina dei commenti è aperta e libera.
Avrei piacere, ma è anche una norma deontologica, che quando si riportano articoli venisse citata la fonte.
Grazie a tutti.
La mia fonte: un giornale a cui sono abbonato. si chiama Risparmi & futuro - adusbef
esiste un sito ma non ho preso le notizie dal sito, anceh se probabilmente, andandole a cercare ci saranno di sicuro.
il sito è
www.adusbef.it
l anonimo dell 12,34 che dice che contribuente rinuncia all'ulteriore guadagno e lavora meno o frega le tasse.
in uno stato , chi frega le tasse, frega tutti gli altri fessi che le pagano. Chi tu sei un libero professionista e freghi lo stato non pagando le tasse, lo mete in quel posto a coloro i quali, si vedono le busta paga gia tassata alla fonte. tutti i dipendenti statali che si vedono cosi a dover pagare un po di piu ogi volta che qualcuno fotte soldi allo stato.
visto che , l'economia non gira se chi ha una busta paga non arriva a fine mese, perche non ha i soldi per pagare affitti + bollette a rimetterc alla fine è tutto il popolo... certo non i ricchi. quelli i capitali ce li hanno e anche in un momento di crisi sopravivono..
questo governo è forte con i deboli e debole con i forti.
la legge che depenalizza il falso in bilancio , non l hnno fatta pe facilitare la massa, è una legge che aiuta poche persone. coloro i quali hanno la possibilità di comettere questo reato. e sono poki
altre eggi, come quella sul'immigrazione la bossi-fini (la conosci) bastona duramente un mucchio di poveracci. quella sulle droghe condanna chi si fa uno spinello o due (sempre la massa) , quella sul copyright lo mette in quel posto a chi scarica musica da internet.. e chi sara? un ricco milionario che ha la possibiità di comprare un cd a 25 euro o un poraccio che con 25 euro ci fa pranzare e cenare la famiglia 3 giorni??
Ma smettiamola con questi luoghi comuni.."questo governo è forte con i deboli e debole con i forti".
Il governo Berlusconi ha esonerato 10 milioni di italiani meno agiati dal pagamento delle tasse, le ha ridotte ha tutte le fascie di reddito tranne che alle più alte...
Sulla questione dell droghe trovo interessante questa posizione...non è solo la massa che si fa gli spinelli, ma anche e soprattutto i giovani;il governo infatti ha voluto tutelare proprio loro, perche per un ragazzino di 14/15 anni è molto facile essere condizionato ed essere portato su una cattiva strada. La legge sul copyright non è un invenzione del governo Berlusconi, in quanto la pirateria è un tema molto caldo anche in altri paesi, e la legge vuole tutelare il lavoro di tutti gli artisti...
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